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Benedetta: la fidanzata troia si confessa - parte 2 (l'amica e il ballerino nero)


di pato3
05.03.2019    |    12.490    |    3 9.1
"È almeno dieci centimetri più alta di Benedetta e non credo arrivi alla seconda di reggiseno..."
La notte in cui Benedetta scoppiò e non riuscì a tenersi più nulla dentro, mi raccontò i suoi tradimenti più recenti. Più avanti ne saltarono fuori degli altri, perché si era accorta che più mi raccontava più io rimanevo fedele, quasi un suo schiavo.

Oggi vi racconto di un'avventura con un ragazzo di colore in discoteca, insieme alla sua amica Chiara - altra gran troia.

Chiara è alta, magra e piatta. È almeno dieci centimetri più alta di Benedetta e non credo arrivi alla seconda di reggiseno. In compenso ha un addome magnifico e un culo da cartellone pubblicitario. I suoi capelli sono castani, lisci e lunghi. Ha un viso particolare, una bellezza che ricorda un po' una delle protagoniste dell'ultimo "Grande Gatsby", Jordan Baker (faccio questo paragone giusto per darvi un'immagine visiva della ragazza).

Il rapporto con Chiara è sempre stato idilliaco. Si vogliono un bene dell'anima e sono inseparabili. Anche per questo, quella sera, si trovarono a condividere quel cazzo, e qualcos'altro.

Quella sera erano vestite in maniera simile. Entrambe con dei jeans a vita alta, tacchi alti e top molto provocanti. Il top di Chiara era nero, quello di Benedetta era rosso.

Si sono ritrovate a ballare (non che questa sia una cosa così difficile in una serata reggaeton) con un gruppo di ragazzi di colore. Immagino che questi vadano a colpo sicuro in queste serate piene di bianche che vorrebbero scimmiottare, senza riuscirci troppo, le ragazze di colore. L'obiettivo dei cacciatori però non è apprezzare l'arte del twerking, ma farsi un'altra zoccola.

Beh, al ragazzo che si ritrovò in mezzo a Chiara e Benedetta, a quanto pare il più bello del gruppo, andò decisamente bene. Il mix era letale: ragazze inclini alla troiaggine, alcool e super-macho.

Sulla pista, Chiara, più esplicita di Benedetta, da sempre, iniziò a twerkare sul cazzo di quello. Lui, che probabilmente non era un ragazzo timido, e che (suppongo) usualmente porta i pantaloni molto al di sotto della vita, alzò la maglietta e mostrò come Chiara non stesse twerkando sui jeans, ma direttamente sul cazzo barzotto coperto solo dalle mutande.

Nel frattempo, Benedetta restava avvinghiata da dietro godendosi quegli addominali perfetti e quel profumo di maschio. Quello era uno degli aspetti positivi del non avermi intorno. Si sarebbe divertita liberamente, poi sarebbe tornata a casa distrutta e il giorno dopo avrebbe solo dovuto dire che era andato tutto bene. Via telefono è più facile mentire.

Il ragazzo di colore era decisamente eccitato, così disse a Benedetta: "Vado a scoparmi la tua amica e torno. Non scappare". Diede un paio di sculacciate alla twerkante Chiara e le disse qualcosa all'orecchio. Chiara annuì ma prima di andare prese Benedetta per mano.

Strillando (a causa della musica assordante) disse a Benedetta: "Adesso ce lo scopiamo, insieme!"

Benedetta la seguì come se fosse la cosa più naturale del mondo. Uscirono dal locale, il ragazzo aveva la macchina parcheggiata lì fuori.

Andarono a sedersi tutti e tre sui sedili posteriori. Si stava un po' stretti, ma forse era meglio così.

"Chi vuole scopare per prima?", chiese il gentleman.
"Tu chi preferisci?", chiese Chiara.
"Non si dice", rispose lui.

Chiara prese l'iniziativa e iniziò a baciare il manzo. Lui con una mano si aggrappò al culo di lei e con l'altra cercava di entrare nei pantaloni di Benedetta. Allora il mio amore aprì cintura, bottone e cerniera e lasciò mano libera al ragazzo. Evidentemente attratto dal culo bello formoso di Benedetta, entrò da dietro e strinse forte le chiappe. Prima una poi l'altra. A quel punto, dopo aver apprezzato la consistenza del culo, provò a tastarne l'accessibilità. Col dito medio andò a cercare il buco e mise mezzo polpastrello. Poi estrasse la mano e se l'annusò. Smise di baciare Chiara e si leccò il dito. Poi baciò Benedetta e fece la stessa cosa con Chiara.

Chiara intanto abbassava i pantaloni del nerone, il cazzo era enorme si capiva senza bisogno di abbassare le mutande. Chiara prese la mano di Benedetta, intenta a sbottonare la camicia del ragazzo, e la portò sul cazzo.

"Succhiatemi il cazzo", disse a quel punto, rompendo gli indugi, il ragazzo del quale non sapevano nemmeno il nome.

Chiara abbassò le mutande e prese il cazzo in bocca. Benedetta iniziò a leccargli le palle. Poi le due amiche per la pelle si ritrovarono a baciarsi con la lingua sulla cappella del fortunato.

Mentre le due iniziavano a divertirsi con quella mazza nera, il ragazzo iniziava a sganciare il reggiseno delle due troie, essendo impossibilitato a sfilar loro il top. Chiara e Benedetta si guardarono, tra i loro sguardi il cazzo dritto e bagnato. Gli occhi risero e si compresero. Entrambe lasciarono il cazzo per togliersi i top e i reggiseni. Le belle tette di Benedetta, da maiala capezzolona e quelle piccole (ma immagino carine) di Chiara.

