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La sera delle perversioni (seconda parte)


di pato3
29.11.2014    |    11.942    |    0 9.5
"Ce l'avevo e andai a prenderlo, non so se era più incredibile che lei facesse anale o che il suo fidanzato avesse preso spunto da Marlon Brando..."
-Continua- 

Non vedevo l'ora che venisse estratta la mia fantasia, rischiavo di usurarmi o vedere usurate le mie fichette prima di realizzarla. Il tempo passava, era già da due ore che giocavamo. Carolina prese un biglietto e lesse il mio desiderio, aggiungendo subito: - "Questo è Antonio". Sì ero io. Finalmente. Le cose che mi interessavano di più erano immacolate: la fica di Chiara e quella di Valentina, ma scopavo volentieri anche le altre due. Le tette di Valentina anche se erano state strofinate da due cazzi non potevano essere già stanche. Finalmente le mie quattro troie fianco a fianco a gambe aperte per me.

Devo dire che mi trovai un po' a disagio con Sara, essendo io molto legato a Stefano, tuttavia lui non si era risparmiato con la mia ex, e io avrei dedicato un po' di innocenti attenzioni alla sua ragazza. Avrei voluto avere quattro cazzi, ma ne avevo solo uno e me lo feci bastare per tutte e quattro, e in particolare per Chiara e Valentina. Le volli tutte nude. Dio che spettacolo: Carolina si era solo rimessa le mutande nei pochi secondi che divisero la fine della sua gangbang e la lettura del mio desiderio; Chiara invece era completamente vestita, mentre Valentina e Sara avevano mutande e reggiseno. Valentina aveva mostrato solo le tette, e, ora, tutta nuda mostrava una grande conferma: il culo era perfetto, la figa rasata perfettamente. Chiara, mai vista nuda, finalmente mi appariva bella come immaginavo. Certo, l'avevo vista in spiaggia e come sempre questo è un notevole aiuto alla fantasia, ma in spiaggia ti chiedi sempre come saranno le tette nude, come saranno i capezzoli? Grossi? Piccoli? Chiari? Scuri? E la figa? Ecco, adesso avevo la risposta. Seno morbido come sapevo, una bellissima seconda. I capezzoli erano molto chiari e larghi, ma non grossi. Furono turgidi per tutto il tempo che restò nuda. Aveva un bellissimo pelo curato, che formava un triangolino fino, mentre le labbra erano perfettamente curate. 

Partii proprio da Chiara, leccai un po' la figa e quando la sentii pronta mi infilai. Alla sua destra c'era Carolina, a sinistra Sara. Valentina era accanto a Carolina. Mentre scopavo Chiara mi dedicavo in particolar modo a baciarle il seno, ma di tanto in tanto mi arrivava addosso il seno ancora rosso della mia ex. Lo intercettavo e lo leccavo, mentre lei e Sara si baciavano a pochi centimetri dalle mie labbra e da quelle di Chiara. Improvvisammo un bacio a quattro, con un meraviglioso scambio di saliva, e, ora che ci penso, anche di sborra probabilmente, visti i 'litri' ingurgitati da Carolina. 

Passai a scopare Sara, la misi a pecorina e indirizzai verso la figa di Chiara. Speravo arrivasse a leccargliela, ma non lo fece, era sufficiente comunque a eccitarmi a morte. La scopai poco, anche perché come ho detto mi sentivo a disagio con Stefano, che comunque non sembrava particolarmente infastidito. La realtà era che non mi piaceva granché, se paragonata alle altre. Così passai alla mia ex, ma anche con lei mi intrattenni molto poco ovviamente, sia perché era sempre la stessa, buonissima, fantastica, minestra, sia perché era stata abbondantemente scopata ed era esausta. Mi piaceva passare da una all'altra con rapidità.

