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Roda dal meccanico (parte 2)


di birbantotto
07.07.2025    |    169    |    0 8.0
"Poi Mario la prese per le cosce, la alzò e si sdraio senza togliere la nerchia dal buco di culo..."
Nell'officina meccanica di Mario la mia Rosa era alle prese con un maschio alfa dominante e dotato...
Mario stava a gambe aperte seduto sulla scrivania con la sua poderosa verga dritta verso il cielo e Rosa la mangiava succhiando avidamente.
Vederla inghiottire quel palo di carne mi eccitava parecchio.
“Spogliati troia” le disse Mario
Lei non se lo fece ripetere. Si calò gli short mentre L’omone le tirò fuori dalla canotta le tettone.
“Che spettacolo “ disse mentre le schiaffeggiava.
“No questo no, mi fai male”
Per risposta Mario le dette uno schiaffo in piena faccia.
“Non me ne frega un cazzo, sono così. Se vuoi che ti scopo si fa a regole mie”.
Andiamo via” dissi.
Rosa taceva.
Un altro schiaffo sulle tette poi la prese per i capelli e le porto la faccia tra culo e coglioni.
“vai via subito oppure ti sfondo e ricorderai questa minchia per sempre”
Rosa stette zitta, lo guardò negli occhi mentre colava copiosamente dalla figa. Si abbassò volontariamente e continuò a leccare quel palo di carne.
Capii che contro quel maschio avrei perso e stetti al gioco. Mi inginocchiai e iniziai a leccare la fica ed il culo della mia donna.
Era fradicia e pronta alla monta come poche volte l’avevo vista.
Mario scese dalla scrivania la prese per le braccia e la spinse sul piano di lavoro.
L’ufficio era stretto e l’aria impregnata di sesso.
Piegata in avanti mostrava i suoi buchi al porco. Impugnò il cazzone e lo strusciò sulla fica più volte.
“Guarda come lo prende” mi disse mentre con un solo colpo lo infilò nella fica. “entra come il burro” aggiunse ma si sentì a malapena coperto dall’urlo di goduria della mia Rosa
Vederla riempita con lo sguardo perso e la bocca aperta mi fece impazzire. Le andai davanti le ficcai il cazzo in bocca e con tre colpi le venni in gola. Rosa inghiottì la mia crema e sotto i colpi continui del maschione mi ripulì.
Mario la fece alzare e la portò su una brandina nello spogliatoio dietro l’ufficio.
“Amore questo mi distrugge” ebbe tempo di dire prima che l’umo iniziasse a scoparla in gola.
Poi la stese e le si sdraiò sopra infilandola ancora tenendo le gambe sopra le sue spalle.
I colpi erano violenti infilava e usciva la sua cappella che era rossa e gonfia e Rosa gradiva molto.
Sapevo che amava essere fottuta con violenza e quando non riuscivo a farlo come voleva lei usava un mega vibratore velocissimo.
La stantuffò ancora e finalmente Rosa venne con un urlo liberatorio.
Finalmente Mario parlò di nuovo “Ora che sei venuta sei pronta al trattamento riservato solo alle troie che meritano il meglio”
“Maritino guardala come lo prende. Se come penso ti eccita guardarla mentre la scopo dopo ti faccio divertire”
La voltò come una bambola e la fece mettere a pecora. “Troia di cazzi in culo ne hai presi vero?”
“si” disse lei immobile ad aspettare l’inculata.
Le sputò sul culo e infilò due dita per saggiare la consistenza del buchino
“Sei aperta ma non del tutto. Stasera sistemiamo le cose”
Mi eccitava vederla a pecora e devo dire la verità mi eccitava anche come era trattata.
Avrei voluto essere al suo posto?
Come mi avesse letto nel pensiero Mario mi chiamò “Non mi sono scordato del tuo culo, amico. Avvicinati e fammi vedere come stai a pecora”
Lo feci, mi calai i pantaloni e mi misi in piedi con il culo in fuori.
