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Gay & Bisex

Il Venditore Ambulante 4 -Le Redini- V


di Soundserio
10.05.2016    |    3.625    |    4 9.9
"Non mollava la presa e scopava, con furia le palle sbattevano contro le mie cosce e, più tirava la cravatta a se, facendomi tirar il mento verso l’alto, ..."
Non credetti alle mie orecchie, fu davvero una sorpresa sentire quella voce a pochi metri di distanza, non persi tempo, aprii istantaneamente l’ingresso principale -“Eilà come va?”- , -“E tu che ci fai qui?”- domandai a Edoardo prima di stringerci in un caldo abbraccio seguito poi da un lungo bacio nel corridoio –“Sono arrivato questo primo pomeriggio per un'urgenza di lavoro e ne ho approfittato per farti una sorpresa”- avevo proprio bisogno di uno stallone in quel momento –“Ti fermi per la notte?”- , -“No no, devo scappare a casa, domattina ho il turno mattiniero da me”- , -“Peccato!”- , -“Preparo qualcosa da mangiare veloce, che dici?”- , -“No, mangio un morso per strada”- , -“Sicuro?”- era impeccabilmente pettinato e vestito alla perfezione, camicia bianca con giacca scura abbinata al pantalone, cravatta nera e sempre e perennemente bono –“Si sicuro”- , -“Vuoi scaricarti un po’ dal lavoro?”- provocai poggiando una mano sul petto prima di baciarlo ancora –“Non sarebbe male, ne avrei bisogno”- afferrai per la cravatta e lo scaraventai sul divano mettendomi a cavalcioni dando inizio a una vera e propria pomiciata passionale con tanto di strusciamenti corporei –“Ti sono mancato?”- domandò –“Da morire”- risposi iniziando a sentirmi già la sua maiala. Le nostre bocche non si staccarono, mantenemmo la posizione e strusciò il pacco sotto il mio culetto già caldo e voglioso. Nell’intera stanza regnava il silenzio, le sue mani iniziarono a scendere lungo la mia schiena arrivando sino ai glutei che afferrò stretti e BANG! Sculacciò e con forza accompagnò i glutei nei movimenti di andirivieni sul quel pacco gonfissimo –“Ti piace il cazzo eh piccolo?”- , –“Si”- , -“Lo vuoi prendere tutto?”- , -“Si lo voglio sentire tutto dentro”- , -“Vuoi essere scopata a dovere ancora?”- , -“Siiii”- ansimai calda. Tirandomi a se ci baciammo e ancora BANG! –“Ora succhiamelo dai”-. Non conoscevo il lato porco e dominatore di Edoardo, ma quella nuova scoperta mi piacque parecchio, riuscii a trasformarlo in un vero maiale, proprio come desideravo. Scivolai sensualmente lungo il suo corpo raggiungendo il pavimento, poggiai a terra le ginocchia e senza fermarmi tastai tutto il corpo grosso e virile. Il gonfiore era pazzesco, sciolsi la cintura e subito tirai giù la zip tirando fuori la mazza che teneva nascosta. –“Succhialo dai”- ordinò ponendo una mano sulla nuca esercitando una lieve pressione –“Siii”- la cappella era già grossa e bagnata, le grandi vene si diramavano dalla base sino alla punta rendendo quel cazzo davvero incredibile –“Mmmmh”- ansimai iniziando a leccare e ciucciare il glande sentendone il sapore nel palato –“Cosi prendilo tutto maialina, lo so che tanto ti piace”- non aveva tutti i torti, amavo il cazzo ed essere trattata cosi –“Uuuhm brava”- esclamò sentendo scomparire l’intera verga lungo la cavità orale –“Ciuccialo cosi dai”- feci un po’ di fatica, non ero abituato a spompinarlo fino in fondo per lunghi minuti, ma la voglia che cresceva in me era talmente tanta che tenni quel palo a lungo tra le labbra continuando a scendere e salire senza far vedere luce alla cappella –“Siii cosiii”- si infoiava –“Sbattimelo sul viso”- ordinai levandolo dalla gola –“Prendilo ti piace cosi vero?”- lo afferrò per la base e iniziò a sbatterlo sul viso –“Siiii”- , -“Apri la bocca e tira fuori la lingua”- sbatteva sulla fronte e sulla lingua –“Siiii mmmhh”- lo affondai ancora per intero e lo succhiai avidamente, Edoardo si alzò e, tenendomi ancora per la nuca, iniziò a spingermelo forte. Le palle mi caddero sul mento, la peluria pizzicava naso e occhi –“Cosii”- godeva tirandomi avanti e indietro per i capelli –“Lo vuoi nel culo ora?”