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Le pallavoliste - 3. Chiarimenti e prime volte


di rhapiu
28.09.2012    |    25.962    |    1 9.0
"“Accidenti se lo è!” rispose Tania..."
“Ti piace, dillo che ti piace!” chiese Erika a bocca piena.
“Sì, Dio! Si. Farsi succhiare entrambe le tette è semplicemente inebriante” confessò Samantha.
“Questo neanche la tua amata Barbara lo può fare” disse Alice riferendosi al fatto che non avesse due bocche la sua fidanzata.
Intanto però due occhi le stavano osservando con profondo contrasto, dietro la porta degli spogliatoi leggermente aperta. E la persona misteriosa provava un’eccitazione che il suo cervello le diceva che non era assolutamente giusta, era inadeguata e non poteva provarla anche lei, dopo tutto quello che le avevano fatto e stavano facendo ancora, erano completamente ammattite. Ma che diavolo era successo da lunedì? Sicuramente gran parte della colpa ce l’avevano quelle stronze di Marina e Erika, d’accordo per fare quel servizio ad Alice e poi… poi era degenerato tutto.
“Tania, non eri ammalata?” disse Barbara che era arrivata silenziosamente dietro le sue spalle.
La ragazzina fece un sobbalzo dallo spavento, e si girò vedendo la sua compagna di squadra.
“Mamma mia, Barbara. Mi hai fatto prendere un brutto spavento.” Rispose Tania.
“Cosa stavi sbirciando?… non è che ti toccavi vedendo le ragazze nude, eh?… tu non sei etero?” sfoderò tre domande in un colpo solo Barbie dai capelli rossi.
“Sì, si… lo sono. Scusa ma ora devo andare, ciao” disse balbettando Tania, manco avesse visto un fantasma.
Barbara salutò ma si stava interrogando su cosa caspita avesse tanta preoccupazione Tania e la risposta le fu svelata appena aprì la porta: non poteva essere vero, no non poteva. E invece lo era. Eccome. Eppure questo era un genere di cose che non si sarebbe mai aspettata, soprattutto avendo una relazione omosessuale…
“Bene” gridò Barbara “Proprio bene, mi congratulo vivamente. Meno male che eri contraria all’inizio, ma forse è colpa mia… del resto ti ho incoraggiata!”
Samantha staccò la bocca dal seno di Alice, alzò lo sguardo e la vide, mentre le stavano scendendo già le lacrime.
“Barbara… posso spiegarti tutto tesoro…” con la solita e più comune pantomima di questi casi cominciò Samantha, ma fu bruscamente interrotta.
“No, che cazzo c’è da spiegare! Se fossi arrivata dopo, magari ti saresti fatta pure scopare con un dildo, eh? Anche se sei contraria come me a questo, avresti fatto un eccezione con le tue nuove amichette, per non dire troiette” disse disperata Barbara singhiozzando e piangendo disperatamente.
Alice pensò “che cazzo abbiamo fatto? Abbiamo rovinato una coppia per… per delle grosse tette? Mi sento profondamente responsabile, vorrei sprofondare sotto il pavimento in questo momento”. Difatti era arrossita come un peperone dalla vergogna che provava. Ma era la prima volta che aveva dato una “pugnalata” ad una cara amica? In fondo no, lo aveva già fatto con Marina prendendogli Marco e rischiando di rovinare una grande amicizia, ma alla fine si erano amate… e non più solo come amiche.
“Vuoi vedere quanto fa male? Vuoi vedere?” urlò istericamente Barbara e corse verso Alice e prese una tetta in bocca.
Nella loro etica evidentemente tradimento consisteva nel fatto di fare, anche solo ciucciate di tette, senza la presenza di entrambe. E oltretutto era diventata attiva Samantha, finchè fosse stata passiva lo avrebbe tollerato Barbara, ma Sammie si stava dando da fare quando le ha colte sul fatto.
“Uh!” fece Alice stupita e perché no, felice che le stesse facendo questo. Era davvero brava, sentiva turbinare la lingua attorno al capezzolo così velocemente che in un attimo divenne come il marmo.
Barbara mollò la tetta con la sua bocca facendo un osceno schiocco e passò all’altra, sembrava gliele volesse divorare. Erika osservava ad occhi sbarrati, quasi ipnotizzata e incredula a tanta voracità.
