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Stasera ci facciamo Angela, la donna di Giuseppe


di pato3
17.02.2018    |    34.895    |    9 9.7
"Ad ogni modo la feci mettere in ginocchio ai piedi del divano, mi sedetti accanto al mio amico e così, a turno, iniziò a succhiarci i cazzi, impugnandoli..."
Una ragazza normale

Qualche tempo fa ho conosciuto una ragazza meravigliosa. Si chiama Angela ed è una ragazza dolcissima. Ha 26 anni ed, all'apparenza, è la classica ragazza d'altri tempi. Lei studia all'università, ed è lì che l'ho conosciuta. Ci provai fin da subito con lei, ma mi rifiutò poiché era fidanzata con un certo Giuseppe.

Quando iniziammo a formare un gruppo abbastanza compatto con i ragazzi dell'università, lei continuava a farsi desiderare. O studiava o usciva con Giuseppe e, al massimo, con il loro gruppo di amici.

Angela è bellisisma, un po' formosa, una taglia 44 con una seconda di seno. Ha un gran bel culo. Mi ha colpito immediatamente quel lato B. Nonostante il suo aspetto normale, gentile e quasi timida, alla fine è finita a letto con un pervertito come me. E che porca sotto le lenzuola!

Giuseppe però poco tempo fa ci ha scoperti. Lui non aveva mai dovuto sospettare della fedeltà di Angela, ma un giorno tutto è cambiato. Mentre lui giocava col telefono di lei, arrivò un messaggio decisamente inaspettato per lui. Ero io, "un ragazzo dell'università". Uno che lui non aveva mai visto. "Ma chi è questo?", pensò sicuramente Giuseppe. Il messaggio non lasciava intendere nulla di particolare, era un semplice "come va?", ma perché gliel'avevo scritto? Giuseppe iniziava a diventare geloso e sospettoso.

Chiese, anzi, pretese spiegazioni da Angela. Lei iniziò a balbettare, lui capì che qualcosa non andava. Alla fine si giustificò dicendo di avere conosciuto questo ragazzo (io) in classe e che io ci avevo provato con lei ma lei aveva rifiutato ogni avance dicendomi di essere fidanzata.

La realtà però era diversa, e se ne accorse quando due minuti dopo arrivò un altro messaggio. Giuseppe incazzato aveva ancora il telefonino di Angela, quando arrivò su Whatsapp la foto del mio cazzo, con scritto "Ti sta aspettando".

Allora, vi dico sin da subito che stanno ancora insieme, quindi non so cosa lei sia stata in grado di fargli bere. Intanto vi racconto quello che è successo tra me ed Angela all'insaputa di Giuseppe.

L'occasione per me arrivò, dopo infiniti tentativi, quando Angela ebbe finalmente bisogno di me. Presi 30 ad un esame dove lei per due volte era stata bocciata, si fece coraggio e mi chiese se potevo darle qualche consiglio o gli appunti.

"Esci con noi stasera e ti porto gli appunti. Prenderai 30".

Quella sera avevamo organizzato pizza e locale con altri ragazzi e ragazze del corso. Finalmente Angela decise di concederci la sua presenza.

Ci sedemmo a tavola vicini. Le dissi che avevo gli appunti in macchina e mi sorrise. Mi colpii dritto al cuore (e anche al cazzo, ovvio). Ha un sorriso bellissimo e quella sera era ancora più bella del solito. Non era eccessivamente provocante ma aveva un vestito che le valorizzava sia i fianchi che il seno. Non troppo scollato, ma quando posava le braccia sul tavolo e si piegava leggermente in avanti, dalla mia prospettiva la scollatura diventava parecchio profonda.

Bevemmo un po' insieme, scherzando. Alla fine le diedi gli appunti e mi ringraziò con un bacio sulla guancia. Quella sera non successe nulla, ma ci avvicinammo molto. Un mese dopo, passò l'esame in maniera brillante ed il giorno mi invitò ad un aperitivo per ringraziarmi. Eravamo solo io e lei.

