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Il maestro di sci (5)


di crigio
12.05.2014    |    7.241    |    0 9.8
"La sua mano raccoglie dall’interno-cosce i suoi umori che iniziano a colare dal culo..."
Il primo a precipitarsi su Ivan è Knut.
Dopo qualche secondo di stordimento, il maestro di sci si è scosso e ha realizzato quello che gli è successo. Forse non ci crede ancora completamente, ma di certo la sua voglia di cazzo non si è esaurita. E infatti, si è infilato una mano tra le cosce e ha iniziato ad accarezzarsi e a raccogliere quel poco sperma di Paolo che è rimasto sulla sua rosellina dopo che Enzo gliel’ha ripulita. Adesso il suo corpo gli restituisce sensazioni molto più velocemente e il ditalino che si sta praticando lo sta facendo tornare rapidamente in calore.
Con un balzo il tedesco si porta sotto di lui. Lo afferra e lo fa girare perché si metta a pecorina. Preme sulla schiena, perché la inarchi bene e spinga il culo in fuori; poi si prende il cazzo e lo infila tra le chiappe della puttana. Quello, approfittando degli abbondanti umori che ormai lubrificano le viscere, scivola nel corpo della troia con facilità.
Seduto sullo schienale del divano, Tony si lascia lavorare la mazza dalla bocca di Ivan, il quale sembra molto più naturale di prima. Finché non ha provato il piacere estremo tutti i suoi gemiti sembravano finti. Solo ora le sue membra si contorcono come in preda ad un piacere vero e totale. Potrei dire quasi che l’abbiamo svezzato!
Non parla più mentre viene montato e mentre spompina il cazzo del mio amico. Ormai sa che siamo qui per farlo godere e che lui può godere quanto vuole, senza bisogno di chiedere nulla e di fare false moine.
D’un tratto, Tony scivola giù per il divano fino a sedercisi sopra. Knut estrae il cazzo dal culo di Ivan e prende quello dell’altro stallone indirizzandolo al solco della puttana. Questa ci si impala sopra finché le sue chiappe non toccano il ventre di Tony.
“Che bel cazzone pieno!”, mugugna e comincia a rimbalzare, facendo sbattere sonoramente le natiche contro il bacino del mio amico.
Su una poltrona accanto, Seby, a cavalcioni su Paolo, lo massaggia e ci si struscia contro per farlo riprendere dalla doppia sborrata di poco fa. Con mia enorme sorpresa lo stallone risponde subito alle attenzioni del suo boy, tanto che il suo cazzo rialza la testa. Le sue mani stringono le chiappette del biondino e le dilata per infilarci in mezzo la nerchia e spararsi una spagnoletta.
Nella mia bocca la nerchia di Enrico è bella tosta e pronta all’uso, ma a quanto pare dovrà aspettare ancora un po’ perché il tedesco ha in mente qualcosina. Con la coda dell’occhio vedo che si accosta alle terga di Ivan e appoggia la mazza sulle sue natiche. La troia si volta e sorride allo stallone: non capisce che cosa ha in mente e non si aspetta quello che io so benissimo che succederà.
La cappella del cazzo di Knut scivola verso il basso e, quando arriva al solco proprio sopra l’asta di Tony, il tedesco spinge per entrare nello sfintere della vacca.
“NO! Che fai??? Non l’ho mai fatto! Mi farai un male cane!!!”, si agita Ivan.
“Smettila di protestare sempre! Alla fine godi come una troia, quindi sta’ calmo e falla finita!”, rimbrotta Knut, che continua a spingere. Un urlo esce dalla gola di Ivan quando il secondo glande attraversa il suo anellino. Si irrigidisce e smette di cavalcare Tony. Si piega in avanti e spetta rassegnato che il tedesco lo penetri. A mano a mano che la seconda asta gli scorre su per il culo la sua bocca si spalanca e il suo sguardo si acciglia. Si infila una mano tra le cosce e si massaggia il perineo per smorzare il dolore. Tony si tira un po’ su e gli addenta un capezzolo, cominciando a masticarlo e a succhiarlo, mentre con le mani apre le chiappe della troia, aiutando Knut ad unirsi a lui.
“Ho ancora tanto caldo!”, sibila Ivan.
“Sì!”, gli sussurra ad un orecchio Knut, chino su di lui. “E ti stai bagnando di nuovo! Tra poco ne avrai un altro, sai?”. Ivan si volta indietro e lo fissa preoccupato: nonostante non si possa dire che l’orgasmo anale non gli sia piaciuto, la reazione patita dal suo corpo lo ha frastornato e il pensiero di doverla affrontare una seconda volta lo lascia perplesso. Poi però annuisce e si abbandona al doppio stantuffo delle mazze che si alternano dentro e fuori le sue viscere. La sua mano raccoglie dall’interno-cosce i suoi umori che iniziano a colare dal culo. Tira fuori il palmo e lo sguarda sbigottito.
