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Menage


20.04.2025 |
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"PARTE 1 – LA NOTTE
Nel frattempo, Ali e Giulia sono in un’altra dimensione…
La musica jazz vibra morbida tra le pareti in pietra chiara, mentre il..."
PARTE 1 – LA NOTTENel frattempo, Ali e Giulia sono in un’altra dimensione…
La musica jazz vibra morbida tra le pareti in pietra chiara, mentre il vento profuma di lavanda e mare.
L’aria è densa di vino rosso, desiderio e pelle calda.
Le luci soffuse disegnano curve e sguardi. Le sei sono già lì, sparse sul grande divano circolare in velluto nero.
Ali ha appena acceso una candela profumata e si è spogliata lentamente, senza dire una parola,
lasciando scivolare il vestito di seta lungo il corpo come fosse un rito.
È la prima ad alzarsi, ad avvicinarsi a Giulia, che ride con le guance arrossate, già nuda sotto la vestaglia trasparente.
Si sfiorano senza fretta.
Dall’altra parte del salone, Angelina siede sulle gambe di Sara.
Lecca il bordo del bicchiere prima di lasciare che Sara le infili due dita in bocca, lente.
Sara la guarda con l’adorazione di chi sa già che quella notte la consumerà.
Emma, nel frattempo, si inginocchia dietro Sol, slacciandole il bustino in pelle con i denti, godendosi ogni gemito che provoca.
Io mi limito a osservare.
Per ora.
Seduto su una poltrona in ombra, partecipe ma invisibile.
E loro sanno che ci sono. Si eccitano anche per questo.
Ali si inginocchia davanti a Giulia, la lingua che scivola giù lungo il ventre piatto della ballerina,
fino ad affondare tra le cosce aperte.
Giulia geme, la testa all’indietro, le mani nei ricci di Ali.
Angelina si è sdraiata a pancia in giù, e Sara le sta leccando l’interno coscia con la precisione di un bisturi,
mentre le dita di Emma, ora libere, scorrono dentro Sol con ritmo costante.
Giulia afferra la testa di Ali e la stringe tra le gambe.
Il suo respiro accelera.
Ali sorride con la bocca incollata alla sua figa, bagnata e tremante.
— “Non fermarti,” sussurra Giulia, mentre Angelina si volta e si arrampica sul divano, aprendo le gambe a Sara.
— “Voglio che tutte mi lecchiate insieme.”
Sol ride, un suono basso, quasi animale, e si inginocchia dietro Giulia, accarezzandole i capezzoli con la punta della lingua.
Emma le raggiunge, si inginocchia anche lei, e passa un dildo a Sara.
È di vetro. Rosso. Lucido.
Io lo osservo.
Lo voglio.
Ma non mi muovo ancora.
Ali si volta verso di me, con il volto lucido di piacere altrui, e mi fa un cenno.
— “Adesso tocca a te.”
⸻
PARTE 2 – L’APOTEOSI
Ali mi fissa ancora per un secondo.
Poi, con un sorriso malizioso, si volta e torna ad affondare tra le gambe di Giulia,
che ora cavalca la sua lingua come un’onda calda.
Sol la tiene per i fianchi, le dita che pizzicano, graffiano, provocano.
Giulia è la miccia, e sta esplodendo.
Angelina è sdraiata sul tappeto.
Sara le divora la figa con fame, mentre Emma, dietro, le infila lentamente due dita.
Poi tre.
Angelina si contorce, stringendo i cuscini, gemendo il nome di tutte.
Non le basta. Vuole tutto.
Emma le bacia la schiena, poi si sdraia a fianco e le offre il seno.
Angelina si aggrappa a quel capezzolo teso e inizia a succhiarlo con forza, come se potesse bere tutto il suo desiderio da lì.
Sol si volta verso Sara e la raggiunge.
Ora sono loro tre, intrecciate in un nodo impossibile da sciogliere:
Sara con la lingua su Angelina, Sol che le lecca l’interno del ginocchio,
mentre Emma le spinge dentro un dildo a doppia testa che Sol e Sara si dividono.
