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Le avventure di Serena 2: Bizzarro trio lesbico


di rhapiu
12.09.2018    |    17.746    |    1 7.8
""Accidenti" sbottò l'avvocato..."
Francesca sente, è lì fuori e si precipita dentro e le becca con Serena a 90 e l’avvocato con le sue dita dentro... e con la gonna alzata!
"Oddio" fece Lucia.
"Che succede qui?! È così che si fanno gli interrogatori ora?"
"Taci tu che ne hai fatte di cotte e di crude, se parlo hai finito di vivere!"
"Calme ragazze... chiuda la porta per favore e vediamo di ragionare." intimò l’avvocato alla guardia. Francesca chiuse la porta e si avvicinò alle due.
"Ma che bel culetto abbiamo qui, pronto per essere spanato!" disse la poliziotta.
"Cosa che avresti voluto fare da tempo, ammettilo!" rispose Serena.
"Ok, calma... – s’intromise Lucia - qui ne va del futuro di tutte e tre, specialmente mio e di Francesca... per cui..."
"Per cui facciamolo in tre e così stiamo tutte zitte!" chiosò Serena e la guardia annuì.
"Tocca pure il mio pube... lo senti? Ho sempre con me lo strap-on attaccato, giusto per queste occasioni." disse Francesca alla prigioniera.
"Lo dicevo che eri una puttana!"
"Si, molto e anche attratta dalle donne... e ti dirò di più, se serve ne ho pure un altro di strap-on per le occasioni speciali come questa!"
E tirò fuori da una borsa un fallo enorme nero, lucido, e lungo almeno trenta centimetri
e molto largo di diametro.
"Accidenti" sbottò l'avvocato.
"Che c'è, si è già bagnata solo a vederlo?" chiese la poliziotta.
"Be’, sinora ho preso sempre cazzi in carne e ossa, e avrei sempre desiderato averne uno di quelle dimensioni... e con quei giocattoli non ci ho mai avuto a che fare... da ragazza con zucchine, carote, cetrioli, ma niente di simile."
Francesca rise e disse: "Pivelle, le solite etero insoddisfatte! Vedete, io sono diventata lesbo grazie alla pallavolo, là ne ho viste e fatte di tutti i colori! E il culo di serena mi dice che anche lei è una pallavolista..."
"Indovinato! E anche l'avvocato!"
"Vuoi essere sfondata?" chiese Fra a Serena.
"Oh, basta tra tutte e due fare domande, diamoci dentro!"
"Troia in calore, per ora ti sfondo la figa" urlò Francesca
Abbassò i pantaloni e il cazzo finto sbalzò svettante.
"Ma prima ciucciamelo signora avvocato!" disse la guardia.
L'avvocato rimase stupita, sia per i modi che per il culo della guardia.
"Il culo?" chiese Lucia.
"Sei scema? Fammi un pompino, pompinara da strapazzo" ordinò Francesca.
Francesca senza alcun riserbo le strappò di dosso l’elegante giacca a Lucia e le slacciò la camicia, mettendo in mostra due seni niente male e disse a Serena di slacciarle il reggipetto.
"Calma, c'è modo e modo di chiedere e di fare, lei è proprio una stronza!" disse Lucia.
Francesca per tutta risposta le mollò un ceffone e le disse: "Ehi, porti rispetto e non si permetta di contraddirmi... ora apra la bocca e zitta!" e lo strap-on le andò fino in gola.
Francesca aveva calcolato bene, era una "deep throat" la cara avvocato, una gola profonda, e lo ritrasse fuori dopo alcuni secondi. Poi lo rimise dentro in pieno e le tappò il naso.
L'avvocato mugolava e tossicchiava e sbavava parecchio
"Così la soffochi puttana." protestò Serena.
"Uhm, belle tette. Adesso facciamo un bel lavoretto! Tu Serena taci e mettiti dietro di lei, tienile stretti i seni che voglio scoparmeli!" disse la guardia.
"Mmm, mi hai tolto le parole di bocca." replicò Serena.
Il cazzo finto, perfettamente umidificato da Lucia, scivolava perfettamente sulle tette.
"Era dai tempi della pallavolo che non mi facevo un bel paio di tette! Sii che bello!"
"Ciucciamele allora" disse l'avvocato.
