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Genitori fottono… in tre


di rhapiu
25.11.2010    |    45.429    |    2 7.8
"Il signor Patrizio andò in bagno..."
I genitori di Luca accolsero in casa la sua amica; quest’ultima notò che erano un po’ strani.
Luca non c’era, e Alice notò che erano vestiti disordinatamente, mentre si accomodò sul divano.
“Ho interrotto qualcosa?” chiese Alice
“Ehm, ma no!” disse la signora Priscilla diventando rossa come un peperone.
Il signor Patrizio andò in bagno.
“Non c’è niente di male, me ne posso andare e tornerò un altro giorno!” insistette Alice.
La signora Priscilla aveva all’incirca 45 anni, ma era davvero una gran bella donna, molto schietta ed estroversa, ma in quel momento sembrava imbranata, timida ed impacciata, non era da lei, nascondeva qualcosa, mentre si era seduta sul divano affianco ad Alice.
“Chissà cosa sta facendo in bagno suo marito? È da cinque minuti che è dentro!” disse sorridendo la ragazza.
“Via, sei troppo sveglia come me in queste cose! Essere interrotta sul più bello non è piacevole.” Disse la signora Priscilla.
“Oh, che sciocca che sono! Mi scusi davvero, me ne vado subito!” disse Alice.
La mamma di Luca si schiarì la gola, prese la mano di Alice e le propose:
“Mi piacerebbe se tu rimanessi, invece.” Disse la signora Patrizia.
“Wow! Veramente? Ho già la patatina lubrificata sentendola dire così!” affermò spudorata Alice.
“Mi piaci molto lo sai, ti desidero ardentemente dal primo giorno che ti ho vista.” Confessò Patrizia oscenamente.
“Devo dire che anche lei non mi è per niente indifferente. Non sono lesbica, ma quando vedo quelle due bocce che ha mi verrebbe voglia di metterci la testa in mezzo e riempirla di baci.” Esclamò in un solo fiato la ragazza.
“Mio Dio! Nessuno prima d’ora mi aveva fatto sbrodolare così di umori soltanto a parole. Forse perché, anche se per te sono matura, sono comunque un modello da ammirare e questo mi fa impazzire.” Disse la signora.
“Mi racconti cosa stavate facendo, mentre aspettiamo suo marito che si sfoghi!” chiese calma Alice.
“Uh, beh, sai, mio marito non ce l’ha lungo, bensì veramente grosso di circonferenza! – esordì la signora – ce l’avevo gioiosamente in bocca mentre gli praticavo un pompino.”
“Oh, può spalancare la bocca per farmi vedere la sua cavità?” domandò Alice.
La signora aprì immediatamente quello che per la ragazza risultò senza dubbio essere una grande fornace.
“Accidenti, lei è una gola profonda! Farebbe venire anche un impotente” disse Alice, e le due scoppiarono in una risata scaccia tensione.
“Mi stai facendo troppi complimenti, non so cosa mi sta trattenendo il fatto di saltarti addosso.” Commentò Priscilla.
“Forse il fatto che quando suo marito uscirà dal bagno si chiederà se siamo impazzite” concluse Alice.
“Beh, hai ragione. Lui mi aveva già scoperto un seno, me lo palpava con ferocia con le sue grandi mani, e a quel punto tu hai suonato alla porta!” terminò la signora.
“Mi spiace moltissimo! Come posso farmi perdonare?” fece Alice con uno sguardo da troia civettuola e molto sexy.
“Continuando questa conversazione con me in attesa che quello sparaseghe di là non venga… oddio, non venga, hai capito il doppio senso?” rise di gusto Priscilla e fece altrettanto la ragazza.
“Mi dica, lei è sempre stata bisessuale? Ha già avuto rapporti con donne prima d’ora? E suo marito lo sa?” fece tre domande in una Alice.
“Calma, calma! Si lo sono da bambina, quando con la mia amica del cuore ci toccavamo la patatina mentre facevamo i compiti. Poi quando diventammo grandi passavamo ore intere a letto, ma poi le vicende della vita ci separarono. Lei è stata il mio unico grande amore femminile, prima di te ovviamente! Mio marito non sa nulla, non lo sospetta minimamente, ma se ci sta sentendo non dovrebbe metterci molto a venire, sono sicura che non gli dispiacerà questa notizia, perché potrà farsi anche una bella rampolla come te ed insieme a me col mio consenso!” disse Priscilla.
“E’ un uomo davvero fortunato suo marito! Nel frattempo mi dedicherò al seno che è stato lasciato dal mio arrivo.” Disse Alice.
La ragazza era letteralmente eccitata, cominciò a toccarle insistentemente i seni, e a baciarli e leccarli da sopra il vestito, carezzandoli dolcemente con le mani vellutate.
“Cosa succede?” chiese Patrizio, appena uscito dal bagno.
Alice continuo imperterrita come se nulla fosse.
“Mi hai lasciata così mentre tu te ne stavi di la a menartelo e a godere. Non si fa così! Allora questa meravigliosa fanciulla, che ha capito il mio stato d’animo, si sta prendendo cura dei miei seni che hai abbandonato.” Replicò Priscilla.
“Signor Patrizio, guardi bene come si lecca una fica!” disse Alice, che s’inginocchiò sul pavimento e sollevò la gonna della donna.
Portava delle mutandine nere, fradice di umori.