“Che ti dicevo? Stai sbrodolando come una vacca in calore!”, continua a sussurrargli Knut, e un brivido corre lungo tutto il corpo di Ivan, la sua pelle si accappona e la sua bocca si apre sopra la faccia di Tony, sulla quale cade un rivolo di bava della puttana. Interpretando le sue reazioni, credo che dal suo bassoventre sia partita una spinta verso l’esterno: infatti, i due cazzi gli scivolano dentro più facilmente, grazie alla maggiore dilatazione dell’ano. Tony, intanto, passa a lavorargli l’altro capezzolo, mentre il primo, fradicio della sua saliva, viene fuori puntando prepotente ad un bersaglio immaginario. Una mano di Tony lascia la sua chiappa e si porta al suo petto, e con un dito percuote l’aureola inturgidita. Il volto di Ivan si fa paonazzo e le sue guance si gonfiano. Poi, con l’indice lo stallone comincia a titillare quel minuscolo batacchio sempre più velocemente.
La mascella di Ivan cade in giù e un urlo acuto esce dalla sua gola. Abbassa il capo e si guarda il petto torturato, da un lato dalle dita e dall’altro dalla bocca di Tony. Il culo arato da due cazzoni gonfi non gli dà tregua e queste continue stimolazioni su più punti del suo corpo lo portano all’inevitabile.
“No! Non di nuovo! Nooooooooooooo!!!”, sbraita, senza più controllo. Come prima, tutto parte dalle gambe: tremano e non riesce a tenerle chiuse. Scivolano sulla seduta e si aprono, e così anche le sue chiappe. Knut ne approfitta per intensificare la penetrazione e questo non fa altro che aumentare esponenzialmente il godimento della troia. Sotto, invece, Tony non riesce quasi a muoversi, visto il peso di Ivan e del tedesco che preme sulla schiena della puttana per fargli inarcare il culo.
Poi, il tremore risale lungo le membra di Ivan fino al torace dove si concentra di più, a causa forse del lavoro di bocca che gli sta facendo Tony. Le mani di Ivan prendono la testa dello stallone e la premono contro il petto per ricevere più piacere possibile. Improvvisamente, uno spasmo costringe la troia a spingere più forte in fuori con lo sfintere e i due cazzi vengono sputati. Si ribalta sulla seduta e si contorce tutta tenendosi una mano tra le cosce serrate. Allunga a ritrae le gambe, mentre si strofina forte le tettine per attenuare l’orgasmo. Knut, Tony ed Enzo (seduto dal lato opposto del divano) ridono a crepapelle mentre assistono a quello spettacolo esaltante.
Sentendo quei tre sghignazzare, Seby, ormai impalato sulla nerchia del suo boy, si gira a vedere che succede e anche lui si unisce all’allegria generale. Solo Enrico è tutto concentrato a godersi la pompa che io e Pino gli stiamo facendo perché possa anche lui scopare il maestro di sci. Ovviamente anche io e il biondino sentiamo il bisogno di una ripassata e allora, dopo aver lasciato che il secondo orgasmo di Ivan si esaurisca, ci spogliamo e ci uniamo alla bella compagnia.
Enrico va a sedersi sul divano al posto di Tony e in un modo o nell’altro costringiamo un Ivan riluttante a montargli sopra a smorzacandela rovesciato. Io e Pino ci inginocchiamo ai piedi della seduta in modo che riusciamo a leccare la passerina slabbrata della troia, mentre Knut e Tony ci sbattono alla grande. Il tedesco affonda il suo arnese negli intestini di Pino, mentre Tony si dedica a me. Enzo, accigliato per essere stato trascurato, si toglie anche lui i vestiti e prende un’iniziativa interessante: prima fa una pompa da togliere il fiato ad Ivan e poi gli sale sopra a cavalcioni e si impala sul suo cazzo.
“Ma questa è una casa di perdizione!”, esclama Ivan non appena le chiappe di Enzo sbattono contro il suo ventre. “Siete dei diavoli! E questa trave che ho su per il culo è pazzesca! Mai provata una così grossa!”, prosegue commentando le dimensioni della nerchia di Enrico. Io e Pino facciamo fatica a leccare la rosellina di Ivan a causa della cavalcata di Enzo sulla sua mazza.
Poi, il biondino si volta verso suo fratello e gli fa: “Piccolo, questo devi provarlo! Ti va?”.