Le misi tutte e quattro a pecora e ricominciai il giro, molto rapidamente, poche penetrazioni ciascuno, ancora Sara, ancora Chiara e ancora Carolina. Mentre penetravo una masturbavo le altre. Prima di penetrare una, la leccavo. Arrivato a Valentina, era lì che volevo finire, le leccai figa e culo fino a renderla fradicia, poi dopo le canoniche botte a pecora, mi distesi e la feci mettere sopra, dovevo godermi al massimo quelle tette. Sotto i colpi del mio cazzo ballavano e sotto gli schiaffi delle mie mani ballavano ancora di più. Poi la strinsi a me e, mentre lei con un sapiente movimento di bacino guidava la scopata, mi concentrai sul suo seno. Ce l'avevo in faccia con tutto il suo peso e l'aiuto gentile della forza di gravità. Leccavo quei capezzoli, poco interessato del fatto che due diverse sborrate li avevano inondati. Ma la cosa che amavo di più era stringerle entrambe e puntarmele contro come fossero due cannoni. Stavo per sborrare ma dovevo realizzare un ultimo fantastico desiderio. Chiamai a me Chiara, volevo leccarle la figa. Così si sedette sopra di me, le mie mani erano sui suoi seni, il mio cazzo dentro Valentina. Chiamai Carolina, volevo le tette in faccia, volevo soffocare tra tette e figa. La mia lingua era un secondo cazzo, penetravo e facevo godere non poco Chiara. Sentii che necessitava di essere scopata. Allora chiesi il cambio. La feci stendere a pancia in giù, le entrai nella fica da dietro e feci mettere Valentina cavalcioni davanti a me, sulla schiena di Chiara, in modo da avere ancora le sue fantastiche tette. Affondai la faccia tra i suoi seni e lì rimasi finché sborrai dentro Chiara. 

Quando ci ricomponemmo, toccò a me estrarre: - "Se è vero quello che ci dice Sara, voglio una leccata di figa da Stefano" 
- "Ahahah cosa dice?"
- "Di chi è?" erano due in ballo, ma tutti avevano capito che era di Valentina. Valentina invece non sapeva proprio di che si stesse parlando. Era Chiara, la dolce, casta Chiara che voleva che il compagno di banco di sempre del suo ragazzo le leccasse la figa fino a dove poteva con la sua lingua. 
- "Dice sempre che ha la lingua lunga in tutti i sensi" disse Chiara quasi con il tono di voce di chi vuole giustificarsi. Al ché Gigi rispose:
- "Ehi, nella giungla tutto è permesso!"
- "Non era un falò?" 
- "Lecca quella figa e stai zitto!!"
Partì un coro inneggiante il nome di Stefano, e Sara ormai era rassegnata, ma aveva anche l'accondiscendenza di chi sente di avere qualcosa da farsi perdonare (nella fattispecie il mio cazzo). 

Stefano però ricordò a tutti che avevo appena riempito di sborra quella figa, dopo averla abbondantemente leccata. Qui si creava un evidente problema, che tuttavia Chiara, essendo come sempre molto comprensiva, comprese e accettò. Un po' mi sentii in colpa per aver rovinato un sogno del falò. Tutti d'accordo concedemmo a Chiara di pensare ad un altro desiderio e di scriverlo su un nuovo bigliettino. Il bigliettino fu mischiato agli altri tre. 

Allora estrassi un altro bigliettino, questo diceva: - "Vorrei scoparmi le ragazze che prendono la pillola e venire dentro!" 
- "Tutte prendiamo la pillola ahah" disse Carolina ridendo.
- "Questo è Gianluca?" disse invece Valentina. Era proprio lui. Ha due fisse: la fobia del preservativo e la passione per le tette rifatte. Nessuna lì grazie a Dio, vista l'età massima di 23 anni e minima di 21, aveva le tette rifatte. Ma tutte prendevano la pillola, così il desiderio di Gianluca fu identico al mio. Non rinunciò a scopare nuovamente Carolina (già scopata nella gangbang). 

Il problema di un falò a così ampia partecipazione era la stanchezza. Carolina era stata scopata da tutti e da me anche due volte. Sara era stata scopata dal suo ragazzo all'inizio, era passato un po' di tempo, ma poi era stata riscopata da me, per pochi minuti. Valentina e Chiara erano sicuramente più fresche, anche se avevo appena finito di dedicarmi a loro. Gianluca, da parte sua, era venuto una volta, e si sentiva di poter dare ancora molto. Così iniziò subito da Valentina, il suo sogno, snobbando anche, un po' offensivamente a quel punto, le altre ragazze meno tettone. Il mio amico stava sotto e godeva nel vedere rimbalzare le bombe di Valentina. Chiamò vicine le altre, e prendendo spunto dal mio genio, o forse no, si fece mettere le tette in faccia da Carolina, decisamente le più gonfie se escludiamo quelle della rinomata amica. 

