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Pornoattore per un weekend (4)


di crigio
11.09.2013    |    6.740    |    2 9.9
"Fiotti lunghi e abbondanti solcano il mio torso e arrivano fino al mio viso, mentre Hans gode, rantolando e contorcendosi come un ossesso..."
Mentre siamo sdraiati sul letto a cazzeggiare, il cellulare di Andrea trilla: “Sì”, risponde. “Ah! Peccato!... Ah, ok… Bene, bene… Ciao!”, e riattacca. “Era Martin”, mi spiega. “Ha detto che Hans non è riuscito a liberarsi per domani sera…”.
“Vabbè, pazienza”, dico io.
“… quindi ci aspettano per domani mattina, sempre alle dieci!”, continua ridendo.
“Che stronzo che sei!”.
“Cazzo! Ma sei proprio una gran puttana! Avresti dovuto vedere la tua faccia nel momento in cui hai pensato che non ti saresti fatto quel bel morone!”.
“Vaffanculo!”, sbotto, e lui si sganascia dalle risate.

L’indomani, puntuali, siamo di nuovo nello studio dei due blogger. Hans è già lì, bello come il sole. Martin ci presenta. Lui non parla italiano, quindi il rosso ci fa da interprete. Poi mi prende in disparte e mi dice: “Ascolta: Hans non è delicato come me. Anzi, è molto più focoso e irruente. Pensi di riuscire a reggerlo?”.
“Beh, penso di sì. Comunque, come mi hai detto ieri, in qualsiasi momento possiamo fermarci, no?”.
“Sì, sì, certo! Tu però cerca di rimanere rilassato: vogliamo vedere un altro orgasmo anale, ok?”.
“Ok”. Martin non sa che più violentemente vengo sbattuto, più devastante è il mio orgasmo. Ed io naturalmente non glielo dico. Spero sia una bella sorpresa per loro.
“Piuttosto”, gli chiedo. “Hans sa che io posso avere orgasmi anali?”.
“Ovviamente no!”.
“Bene”.
Ci spogliamo e andiamo sulla scena. Iniziamo con delle pose: io e Hans abbracciati, sia in piedi che sdraiati; io a pecorina con Hans che mi tiene le chiappe aperte simulando un anilingus; lui che punta il suo cazzo al mio buco mentre sono riverso a cosce aperte sul letto; e così via.
La sua mazza non è particolarmente grande, ma fa comunque una bella figura.
“Adesso passiamo all’azione”, ci dice Martin all’improvviso. Indossiamo di nuovo gli slip, ci mettiamo in ginocchio sul letto e cominciamo a baciarci. Le nostre lingue si incrociano, le labbra si fondono e le bocche sbavano. Le sue dita corrono subito ad un mio capezzolo e lo strizzano in una morsa violenta. Normalmente, avrei un sussulto, ma non voglio esagerare i miei movimenti e quindi resisto e mi limito a gemere e reclinare la testa. Hans ne approfitta per aggredirmi il collo con lunghe ciucciate che lo percorrono verso l’alto. Arrivato al mento, mi dà un morso e poi mi riaffonda la sua lingua in gola. Le sue mani corrono al mio culo e mi strizza le chiappe pesantemente, scuotendole per farle ballare un po’. Poi entra negli slip dagli elastici laterali, continuando a massaggiarmi, finché estrae una mano e mi dà una sonora sculacciata. Io emetto un gemito da troia navigata che sembra eccitarlo, tanto che, digrignando i denti, mi sculaccia di nuovo con maggior forza.
Intanto, io mi aggrappo alla sua schiena muscolosa, scendo con le mie mani fino alle sue chiappe possenti e poi passo sul davanti, cercando la sua virilità. Il suo cazzo si estende verso destra, pulsando nelle mutande.
Apro l’elastico e lo tiro giù, lasciandogli mazza e palle penzolanti tra le gambe. Con la stessa irruenza che ci mette lui, mi inginocchio davanti alla sua mazza e la ingoio in un sol boccone. Lui sussulta. Io la succhio avidamente andando avanti e indietro con tutto il mio corpo e sbattendo il mio naso contro il suo ventre.