“Sai cosa ti dico? Anche se sono leggermente più piccole… che poi è un eufemismo, sono molto meglio delle tue” disse Barbara dando una mazzata con quelle parole a Samantha.
“Ah, ma davvero? Infatti chissà perché le ragazze hanno chiesto a me di dargliele invece che a lei!” le fece notare Samantha.
Ora la situazione stava diventando un po’ comica ed Alice faceva fatica a trattenere una risata malandrina.
“Be’, comunque anche tu gliele stavi succhiando ad Alice, quindi tanto schifo non ti fanno” replicò piccata Barbara.
“Ora basta ragazze” gridò Tania, che se ne stava sulla porta. Ci aveva ripensato, era ora che qualcuno riportasse l’ordine, e questi poteva essere solo lei.
“Questo non è più uno spogliatoio femminile, è un bordello di lesbiche!” continuò Tania.
“Stai zitta che a te piace il cazzo… non capisci niente, anzi una figa!” chiosò Samantha tra l’ironico e il superbo.
“Sì invece, perché io sono normale, voi non lo siete più” si permise Tania.
“Cosa minkia hai detto? Ti rendi conto? Sei un’omofoba di merda!” le urlò contro Erika.
“E tu sei una violentatrice e tua sorella una pedofila, visto che mi avete legata e costretta a fare i vostri sporchi giochetti con la forza.” Disse Tania.
“Tu sei fuori! Lo sapevo che non eri ammalata l’altra volta, immagino che adesso ci denuncerai!” piagnucolò Erika.
“Be’, se non mi ucciderete, o mi farete cambiare idea…” replicò Tania.
“Ma se ti sditalinavi mentre le guardavi” la sputtanò Barbara.
Tania rimase un attimo bloccata, poi rispose: “Be’, non lo nego. Non sono lesbica, ma per quanta passione ci stavano mettendo, ho provato a mettermi nei panni di Sammie e mi stavo eccitando per lei, ma questo non vuol dire che vorrei farlo con voi!”
“Ti faremo cambiare idea, vedrai. Forse a te serve un incentivo, magari un bel cazzone finto…” disse languida Alice.
“Ne preferisco uno vero” rispose prontamente Tania.
“Accidenti, io ti amo!” disse seriamente Erika.
Rimasero tutte in silenzio per secondi interminabili, data la drammaticità del momento.
“E meno male che senza Marina dovevamo essere più tranquille” considerò Alice quanto aveva pensato prima di arrivare in palestra.
“Oh! Mi dispiace Erika, ti voglio molto bene, ma come amica! Nonostante quello che mi hai fatto.” rispose Tania.
“Non hai provato proprio nulla quando ci siamo baciate lunedì? Non ci credo”
“È vero, mentirei se ti dicessi che non ho provato niente. Ma ho paura… di non essere accettata se varco questo limite” confessò Tania.
“Paura? Da noi sarai sempre ben accetta. Noi ti capiremo sempre, siamo le tue migliori amiche, un gruppo molto affiatato che litiga come tutti i gruppi molto uniti. Che cazzo te ne frega se gli altri non accettassero la tua omosessualità? La gente ha sempre qualcosa di cui sparlare, che si guardino i loro scheletri nell’armadio prima di aprire quelle fogne che hanno per bocche.” commentò risentita Samantha.
“Dai, uniamo le due panchine al centro dello spogliatoio, ci metto il mio accappatoio sopra, e ti faremo cambiare idea nel modo più dolce e tenero in assoluto, senza violenza, ma amandoti!” disse Alice.
“Accidenti, che belle parole. Mi sono commossa.” disse Barbara con una lacrima che le scendeva lungo il viso.
Erika si avvicinò a Tania sorridendole, la prese per mano e la fece sdraiare sulle due panchine. Tania era come se fosse diventata un automa. Erika cominciò a sedurla, le si mise sopra e la baciò dolcemente sulle labbra, poi la punta del naso, i lobi delle orecchie, sul collo, le tolse il maglione lasciandola col reggiseno. Le baciò da sopra prima un capezzolo, poi l’altro. Tania rabbrividì e Erika se ne accorse ma continuò a scendere, le baciò l’ombelico, il ventre, si soffermò sulle cosce, liberate dai pantaloni.
