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Cancun, resort - giorno 4


di pato3
29.01.2016    |    12.037    |    1 9.6
"A quel punto dovemmo toglierci i costumi..."
Ci svegliammo tardi, ovviamente. Io mi ero addormentato alle 6, preso com'ero da strani pensieri. Ci lavammo i denti e tornammo a letto. Abbracciati parlammo un po'.

"Amore stanotte per te li voglio tutti neri"
"Che tesoro che sei!"
"Dobbiamo trovare quel ragazzo dell'altro giorno"
"Ti ricordo che non gli piacevo così tanto!"
"Dovrà ricredersi! Quanto ce l'aveva grosso?"
"Non l'ho visto bene"
"Nemmeno toccato?"
"No, cioè..."
"Cioè? Ti amo"
"Cioè, quando sono uscita dalla vasca l'ho toccato con la coscia. Era flaccido, credo, ma sembrava una gamba"
"Dio, quanto sei troia! Sei fantastica"

Andammo a cercarlo, chiaramente dopo la solita ricca abbuffata. Quel giorno avevamo scelto di usare i costumi. E Laura non era nemmeno così oscena. Aveva il costume "pudico" e non il filo interdentale. 

La coppia che cercavamo - ragazzo di colore con troiona rossa - arrivò verso le tre. Si sdraiarono a bordo piscina. Appena li vedemmo ci avvicinammo. Ci riconobbero e ci salutarono, così andammo da loro. 

"Come state?", chiese Laura, che aveva passato un po' più tempo con loro. 
"Benissimo, ci sta facendo veramente bene questa vacanza. E voi?", fece la rossa, Annie. 
"Anche a noi. È un paradiso... Pensare di torna a casa, con tutte quelle regole... Meglio non pensarci"
"Non pensiamoci!", convenne la rossa. 
"Ieri sera non c'eravate?", chiese il ragazzo, Patrick.
"No, ieri abbiamo trovato altro da fare, con degli amici, una coppia", Laura si stava incartando nel tentativo di non dire esplicitamente che ce ne siamo rimasti in camera a scopare come animali con altre persone, ma Patrick che aveva capito la interruppe. 
"Ah, avete trovato compagnia", disse Patrick ammiccando. 
Ci fu un momento di imbarazzo che Annie seppe subito interrompere:
"Beh, alla fine non siamo tutti qui per scopare?!"
"Giusto, esatto!"
"Voi che avete fatto?", chiesi io.
"Anche noi con una coppia. Li abbiamo trovati allo schiuma party. Non hanno saputo resistere ai suoi addominali bagnati", disse Annie, toccando il suo uomo. 
"E ci credo!", dissi io, spiazzando Laura. 
"Che dite? Facciamo un bagno?", chiese Laura. 
"Nel mare. Mi ha stancato la piscina", rispose Patrick. 

Ci tuffammo in acqua. Dopo un po' di chiacchiere iniziammo a fare quel gioco in cui il maschio tiene sulle spalle la donna che deve spingere l'altra donna. Noi usammo la variante del reggiseno. Andava tolto. Vinsero loro e nel tentativo di difenderci andammo entrambi sott'acqua. 

"Dai cambiamo le coppie", propose Patrick dopo un po'. Così presi sulle spalle Annie con le sue bombe rifatte e lui prese sulle sue possenti spalle la mia piccola Laura. 

Stavolta fu più combattuta, Annie era una vera maestra, oltre che un'assatanata. Alla fine però perdemmo. Così Patrick propose di fare maschi contro femmine. 

"Ma voi non avete il reggiseno!"
"Se ci buttate giù, togliamo i costumi!"

Vincemmo, perché io stavo sulle spalle di una roccia. Poi cambiammo e perdemmo. A quel punto dovemmo toglierci i costumi. Uscimmo dall'aqua, buttammo i costumi sulla riva e tornammo in acqua. 

"Vuoi ancora fare questo gioco?", mi chiese Annie.
"Certo, non abbiamo nulla da perdere", ancora una volta spiazzai Laura. 

Salii sulle spalle di Patrick. Sta volta non c'era il costume e il mio cazzo andava a premere sulla sua nuca. Annie teneva sulle spalle Laura. Laura mi spingeva e io cercavo di toglierle il costume. La spinta sulla nuca, le tette toccate e vedere Patrick che sotto faceva lo stesso, mi fece eccitare. Era un segnale lanciato a Patrick. 

Finiti i giochi, i due ci invitarono a cenare insieme al ristorante quella sera. Accettammo, naturalmente. Annie e Laura si vestirono eleganti e sexy da perdere il fiato. Il vestito di Annie era verde, scollato e largo sul petto gonfio e attillato sui fianchi. I capezzoli duri erano sempre in risalto e non era difficile che, spostandosi il vestito, ogni tanto facessero capolino. Laura invece aveva un vestitino nero, corto e aderente. Lo usava anche in Italia, ma senza reggiseno e mutande aveva tutto un altro effetto. 

Durante la cena, e anche dopo, bevemmo tutti parecchio. Invitammo la coppia in camera nostra. Ma prima Patrick ci disse che doveva andare a cambiarsi. Quando ci disse come si sarebbe vestito non nego che mi eccitai. Lo disse sussurrando, quando ci stavamo per alzare da tavola. 