"Ehi qui comando io" fu perentoria Francesca. Infatti continuò a scopare i seni imperiosi dell'avvocato e la sfotteva:
"Avvocato di merda, difendere troie che andrebbero messe sulla sedia elettrica, ma non ti vergogni?"
"Oh, non esagerare! Parli senza nemmeno sapere se ho fatto qualcosa!" contestò la prigioniera.
"E c'è bisogno di saperlo? Sei una mafiosa del cazzo, gli italiani sono tutti mafiosi."
Serena allora si arrabbia di brutto e spinge via Francesca facendola cadere. L'avvocato ne approfitta e si mettono due contro uno.
"Adesso vediamo chi è la dominatrice!" commentò Serena.
"Prendo subito quell'affare là enorme, la inculiamo a secco questa figlia di puttana." disse Lucia, che si sbloccò completamente nel modo di parlare, diventando improvvisamente molto scurrile.
"Oh, così si fa avvocato! - disse ridendo la detenuta - No, no! Prima deve pagare per quello che le ha fatto, la stava strozzando! Ora glielo ficcherà lei in persona in bocca a quella bestia mentre la tengo ferma."
"No, no, vi prego!" piagnucolò Francesca.
"Ah, ora chi è che implora?" disse Lucia.
"Apri bene la boccuccia, troia" fece Serena.
"E' troppo grosso, mi soffocherai."
"E' meglio che lo bagna per bene perché altrimenti nel suo sedere brucerà parecchio." rispose Lucia a Francesca.
"Voi... non potete! E' troppo...." ma fu interrotta dalla grossa cappella nera che gli era entrata in bocca.
"Avanti, si dia da fare" incitò l'avvocato.
"Ma che è troppo, chissà quanti ne avrai presi a pallavolo, eh? Avvocato, che ne dice, perché non ci facciamo raccontare qualcosa delle sue zozzerie in spogliatoio? Scommetto pure che si approfittava anche delle giovani della squadra, le sedicenni e diciassettenni delle giovanili, non è così?"
"E' stata una bambina moooolto cattiva, lo sa, vero?" la canzonò Lucia.
La poliziotta annuì mentre teneva l'enorme fallo in bocca e le spuntavano le lacrime dagli occhi e tutto l'eyeliner le crollava miseramente. Portava anche il classico cappellino nero da sbirro e la camicetta celeste. Camicetta che Serena piano piano provvedeva a slacciare e come immaginava, non portava reggiseno.
"E brava! Le tette sono sempre al vento, eh?" annotò Serena.
"Aspetta sempre una poppata?" la seguì l'avvocato.
Franci riuscì a ritrarsi per rispondere:
"Sì da delle puttane come voi!"
"Succhiamelo e zitta, sbirra di merda." urlò Serena.
La saliva di Francesca scendeva lungo il collo e andò a colare sui seni.
"Be’ anche i suoi non sono niente male però! – contemplò Serena fissando le tette della poliziotta - Avvocato, le morda i capezzoli!"
"Ma... non posso, le farò troppo male!" rispose Lucia.
"E' quello che si merita, si ricordi cosa le ha fatto, le ha ficcato un cazzo in bocca senza tanti complimenti… e non solo in bocca, se non la fermavamo."
"Avrebbe voluto scoparmi? Lei dice?" chiese Lucia.
"Secondo lei? Ma ha la memoria corta avvocato?" chiese Serena. Oltretutto erano troppo prese per accorgersi che avevano ripreso a darsi del lei.
"Ah, i seni! - ricordò l'avvocato portandosi un palmo della mano sulla fronte - Povera me, ho perso la testa. Però mi è piaciuto."
"Come avvocato! Basta parlare e faccia come le ho detto." le ordinò Serena.
Lucia soppesò un seno, poi lo prese in bocca e lo ciucciò. Ogni tanto mordicchiava i capezzoli
e la saliva della donna che faceva il pompino si mescolava nella sua bocca. I seni erano zuppi.
"Avanti! Ingoialo tutto" la incitò Serena.
Francesca stava bofonchiando qualcosa e la carcerata fece uscire l'enorme fallo per farla parlare.
"Provaci tu!"
"Oh tranquilla, arriverà pure il mio turno, non vedo l'ora" disse Serena.