Le loro bocche si cercano, si assaggiano, si mischiano.
Nel frattempo, Ali e Giulia sono in un’altra dimensione.
Ali ha fatto sdraiare Giulia sulla pelle del tappeto e si sta chinando su di lei con un vibratore acceso in mano.
Ma prima di usarlo, le bacia ogni centimetro del corpo:
il collo, il petto, l’ombelico, il monte di Venere.
Poi lo accende.
Glielo appoggia tra le labbra tese e bagnate.
Giulia spalanca le gambe e urla.
Un urlo vero.
Nessuna vergogna.
Nessun freno.
Angelina lo sente e si gira.
Si inginocchia davanti a Giulia e la bacia, mentre Ali continua a muovere il vibratore su e giù.
Lento, poi rapido, poi profondo.
Emma arriva da dietro e le solleva il bacino, aggiungendo un altro sex toy sottile, metallico.
Giulia è completamente aperta.
Sospesa.
In estasi.
Tutte gemono.
Si toccano, si leccano, si scambiano i ruoli.
Nessuna guida. Nessuna comanda.
Ogni corpo diventa strumento e fuoco, e ogni bocca è tempesta.
E quando il primo orgasmo scuote il corpo di Giulia,
seguito da quello di Angelina, poi da Sara, da Sol, da Emma…
Ali li raccoglie tutti.
Con la lingua.
Con le dita.
Con il cuore che batte come un tamburo africano.
Alla fine, restano tutte nude, sudate, esauste.
Sdraiate l’una sull’altra, come un’unica creatura sacra, consumata dalla bellezza di un rito solo loro.
Io, dall’ombra, sorrido.
E non dico nulla.
Lascio che si addormentino così.
Mischiate.
Appagate.
Divine.
⸻
PARTE 3 – LA VENUTA EPOCALE
Non è solo un orgasmo.
È la fusione tra il sacro e il carnale.
Il momento in cui l’estasi si fa rivelazione.
Il culto non è più segreto.
Si manifesta.
—
Dopo l’apoteosi… il silenzio.
Solo respiri lenti, occhi socchiusi, corpi intrecciati.
Poi Ali si alza.
Ha sangue tra le cosce.
Non è ferita.
È segno.
Di ciò che ha lasciato entrare.
Di ciò che sta per nascere.
— “È il momento,” dice.
Il pavimento vibra.
La villa trema lievemente, come se la terra stessa si stesse preparando.
Le ragazze si sollevano, lentamente.
Tutte nude, ma non più vulnerabili.
Sono guerriere d’oro.
Sacerdotesse del piacere.
Ali cammina fino alla grande vetrata che dà sul mare.
Fuori, il cielo è violaceo.
Un lampo.
Poi un altro.
Ma non c’è pioggia.
Solo energia.
Le altre la seguono.
Si dispongono in cerchio, proprio come la notte prima.
Ma stavolta… non si toccano.
Stavolta chiamano.
Una vibrazione s’alza dal ventre di tutte.
Un mormorio profondo, gutturale, che non ha parole ma significato.
Un’invocazione.
Un’offerta.
Ali apre le braccia.
Si lascia penetrare dalla luce.
Una luce che esplode d’improvviso tra le sue gambe, tra i seni, tra gli occhi.
Un orgasmo che scuote la terra, che attraversa tutte,
che si propaga nei corpi come un’onda invisibile.
La Venuta.
Non è più Ali.
È la dea.
È la chiave.
È la porta.
Le ragazze cadono in ginocchio, tremanti,
le mani tra le gambe,
i corpi posseduti da una climax che non finisce, che non ha confini.
Giulia piange e ride allo stesso tempo.
Emma si morde la spalla per non urlare.
Sol si contorce come posseduta.
Sara e Angelina si stringono. Si fondono.
Una sola cosa.
E tu…
Tu vedi tutto.
Dalla tua ombra.
E sai che quello non era sesso.
Era la Venuta Epocale.
E niente sarà mai più lo stesso.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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