- , -“Siiii”-. Tirandomi su mi baciò e, prima di voltarmi di spalle, mi spogliò lasciandomi nudo, appoggiò il corpo dietro e il suo braccio destro mi avvolse il collo portandomi alla bocca le dita che ciucciai, poggiò le labbra sull’orecchio sinistro –“Allarga le gambe”- sussurrò ardentemente, due dita unte di saliva scivolarono lungo la schiena e si fecero spazio tra le chiappe –“Ti piace vero?”- continuò a sussurrare mentre diede inizio a un ditalino anale davvero piacevole –“Siii”-. Le lunghe dita mi stavano provocando un gran godimento, non c’era spazio per le carinerie, la velocità prese subito il via –“Aaaahh siii”- sembrava avessi il clitoride al posto del culetto, quelle dita mi stavano facendo impazzire –“Siii siiii”- continuavo a gridare in calore –“Fottimi ti prego”- supplicai in preda agli spasmi, mi tirò a se, si sedette sul divano, sputò su una mano e inumidì la mazza con una sega –“Dai monta su piccola”-. Salii di spalle sul divano con i piedi e portai giù il bacino ingoiando la cappella dura e pronta –“Aaaahhh”- la sentii entrare –“Su piccola fammi impazzire dai”- , -“Aaaaahhhh si cazzo”- feci sparire l’intera mazza –“Sii siii”- mi sentivo riempita e stavo impazzendo. Lentamente iniziai a muovermi sopra provocando un gran piacere al toro –“Oooh siii”- ansimavamo a turno, aumentai sempre più il ritmo cominciando a saltare su tutti i venti centimetri –“Siii cosi”- le sue mani mi tenevano stretto sui fianchi mentre come una cavalla impazzita mi trafiggevo con quell’arma infuocata –“Oooh si cazzo”- rallentai un po’ mentre lo stallone insoddisfatto iniziò a spingere dal basso sbattendomi forte –“Ooooh ohhhh”- gridava infuriato –“Siii siii cazzo”- gemevo mentre le mani si portarono sul cazzo che cominciò a segarmi –“Ti piace piccola?”- , -“Si, non fermarti!”- i colpi sotto di me furono interminabili e veloci. –“Siiiii”- sussurrai liberandomi dal palo e mettendomi a pecora sul divano –“Possiedimi”- dissi mentre si alzò posizionandosi alle spalle, ma prima di iniziare a penetrarmi sbattè il nerchione sui glutei sciogliendo il nodo alla cravatta, la tolse e afferrando le due estremità alle mani la portò davanti al mio viso infilandola nella bocca per tenermi ben stretta come si fa con un cavallo, la cosa mi fece impazzire cosi tanto che cominciai ad ansimare prima di sentire la verga dura penetrarmi. Il cavaliere iniziò scoparmi tenendomi stretto per le redini –“Siii porca”- ansimava come un toro impazzito –“Ti piace essere domata cosi vero?”- , -“Siii scopami scopami cazzo”- gridai con difficoltà a causa della cravatta. Non mollava la presa e scopava, con furia le palle sbattevano contro le mie cosce e, più tirava la cravatta a se, facendomi tirar il mento verso l’alto, e più impazzivo di piacere. –“Ti sborro in culo”- ansimò prima di riempirmi il retto –“Siiii riempimi tutta”- ansimai sentendolo schizzare –“Ooohaaa ooaahhh”- spruzzò abbondantemente e piano lasciò la presa della cravatta liberandomi la bocca e, dopo altri quattro-cinque colpi, sfilò via l’arma sedendosi accanto sul divano, mi baciò riprendendo fiato –“Dai piccola, sborrami in bocca”- non potetti resistere a quell'invito, salii in piedi sul divano e infilai l’intero cazzo nella bocca che iniziò a succhiare bene con calma finché non raggiunsi l'orgasmo –“Aaaahhh”- gemetti tornando a sedermi sopra e cominciando a baciarlo scambiandoci i sapori. Rimanemmo abbracciati a lungo e, prima di andar via, feci fare una doccia perché completamente sudato, nel frattempo misi anche i suoi vestiti all’aria aperta. Tra noi non ci fu alcun tipo di imbarazzo, non eravamo abituati a scopare in maniera cosi selvaggia e porca, ma faceva parte di noi, entrambi avevamo due lati davvero maiali che avevano bisogno di soddisfarsi. Mentre si rivestiva presi il telefono alla mano –“Domani in mattinata sei a casa?”- Luigi
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