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Come una sorella


di pato3
28.01.2016    |    23.134    |    6 9.6
"Io, mio fratello Daniele e mia cugina Nicole siamo cresciuti insieme e la nostra piccola cuginetta l'abbiamo sempre considerata una sorellina..."
Io, mio fratello Daniele e mia cugina Nicole siamo cresciuti insieme e la nostra piccola cuginetta l'abbiamo sempre considerata una sorellina. Questo perché, abitando vicini ed essendo solo due anni più piccola di me e quattro più piccola di mio fratello, eravamo sempre insieme. Mangiava almeno una volta al giorno con noi, guardavamo i cartoni, giocavamo e poi, quando fummo abbastanza grandi, uscivamo insieme. 

D'estate poi, i nostri prendevano una casa al mare insieme e passavamo due, tre settimane dove non solo condividevamo il nostro tempo, ma anche la doccia. Da bimbi ce la faceva la mamma o la zia, tutti insieme nel box dello stabilimento (tra l'altro, ricordo che fin quando mio fratello non ebbe dieci anni, anche mia madre se la faceva nuda con noi; una volta, quando eravamo molto piccoli, avevo cinque anni, se la fece pure la zia! Che bei ricordi che ho!). Poi più grandi iniziammo a farcela soli. Ma sempre insieme. Ovviamente stiamo parlando di quell'età in cui ancora non c'è malizia. Quando mio fratello ebbe 13 anni, i nostri genitori ritennero opportuno separarlo da noi bimbi. 

Ma a noi piaceva fare la doccia insieme e così, quando l'estate successiva mio fratello era talmente grande da poter badare a noi, iniziammo ad andare in spiaggia da soli e riprendemmo le vecchie abitudini. Un po' per comodità e distrazione, ricominciammo a fare la doccia insieme. Per noi era normale: a parte un piccolo dettaglio, vedevamo nostra cugina come un maschietto. 

Tuttavia, il fatto di doverlo tenere nascosto ai nostri genitori provocò in noi la consapevolezza che quello che stavamo facendo era sbagliato. Qualche anno dopo fu mia cugina a troncare quel gioco, stava diventando una donna e capì di aver bisogno dei suoi spazi. 

Quando finalmente ebbe l'età giusta (maggiorenne), io e mio fratello, che avevamo già fatto le nostre esperienze, ci accorgemmo che quella cugina era troppo sexy per poter essere davvero come una sorella. Siccome siamo due pervertiti e una volta ci scopammo insieme una più pervertita di noi che voleva provare il brivido di scoparsi due fratelli, decidemmo che dovevamo provarci insieme con Nicole. 

La invitammo a cena, la facemmo bere e mangiare bene e tanto. 
"Ma come fai a essere single?", le chiesi.
"Perché?", chiese.
"Guardati! Una favola, si vede che ci assomigli!"
"Ma vai a cagare!"

Ridemmo, scherzammo e poi:
"Che darei per farmi la doccia con te, adesso che hai quelle bombe!", disse Daniele.
"Maiale! Non ti basta vederle nel costume?", rispose Nicole.
"No, se ogni tanto le liberassi sarebbe meglio"
"Ma che avete stasera?"
"È colpa tua!", dissi io. 
"Vi manca la figa, cuginetti?"
"Eh, un po'"
"Mi dispiace per voi, forse perché fate troppo gli stupidi!"
"Forse! Ma ti ricordi quella troia di Milena?", chiese Daniele.
"Ho ancora il messaggio", dissi io.
Mia cugina scoppiò a ridere e chiese: "Com'è che diceva quel messaggio?"
" "
"Ah, ah, è vero! E tu le hai risposto: ", aggiunse Nicole.
"Già, non mi credeva. L'ho fatta venire a casa e ancora non mi credeva. Poi ci siamo spogliati e le ho chiesto "
"E il resto è storia...", concluse Nicole. 

"Ehi! Potremmo rifarlo!", disse Daniele.
"Si è fidanzata", rispose Nicole.
"Ma io parlavo di te!"
"Ti sembro Milena?"
"Sei meglio, molto meglio!"
"Non avevo dubbi su questo"
"Poi tu ci hai già visti nudi!", aggiunsi io.
"Ahahah, allora..."
"Vedi, sarebbe una cosa normale", disse Daniele.
"Normalissima! Amori miei, siete così tanto disperati?"
"Ti sogniamo la notte!"
"Ma finiscila!"
"Dai spogliamoci!", disse Daniele
"Ma sei come i bimbi, se mi implori sicuro non mi convinci"
"Quello di polso sono io, sempre stato!", dissi. 
"Non ho mai capito chi dei due è più pervertito"
"Non sei curiosa di vedere come siamo diventati?", chiesi.
"Sinceramente mi ricordo molto bene di Daniele. L'ultima volta che l'ho visto aveva 19 anni! E anche tu eri bello cresciuto"
"Sì, quella volta che ti sei fatta la doccia col costume, perché eri una signorina!", disse Daniele.
"E voi, stronzi, avevate detto che facevate la doccia col costume"
"Pensavamo fosse chiaro che stessimo schzando"
"Ok, adesso dico una cosa che mi rinfaccerete per sempre!", era ubriaca. 
"Eh dilla cazzo!"
"Mi eccitavo a farmi la doccia con voi. E se quella volta ce l'aveste avuto duro come era successo qualche anno prima, chissà..."