Dopo il turno di Valentina si volle dedicare un po' a Chiara, anche se non le piaceva particolarmente. Poi fu la volta di Sara e infine di Carolina, ma per molto poco. Tornò quindi a Valentina, la mise a pecorina e masturbava Chiara e Sara una a destra e una a sinistra, le baciava. Carolina gli massaggiava le palle, di sua iniziativa, e lui non disprezzava affatto. Poi liberò Sara e volle Carolina al suo fianco, per masturbarla e baciarla, mentre insieme baciava Chiara. Venne così nella figa di Valentina e tutti e quattro poterono andare a riposarsi. 

Ci prendemmo finalmente una decina di minuti di pausa, al posto dell'alcool adesso bevevamo succhi di frutta e mangiavamo patatine. Ormai mancavano Stefano, Valentina e Chiara. Era quindi essenziale che almeno loro fossero riposati. Ma tutti dovevamo esserlo, in quanto ancora possibili attori attivi della festa. 

Gianluca andò ad estrarre, erano rimasti tre biglietti. 
- "Un pompino di Sara mentre tocco le tette delle altre". Era Stefano, Sara non gli faceva mai pompini, così ne approfittò. Certo avrebbe voluto osare di più, ma quando aveva scritto il biglietto non pensava si sarebbe andati così oltre; e certo la serata gli era andata più che bene, con gli appassionati pompini di Carolina e l'ingoio. 

Tutte furono ben liete di accontentare Stefano. Questo desiderio non era affatto impegnativo e si divertirono ad accalcarsi sull'amico con i seni ormai liberi da più di un'ora. Lui li palpeggiava con avidità sotto lo sguardo furtivo di Sara che succhiava e guardava. Prima veniva, prima smetteva di dare tutte quelle attenzioni alle tette, inutile ripetere di chi in particolare, così Sara, poco avvezza ai pompini, si prodigò per accelerare la sborrata di Stefano. Tuttavia il ragazzo resisteva e si godeva tutte quelle mammelle. Le tette di Carolina sempre più rosse sembravano più gonfie, quasi a voler raggiungere le dimensioni di quelle di Valentina. Quelle di Chiara, poco abusate, conservavano il colorito e la freschezza di sempre. I capezzoli sempre duri, meravigliosi. Anche le altre ovviamente tra gli slinguazzamenti di Stefano li avevano turgidissimi. Continuò a passare di tetta in tetta finché non venne. Sara ingoiò e Stefano si avviò soddisfatto a estrarre il penultimo bigliettino. 

Fu pescato quello di Chiara, dopo che il precedente era andato a vuoto. Il nuovo bigliettino era un misto di perversione e di benevolenza. La prima caratteristica di Chiara era assolutamente sconosciuta. La seconda invece era tipica, era sempre buona, specialmente con chi è considerato uno "sfigato". Ammiravo questo lato di lei, ed era uno dei lati, insieme alla bellezza, che mi facevano desiderare quella ragazza già prima di quella sera. Il biglietto infatti recitava: - "Sesso anale con Ettore". 

Ettore reagì come se avesse vinto al superenalotto. Era incredulo e felice. Ora, dove sta la perversione è facile a dirsi, era la prima a fare sesso anale in tutta la serata, Carolina e Sara per certo sapevo che non lo facevano, di Valentina non sapevo, ma per quanto riguarda Chiara ero sicuro che non fosse il tipo. E invece. La perversione stava anche, però, nel fatto che, scegliendo Ettore, scelse uno dei due migliori amici del suo fidanzato (assente). L'altro era Gigi. Io e Stefano eravamo off limits, credo per una forma di rispetto per Carolina (che di certo non meritava tale rispetto) e Sara. Poi a ben vedere io e lei c'eravamo già dati da fare. Gianluca non lo scelse penso semplicemente perché non le piace. Insomma la scelta tra i due unici e veri single, Gigi ed Ettore, nonché i più grandi amici del suo uomo, cadde su Ettore perché "doveva fare pratica, cucciolo", testuali parole di Chiara quando tutti 'ululammo' una volta sentito il desiderio. Quasi chiedendo spiegazioni della scelta così individuale e mirata. Quasi alludendo a una segreta tresca tra i due, a cui ovviamente nessuno credeva, ma fu divertente fingere. 