“Oh, non resisto più, sono tua!” gridò Tania.
“Calma dolcezza. Abbiamo tutto il tempo del mondo, non eri tu quella che non aveva fretta?!” rispose tranquillamente Erika, stranamente riflessiva.
Ora le stava baciando la sua calda eccitazione da sopra le mutandine candide, poi le diede qualche ampia leccata agli angoli della giuntura interna delle gambe. La stava torturando, ma in modo diverso questa volta. Non era legata e questi erano semplicemente preliminari da capogiro.
Le tre spettatrici erano rapite da questa lenta passione travolgente.
“Perché non fate la pace?” chiese con tono arrochito e sensuale Alice.
Samantha e Barbara si guardarono intensamente, si sorrisero, si diedero un forte abbraccio e poi si baciarono. “Brave! Quanto ci voleva… ora…” disse Alice, ma venne interrotta bruscamente.
Sammie aveva appena finito di baciare Barbie, la guardò intensamente negli occhi, l’altra annuì, come se si fossero scambiate un messaggio telepatico… e Samantha interruppe Alice con un bacio profondo e veramente inatteso.
“Wow, cavoli, non me l’aspett…” disse Alice che si riprendeva da quella limonata ma venne nuovamente bloccata da un altro bacio, questa volta da parte di Barbara.
Appena le labbra si staccarono dalle sue, Alice era rossa in viso e non sapeva cosa dire.
“Siamo state sciocche, in particolare io. Voi siete le nostre migliori amiche, con voi possiamo fare sesso, tanto il vero amore è fra me e Samantha” disse Barbara.
“No, sono stata io una stupida. In realtà desideravo i vostri corpi, voi, ma mi sentivo in colpa perché amo Barbara. Ma come dice giusto lei, con voi possiamo fare sesso, mentre fra me e lei facciamo l’amore.” Fu d’accordo Samantha.
“Che dire… per me è un onore.” fu tutto quello che riuscì a dire Alice.
“Dai, facciamo godere il nostro capitano, sei d’accordo?” disse Barbara.
“Se sono d’accordo? È imperativo che dobbiamo farlo” rispose Samantha.

“Andiamo in campo? Voglio farlo lì” disse Tania a Erika.
“Dove vuoi tu, ogni tuo desiderio è un’ordine” rispose prendendola per mano e dirigendosi dove aveva richiesto.
“Qui, sotto la rete! Mi eccita come una bestia” disse Tania.
“Porcellina… a me fa inzuppare gli slip quello che hai detto!” rispose Erika e risero di gusto.
Si sdraiarono a terra, e Erika riprese a baciarle e leccarle le mutandine che ancora portava indosso Tania. Ad un certo punto decise che bastava così, e passò ai fatti. Scostò l’intimo e si tuffò su quella vagina rosa acceso e completamente e perfettamente depilata attorno.
“Baciami, voglio sentire il mio sapore” chiese Tania.
Erika, con la lingua dentro alla sua intimità, esaudì la richiesta dell’amica, slinguazzandola bene e facendole sentire il proprio nettare.
“Sono buona, eh?”
“Sei bona, altro che se lo sei, sei buonissima” rispose Erika e si riattaccò con la bocca sotto il monte di Venere.
“Dio – pensava Erika – quanto è buona! Mi sono davvero presa una cotta per lei, per Tania. Anche le altre mi piacciono sessualmente, ma di lei mi sto proprio innamorando, è una cosa spirituale oltre che materiale”.
Tania gemeva sempre di più e la sua mente, in alcuni momenti di lucidità, diceva: “Brava, hai fatto bene a lasciarti andare. Sai che piacere represso ti saresti portata dentro… e invece lo stai espellendo completamente, e con una ragazza che ti ama davvero probabilmente, e chissenefrega se è una giovane donna e non un uomo, una donna capisce meglio un’altra donna, è proprio così. E se proprio mi voglio far riempire esistono sempre i magnifici giocattolini… ma comunque provo qualcosa di più dell’amicizia per Erika, ora ne sono certa, forse la amo”.

“Siiiii, così, Dio che bello!” gridava Alice.
Samantha si stava occupando di un suo seno, girando la lingua come una trottola attorno al capezzolo, e Barbara le aveva sfilato il pantalone e aveva “scoperto” una bella vagina senza completo intimo. Se ne era presa subito cura, infilandoci indice e medio mentre leccava la parte superiore senza tregua.