Inizialmente prese a leccare, a baciare, a ciucciare letteralmente la vagina di Priscilla, che aveva un ciuffo di peli castani ben curati.
“Oddio, sei proprio una gran troia! Patrizio, vieni qui che ho bisogno di succhiartelo.” Ordinò la donna, e prontamente il marito salì in piedi sul divano e consegnò il balocco preferito di sua moglie.
Alice intanto aveva scostato le mutandine nere e aveva preso a ciucciare con insistenza la patata della signora, mentre fece una pausa disse:
“E’ davvero delizioso il suo gusto, sa?”
“Oh tesoro, ti va di succhiare questo cazzo?” propose Priscilla.
“Accidenti, è vero! È grosso!” esclamò Alice.
La ragazza si sdraiò su Priscilla, che restò seduta sul divano e la sorresse con le mani ben piantate sui glutei.
Alice cominciò a fare un pompino all’uomo ingoiandoglielo all’istante. Quando si ritraeva per prendere fiato le colava moltissima saliva dalla bocca finendo sulle tette di Priscilla.
La signora intanto le aveva insinuato una mano nei jeans posteriori e nel frattempo aveva esclamato
“Oh porcellina mia, tu non porti l’intimo!” e con il dito medio aveva cominciato a strusciargli il solco delle chiappe.
“Alice, voglio la tua patatina, la sento molto bagnata e ho voglia di saggiarla con la mia bocca!” chiese Priscilla.
Alice si ritrasse dal cazzo e annuì col capo. Si mise in piedi sul divano, si sfilò velocemente i jeans e piegò leggermente le gambe in modo che Priscilla potesse trovarsi direttamente la fica in faccia. Patrizio intanto era sceso dal divano e cominciò a penetrare sua moglie nella passera.
“Oddio, signora Priscilla! Nessunaaaaa….. aaaaahhh…… aaaaaaaaaaahhhhh!!!” Alice ebbe un violentissimo orgasmo che per poco non la fece capitombolare a terra, poi dopo istanti interminabili riuscì a completare la frase “Nessuna me l’ha leccata mai così come lei, è fantastica, nemmeno un uomo è così bravo!”
Priscilla incurante dei complimenti continuò con la sua lingua a dardeggiare il clitoride di Alice, poi a ciucciare le labbra di quella giovane passerotta depilata e irresistibile.
La ragazza in questo modo ebbe un altro orgasmo e gridò come una forsennata lodando la signora.
“L’hai mai preso nel culo?” chiese Priscilla.
“No, ma se vuole… per lei lo farò” fu la risposta di Alice, e fu quello che la donna voleva proprio sentire.
“Patrizio, smettila di trombare una tardona, ora è il momento di sverginare un sacro culetto innocente” disse Priscilla.
La signora fece mettere a gattoni sul divano Alice, in modo da restare ben piegata a 90°, mentre lei si alzò.
“Tutto quello che devi fare è rilassarti e quando entra lasciati andare” consigliò l’esperta Priscilla “intanto io lubrifico per bene questo cazzo e poi il tuo culo”
Spompò per un po’ suo marito, insalivandolo bene, poi passò a quel roseo forellino stretto. Sputò e infilò un dito, poi due, infine tre. Quando constatò che si poteva procedere, prese il cazzo di Patrizio e lo guidò nell’orifizio di Alice.
“Sentirai molto dolore all’inizio, ma da quanto sei bella e porcellina poi ti piacerà da impazzire!” promise Priscilla, e aveva ragione!
Patrizio fu molto abile, aiutato dalla preziosa saliva della moglie come lubrificante, a inserirsi in quel culetto finora immacolato.
Alice urlò quando la cappella le entrò dentro, temette di essere stata “rotta”, ma poi, proprio come aveva detto Priscilla, iniziò a provare un piacere crescente, mentre Patrizio la stantuffava.
“Oddio! Aveva ragione, è meglio che essere scopate nella patatina” confermò Alice.
“Visto? E ora stallone, vai avanti fino alla fine, sborrale dentro.” Ordinò Priscilla
“Signora, venga qui, lei è troppo gentile con me. Voglio la sua patata bollente!” chiese Alice.
“Oh certo, tesoro mio. Divoramela.” Così Priscilla si sdraiò sulla parte del divano libera in modo che Alice potesse dedicarsi alla sua fica col ciuffo di peli, mentre con una mano si torturava la micetta.
“Ci siamo, Alice!” affermò Patrizio.
“Sborri, signor Patrizio, faccia uscire tutto quello che ha. Sto per venire anch’io” Urlò la ragazza.
“E’ incredibile, perché anch’io sto per avere un’orgaaasmo” confidò Priscilla.
E così, quasi contemporaneamente, i tre vennero in quello che può essere definito un orgasmo multiplo.
Quando sfilò il cazzo dal culo, la sborra (nonostante tutto era molta, nonostante prima si fosse masturbato) cominciò a colare dall’ano andando sul divano e sulla fica.
Priscilla fu molto abile e non perse tempo andando a leccargliela e a ripulirla per bene con la sua lingua peccaminosa.
Dopo questo fantastico menage a trois, Patrizio andò in bagno a farsi una doccia, mentre Priscilla e Alice si rivestirono e si sedettero sul divano.
“Meglio di come mi ero immaginata, Priscilla” mentre le accarezzava un seno.
“Anch’io. E non mi capacito di come quell’imbranato di mio figlio non abbia ancora approfittato di te…”
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