E quello: “Certo!”, e smonta dal cazzo di Paolo, scende dalla poltrona e sale sul divano. Enzo si tira fuori la minchia dal culo e la cede a Seby, che le inghiotte nelle sue viscere in un sol colpo.
“Ovviamente, fratellino”, aggiunge Enzo, “io mi faccio il tuo boy!”.
“Ovviamente… uff!”, risponde Seby, dando la sua approvazione. Allora il fratellone corre da Paolo, sale sulla poltrona e si impala su di lui nella stessa posizione di Ivan. “MMMMMM, maschione! Era da tanto che non mi scopavi, vero?”, chiede a Paolo.
“Sì, ed è sempre un gran piacere!”, ribatte quello.
“Già! Soprattutto per me!”, continua Enzo, contorcendosi come una troia mentre inizia a fottersi l’asta del boy di suo fratello. Paolo gli mette una mano sul buco sfondato e strofina forte, intensificando il suo piacere. “MMMMMMM, sei migliorato dall’ultima volta!”, si complimenta col suo stallone e questo, ferito nell’orgoglio, gli pianta due dita su per il culo, insieme alla sua stanga che comincia a pistonare lo sfintere forte e profondamente. “Che stronzo!”, sbraita Enzo, reclinando il capo indietro e abbandonandosi alle attenzioni di Paolo.
“Anche tu sei migliorato!”, ricambia il complimento lo stallone, che con le dita ad arpione tira l’anello di Enzo verso l’alto dilatandolo ancora.
“Merda! Così è troppo!”, rantola Enzo, che non si avvede di Knut che, lasciato andare Pino, si precipita a possedere il biondino sulla poltrona, insieme con Paolo. Le dita di questo sgusciano fuori dal suo sfintere e vengono immediatamente sostituite dalla minchia del tedesco. Enzo si tira su e, accortosi finalmente del secondo stallone, si aggrappa a lui e inizia il suo solito show, incitando i due maschioni a sbatterlo e ad aprirlo tutto. Certo quelli non hanno bisogno di suggerimenti, soprattutto Knut!
Pino, rimasto orfano di cazzo, di sdraia sul divano a cosce spalancate, ammiccando a Tony, il quale, non resistendo al richiamo di quella sirena, mi priva della sua virilità per donarla al biondino.
“Puttana!”, lo apostrofo, e poi salgo sulla seduta e mi accovaccio sulla sua faccia per farmi lappare la rosellina, mentre Tony, chino sul mio petto, mi mordicchia i capezzoli, continuando a scopare la troietta.
“Non resisto più! Sbooooooorroooooooooooo!!!”, biascica Ivan, e spara sperma negli intestini di Seby, mentre i muscoli del suo sfintere, contraendosi, succhiano il cazzo di Enrico che si contorce per l’imminente orgasmo. “AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!”, urla Ivan, quando la nerchia del gigantone, gonfiandosi ulteriormente mentre gli schizza in corpo, lo lacera dentro.
“Dai! Anche voi! Sborrate, stronzoni!”, farfuglia Enzo contro Knut e Paolo. Il tedesco tira fuori il cazzo, sale sui braccioli della poltrona e affoga il biondino con tutta la sua asta. Questo, sorpreso dallo scatto del suo stallone, riceve il palo fino in gola, tossendo per la mancanza di ossigeno. Al tempo stesso, il forte aroma dei suoi umori lo manda in visibilio e gli scatena un orgasmo orale potente che, unito allo stantuffo in culo, gli fa provare forse uno dei godimenti più devastanti che abbia mai provato. Quando poi Knut inizia a sborrare, la troia raggiunge l’estasi totale: la sua bocca rimane aperta e lo sperma cola fuori lungo le sue guance e fino al suo petto, giù giù per la sua pancia. La sua rosellina si imbianca del seme di Paolo che, nonostante sia già venuto due volte, fiotta abbondantemente, come si capisce dal fatto che il suo nettare, riempito il retto di Enzo, cade fuori a formare un laghetto sulla seduta.
Sotto di me, il bacino di Pino si solleva a scatti, rimanendo ogni volta per qualche secondo proteso verso Tony, che non smette di trapanarlo con veemenza. Io mi masturbo velocemente e, quando sto per sborrare, infilo il cazzo tra le fauci del mio amico, allattandolo col mio seme. Il sapore acre della mia sborra gli scatena definitivamente il piacere estremo e il suo sfintere comincia a mungere la mazza dello stallone. Tony estrae la minchia dal culo di Pino e quella inizia a spruzzare schizzi lunghi e abbondanti che io, piegandomi sul corpo del biondino, raccolgo ingordo, per poi inghiottire tutta l’asta e ripulirla da tutte le secrezioni che l’hanno insozzata.
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