Dopo circa un minuto di pompa, il suo cazzo non è ancora completamente duro. Nessuno, però, sembra curarsi della cosa: Hans è eccitatissimo e Martin e Gerry continuano a riprendere senza interromperci. Io allora riprendo a darci dentro con la mia bocca e con la mia lingua.
Mentre spompo, Hans continua a percuotermi il culo, poi mi cala gli slip mettendo in bella mostra le mie chiappe. Si sputa sulla mano e mi spalma la saliva nel solco, infilandomi improvvisamente un dito nello sfintere.
“AH!”. Un urletto mi sfugge dalla bocca ancora piena del suo membro penzolante. Lui mi fa un ditalino veloce e, ogni volta che arriva in fondo, mi ravana dentro come in cerca di qualcosa. Poi si sfila dalla mia bocca, si solleva sui piedi e si china verso il mio culo, sovrastandomi col suo corpo. La sua lingua comincia a pennellarmi la rosellina con grande voracità, mentre lui grufola e mugola. Poi mi spinge la faccia in giù per farmi alzare maggiormente il culo e, con due dita “a pistola”, affonda nelle mie viscere. Mi strappa un altro urlo, ma, infischiandosene, mi pistona energicamente. Di colpo estrae le dita e me le infila in gola, facendomi assaporare i miei stessi umori, quindi torna ad infilzarmi.
All’improvviso mi dà una pacca pesante sul culo e mi fa girare sulla schiena; si inginocchia tra le mie cosce, si carica le mie gambe sulle spalle, si sputa sul cazzo lubrificandolo bene e me lo sbatte in corpo, scopandomi. Fingo piacere, perché il suo membro è ancora molle e non mi procura le sensazioni che vorrei, tanto che ad un tratto comincia anche a darmi fastidio. Non capisco che succede: forse non gli piaccio abbastanza, oppure ho fatto qualcosa senza rendermene conto. Gli avrò morso il cazzo mentre glielo succhiavo… Boh!
Con la coda dell’occhio guardo Martin e Gerry, ma non sembrano scomporsi. Io però mi sento un po’ in imbarazzo e penso di chiedere a Martin di fermarci un momento. Addirittura, mentre Hans continua il suo andirivieni dentro di me, sento che il mio sfintere comincia a diventare più stretto. Cazzo! Sto perdendo eccitazione a tal punto che anche il culo mi abbandona!
Poi, quando sto per alzare il braccio e dire “Stop!”, sento delle pulsazioni nelle mie viscere. Che strano! Eppure non ho avvertito i segni di un orgasmo anale e sicuramente non sono così in fermento da poterne provare uno adesso.
Poi, mi si accende una lampadina: non è il mio culo a restringersi, ma il cazzo di Hans a diventare sempre più grosso! Quelle pulsazioni che sento sono della sua mazza che sta assumendo delle dimensioni sempre maggiori, tanto che, quando arriva ad aderire perfettamente alle pareti del mio sfintere, preme ancora per allargarlo sempre di più.
Alzo gli occhi e scorgo un sorriso beffardo sulle labbra di Hans, che in inglese mi sussurra: “Now we are just having a lot of fun! (Adesso ci divertiamo sul serio!)”. E infatti, cogliendomi di sorpresa, precipita dentro di me con tutto il peso del suo corpo, ricadendo sulle sue mani. Mi sento lacerare gli intestini e lancio un urlo straziante. Un brivido mi percorre da capo a piedi, ma lui, sempre strafottente, inizia a stantuffarmi fino in fondo, senza aspettare che mi riprenda dal primo colpo che mi ha inferto. Tuttavia, solo all’inizio sento dolore: ormai sono abituato anche a sferzate di quel tipo, dopo aver assaggiato i cazzoni di tipi come Ahmed, Knut ed Enrico!
