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La moglie di mio cugino


di rhapiu
21.06.2010    |    34.003    |    1 6.7
"“E’ che è tutto troppo semplice, io me l’aspettavo più dura conquistarti” “Andiamo, ciucciami le tette senza tante storie, femminuccia” “E se arriva mio..."
Dopo quelle avventure con mia cugina Fiorella e anche sua cugina Lara nell’indimenticabile agosto 2005, sono cambiate molte cose. Per tre anni non l’ho più vista, ne sentita per telefono. Come avevo previsto si è separata e si è messa con un altro da cui ha avuto un figlio nel 2007. L’illusione mia che le cose potessero continuare con lei svanirono del tutto: dopo qualche giorno fermi nel suo letto a coccolarci, a fare l’amore e poi a riposarci, Fiorella si pentì del tutto e mi chiese gentilmente che la cosa questa volta sarebbe finita lì, perché comunque io avevo voluto quello che volevo. Effettivamente aveva ragione, mi ritenevo enormemente soddisfatto, ma comunque fui triste per un bel po’. Fortunatamente suo figlio è nato oltre un anno dopo i nostri molteplici rapporti sessuali, quindi di sicuro non poteva essere mio. Fiorella ha un fratello che (ovviamente) è mio cugino, si chiama Federico ed è sposato con Elisa, una ragazza del 1985. Ha solo tre anni più di me, e i due si sono conosciuti quando lei era diventata appena maggiorenne, quindi io la conosco da quel periodo.

Maggio 2009. Vengono a trovarci Federico ed Elisa con la loro bambina di pochi mesi nata nello scorso dicembre. Rimasi sorpreso che in sei anni non mi ero accorto di quanto fosse bella in realtà Elisa: l’avevo sempre considerata mediocre, invece ora che avevo quasi ventuno anni avevo cambiato idea. Portava sempre capelli lunghi, biondo scuro e un po’ ricci, soprattutto la cosa bella era che non erano colorati, erano i suoi originali. Poi aveva sempre avuto gli occhiali, un bel seno non eccessivo ma non certo piccolo come Fiorella, e un bel corpo robusto. Non che fosse grassa, ma era appena sopra il peso forma che a tanti uomini piace, e probabilmente era dovuto al post gravidanza. Insomma, appena la vidi cominciai subito a fare strani pensieri, ripensando a come avevo conquistato Fiorella in modo rocambolesco. Gli eventi però mi puntavano tutti contro: c’era suo marito, ossia mio cugino presente, aveva una bambina piccola da accudire quasi tutto l’arco della giornata, e poi non avevo un gran rapporto con lei. Anzi, per dirla tutta come mi sembrava, non so perché ma intuivo che le stavo antipatico. Una cugina acquisita cui non andavo proprio d’accordo, appariva evidente che si dovesse farlo solo per formalità.
Non capivo proprio perché, ma di una cosa ero sicuro, sarei dovuto partire da questo verso la mia conquista impossibile.
Qualche giorno dopo dovuto tutto ad una coincidenza del destino mi ritrovai a casa solo con lei, ero appena tornato dal lavoro. Stava allattando la piccola con il seno scoperto, mi imbarazzai un po’ e lei se ne accorse.
“Scusa ma se non mi faccio problemi io, non devi fartene tu, anche se mi guardi non me la prendo” fece lei.
“Ah no no. Cioè si, non volevo guardarti… scusa”
Mi andai un attimo a cambiare e poi tornai in salotto mentre Elisa era ancora seduta sul divano ad allattare la neonata. Mi sedetti vicino a lei per riposarmi un po’ dopo la massacrante solita giornata feriale.
“Fa male quando allatta?” chiesi con fermezza.