Non so se avesse già l'intenzione di lasciarsi andare, ma dopo aver bevuto un paio di cocktail, oltre a scherzare iniziò anche a toccarmi le mani, a darmi pacche sulle gambe.

"Guarda che stasera ci provo con te se continui", le dissi io, contento per il suo tocco.

"Scemo", mi rispose ridendo e dandomi una pacca sulla gamba.

"Che dici, facciamo un giro?"

"Sì", si alzò (barcollando un po') per andare a pagare, dato che in teoria era il suo modo di ringraziarmi, ma riuscii ad anticiparla e pagai io. "Ma dovevo pagare io! Come mi sdebito adesso?", chiese quasi ammiccando.

"Io qualche idea ce l'ho"

"Le conosco le tue idee", e rise.

Andammo verso la macchina. Ma lei mi chiese di non rimanere da quelle parti, aveva paura di incontrare il suo fidanzato o qualche suo amico. Così le dissi di salire in macchina. Io dovevo passare un attimo da casa e poi avremmo cambiato zona.

Invece, la feci salire su da me. Mentre cercavo una scusa per saltarle addosso, mi chiese se poteva usare il bagno. Le dissi che volevo prima controllare che fosse tutto in ordine. Andai e presi la chiave per non farla chiudere dentro. Naturalmente la spiai dalla serratura.

Poi, istintivamente, da dietro la porta, mi spogliai ed entrai in bagno mentre stava ancora pisciando. Scoppiò a ridere: "Lo sapevo che sei un porco! Fammi almeno pisciare!"

"Scusa, scappava anche a me", dissi.

"Sì come no".

"Dai dammi un bacino e ti lascio in pace"

Mi avvicinai e le misi il cazzo in faccia. Dette un bacio e mi chiese di lasciarla a rinfrescarsi.

Due minuti dopo era fuori, tutta nuda.

Iniziai a leccarle la figa appena lavata e ben profumata. Eravamo sul divano. Non curanti del fatto che potesse tornare il mio coinquilino, Luca, e puntualmente fu quello che dopo qualche minuto avvenne.

Pensai: ecco! una chance avevo, e me la sono bruciata.

"Waa", esclamò il mio amico appena ci vide. "Vi ho disturbati ragazzi?"

Io guardai Angela per cercare di capire se fosse più imbarazzata o incazzata. Aveva le mani sui seni e sulla faccia per coprirsi per la vergogna. Però rideva. Una risatina nervosa, ma ancora eccitata.

"Ridi anche tu!", mi disse lui.

"Ti fermi a lungo?", chiesi.

"Bevo un bicchiere d'acqua, se non vi disturbo", e continuava a guardarla avidamente. Lei ricambiava.

"Se vuoi stare qua almeno spogliati", gli dissi.

"Alla signorina dà fastidio se mi spoglio?"

Fece no con la testa, ridendo.

"E se mi unisco a voi?"

In realtà l'idea non nasceva così su due piedi. Spesso avevamo parlato di condividere qualche ragazza. Avevamo entrambi la fantasia del sesso di gruppo e ci dicevamo: "se troviamo quella giusta la condividiamo". Ecco. Forse era arrivata davvero quella giusta.

Lei non rispose alla domanda. Mi guardò. Io la guardai, le sorrisi e ricominciai a leccarle la figa. Lui intanto iniziò a togliersi i pantaloni e le mutande. Si avvicinò e venne a sedersi a fianco a lei.

"Se lo scopre qualcuno sono morta!", disse mettendosi una mano sugli occhi, poco prima di piegarsi sul cazzo del mio amico e iniziare a succhiarlo.

"Non lo saprà nessuno, e poi nessuno ci crederebbe", la rassicurai io.

Continuai a leccarle la figa mentre lei succhiava il cazzo di Luca. Con la mano sinistra lo stringeva e lo segava. Con la mano destra di tanto in tanto mi premeva la testa contro di sé, ed io leccavo con più vigore.