“Quanto sono felice di essermi resa conto che è più bello farlo con una donna… con più donne” gridava impazzita Alice, confusa dal piacere sempre più crescente.
“A chi lo dici, farlo con te insieme alla mia anima gemella è… magico!” ammise Samantha.
Anche Barbara bofonchiò qualcosa.
“Ehi, non si parla con la bocca piena di patata” disse Alice sorridendole, poi le prese la testa fra le mani e la fece sollevare per baciarla in bocca.
“Anch’io, anch’io!” protestò Samantha.
“Che problema c’è, possiamo fare una bella limonata insieme” disse Alice tirando fuori la sua lunga lingua. La imitarono le altre due e limonarono stupendamente.
Dopo alcuni minuti Samantha reintrodusse la lingua nella propria bocca e osservò:
“Non so voi ragazze, ma baciarsi per me è un ottimo afrodisiaco”
Le due annuirono.
“Dove sono andate Tania e Erika?” chiese Barbie.
“Saranno in campo” rispose Alice.

Erika era insaziabile, avrebbe potuto restare incollata per ore davanti a quella magnifica creazione dell’umanità e a penetrarla o leccarla con la lingua… altro che quell’affare lungo e presuntuoso! D’altro canto, Tania avrebbe fatto altrettanto, si sarebbe goduta in pieno quei momenti per quanto più le fosse stato possibile.
“Amo la tua fica, amo ogni centimetro del tuo corpo e della tua personalità, ti desidero!” disse Erika tra una succhiata e l’altra.
“Ehi tesoro, ma come sarà ridotta la tua passerina adesso? Non credi che abbia bisogno anche lei di attenzioni come la mia? Non sono mica un’egoista, sai?” le fece notare Tania.
“Uh, non importa. Ti avevo promesso che ti avrei fatta godere amandoti e non seviziandoti”
“E se me la dai mica mi violenti! Te l’ho chiesta io, mica per pietà o per beneficienza, ma perché la gradisco”
“Davvero?”
“Ma pensi che scherzo? A volte mi piacerebbe essere una contorsionista per avere la mia a portata di bocca”
“Accidenti, se proprio la vuoi non mi tiro certo indietro, dolcezza”
“Riposati un attimo e goditi quello che ti farò adesso… sono una frana, ma imparerò ad essere brava quanto te, spero”
“Sono sicura che imparerai in fretta basta che fai quello che ti dice il cuore. E non ti devi preoccupare assolutamente, per far godere me non ci vuole niente, mi basta averti accanto.”
“Oh amore mio!” disse Tania e la baciò con tale foga in bocca che le loro bave caddero sul linoleum. Sembrava quasi di vedere uno di quei video giapponesi di lesbiche che si baciano per decine e decine di minuti e si stremano talmente che le loro salive cominciano a uscire dalle loro bocche e inumidiscono i loro menti e formano dei fili penzolanti, mentre continuano imperterrite a limonare. Oppure i video di baci lesbo brasiliani, dove incollano le bocche in una specie di X e sembrano diventare due ventose che nessuno può più staccare… e le salive reciproche si scambiano e cadono a fiumi dalle bocche lungo il mento appunto.
“Oh my God, come dicono gli inglesi. Sei stata incredibile… mai fatta una cosa del genere. Mi hai mica dato un antipasto di quello che la tua bocca potrà fare alla mia patatina?!” disse Erika mentre cercava di riprendersi.
“Esatto!”
“Ho tanto caldo lì, devi cominciare subito, altrimenti prenderò fuoco, estingui l’incendio che ho nel basso ventre”
“Al contrario, pensò che lo alimenterò” rispose Tania, e aveva ragione da vendere.
“Ti prego Tania, non fare la stronza! Ti vuoi vendicare dell’altra volta eh?” disse sorridendo Erika.
Tania fece strusciare fra le grandi labbra il suo dito medio, senza introdurlo dentro.
“No, hai ragione. Sei troppo matura, devo assolutamente porre rimedio, subito!” disse Tania con il dito fradicio di umori. La mise a pecorina e si incollò alla sua vagina, incrociando le mani sulla schiena di Erika per non staccarcisi neanche un decimo di secondo.