“No, a volte sì, possono venire le ragadi. Però direi che è piacevole”
“Non scambiarmi per maniaco ma credo che il seno di una donna sia la cosa più bella di un corpo umano”
“Già, anche tuo cugino è fissato con le tette, immagino tutti gli uomini etero lo siano”
“Volevo chiederti una cosa: perché sei sempre stata diffidente con me, ti sono antipatico?”
“Cosa? No, è che siamo quasi coetanei e cerco di mantenere un po’ le distanze da te”
“Capisco, hai paura che ci provi eh?”
“Si, che ti illudi che possa concederti qualcosa… tipo le tette”
Elisa si alzò e andò amorevolmente a riporre nella culla la bambina visibilmente sazia.
Poi tornò a sedersi accanto a me sul divano senza ricoprirsi il seno.
“Scusa, ma…” dissi, indicandogli il seno nudo che si doveva ricoprire.
“Ehm, ah, devo allattare ancora…”
“E chi?”
Mi prese da dietro la nuca e mi porto con la bocca sul suo capezzolo turgido e bello grosso.
“No aspetta aspetta” Implorai.
“Cosa c’è, non sognavi questo?” domandò lei.
“E’ che è tutto troppo semplice, io me l’aspettavo più dura conquistarti”
“Andiamo, ciucciami le tette senza tante storie, femminuccia”
“E se arriva mio cugino o qualcun altro?”
“Beh casomai riprenderemo in un altro momento la poppata”
Mi catapultai immediatamente sul suo seno, iniziando a baciarlo, poi lo leccai per bene e arrivai al capezzolo, mordicchiandolo leggermente cominciai poi a succhiarlo, tirando fuori il latte. Non era molto buono, infatti lo facevo uscire dalla mia bocca sbrodolandole sopra la camiciola.
“Non importa per la camicia, continua così. Vedi, è un piacere diverso, con la piccola è piacevole, con un uomo è eccitante, mi sto bagnando come una troia”
Nel frattempo scoprii anche l’altro seno e dedicai tutte le mie cure ed attenzioni come a quello sinistro. Li palpavo con forza e mi sentivo meravigliosamente di poter avere delle tette decenti tutte per me, finalmente. Il campanello suonò.
“Oh no, cazzo, probabilmente è la mia amica Rebecca” dissi
Così feci ricomporre qualche secondo Elisa e andai ad aprire alla porta. Era proprio Rebecca, lo immaginavo perché era quasi scontato, mi diede subito un bacio sulla guancia e fece
“Ciao Ramando, ehm, ma sai di latte, cos’è, un nuovo dopobarba?” disse scherzando.
“No, avevo sete e ne ho bevuto un po’ prima!”
La feci entrare e la presentai a mia cugina.
“Sei molto carina. Ramando non ci ha ancora provato con te?” provocò Elisa.
“Beh, diciamo che un po’ siamo stati insieme, ma è meglio se rimaniamo amici” disse Rebecca.
“Non volevo essere scortese, ma mi sembri una brava ragazza e sarei stata felice se mio cugino stesse con te. Scusate un secondo, vado a prendere la piccola così allatto anche lei.”
Appena andò in camera a prenderla nella culla Rebecca mi chiese sconcertata
“Come anche lei, non ha solo una figlia? Non mi dirai mica che… voi due?”
“Eh? Ma dai i numeri!” feci impaurito e stralunato.
“Ora capisco: sapevi di latte, stavi succhiando le tette a tua cugina, è così!”
“Sei pazza?” tentai di sbrogliarmi da questa situazione imbarazzante.
“Ramando, dille la verità” disse Elisa, che tornò senza la bimba, dopotutto aveva già mangiato.
“Beh, Elisa sei una troia davvero. Hai fatto in modo che lo scoprisse.”
“Grazie per il complimento, ma adesso Rebecca se non ti dispiace…” fece Elisa scoprendosi i seni “se vuoi favorire ne ho due di mammelle” concluse mia cugina.
Rebecca ci osservò con aria sconvolta, inaspettatamente però si sedette vicino ad Elisa e prese l’iniziativa e cominciò a succhiarle il seno destro.