"Metterò una bella minigonna stretta, un top scollato, un bel reggiseno di mia moglie, le calze a rete con la giarrettiera e un bel perizomino di pizzo, vi piacerà".

Aspettammo per mezz'ora e cominciammo a pensare che ci avessero presi per il culo con la storia del travestimento. Tuttavia, dopo quell'attesa interminabile, la donna e il bel nerone travestito vennero a bussare. Aprimmo. Era spettacolare. Ovviamente continuava a piacermi di più la rossa. Ma quella femminilità, quel trucco perfetto, le gambe lucide, la parrucca con le treccioline afro ricordavano una tennista fortissima. Mi eccitava. 

"Che belle ragazze!", le accolse così Laura. "Fatti vedere!"
Partick fece un giro su se stesso.
"Stai benissimo", gli disse Laura.
"È la tua serata! Te la senti di farti tre ragazze da solo?", mi chiese Patrick.
"Non so se vi saprò soddisfare tutte", risposi, dopo aver smesso di ridere. 
"Tranquillo, hai tutta la notte", mi disse Annie.

Decidemmo di brindare ancora e chiamammo il servizio in camera. Arrivò un bellissimo mulatto. Sono onesto, lo molestammo un po'. Dopo che ci portò lo champagne e rifiutò gentilmente di unirsi a noi, oltre alla mancia, le nostre ragazze gli offrirono uno striptease al quale solo fugacemente assistette prima di scappare. 

Annie e Laura erano rimaste col vestito abbassato fino alla vita. Le tette di fuori. Belle e naturali quelle della mia Laura, enormi ma finte quelle di Annie. E poi c'era Patrick. Col reggiseno non ben riempito dai grossi pettorali. Senza il top. Le due ragazze andarono a togliergli la gonna. Il cazzone moscio non riusciva a stare dentro il perizoma nero. Laura, come comandata da una forza superiore, si inginocchiò e iniziò a succhiarglielo. Dopo un po' Patrick ce l'aveva duro. Annie si abbassò il vestito e tolse le mutande rivelando il suo strap-on. Nero come il cazzo di suo marito. 

"Vieni, fai pratica con questo", mi disse.

Mi ritrovai in ginocchio accanto a Laura a succhiare un cazzo di gomma mentre lei succhiava un cazzone nero, vero e profumato come si deve. Poi Annie prese il marito lo mise a pecorina sul letto e gli infilò il cazzo finto nel culo. 

"Guarda come gode", mi disse. 
"Possiamo fare un trenino", disse Laura. 

La mia ragazza si accovacciò sotto Patrick e se lo fece mettere nella figa. Io andai dietro Angie e glielo infilai nella figa mentre inculava il marito. Godemmo parecchio in quella posizione. Non volevamo più cambiare ma dopo un po' Patrick reclamò un vero uomo. Allora Laura si liberò e andò a farsi scopare da Annie, mentre io prendevo confidenza col culo nero. Era sodo, grosso. Non fosse stato per le spalle e le palle enormi sarebbe stata una donna perfetta. Mi concentrai sulle calze, sul perizoma e il reggiseno. Ce l'avevo di marmo e niente avrebbe potuto ammosciarmelo. Glielo infilai in culo. Avrei voluto tirarlo dai capelli ma non volevo farglieli venire via. 

Mentre lo scopavo si masturbava. Cambiammo posizione. Sempre da dietro ma di lato, entrambi sdraiati sul letto. Guardavo Laura, ma non le vedevo il viso, era impegnata ora a succhiarlo al nero. Vedevo però la schiena incurvata col culo verso l'alto mentre Annie le sfondava la figa. Poi fu la volta di Annie prenderlo nero nella figa. Il trenino si ripeté, di fianco sul letto. Io inculavo Patrick, lui scopava la sua donna e lei scopava la mia. 

Stanco della mia esperienza omosessuale andai verso Laura. Tolsi il preservativo e glielo piantai in bocca. Ci sarei rimasto per tutta la notte. Ma dopo un po' le venni dentro. Ingoiò e continuò a succhiarmelo per non farmi ammosciare. Patrick che ora sodomizzava la moglie chiese a Laura di indossare lo strapon e scopare Annie nella figa. A quel punto con Laura sotto la coppia l'unico buco libero era ancora di Patrick. Andai a riempirlo. Mentre lo scopavo venne dentro il culo di Annie. Andò a sdraiarsi a pancia in su. Lo sollevai dalle gambe e continuai a penetrarlo. Potevo vedere il suo cazzo che da moscio era più grosso del mio, e di parecchio. Mentre lo scopavo iniziai a masturbarlo. Laura continuava a scopare Annie. Era un meraviglioso intreccio di ruoli. 

Feci indurire Patrick. Era bellissimo avere in mano un legno del genere. Dopo averlo fatto tanto godere gli chiesi di scopare per bene Laura e di venirle dentro. Così lui si prese la mia e io presi Annie. Glielo sbattevo tra le tette e intanto guardavo il travestito diventare stallone. Prima a pecora, poi alla missionaria. E infine lei sopra e lui sotto. Mentre loro cambiavano posizioni io ero venuto nel culo di Annie. Io e lei, sfiniti, ci addormentammo, mentre quei due ancora scopavano. Non so quanto andarono avanti. Ma il giorno dopo fra me e Laura ci fu il gelo. Ma intanto avevo dormito come un angioletto. 

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