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Gay & Bisex

Il Venditore Ambulante 5 - Monella - IX


di Soundserio
09.06.2016    |    2.480    |    3 9.5
"Senza mollare la presa per i testicoli iniziai a ciucciare l’intera verga dell’uomo, dalla base alla punta, dalla punta alla base –“Puttana”- BANG! Riprese a..."
Il week end era arrivato e quel sabato mattina dedicai poche attenzioni alla casa, la visita dell’agenzia del giorno prima aveva fatto si che fosse pulita e ordinata e cosi, dopo aver studiacchiato un po’, a metà mattinata mi scaraventai sul divano a guardare qualcosa in tv, ma nulla catturò la mia attenzione. Perennemente voglioso presi il telefono e cercai qualcuno con il quale fissare un appuntamento e, quando aprii l’ultima conversazione con Luigi, lo trovai online –“Ciao Luigi, come va?”- era da un po’ che non lo sentivo, non mi ero mica scordato di quel rifiuto nonostante l’erezione –“Ciao Gabriele tutto bene grazie, e tu?”- , -“Non c’è male grazie, che combini a lavoro?”- cercai di avviare una conversazione –“No, questa mattina niente, a casa”- sembrava fosse annoiato –“Tutto solo o in compagnia?”- chiesi informandomi –“C’è la mia compagna che fa le pulizie”- rimasi deluso –“Ahh e tu scommetto comodo sul divano, bè risolto i vostri problemi?”- cercai di capire a che punto fosse la loro crisi –“Esattamente, con piedi sul tavolino aggiungo! … insomma, diciamo che và..”- pare che la situazione non fosse cambiata –“Mi spiace, vedrai che pian pianino sistemerete le cose”- attesi qualche secondo una risposta, ma sparì. Certo che se si fosse fidato ancora un’altra scopatina l’avrei fatta molto volentieri, peccato. Scorsi tra le conversazioni e mi soffermai su Bachisio –“Eilà stallone, come va?”- esordii già definendo i ruoli –“Ciao maiala, bene e te?”- , -“Non c’è male.. annoiata a casa”- , -“Io sono a lavoro anche oggi”- , -“Desideri un po’ di compagnia?”- cominciai a flirtare –“Non sarebbe male una bella maiala ora”- , -“Puoi chiedermi di raggiungerti se vuoi”- provocai già eccitata –“Sta buona, non sono solo”- cercò di tenermi a freno –“Sai che per me non ci sono problemi per un gruppo”- aggiunsi uno smile simpatico –“Lo so, ma ci sono anche donne qui”- quella risposta uccise tutte le fantasie –“Che tristezza”-. Stavo per rispondere quando apparve sullo schermo –Nuovo messaggio da Luigi- “Ah non era scappato allora” abbandonai la conversazione dello stallone e aprii –“Si, speriamo.. anche se sono un po’ in crisi”- , -“Dai non abbatterti, sai comunque che se hai bisogno di qualcosa puoi contare su di me”- cercai di offrirgli una spalla sulla quale piangere o meglio un culetto sul quale sfogarsi –“Grazie.. ma immagino già quale sia il tuoi aiuto”- cercò di affrontarmi –“Dici? Non saprei.. perché non lo gradiresti?”- andai dritto al punto –“Non lo so”- , –“Come non lo sai? Ma dai.. dentro di te lo sai, se dovessi rispondere ora che diresti?”- ci mise un po’ a rispondere, scriveva e cancellava, scriveva e cancellava –“Non mettermi in difficoltà”- rispose alla fine –“Dai sii sincero”- , -“Sincero? Ora come ora un pompino me lo farei fare”- sorrisi a trentadue denti –“Che aspetti allora?”- senza perdere tempo –“Lo sapevo, ho detto ora come ora, poi non so se cambierei idea”- cercò di aggiustare il tiro –“Approfitta del momento, vieni a trovarmi ora.. tanto sono solo soletto”- tentai di convincerlo –“Sta buono, non posso.. e fai da bravo”- non volevo mollare la presa, ma se non volevo perdere quell’occasione avrei dovuto lasciarlo andare –“Cercherò di esserlo, ma ho dei dubbi.. penserò al tuo pappagallo”- alludendo al suo attrezzo –“Ahahah cretino, sei simpatico.. oltre che bravo con il pappagallo”- capii che il gioco cominciava a piacergli –“Ci vorrebbe proprio ora un bel pappagallo”- , -“Ah si? E per farci cosa?”- domandò curioso –“Non posso svelare i miei segreti, solo dal vivo”- con aria di mistero –“Aggiungerei che sei furbo.. chissà magari un giorno me li svelerai.. o meglio, mi farai vedere”- a quanto pare a Luigi piaceva flirtare –“Quando vuoi”- abbandonai la conversazione e ritornai su Bachisio che nel frattempo aveva risposto –“Lo so, tu vorresti tanti uomini grossi e maturi”- imparava a conoscermi –“Esatto, perché non vieni qui con qualcuno?”- continuai a insistere –“Buono!”