Le altre tre ragazze arrivarono mano nella mano, Alice stava in mezzo.
“Oh figa!” esclamò Alice
Le due erano in pieno amplesso e non si accorsero dell’arrivo delle più grandi.
“Come ci sta dando, ragazze!” bisbigliò Samantha “Meno male che non era lesbica!”
“Ora le faccio una bella sorpresuccia!” disse Alice.
Si avvicinò lentamente da dietro a Tania, anch’essa a 90 gradi, e le piantò nella fica lo strap-on che aveva indosso.
La ragazza era talmente rapita da Erika che mugolò dal piacere e spinse leggermente il sedere all’indietro per farsi riempire completamente. Non era nemmeno curiosa di vedere chi fosse stata, magari poteva anche essere un uomo, ma si sentiva che era una nerchia fredda, era un oggetto. Comunque era troppo presa da quella patatona, e non voleva mollarla per nessuna ragione.
“Mmm, Tania! Ti piace da matti, lo sento. Avete visto?” disse Alice rivolgendosi alle due fidanzate.
Tania rispose un “Sì” abbastanza percettibile, d’altronde aveva la bocca incollata alla vagina dell’amica!
Samantha e Barbara si guardarono come dire “Uniamoci subito!”, quindi Barbara si mise a pecorina davanti a Erika per farsi leccare e, sorpresa! Erika iniziò a penetrarle con la lingua il buco del culo.
Intanto Samantha si mise sdraiata in modo che Barbara potesse prendersi cura della sua patata.
“Mi sta leccando il buco del culo Samantha! Che bello, la nostra Erikuccia è proprio una cucciolotta!” disse Barbara.
“Sai una cosa? Che ne dici se mi metto anch’io a 90° e tu fai lo stesso con me?” rispose prontamente Samantha.
“Forza, voglio assaggiare il tuo bellissimo culo!” replicò impaziente Barbara.
Era un’altra scena incredibile, era quasi un trenino, solo che l’ultima della fila scopava invece di fare sesso orale.
Tania sentì la bocca riempirsi di un liquido caldo e pensò “E’ venuta la mia dolce Erika” e questo a sua volta le provocò un orgasmo possente.
Tania si staccò da Erika, cercò di bere tutti gli umori che le aveva riversato, e poi disse: “Tesoro, sei semplicemente squisita!”
Alice fu rapida a sfilarsi da Tania e portare il suo fallo finto vicino alla bocca di Erika e le disse: “Tieni, assaggia questo, è pieno del nettare di Tania… così potrai dirle se è altrettanto buona!”
Erika si staccò un attimo dal culo di Barbara e disse: “Oh, questo lo so già che lo è… ma di certo non rifiuto questa offerta” e iniziò a pompare il cazzo gustandosi gli umori di Tania.
“Che ne dici Tania se ci scopiamo insieme la nostra adorata Erika?” chiese Alice, che aggiunse “Vai a prendere uno strap-on, ti lascio a te l’onore di incularla se vuoi”
Tania corse negli spogliatoi e Erika disse tutta eccitata: “Oh cazzo, che bello! Mi sverginerà il culetto? Si, sono pronta! Sarà bellissimo.” Parlò con fare bambinesco.
Samantha disse, mentre Barbara le leccava l’ano: “Be’, sarebbe bello se gli altri due culetti più belli della squadra venissero sverginati… cioè quelli di Alice e Barbara!”
Barbara trasalì e replicò: “Cosa? Sei impazzita? Ma noi abbiamo un principio… niente membri nei nostri buchi! Pensavo ti facesse schifo, ma se la metti così anche il tuo sedere non sarebbe da meno!”
Samantha disse: “Solo gli stupidi non cambiano idea! Se me lo farai tu io ne sarò ben felice, possiamo provare… se poi non ci piace torneremo ai vecchi metodi. Ho voglia di cambiare!”
“Mah… non so, sono perplessa.” Disse Barbara.
“Dai amore, datti da fare a lubrificare bene il buchino che tra un po’ me lo violerai, e poi se vorrai farò lo stesso con te. Non ti chiedo mica di farlo fare ad un uomo in fondo!” rispose Samantha.

Tania arrivò con la strap-on già ben attaccato e disse: “Fatemi un pompino insieme, dolcezze!”