Iniziammo a gridare e ad agitarci come scimmie. 

"Andiamo a farci la doccia! Veloci", disse Daniele. 
"Scordatelo!!", rispose Nicole.
"Puoi fartela vestita se vuoi!"
"Non ho intenzione di bagnarmi"
"Tanto ti bagnerai lo stesso"
"I-DIO-TA!"
"Spogliamoci!", mi disse Daniele.
"Se vi spogliate me ne vado!", disse senza sembrare seria neanche per un secondo. 
"Ok, la porta è lì"

Io e mio fratello restammo nudi nel giro di mezzo secondo. Lei si chiudeva gli occhi con le mani e allora andammo a togliergliele. I nostri cazzi la toccarono. 

"Dai, non mi toccate, animali!"
"Se ci fai vedere le tette ci rivestiamo!"
"Siete peggio di quando eravate piccoli!"
"Eravamo stupidi"
"Due secondi! Mostro e copro!"
"Perfetto"
"E guai se mi toccate, inizio a gridare!"

Tolse la camicetta, aveva un reggiseno bianco di pizzo. 

"No aspetta, devi togliere il reggiseno"
"Se lo tolgo non saranno mai due secondi"
"Idea: ci giriamo, togli il reggiseno, metti la camicetta, ti copri e poi fai quello che devi fare per due secondi"

Fece come propose Daniele. E ci mostrò le tette più belle che avevo mai visto. 

"Non sono passati due secondi!", protestai.
"Sì invece e adesso rivestitevi", lei rimase con la camicetta sbottonata ma si copriva tenendola chiusa con le mani.
"Non posso", dissi io. Lei capì che non potevo perché avevo il cazzo duro. 
"Guarda un po' tuo fratello, così ti passa"
"E se me lo fai passare tu?"
"Cugini, è stato bello, ma siamo troppo ubriachi!"
"Dove ti capitano due fratelli?", chiesi. Non rispose. 

"Maledetti! Vi faccio solo una sega. Perché sono buona e voi disperati. Se vi va bene ok, altrimenti ve la fate da soli. Non faccio altro giuro"
"Una sega, ma ti spogli"
"Tocca il cazzo a tuo fratello e mi spoglio!", pensava di aver proposto qualcosa di impossibile. Immediatamente toccai il cazzo di Daniele.
"Ecco fatto"
"Mio Dio, non avete limiti! Ok, adesso mi diverto io..."
"Prima ti spogli"
"Mi toglie la camicetta chi bacia il cazzo all'altro!"
"E siamo noi i pervertiti?"
"Io sono bastarda, voi siete pervertiti!"
"Guarda che ti devi spogliare. Poi se vuoi che gli baci il cazzo, tu ci fai un pompino!", feci io. 
"Ma sei scemo? Non mi baci il cazzo!", reagì mio fratello.
"Se tu fai un pompino a tuo fratello e lui lo fa a te, potete fare di me tutto quello che volete"
"Tutto?"
"Io non te lo succhio", disse Daniele.
"Tutto! Senza limiti", Nicole ci provocava.
"Ok", accettai.
"Non è ok!", continuava ad insistere Daniele.
"Niente pompino niente divertimento!"
"Facciamo che prima ti facciamo tutto e poi ci spompiniamo", propose Daniele.
"Non esiste, belli"
"Intanto spogliati, facciamo una cosa per volta"
"Ok", si tolse la camicetta. Io mi toccavo seduto sul divano e ce l'avevo duro. 
"Amore, forse ti sei dimenticata come si fa, ma quando ci si spoglia ci si toglie tutto!", le disse Daniele.
"Ubriachi e pignoli!", ci rispose e si tolse i jeans. "Chi mi vuole togliere le mutande con i denti?", chiese.
Entrambi alzammo la mano sapendo che ci sarebbe stata una contropartita. 
"Allora venite qui". Ci avvicinammo. "Prendi il suo cazzo in mano", rivolta a me. E disse lo stesso a mio fratello. "Tenetevi i cazzi fin quando le mutande non sono giù, se mollate mi rivesto e ci vediamo domani!".
Accettammo. Le sfilammo le mutande coi denti mentre ci tenevamo per il cazzo. 
"Andiamo a sederci", disse Daniele. 

Ci sedemmo sul divano, Nicole in mezzo a noi. Entrambi le baciavamo il collo tenendo in mano un seno. 