Aveva la pelle morbidissima ed avevo voglia di baciarla dappertutto, così lasciai la figa e iniziai a posare le labbra e la lingua sull'inguine bollente. Da entrambi i lati. Poi tornavo sulla figa e mi spostavo di nuovo. Le baciai l'ombelico ed iniziai a leccare fino in mezzo ai seni. Poi mi sentii troppo vicino al cazzo del mio amico e mi fermai lì.

Lei continuava a succhiare il cazzo di Luca e con la mano libera iniziò a masturbarsi.

"Vuoi succhiare anche il mio?", le chiesi. Sembrò fare "sì" con la testa, ma mentre spompinava non era facile da capire. Ad ogni modo la feci mettere in ginocchio ai piedi del divano, mi sedetti accanto al mio amico e così, a turno, iniziò a succhiarci i cazzi, impugnandoli entrambi, e così, non avendo mani libere per continuare a sfregarsi la figa, ci chiese di strofinare il collo del piede lì in basso, stando bene attenti ad essere delicati.

Era bellissimo stare rilassato sul divano accanto al mio amico con Angela che ce lo succhiava come una puttana. Forse le facemmo desiderare anche troppo il nostro cazzo, infatti dopo un po' se ne uscì dicendo: "C'è qualcuno che vuole scoparmi?". Se lo raccontassi a qualcuno che la conosce, non ci crederebbe. E invece con un po' di alcool nelle vene e due cazzi tra le mani, anche Angela diventa una troia.

"Quale vuoi per primo?", le chiesi.

“È uguale, tanto intendo scopare con tutti e due"

"Allora vado prima io", disse Luca. Per me andava benissimo. Restavo seduto a godermi il pompino e ad allungare le mani per palparle le tette.

Luca si alzò e andò dietro di Angela. Lei gli ricordò di mettersi il preservativo, lui lo fece e le dette una bella sculacciata e si preparò ad entrare. A quel punto, lei inarcò la schiena e mise in bella mostra il culo, allargò le gambe e la figa era lì pronta ad essere sfondata. Luca non si fece attendere. Sbam. Dentro. Al primo ingresso Angela gemette subito di piacere. Poi con il ritmo che aumentava iniziò anche a gridare, di tanto in tanto, senza esagerare.

Mentre lo prendeva da dietro, me lo succhiava anche meglio di prima. Era così bella che le avrei dato un bacio nonostante avesse preso in bocca due cazzi.

"Ti diverti? Ti piace?", le chiesi.

"Mh mh", annuì con la testa senza togliersi il cazzo dalla bocca.

"Hai già avuto due uomini in una volta?"

"Mh mh", stavolta era un no.

"Allora non sei così puttana", intervenne ridendo Luca, che si stava dando da fare dietro, "Come faremo in due a scopare una santarellina?", le chiese scherzando.

"Aspetta", disse lei, facendolo fermare. Fece sfilare il cazzo, si alzò in piedi e sapientemente si lubrificò il culo usando le inondazioni provenienti dalla figa. Nel frattempo io mi ero messo il preservativo. Lei prese in bocca il mio cazzo al lattice e lo lubrificò ben bene con molta saliva. Poi si sedette su di me, dandomi le spalle, e pian piano si infilò il cazzo nel culo. Allargò le gambe e con un’occhiata di sfida guardò Luca.

Lui si buttò esaltato di nuovo nella mischia. Entrò nella figa e aveva tutto quel ben di Dio per sé. Mentre io avevo lei adagiata di schiena su di me e lui che spingeva. Pesavano un po'. Ma almeno avevo il cazzo nel suo culo.

Adesso sì che Angela gridava forte. Luca iniziò a spingere talmente forte che dopo neanche un minuto lei era senza fiato e iniziò a picchiettare con la mano sul suo petto per farlo smettere.

“Fai più piano”, disse lei a Luca.