- , -“A che ora finisci?”- , -“Tra un’oretta”- prima di rispondere corsi in camera a fare una cosa –“Ti va di passare a trovarmi allora?”- inviai in allegato una foto a pecora senza mutande –“Scherzi? Sei tu?”- , -“Secondo te?”- , -“Che maiala che sei”- , -“Ti aspetto!”-. Neppure passò un’ora che qualcuno bussò alla porta –“Maledetta maiala”- disse subito –“Ciao porco”- salutai chiudendo la porta –“Sei pazza, sono scappato! Tra un po’ mi cercheranno per pranzo”- , -“Ssshhh”- aprii la vestaglia che indossavo lasciandola cadere a terra –“Cazzo”- esclamò a gran voce –“Ti piace?”- domandai voltandomi per mostrarmi bene –“Sei invitante come una donna”- per l’occasione indossai delle calze a rete nere con reggicalze e un perizoma di pizzo –“Vuoi farmi tua?”- domandai sdraiandomi a terra a gattoni –“Ti sfondo cazzo!”-. Si avvicinò e subito lanciò la prima e forte sculacciata BANG! Ansimai come una porca BANG! Ancora un’altra –“Cosi impari a corrompermi”- BANG! E ancora una davvero molte forte –“Sono monella”- BANG! –“Monellissima!!”-. Senza perdere tempo si levò le scarpe facendo calare jeans e mutande –“Guarda come l’hai fatto diventare bello duro”- picchiettandolo sulle natiche –“Mmmmh”- allungai la mano dietro a prenderlo –“Lo vuoi eh?”- cominciai a segarlo con la mano al rovescio –“Prendilo in bocca”- si avvicinò accanto –“Siiii”- ansimai sentendolo strusciare sul viso mentre con la mano destra afferrai forte le palle –“Succhialo”- ordinò mentre leccavo l’asta esteriormente –“Si”- risposi all’ordine infilandolo tutto tra le labbra –“Aaah cosiii”- ansimò subito. Senza mollare la presa per i testicoli iniziai a ciucciare l’intera verga dell’uomo, dalla base alla punta, dalla punta alla base –“Puttana”- BANG! Riprese a sculacciarmi spintonandomi il cazzo in gola –“Mmmmm”- godetti –“Oggi sei proprio una cagna vogliosa”- proseguì sculacciandomi e schiaffandomi la minchia fino all’esofago –“Prendimi”- implorai l’uomo iniziando a grondare di saliva –“Puttanella”- andò dietro e scostò il perizoma, infilò la lingua e cominciò a rovistarmi tutta, dentro e fuori, -“Siiii”- godevo come una puledra in calore –“Lo vuoi eh?”- domandò picchiettandolo ancora sulle chiappe –“Siiii”- lo tirò su –“Eccolo tutto”- una forte scossa di piacere attraversò l’intero corpo –“Aaaahhhhh”- gridai con l’intera mazza nel culo che cominciava a spintonarmelo dentro e fuori –“Ti piace essere scopata eh?”- domandò dalle spalle infuriato come un toro –“Siii mi piace”- i rumori delle palle sbattermi contro non tardarono ad arrivare –“Quanto sei cagna cazzo!”- afferrò i capelli tirandomi indietro –“Siii”- BANG! Era un toro impazzito quella mattina, una mano tirava i capelli, una sculacciava e con il cazzo mi trapanava tutta –“Non ti basta mai eh?”- , -“Nooo aahhh”- ansimavo completamente ripiena –“AHH”- tirò fuori tutto il manico e di colpo lo rinfilò –“AAH”- gridammo a turno per cinque volte –“Vieni qui piccola”- si sdraiò a terra facendomi salire sopra –“Ora godi”- ordinò cominciando a spingere come un forsennato la mazza dentro il culo –“Aaahh”- ululavo di gioia –“Cosi brava”- una mano salì sul petto arrivando al collo che strinse forte –“Fammi vedere come cavalchi”- fermò i movimenti lasciandomi a cavalcioni mentre con la mano mi teneva stretto per il collo –“Aaahh si”- mi stava comandando –“Cosi brava trotta cavalla trotta”- godeva tenendomi stretto –“Sei mia?”- domandò –“Si sono tua”- riprese a spingere dal basso stritolandomi il collo con entrambe le mani, ovviamente senza violenza e senza soffocarmi, -“Sborro cazzo sborro” urlò –“Siiiiii”- ansimai –“Aaaahh eccomi cazzo eccomii”- cominciai a sentire il culo riempirsi –“Siiii”- gemetti rallentando i movimenti sul palo –“Aaahh”- cercò di riprendersi lui –“Sborra dai”- acchiappò il mio cazzo levandosi la maglietta e facendomi sborrare da per tutto, raggiunsi un orgasmo cosi forte che qualche schizzò gli finì persino sul viso, ma non ci preoccupammo chinai il corpo per leccarlo e baciandoci ci scambiammo il sapore. Qualche minuto più tardi dovette andare via lasciandomi dopo una sveltina indimenticabile –“Ci sentiamo”- chiuse la porta e allungai la mano verso il telefono per controllare l’orario –“Domani la mia fidanzata lavora, mi offri un caffè?”-
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