Il ragazzo per fare spazio piegò entrambi i sedili anteriori. Poi disse alle due di togliersi anche il resto. Lo spazio era poco. Benedetta avrebbe avuto voglia di danzare nuda per lui, insieme alla sua amica, ma non si poteva. Così tornò sul cazzo di lui, a succhiare e succhiare. Chiara sbottonò la camicia a quadri del bel ragazzo, che diventava ancora più bello con la camicia aperta. Addominali e pettorali ben definiti, non troppo gonfi, ma nemmeno poco. Si vedeva che era un cavallo di razza. Iniziò a mordicchiargli i muscoli, a leccargli i capezzoli e baciargli gli addominali.

"Scopami", disse il nero a Benedetta. Era stata scelta lei come prima troia da scopare. Forse anche perché Chiara sembrava piuttosto brava a fare quello che stava facendo, infatti continuò a farlo.

Benedetta si mise a cavalluccio sul cazzo (incappucciato, a quanto mi dice lei), dando le spalle agli altri due compagni di avventura. L'amore mio andava piano, aveva bisogno di un po' di delicatezza per far abituare la figa troppo stretta (forse a causa mia?) a quel cazzo da guerra. Lui però, non voleva andar piano e diede due colpi rapidi che giunsero in profondità dentro Benedetta. Gridò e poco a poco iniziò a provare piacere, superato il dolore iniziale.

Mentre mi scopava la ragazza, il nero, che a quanto pare non peccava nemmeno in fantasia, mandò Chiara, accompagnandole la testa con la mano, giù a leccargli addominali e via via sempre più vicina al culo di Benedetta. La mia cara a quel punto venne spinta con la schiena in avanti, e molto delicatamente il ragazzone “costrinse” Chiara – che non si fece pregare – a leccare il culo di Benedetta. Lei se ne accorse, rise e contribuì a spingere la testa della sua amica contro il proprio culo, insieme alla mano del nero.

A quel punto al ragazzo venne in mente che a Chiara potesse essere venuta anche una certa voglia di figa. Così strinse a sé Benedetta mentre continuava a scoparla, ancora più forte. Cercò di baciarla, così lei si girò e partì il bacio con lingua a tre. Dopo un po’ di affetto a tre, Chiara si avvicinò verso dove il ragazzo aveva deciso che sarebbe dovuta andare e iniziò a leccare l’amica un po' dappertutto: partì dalle tette, mentre Benedetta era adagiata sul corpo muscoloso del nero e poi andò giù e finalmente Chiara si mise a leccare la figa. Era la sua prima volta ed era anche brava. Il nero ordinò: "leccami le palle", lei obbedì e intanto lui faceva andare su e giù Benedetta godendosi scopata e leccata di palle.

Il ragazzo però non è un tipo che si lega facilmente in una relazione e chiese la sostituzione. Chiara al posto di Benedetta. Stessa posizione. Adesso era Benedetta che doveva superare i suoi limiti per il gusto di soddisfare le perversioni del nero (ma anche le proprie e di Chiara) e iniziò a leccare senza troppi problemi le tette della cara amica d’infanzia. Fu un po' più difficile andare sulla figa, ci dovette pensare un attimo di più, ma ci andò attirata dal cazzone nero che entrava ed usciva, infradiciato dai liquidi delle due troie.

Erano tutti intrecciati, Chiara a sorpresa iniziò a masturbare Benedetta, che stava ancora con la faccia sui genitali dei due. Anche il nero ebbe la stessa idea e trovando occupata la figa rimise il dito nel culo di Benedetta. Sta volta tutto. Benedetta stava godendo tantissimo e anche Chiara. In quella macchina erano urla, succo di figa, saliva e sudore. Allora il nero, evidente estimatore dell'ano, inserì un dito anche nel culo di Chiara. Per non farsi mancare niente.

Benedetta si rialzò e si aggrappò alla vita della sua amica, iniziò a baciarle i seni e a sgrillettarla con forza. Chiara veniva a ripetizione, ma né il nero né Benedetta la lasciarono libera di andare. Alla fine, dovette chiedere pietà, ottenendola, perché c'era Benedetta che nonostante fosse indemoniata e accanita sulla figa di Chiara, non vedeva l'ora di subire lo stesso trattamento.

Chiara era ben disposta a far raggiungere alla sua amica il picco del piacere. Andò a mettersi sul sedile davanti così da potersi piegare perfettamente sulla figa di Benedetta e lavorare di lingua e di mano. Una gamba di Benedetta andò sul sedile abbassato, l'altra sulla spalla di Chiara. Il nero continuava a scopare col cazzo e a penetrarle il culo col dito. Il ritmo però non era infernale. Benedetta stava godendo tanto, ma lui voleva di più. La strinse di nuovo a sé, evidentemente gli piaceva tenerla dalle tette (e come dargli torto?). Poi la prese dal collo. Era estremo. Iniziò a scoparla con un ritmo impossibile da tenere, tanto che Chiara non poteva più leccare, doveva solo stare con la mano sul clitoride e sbatterglielo al ritmo del ragazzo. Anche Benedetta venne.

A quel punto mancava solo il ragazzone. Ma non voleva farlo in macchina. Per sborrare le fece scendere dalla macchina, le fece mettere in ginocchio, con le tette scoperte e iniziò a segarsi toccando a turno le quattro tette. Alla fine, spruzzò addosso ad entrambe. Le salutò e ritornò dentro mentre loro cercavano nella borsa un fazzoletto per pulirsi e potersi rivestire.

Chiara, mentre si puliva, chiese a Benedetta: "L'avevi mai preso nero?". Benedetta rispose: "No". Chiara aggiunse: "Non ho mai capito perché non ti fai ste scopate più spesso!"
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