“Cosa fai lì impalato, l’altra tetta ti sta aspettando” fece Rebecca con mia gran meraviglia.
“Sei… siete… lesbiche?” chiesi incredulo.
“Come cazzo faccio a rinunciare a queste bocce? A proposito, complimenti Elisa!” disse Rebecca.
Cominciai anch’io a succhiare l’altro seno di Elisa; a quanto pare alla mia amica piaceva molto il latte, perché se lo beveva senza sprecare una goccia.
“Non ci posso credere, non ditemi che è solo un sogno, poter stare con due donne belle come voi e oltretutto lesbiche!!!” dissi tutto d’un fiato, poi leccai la tetta e ripresi il mio lavoro.
“Oh, bravi. Ecco Ramando, stai zitto e ciucciamela. Siete bravi a succhiarmele” fece Elisa
“Scusate, ma il mio cazzo non resiste più” dissi sfilandomi pantaloni e slip facendolo balzare in aria.
“Accidenti come è grosso!” esclamò Elisa.
“A proposito, posso ciucciartela la patata?” chiesi a mia cugina.
“Cosa aspetti?” fece Elisa dandomi in pratica il consenso.
Le alzai la gonna e scoprì che la “bischera” era senza intimo ed era fradicia letteralmente.
“Ma brava! Le mutande, o almeno il perizoma, non si portano?” chiesi in modo ironico.
Come prima con le tette mi prese da dietro la nuca e mi affondò nel suo monte di Venere. Iniziai un bel lavoro di lingua, a giudicare dai suoi gemiti di piacere, ogni tanto le guardavo, Rebecca non si schiodava dalle tette, si occupava un po’ di una o un po’ dell’altra.
“Ora basta coi preliminari, sono talmente allagata laggiù che ci vorrà un attimo per il tuo pisellone ad essere ingoiato” fece Elisa sicura di quello che diceva.
“Come vuoi padrona” dissi scherzando e obbedendo alla sua richiesta.
Detto e fatto, stavo trombando con Elisa mentre la mia amica (e diciamo pure ex-fidanzata) si dedicava “lesbicamente” alle tette di mia cugina acquisita, dimostrandosi la peggior tettomane, anche di tutti gli uomini sulla Terra.
“Elisa, sto quasi per venire!” la informai.
“Come, di già! Ti stiamo eccitando troppo eh? O è la mia figa bollente? Dai esci e concludiamo con una spagnola.
Obbedì ancora come un cagnolino, e provai sensazioni stupefacenti ed indescrivibili mentre me lo stringeva con le sue belle e tanto acclamate tette.
“Non avevo mai provato una cosa simile, Elisa.” Dissi mentre le chiavavo i seni.
“Rebecca, tesoro, mettiti con la bocca qui, così quando la punta del cazzo esce gliela prendi” ordinò Elena alla mia amica.
Il piacere aumentò notevolmente, non ero abituato a queste cose e senza nemmeno avvertirle in tempo cominciai a sborrare per una quindicina di secondi che sembrarono interminabili.
Dopo mi sedetti sul divano completamente stravolto, mentre Elisa e Rebecca si baciavano e si scambiavano avidamente il mio sperma, cercando di berlo tutto. Ero talmente esaurito che mi addormentai cinque minuti.
Fui risvegliato da delle labbra che sfioravano le mie, era Elisa che tentava, appena vide che aprivo gli occhi, di infilarmi la lingua per limonare. Ovviamente non opposi resistenza e ci baciammo con gran passione e con gran veemenza, facendo sbalordire Rebecca, che poi si unì a noi per una slinguazzata a tre.
Era tardi, ormai di lì a pochi minuti sarebbe tornato mio cugino e il sogno sarebbe finito, ma dannazione, se non ero appagato da quella unica opportunità allora potevo anche spararmi.
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