Alice e Erika si guardarono, spalancarono gli occhi come dire che non desideravano altro, e cominciarono a leccare bene il fallo, sputandoci, insalivandolo più che potevano.
“Più lo renderete scivoloso e meno farà male a Erika, non voglio che soffri patatina mia”
“Da come mi ha raccontato mia sorella, che è l’unica che fra noi lo ha già preso diverse volte, all’inizio è molto doloroso, ma poi il piacere è magnifico, più che nella figa” disse Erika.
“Basta così, è ora della doppia penetrazione… ragazze, venite qui a farci compagnia?” disse Alice.
“Sì, arriviamo subito” risposero le due.
Erika si sdraiò su un tavolino, messo in mezzo al campo, con le gambe ben divaricate, e Tania disse: “Rilassati cara, il segreto penso sia tutto lì, non lo devi rifiutare, devi restare estremamente calma” poi sputò sulla cappella di quell’affare finto, e si diresse nel culo con cautela.
Erika stava mugulando dal dolore.
“Così, brava. Lentamente, deve essere dolorosissimo!” commentò Tania.
Erika annuì.
“Be’ ragazze, distraiamola così non ci pensa troppo” ebbe la brillante idea Samantha.
Così le porse alla bocca i suoi meloni, Barbara le strusciava con le dita la fica, ed Alice baciava i suoi piccoli seni.
La cosa funzionò, Erika si accorse che non stava pensando troppo a quel dolore lacerante… che durò qualche minuto. Quando Tania cominciò a pompare, di botto il dolore si trasformò in un piacere sempre più crescente.
“Oddio, è proprio come ha detto Marina! Alice… trombami, voglio provarne due nello stesso momento nei miei due orifizi” gridò sconvolta dal piacere Erika.
Alice in un battibaleno le entrò nella fica, mentre Samantha e Barbara si presero cura delle sue tettine.
Dopo 10 minuti in quella posizione Erika venne così splendidamente come mai le era accaduto fino a quel momento.
“Ragazze, dovreste provarlo tutte quante!” disse Erika mentre riprendeva fiato, seduta sul tavolo e con le gambe bagnate di umori che colavano a terra.
“Sai che penso che hai detto una cosa giustissima? Ora tocca a me” disse Alice suscitando sorpresa generale fra loro.
“Tania nella fica e io ti svergino questo magnifico culetto… ma prima, se non hai niente in contrario Tania, glielo lecco per bene… anzi se vuoi, mi dai una… lingua?” disse Erika e rise per la battuta.
“Ehi, anche noi vogliamo aiutarvi!” protesto Barbara.
“Già” ribadì Samantha.
“Dai, c’è posto per tutte” disse Erika mentre si era già infilata lo strap-on.
Il capitano si era sdraiata sul tavolo e Tania e Erika, inginocchiate, stavano leccando con le loro punte della lingua il suo ano, mentre Samantha e Barbara sputavano da sopra centrando la fichetta, e le loro bave finivano sull’ano e anche sulle lingue delle due minorenni.
“Eccezionale” commentò Alice.
“E’ giunto il tuo momento!” disse Erika.
Per Alice fu meno doloroso (per sua fortuna), poi Tania la penetrò nella vagina. Samantha e Barbara si occuparono dei seni del capitano, ma la prima si mise in modo che Alice potesse restituirle contemporaneamente il favore.
“E’ davvero magnifico ragazze, un piacere inimmaginabile!” gridò Alice.
“Mmm, sai che mi state convincendo? Samantha, se vuoi, dopo mi farò inculare da te!” disse Barbara.
“Davvero?” disse Samantha con le lacrime agli occhi per la felicità.
“Si, se lo desideri tanto. E da come sento dire è talmente piacevole che non vedo perché non possiamo farlo!”
Sammie e Barbie si baciarono appassionatamente come due vere innamorate, non che ci fossero dubbi su questo.
Continuarono per una decina di minuti a fare sesso, finchè Alice non fu soddisfatta.
“Ora posso provare io?” chiese Barbara.
“Sai cosa c’è? Proveremo insieme!” disse Tania.
“In che senso?” disse Barbara.
“Tu ti farai inculare dalla tua amata Samantha, io sarò al tuo fianco e mi farò fare lo stesso da Erika!” spiegò Tania semplicemente.