Il brivido provocatomi mi fa rilassare e il mio sfintere si dilata, ricevendo vogliosamente gli affondi di quello stronzetto tedesco. Adesso anch’io gli sorrido sfacciato, quasi sfidandolo. “Vediamo che sai fare!”, gli sto dicendo con gli occhi. Lui, allora, aumenta l’intensità e la forza dei colpi, finché esce da me con uno strattone. Sento dell’aria entrarmi dentro: l’ano deve essere completamente slabbrato!
Una pacca sul culo e mi fa girare a pecorina. Poi, un movimento secco ed è di nuovo dentro di me, completamente. Si china sulla mia schiena e si appende con le dita ai miei capezzoli, che stritola come mai nessuno mi aveva fatto prima. Quasi me li stacca, ma io continuo a provare un godimento dirompente.
Ho capito: lui vorrebbe sentirmi urlare di dolore, ma non sa che così facendo aumenta quel calore dentro di me che poi esploderà in un orgasmo anale.
La temperatura nelle mie viscere aumenta, ma lui mi distoglie dalla mia concentrazione ribaltandosi sulla schiena e portandomi sopra di sé, in uno smorzacandela rovesciato. Continua ad assestarmi colpi su colpi dal basso verso l’alto, mentre le mie chiappe rimbalzano sul suo ventre. Hans è ancora attaccato ai miei capezzoli che ormai sono diventati quasi insensibili per la morsa in cui li ha tenuti stretti finora. Reclino la testa e riprendo a concentrarmi su di me. Il mio sfintere è di nuovo in fiamme, ma lui mi distrae nuovamente quando mi assesta un colpo talmente forte da farmi saltare così in alto che il suo cazzo si sfila dal mio culo. Quando il mio bacino ricade, però, io mi impalo nuovamente sulla sua asta e vengo scosso da uno spasmo devastante.
“Cazzo! Eccolo!”, penso. Di nuovo Hans mi catapulta per aria e la sua mazza viene sradicata dalle mie viscere per rientrarvi profondamente quando ci ripiombo sopra. Lo fa ancora e ancora, ed ogni volta uno spasmo mi sconvolge dentro.
Quando i suoi muscoli lombari e addominali cominciano a cedere, dà un ultimo colpo verso l’alto e, mentre io sono ancora per aria, lui sguscia via da sotto ed io cado sulla mia schiena. Le mie gambe si ribaltano e le cosce si aprono. Con un balzo felino, Hans ritorna alla posizione inziale: si carica le mie gambe sulle spalle, si getta in avanti appoggiandosi sulle mani e mi perfora il culo con la sua trivella, sbattendomi come un forsennato. Il colpo che mi assesta mi provoca non semplicemente uno spasmo, ma una convulsione: ho la conferma che sto per arrivare al traguardo. Se questo stronzo non cambia posizione di nuovo, gli faccio vedere io chi sono!
La temperatura del mio corpo aumenta velocemente. Con un’altra contrazione il mio sfintere si dilata a dismisura. Hans sembra spaesato e alza lo sguardo verso Martin che gli fa segno che è tutto ok. Allora lui non si perde d’animo e mi violenta letteralmente. Io perdo la cognizione del tempo e dello spazio, perché le convulsioni diventano forti come non mai, e ad ognuna di esse il mio sfintere si dilata sempre più, tanto che Hans sembra perdere il contatto con le sue pareti. Si spaventa e rallenta i colpi. Io, con la forza bestiale che mi proviene da tutto quello sbattimento interiore, gli agguanto le chiappe e lo tiro violentemente dentro di me, facendogli capire che non deve smettere di scoparmi. Allora lui prosegue nel suo movimento, ma ha ancora gli occhi sgranati. Un ennesimo spasmo e la mia schiena si irrigidisce. Poi, d’improvviso, ricado sul letto. Il mio buco si restringe di colpo, strozzando il cazzo di Hans, che si sente perso. Digrigna i denti nella speranza di riuscire a trattenersi, ma fa appena in tempo ad estrarre la mazza per spruzzare la sua sborra sul mio corpo.