Luca rallentò ma non più di tanto. Lei iniziò a baciarlo e si fermava solo per girarsi e cercare le mie labbra. Senza riuscire a trovarle. Io le baciavo il collo, le leccavo la nuca. Volevo spingere forte dato che ero nel suo culo ma non riuscivo a dare forza da quella posizione. Usavo le mani per allargarle il buco e farla muovere su e giù, ma di fatto lottavo con le spinte di Luca.

“Non riesco a spingere”, dissi a Luca.

Luca dal canto suo era un po’ stanco forse, così la facemmo mettere a pecorina sul divano. Luca seduto su un bordo se lo faceva succhiare, io finalmente riuscivo a spaccarle il culo per bene. Urlava come se la stessero aprendo in due. E più urlava più io spingevo. Lei intanto si masturbava con foga animalesca, dandosi anche schiaffetti sulla figa, pure forti.

Dopo un po’ la smise e stanca implorò un time out. Si alzò e riprese fiato. Ci guardò in faccia. Ci guardò i cazzi. E infine mi disse: "Cambia preservativo". Mi voleva nella figa ma voleva che mi cambiassi il preservativo che avevo usato per il culo, giustamente. Così feci un pit-stop lampo ed ero già pronto per il suo tempio.

Si mise cavalcioni su di me ed iniziò a baciarmi tutto. Come una fidanzatina. Io finalmente avevo i suoi seni per me, sotto i miei occhi e le mie mani. Intanto si ficcava il mio cazzo nella figa. Continuò a baciarmi il collo ed il petto. Io me la godevo al massimo. Luca stava lì a guardare. Ma ben presto, Angela mi fece scivolare giù sul divano, in modo da potersi piegare completamente su di me ed offrire a Luca tutto lo spazio del mondo per trapanarle il culo. E mentre faceva così, continuava a baciarmi.

Lui non si fece pregare e si posizionò delicatamente dietro di lei. Poi la penetrò. E ricominciò a spingere, un po' meno forte di prima, forse perché sentiva che stava per venire.

Furono minuti di passione dolce, diversamente da prima, quando la foga animalesca aveva prevalso. Adesso lei mi baciava dolcemente mentre ondeggiava il suo bacino su di me con delicatezza, e con il cazzo di Luca in culo. Lui nel frattempo la penetrava delicatamente e le baciava la schiena fino alla nuca.

Disse sorridendo, mentre mi mordicchiava le labbra: "Se mi vedesse Giuseppe, ci ucciderebbe tutti".

"Dovrebbe essere contento di avere una ragazza così brava"

"Certo", si mise a ridere.

Io avevo voglia di spingere, la sua voce dolce, quelle parole, il pensiero di cornificare un poveraccio che non aveva idea di quanto puttana fosse la sua ragazza. Tutto questo mi aveva eccitato più di quanto sia possibile immaginare. Così la feci alzare e sdraiare su di Luca. Si infilò nuovamente il suo cazzo nel culo, ma stavolta ero io sopra ed ero io che volevo spingere come un ossesso. E così feci. Lei riprese a gridare come prima. Forte. Godendo.

Dopo un po' venne e chiese pietà. Ma espresse un ultimo desiderio per quella sera. Voleva vederci venire entrambi sulle sue tette. "Mi piace la sborra e mi piace sulle tette". Così, un po' stanchi, ci alzammo in piedi, ancora fianco a fianco, iniziammo a sbattere il cazzo sulle sue tette, guardandoci e ridendo. Iniziammo una gara a chi veniva prima.

Era bello sbatterlo su quelle tette morbide. Ad un certo punto, inebriati, felici ed eccitati al massimo, ridendo ci mettemmo a spingere con la cappella sul capezzolo, come a volerlo penetrare. Dopo averci fatto fare gli scemi con le sue tette, Angela ricominciò a prendere i nostri cazzi in bocca e a segarli.

Venni prima io e subito dopo Luca. Uno su una tetta ed uno sull'altra. Ci lasciammo finalmente cadere sul divano sfiniti e felici.
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