“Bello, un doppio sverginamento anale tutto da vedere… anche perché mi devo ancora riprendere!” confessò Alice.
Tania e Barbara si sdraiarono sul tavolo, gambe come sempre ben sollevate e aperte.
Entrambe girarono le teste per guardarsi, mentre Samantha leccava il buchino del bel piccolo sederino di Barbara e Erika faceva lo stesso con Tania.
Alice ammirava in piedi estasiata e si toccava insistentemente la fica.
Tania e Barbara tirarono fuori le lingue e dardeggiavano con le loro punte.
“E’ già meraviglioso farselo leccare, eh?” disse Barbara.
“Accidenti se lo è!” rispose Tania.
Ma non lo fu molto all’inizio della penetrazione, soprattutto per Barbara che aveva un sedere molto piccolo e stretto.
Samantha voleva quasi rinunciare, ma la sua ragazza disse: “No, continua… tra poco passerà… spero!”
Alice guardò un po’ preoccupata e fece cenno di sì a Sammie, come dire che si sarebbe sentita meglio molto presto.
Fortunatamente andò così, del resto la procedura era più o meno la solita, per alcune andava meglio per altre meno, la prima volta nel culo. E altre avrebbero preferito non rifarlo mai più.
Alice fece scivolare la sua saliva sulle punte della lingua delle due che limonavano e che gradirono, a quanto pareva.
Inoltre Tania sditalinava con la mano Barbara e viceversa la rossa faceva altrettanto.
Erika pompava felicemente nel culo della sua amica e guardò Samantha e le fece l’occhiolino.
“Che stupide siamo state! Vedo il volto di Barbara che è sconvolto dalla passione, non l’ho mai vista così felice, avremmo dovuto farlo prima” disse Samantha riferendosi al fatto che non avevano mai usato falli.
“Sì, è meraviglioso. Se poi sei tu a farlo…” rispose dolcemente Barbie tra un sospiro e l’altro.
Barbara ebbe due orgasmi, Tania uno soltanto. Alice si era fatta succhiare le tette contemporaneamente dalle due “fottute fortunate”, poi anche un po’ la fica prima da una e poi dall’altra, ovviamente mettendosi sul tavolo con le ginocchia appoggiate e il resto delle gambe per abbassarsi meglio.
“Cazzo, è tardissimo!” fece Samantha.
“Eh già!” fece Alice, guardando l’orologio appeso della palestra.
“Manchi solo tu, Sammie!” disse sconsolata Barbara.
“Oh, mi raccomando, non fatelo a casa vostra! Sarebbe più bello se la sverginassi anche lei qui, magari lunedì. Come a completare una specie di rito della prima volta!” disse Alice.
“Sarà molto difficile, ma mi impegnerò” promise Barbie.
“Te lo impedirò, lo faremo qui lunedì!” rispose Samantha facendole una boccaccia, e Barbara si avvicinò e prendendole il viso fra le mani la baciò.
Andarono a fare una bella doccia calda veloce tutte e cinque insieme, nude come le loro mamme le avevano fatte.
Ovviamente seguirono oscene palpate di fiche, culetti e tette. Ognuna insaponava l’altra e stranamente ci si soffermava sempre sulle parti intime (chissà perché?!?).
Poi si baciarono tutte per bene, per alcuni minuti e con tanto di lingua, in tutte le possibili combinazioni (Samantha-Barbara, Samantha-Alice, Samantha-Tania, Samantha-Erika, Barbara-Alice, Barbara-Tania, Barbara-Erika, Alice-Tania, Alice-Erika, Tania-Erika), uscirono dalle docce con un sapore in bocca che sapeva di altre quattro salive differenti. Si asciugarono a vicenda con gli asciugamani. Gli accappatoi decisero di vietarli, perché così potevano vedersi meglio essendo nude.
Si rivestirono lentamente e dopo essersi asciugate i capelli era il momento di tornare a casa.
“Allora a lunedì, buon weekend, e mi raccomando: è il compleanno di Marina, siateci tutte.” disse Alice a Samantha, Barbara e Tania.
“Io avrei in mente che regalo farle, unico e tutte assieme, e sarà una vera sorpresa” disse la sorella di Marina, che spiegò in breve la sua “idea regalo”.
CONTINUA...

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