Fiotti lunghi e abbondanti solcano il mio torso e arrivano fino al mio viso, mentre Hans gode, rantolando e contorcendosi come un ossesso. Io mi spalmo il suo succo vischioso sulla mia pelle, mentre il mio bacino, ancora scosso da contrazioni, sbatte contro il letto. Quando ci calmiamo, ci guardiamo continuando ad ansimare profondamente e…
“Stop!”, urla Martin. “Divino, assolutamente divino!”, esclama applaudendo esaltato.
Hans ha ancora il volto sorpreso e, se non capisco male, chiede a Martin che cosa è successo. Lui glielo spiega e Hans sembra incredulo. Poi rivolto a me, Martin dice: “Mi ha chiesto che cosa è successo e io gli ho spiegato che hai avuto un orgasmo anale. Lui mi ha risposto che non ne ha mai visto uno e che ha avuto paura che ti stesse prendendo un infarto”.
“Digli che sì, l’impressione è quella”, sussurro io, ormai senza più forze. “Anche lui però mi ha tirato un giochetto non da poco. Stavo per fermare tutto quando ho visto che aveva ancora il cazzo molle nonostante io ci abbia messo tutta la passione che potevo”.
“Beh”, ribatte Martin. “Veramente sono stato io a giocarti questo tiro mancino. Sai, io e Gerry conosciamo bene Hans: è da due anni che collabora con noi e sappiamo che ha un controllo pazzesco del suo corpo. Mentre tu lo spompinavi lui stava godendo davvero, solo che ha l’abilità di tenersi il piacere tutto dentro per poi farlo esplodere quando vuole attraverso l’estensione e l’ingrossamento del suo cazzo. Diciamo che il procedimento è uguale a quello che adotti tu per avere un orgasmo anale, se ho capito bene: entrambi accumulate l’eccitazione in un punto del vostro corpo e poi la usate tutta insieme per sorprendere il partner. È un effetto strabiliante, sia a vedersi che a provarsi! Siete due fenomeni!”.
Mentre Martin parla con me, Gerry traduce per Hans e lui sembra rasserenarsi. Poi si complimenta con me: non aveva mai provato nulla di simile!
“Danke!”, gli rispondo, e ricambio i complimenti con l’aiuto di Martin che traduce in tedesco.
“Bene. Adesso voi due andate a rinfrescarvi, mentre noi visioniamo il materiale”.
Andiamo in bagno e, al nostro ritorno, Gerry, Martin e Andrea sono incollati al monitor rapiti dalle scene registrate poco prima. “E’ materiale esplosivo!”, esclama quando ci vede. “Gerry procederà subito al montaggio e, se riusciamo a finire entro domani mattina, ve lo facciamo rivedere così poi voi due potete tornare in Italia. Vi faremo avere la versione definitiva a produzione conclusa, anche se già domani potremo darvi una sorta di “brutta copia”, vero Gerry?”.
“Sì, se riesco a finire, sì”, risponde il suo amico.
Noi ci rivestiamo e andiamo via. Mentre torniamo in albergo, Andrea si spreca in complimenti di ogni tipo, sempre che “troia” e “vacca” si possano considerare complimenti…
L’indomani quel perfezionista di Gerry ci chiama scusandosi di non poterci fare vedere il video montato: vuole ancora dargli un’occhiata. Comunque ce lo invieranno per posta elettronica.
Nel pomeriggio io e Andrea partiamo alla volta dell’Italia.

È passata una settimana da quel fantastico weekend e, mentre sono al lavoro, mi chiama Andrea: “Sono arrivati, sia i video che i soldi. I primi te li mando sul tuo account di posta. I soldi te li do quando ci vediamo, ok?”.
“Bene”.
Do un’occhiata veloce alle scene, accertandomi che nessuno in ufficio mi veda, poi le salvo sulla mia chiavetta personale in una cartella nascosta. Resteranno un ricordo di gioventù!
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