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Gay & Bisex

Il Venditore Ambulante 2 -Hantaro- V


di Soundserio
18.03.2016    |    5.489    |    3 8.5
"–“Certo, ci vediamo domani alle quindici da te..."
Da quella sera i giorni passarono e le seghe dedicate a quella bocca furono innumerevoli, non ci fu l’occasione giusta per rivederci. Era ormai agosto, finalmente dopo tante trasferte giornaliere in città, trovai la casa giusta. Si trattava di un vecchio condominio da quattro piani situato al centro. Il mio appartamento era composto da tre stanze, un bagno, la cucina e un piccolo ripostiglio. Una delle tre camere era occupata da un trentenne che lavorava come cameriere in un noto ristorante della città. Le altre due erano ancora libere, ma ancora per poco, da li a due settimane una l’avrei occupata. Nel frattempo una volta effettuati tutti i passaggi online riguardo le iscrizioni e le tasse universitarie ritornai a concentrarmi su quei tre contatti virtuali. Con Josh87 perdemmo un po’ di sintonia, il suo essere troppo esplicito e dichiarato si rivelò un blocco per me. Non volevo subito immergermi nel mondo gay, ero ancora alle prime armi. Nonostante fosse un bel ragazzo lo accantonai focalizzandomi su Hantaro e Fedex. Quest’ultimo fisicamente mi piaceva un sacco. Era muscoloso, ben messo. Corpo mediamente peloso, capello e occhio nero. Era dedito solo alle donne, ma intimamente nascondeva una passione verso gli uomini che da sempre teneva nascosta. L’unico problema fu beccarci online perché tra studio e fidanzata non aveva molto tempo libero. Quella sera infatti non era su messenger (prima che skype prese il suo posto), ma c’era Hantaro. Del quarantacinquenne non sapevo granché, non conoscevo ne il corpo e ne il viso. Era una persona molto riservata, gentile e pacata. Il suo fu l’unico contatto preso da una chat erotica eterosessuale. Probabilmente Hantaro oltre al suo modo di fare e porsi mi affascinava anche per quel motivo. Non era interessato a rapporti gay e non cercava neppure sesso occasionale in chat, passava il tempo a chiacchierare e io, da gran chiacchierone, attaccai subito bottone. Era sposato e padre di due figli, lavorava in una delle tante banche della città, ma ancora per qualche mese, poi sarebbe ritornato alla sede principale dove viveva con la famiglia. Iniziai a battere sulla tastiera:
–“Buonasera, come va?”
–“Molto bene, stanco ma bene. Preparo la mia cena. Tu come stai?”- non tardò a rispondere
–“Io tutto bene, inizio a preparare le valigie. Tra qualche giorno sarò in città”-
-“ Scommetto che non vedi l’ora?”-
-“Esatto. Cosi magari qualche giorno potrò prepararti la cena. Sempre se vorrai”-
Trovavo divertente provocarlo, lui stava sempre al gioco e flirtavamo spesso, ma oltre il gioco virtuale nient’altro. Fu chiaro dal principio. Un pregio di quell’uomo era proprio l’essere schietto e sincero.
-“Sai che non mi dispiacerebbe affatto rientrare e trovare la tavola pronta?”-
-“Quando vorrai. .. Sai, io sono sempre disponibile …”-
Inviò uno smile con le guance rosse, ogni volta che alludevo a qualcosa di sessuale entrava in imbarazzo. Secondo me infondo era curioso, altrimenti non trovavo il motivo di tutto il tempo trascorso in mia compagnia a ridere e scherzare. Ma soprattutto divenni sospettoso del suo inconscio quando una sera scrisse –“Se tu fossi stata donna forse avrei ceduto alle tentazioni. Il tuo carattere mi piace”- . Da quella sera quell’uomo diventò un obiettivo da conquistare.
-“Senti, ma tu non hai curiosità di vedermi?”- domandai
-“Un po’ si, ma non è necessario. Sai che io non spedisco foto”-
-“Lo so, io mi fido di te. Se vuoi posso inviarti una foto”- volevo guadagnarmi la sua fiducia
-“Se ti va”-
-“Eccomi qui” accompagnai la foto con uno smile
-“Beh complimenti sei un bel ragazzo. Non avrai problemi a fare conquiste”-
-“Grazie, sei gentile. Chissà se conquisterò qualcuno d’interessante.. ”-
-“Chissà… io vado a nanna, è tardi. Ci sentiamo presto. Buonanotte”-
-“Certo, anch’io ora crollo. Buonanotte a te.. e mi raccomando fermo con le mani  “-
-“..io starò fermo.. tu chissà.. dubito, sei un furbetto!”-
-“Sono solo un po’ monello, vedrò se riuscirò a resistere, anche se preferisco essere toccato da altre mani”-
-“Si, sentire altre mani sul corpo è molto piacevole…”
-“Le allungherei fino alle sue lenzuola.. ”-
-“E che ci fai con le mani sotto le lenzuola di un quarantacinquenne?”-
-“Chissà.. si potrebbero fare tante cose”-
-“Tipo?”-
-“Potrei regalare nuove e piacevoli emozioni dolci e delicate…”-
-“Però.. “-
-“Sono tutto da scoprire.. ‘Notte”-
La conversazione si concluse con degli smile dandoci appuntamento all’indomani. Controllai la posta e poi spensi il portatile prendendo il telefono. Preso dalla conversazione virtuale non mi ero accorto che Alessandro aveva scritto un messaggio: -“Ei domani pomeriggio sei libero?”- , -“Dimmi tutto”- risposi. –“Ti va di venire da me? Mi serve assolutamente una mano in matematica, devo per forza recuperare il debito”- . Nonostante la stessa età Alessandro fu bocciato il primo anno di liceo e dopo aver saputo del suo debito mi offrii volontario per aiutarlo visto che con i numeri me la cavavo. –“Certo, ci vediamo domani alle quindici da te. Buonanotte!”-
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