Chiara si mostrò molto dotta sul sesso anale e, siccome non avevo vaselina né altri lubrificanti ad hoc, mi disse: - "Con Seba (il suo fidanzato) una volta abbiamo fatto col burro, non ne hai?". Ce l'avevo e andai a prenderlo, non so se era più incredibile che lei facesse anale o che il suo fidanzato avesse preso spunto da Marlon Brando. Fatto sta che da quella sera non mi meravigliai più di nulla. Tutti abbiamo un pervertito dentro di noi che aspetta solo di esprimersi. 

Non servì neanche aiutare Ettore, era già duro. Chiara si mise a quattro zampe, e si preparò autonomamente l'ano per ricevere il grosso, più di Seba, amico. Ettore sta volta fu molto più duraturo, aveva superato il minuto tenendo ancora un ritmo infernale. Chiara godeva e cosa migliore: tutte furono testimoni del fatto, da Carolina sempre contestato, che in culo non fa male e basta. Chiara non sembrava affatto soffrire, anzi. 

Quanto avrei voluto che quel misto di sborra e burro fosse finito nella bocca di una delle ragazze anziché sul mio pavimento. Ma andava bene anche così. Chiara necessitava assolutamente di andare a sciacquarsi e in bagno la accompagnai io, nonostante più o meno tutti l'avessero già visitato senza accompagnatore, ero troppo attratto da quella ragazza per non indicarle la via. E poi le sarebbe servito un asciugamano. In bagno però la presi con una mano dal culo e con l'altra dalla figa, e la avvicinai a me, ci baciammo, le leccai il seno, la baciai ancora e poi la lasciai da sola. 

Quando tornò non servì nessuna estrazione era rimasta solo Valentina. Dulcis in fundo: - "Essere masturbata da tutti, maschi e donne insieme"
- "Come si fa? Spiegacela" 
- "Vorrei cambiarla posso? Ero indecisa tra questa e un'altra, ma siccome sono stata trapanata da tutti non ha più senso".
- "Certo nel falò si può fare tutto"
- "Ok allora l'altro che avevo in mente, era la sborra di tutti ahaha, a Michele piacciono i film che finiscono così, ahah volevo provare... è un buon finale no?"
- "Grande Vale! Mai banali, mai!" dissi io. Ormai efttivamente qualsiasi penetrazione sarebbe stata più dolorosa che piacevole. Certo di sperma nei nostri corpi ce n'era poco alla fine, ma un po' lo si trovava. 

Come professionisti del porno andammo ad accerchiare Valentina, che si era messa in ginocchio ad aspettarci. Ci masturbò e succhiò un po' tutti e pian piano finimmo. Di sperma ne uscì più di quanto mi sarei atteso. Gianluca venne per primo, poi fu il turno di Gigi, entrambi sulla stessa meravigliosa tetta sinistra. Lei la leccò e ci diede indicazione di venirle anche in faccia. Ettore, che adesso si trovava a dover chiedere al suo cazzo di venire per la quarta volta, e per la seconda con Valentina, finalmente si mostrò il più duraturo. Questi numeri non spaventavano di certo me che qualche anno prima ero riuscito a scopare, nell'arco di una giornata per ben sette volte. In quella lunga nottata, quella che si avvicinava era solo la mia seconda sborrata, alla fine ero quello che aveva sborrato meno di tutti e offrii alla meravigliosa Valentina un bel po di seme sparso sulla guancia destra, la fronte e il naso. Stefano venne sulle labbra e lei poté subito ingoiare. Ettore per ultimo venne direttamente in bocca. 

Era finita così, quando era quasi l'alba, la lunga nottata. Tutti pensammo non si sarebbe ripetuta. Ma i giorni successivi continuammo a parlarne con entusiasmo, ovviamente ben attenti a non farci scoprire da chi era assente, e avrebbe potuto fraintendere lo spirito del falò. Sei mesi dopo si ripresentò l'occasione. Il falò era più ristretto ma fu altrettanto divertente. 
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