"Vi piacciono tanto le mie tette?", domanda retorica. Stringerle più forte fu il nostro sì. 
"Resta valido il mio ordine, ragazzi"
"Che ordine?"
"Mi potete fare tutto solo se ve lo succhiate"
"Dai, ma perché devi essere così stronza? Siamo cugini"
"Perché se ve la faccio passare liscia divento la vostra troia"
"E non ti va?", non rispose. 

Cercai di masturbarla ma si oppose. Fummo tentati di forzarla ma non volevamo violentare nostra cugina. Così scegliemmo di scendere a patti. 

"Ti prometto che se ci fai godere, poi facciamo quello che hai detto"
"Sono nuda in mezzo a voi, prima i pompini e poi fate tutto quello che volete"
"Ma perché ci vuoi gay?"
"Mi eccita, mi volete eccitata?"
"Se gli faccio una sega ti eccita?", chiese Daniele.
"Prova"

Daniele me lo prese in mano. Non so se sarebbe riuscito ad indurirmelo da solo. Ma era già duro. Me lo smanettò per bene mentre guardava Nicole.

"Ti piace?", le chiese.
"Senti...", gli prese la mano che stava usando per la sega e la portò alla figa. Era bagnata. Avvicinai la mano per sentirla. Ma lei mi bloccò.
"Fagli una sega", disse. 

Lo presi in mano a mio fratello e mi abbassai con la faccia tra le gambe di Nicole. Lei mi prese la testa e strusciò la sua figa bagnata. "Continua", mi disse.

"Ora sei eccitata abbastanza", disse Daniele. La prese per le gambe e la mise sulla schiena. La penetrò prima che potesse imporci altri ordini. "Tappale la bocca", mi disse. Glielo infilai in bocca. Lo prese con gusto. Prima lo succhiava come un calippo e poi mi leccava la cappella da fuori. Dopo averlo fatto un paio di volte si fece baciare in bocca da Daniele. Lo baciò con la lingua. 

"Baciami anche tu", mi disse, e poi mi chiese:"Non mi vuoi più bene?".
La baciai. Mentre la baciavo, mi faceva una sega. Mio fratello continuava a scoparla con forza. Nicole gli batté con la mano sulla spalla per farlo fermare. Voleva che entrassi anche io. Daniele si fermò, entrambi eravamo in piedi davanti a lei che ci guardava i cazzi. 

"Fatemi vedere, qual è più grosso?"
"Sei davvero troia"
"Il più grosso nella figa, l'altro nel culo", disse. Fece sdraiare Daniele e si mise sopra indirizzando il cazzo nella figa. Poi mi prese ancora l'uccello in bocca e infine mi disse di leccarle il culo per un po'. Dopodiché le infilai il cazzo dentro, e lei cacciò un urlo. Lo infilai con forza. Mio fratello giocava con le sue tette, ma poi lei si piegò completamente su di lui e io su di lei. Era un sandwich perfetto. 

Mentre ero appoggiato sulla sua schiena, con le labbra sulla nuca, sussurrando le chiesi: "Lo prendi in bocca anche dopo il culo?". 
"Solo se tu mi lecchi la figa"
"Solo se te la posso scopare"
"Leccamela adesso". 

Uscii dal suo culo, lei si girò e prese di nuovo mio fratello nella figa. 

"Come faccio a leccartela"
"Intorno"

Mentre leccavo il clitoride lei mi teneva la testa e guardava. Godeva e io non me la potevo immaginare più troia. Accelerò la velocità con cui prendeva il cazzo. 

"Ora ti scopo per bene", le dissi. La presi per le braccia e la portai sopra di me. Ero seduto. Entrai nella figa. Prendevo le sue tette e me le mettevo in faccia, e leccavo, le stringevo, ci affogavo dentro. 

"Il mio culo è vuoto!", reclamò. Allora mio fratello glielo riempì. 
"Prendi la pillola?", chiesi.
"Stai per venire?"
"Tra un po'"
"Prima di venire avvertimi"

Continuai a scoparla per qualche minuto, mio fratello entrava e usciva dal culo, saliva sul divano e le entrava in bocca. Quando fui pronto, lei lo capì dalla mia faccia e dal mio stringere le tette a intermittenza. Si alzò e si inginocchiò. 

"Venite qua!"

Iniziò a succhiarci i cazzi e a menarli con forza. Voleva la sborra. Si assicurò che entrambi fossimo sul punto di venire. E quando entrambi effettivamente stavamo per sparare, improvvisamente lei alzò la mira così io venni addosso a mio fratello e lui addosso a me. Ci facemmo una gran risata, ovviamente non le risparmiammo qualche insulto tipo troia o cose così. Finalmente andammo a farci la doccia insieme.

"A quindici anni potevo solo sognare un momento così", disse esausta.
"Se avessi avuto queste tette"
"Stronzo!"
"Domani facciamo di peggio!", dissi. 
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