“Ma guarda abbiamo anche una troietta verginella” mi disse mentre mi dava due potenti sculaccioni.
“Aspetta un attimo Zoccola, tieni a bada le tue voglie che gioco con il tuo maritino.
Venne dietro di me e mi strinse i capezzoli. Mugulai erano un punto debole. Mi strinse le chiappe le aprì e mi sputò sul culo poi appoggio il cazzo.
“Che dici ti spaventa o vorresti”
Non risposi.
“Sei stretto. Sarà piacevole svezzarti”
Il mio silenzio era più chiaro di un si.
Riprese Rosa per i fianchi. “Allora maiala adesso ti rompo il culo”. Da quel momento si dedicò nuovamente a lei. Le leccò a lungo il culo, lo aprì con le dita e gli stringeva le tettone per tenerla calda. Le leccava la fica e il buco a lungo. Rosa adorava sentirsi leccare. Insomma la preparava per bene.
Poi le spinse giù la testa e mi ordinò di tenerle le spalle giù “Tienila giù questa vacca che non si deve muovere mentre la inculo”
Lo feci. Mario puntò la cappella sul buco e entrò. Era enorme rispetto al culo ma piano piano penetrò la carne.
Il suo buco si apriva sempre più.
Rosa aveva dolore e lo diceva ma era anche abbandonata all’inculata.
Poi sentii un crac. Le aveva rotto l’anello anale.
“OOOO ecco sei fatta!” disse l’omone mentre la inculò con i restanti venti centimentri con un solo colpo.
L’urlo disumano fu sentito anche in officina.
Alla porta vennero due meccanici
“Il padrone ne incula un'altra” “Con quel cazzone poche resistono”
In effetti Rosa sembrava impazzita. A bocca aperta e occhi spalancati mentre rantolava di goduria disse “ Mi hai tolto il respiro”,
La inculava con quel palo duro che usciva e rientrava completamente. Era aperta di culo come mai avevo visto. Accompagnava ogni penetrazione con gridolini di gioia.
Ogni colpo lo affondava con forza mentre le tettone ballavano ritmicamente. Mario le prese e le porse ai suoi colleghi. “Ragazzi venite che ce n’è anche per voi” urlò Mario
“lavorate queste due punte che la facciamo sballare”
La forza di Mario era notevole. Un omone grande e grosso che montava come un toro.
Rosa era distrutta e sembrava una bambola nelle mani di un bambino. I due uomini succhiavano e stringevano le mammelle di Rosa che non sapeva come parare i colpi tra il cazzo in culo e i due che la succhiavano.
Poi Mario la prese per le cosce, la alzò e si sdraio senza togliere la nerchia dal buco di culo.
Rosa in dici secondi passò dall’essere inculata a pecora ad essere totalmente impalata sul cazzone dell’uomo.
Mario la sdraiò con la schiena sul suo petto e la sollevò mostrando a noi quanto era aperto il culo.
Una voragine. Poi la inculò nuovamente “Ragazzi forze ce n’è anche per voi”.
Uno dei nuovi arrivati, ben dotato ma nulla più la infilò in figa, l’altro con un cazzo normale le mise in cazzo in bocca
Rosa si trovò riempita da tre cazzi. Non si può descrivere l’espressione del volto, con il trucco sfatto gli occhi ribaltati ed un cazzone in bocca. Prese un lungo respiro lasciando per un attimo la cappella “ragazzi non ce la faccio più”
Incuranti i due nuovi arrivati davano colpi di cazzo alla mia porca mente Mario teneva il suo cazzo sempre duro nel suo culo.
Dopo dieci minuti il primo le arrivò in faccia e poco dopo anche l’altro le sborrò nella fica.
Solo Mario non si era ancora svuotato ed io avevo di nuovo il cazzo in tiro.

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