"Non ti smentisci allora, sei proprio bagascia sino al midollo!"
"Chi è che mi sta spompinando però? Tu!" replicò sorridente la detenuta.
L'avvocato le sorprese baciando la poliziotta
"Mi scusi, ma la sua saliva è così buona... ho voluto direttamente assaggiarla da dove viene!" disse Lucia arrossendo in viso.
Franci rimase a occhi sbarrati, poi le prese il viso fra le mani e le restituì il bacio con foga. Le loro lingue saettavano e si intrecciavano nelle loro bocche.
Serena era incredula, non sapeva che fare a questo punto.
"Avvocato, dobbiamo fargliela pagare, non farle un piacere" disse invano.
Niente da fare. Prese con violenza Francesca e la scaraventò sul tavolo.
L'avvocato la seguì e riprese a baciarla.
"Ora ti inculo, strega" pensò Serena.
Le divaricò le gambe, era troppo intenta a limonare con Lucia per accorgersene, e appoggiò la cappella al buchino. Si portò due dita in bocca, ci sputò e lubrificò l'ano della sbirra.
"Oh, ma qui si entra che è una meraviglia! Bagascia, l'ha preso già nel culo... e diverse volte, magari anche dai neri superdotati" pensò Serena.
Infatti Franci non fece la minima resistenza.
"Poi non lo volevi, eh?! Dai dimmi, voglio saperlo, racconta chi te l'ha messo! Scommetto a pallavolo, eh?!" urlò la detenuta.
"Si soprattutto lì!"
"Dai, racconta mentre ti apro, che è più eccitante!" disse Serena.
"La prima volta avevo vent’anni, è successo dopo la partita. Tre neri mi hanno beccata negli spogliatoi per ultima. Erano enormi i loro cazzi, volevano che glieli succhiassi a turno, e secondo te mi sono tirata indietro?"
"Certo che no!" disse Serena.
"Esatto! Non sai che bello, una volta tanto, prendersi dei cazzi così belli grossi e veri.”
"Be’… ma prima però, ha detto che ha avuto anche molte esperienze con femmine!" fece Lucia. "Oh, certo. Soprattutto con loro. Sai, ne ho passate di compagne... dalle quindicenni delle giovanili alle trentenni da cui ho imparato arte e mestiere, non solo della pallavolo! Una volta ne ho beccate due di quindicenni che si baciavano e ho dato loro una bella lezione." disse Franci.
"Cosa le ha fatto?" chiese incuriosita Lucia.
"Sentiamo... anche a me hanno sempre attirato quelle delle giovanili... tra quei culettini da urlo e quelle tettine belle sode!" disse Serena.
"Nel borsone avevo uno strap-on e un vibratore. Ho detto loro che due bacetti mesti non avrebbero fatto gran che, ci voleva l'artiglieria pesante. Loro mi devono aver vista come una dea e sembravano felici della mia proposta. Erano parecchio carine, una delle due era un po' robusta ma aveva un culetto da capogiro."
“Scusi Fra se la interrompo... ma erano vestite quando le ha beccate? E tu com'eri abbigliata? E come erano fisicamente?" domandò Lucia.
"Sì... più o meno. Una aveva la canottiera e mutandine, magra, alta, capelli rossi e viso con qualche lentiggine. L'altra come ho detto era robusta e aveva due tettone e un culo enorme, ed è lei che mi ha convinto di fare quello che ho fatto! Io ero in divisa da gioco, con un piccolo vibratore nella figa sorretto dagli slip" raccontò Francesca.
"Maiala, te lo sei inventato questo" disse Serena, mentre stantuffava il suo culetto.
"No è tutto vero cara mafiosa, e ti dirò il resto se mi lasci parlare - disse la guardia, che poi si rivolse a Lucia - ho visto che è brava a ciucciare fiche avvocato. Perché non prova con la mia? Ed io con la sua... un bel 69, eh?"
"Io gliela lecco, lei continui, mi piace questo racconto... poi quando ha finito provvederemo al resto!" affermò Lucia.
"Gliela divorerò avvocato dei miei stivali" rispose la poliziotta. Poi continuò col racconto…
*** Serie di racconti scritti in chat con una ragazza nel lontano 2011 ***
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