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Gay & Bisex

Il Venditore Ambulante 3 -Bang Bang- VI


di Soundserio
12.04.2016    |    6.333    |    4 9.7
"Non aprì bocca, si infilò nel primo parcheggio libero, prese il telefono alla mano e avviò una chiamata –“Pronto Laura, senti vado a fare due birre con gli..."
Un attimo di indecisione comparì sul suo volto, non sapeva che fare, la voglia c’era, era il tempo a disposizione che mancava –“Sono in debito di un caffè”- dissi portando una mano alla sua coscia. Non aprì bocca, si infilò nel primo parcheggio libero, prese il telefono alla mano e avviò una chiamata –“Pronto Laura, senti vado a fare due birre con gli altri, tardo un po’. Non preoccuparti per la cena mi arrangio quando rientro”- la moglie, come tutte le mogli, iniziò a fare mille domande con mille perché e mentre tentava di rispondere a quella raffica di interrogativi con la mano cominciai ad accarezzare le sue cosce, l’interno coscia e lentamente mi portai sul pacco che iniziava a gonfiarsi. Bachisio tentò di fermarmi afferrandomi per un polso, ma la cosa lo eccitava parecchio, la forza che metteva nel bloccarmi era vana, riuscii a palparlo lo stesso. –“Va bene, a più tardi amore”-. Finalmente chiuse la telefonata –“Fai già la monella?”- disse guardandomi con occhi profondi. Annuii silenzioso alla sua affermazione –“Vieni che ti mostro casa”- dissi scendendo dall’auto. Entrammo nella palazzina e quando le porte dell’ascensore si chiusero alle nostre spalle mi scaraventò al muro –“Vuoi giocare?”- , -“Siii”- , -“Ti piace fare la maialina vero?”- tenendomi stretto per le guance e leccandomi –“Si, sono una maiala”-. Mi infilò la lingua in bocca e cominciammo a pomiciare palpando i nostri corpi eccitati. Liberandomi dalla presa fermai l’ascensore e spintonai il suo corpo contro la parete, voltandomi di spalle inizia a strusciarmi su lui. Poggia il culetto sul pacco gonfio e duro e iniziai a muoverlo sensualmente premendo contro il suo gonfiore. Le mani di Bachisio mi scivolarono davanti tra le gambe e iniziò a tastare –“Ti piace porca?”- , -“Si toccami”- mi sbragò tirando fuori l’uccello e cominciò a segarlo con una mano mentre portò l’altra alla bocca infilando due dita che ciuccia con gusto. –“Vuoi che ti scopo in ascensore?”- eccolo finalmente il porco che avevo conosciuto –“Si scopami qui”-. Mi spinse in avanti chinandomi a novanta per la testa, poggia le mani ai due lati della porta dell’ascensore e sentii il mio jeans scivolarmi alle caviglie seguito dallo slip, divaricai le gambe –“Guarda che bel culetto che hai”- , -“Prendimi”-. Si chinò e sentii la lingua leccarmi il buchetto già caldo e voglioso. Con le mani allargava e stringeva forte i glutei –“Oooh leccami tutta”- ansimavo calda nell’ascensore –“Ora ti inculo troia”-. Udii il rumore della cintola slacciarsi, si abbassò i pantaloni e poco dopo sentii la punta del suo palo tra le chiappe che si faceva spazio –“Ooh si fammi tua dai”- , -“Fammi vedere quanto lo desideri”- , -“Si lo voglio tutto”- , -“Succhialo un po’ prima porca”-. Mi voltai e una volta in ginocchio trovai finalmente ancora una volta il suo cazzone duro e profumato. Afferrai le sue palle con una stretta forte e ingoiai per intero il nerchione gonfio e voglioso. Scesi fino alla base e risalii velocemente, riscesi a metà asta e leccai bene prima di ritornare su al glande roseo e grosso, lo avvolsi per bene con la lingua infilando la punta della lingua nel buchetto urinario e ritornai giù a fondo sentendo le palle cadere sul mento –“Cazzo quanto sei brava”-. Bachisio era in estasi e mi lasciava fare su e giù con la bocca senza dare ritmo, mi lasciava libero di soddisfarlo come più desideravo.
–“Eeei c’è qualcuno in ascensore?”-
udimmo dall’esterno
–“Si Signora, ha smesso di funzionare per qualche secondo, ma ora ha ripreso a funzionare”-
-“Chiamo i tecnici?”-
-“No, non c’è bisogno. Grazie della preoccupazione”-
Scoppiamo a ridere, era l’anziana Signora del primo piano, ci ricomponemmo all’istante e schiaccia il tasto del piano facendo ripartire l’ascensore. Continuammo a ridere come due matti. Arrivati mi segui dietro al portone e mentre infilavo le chiavi nella serratura sentii una bella sculacciata sul sederino –“Mmmmh”- mugolai voltandomi –“Ne vuoi un’altra?”- , -“Si”- , BANG! eccone un’altra ancora più forte. Girai la chiavi e il suo corpo si incollò dietro al mio, puntellava il membro contro il culetto tenendomi stretto per i fianchi –“Che bella puttana che sei”-. Appena chiusa la porta alle nostre spalle non feci in tempo ad accendere la luce del corridoio che mi ritrovai faccia al muro con il corpo del calciatore incollato dietro a strusciarsi e puntellare –“Ti piace il cazzo?”- , -“Si, lo voglio”- , -“Puttana”-. Voltandomi iniziò a baciarmi avidamente come un porco, mi eccitava da morire quella lingua che non si fermava e dava di matto. Gli saltai in braccio aprendo le gambe, mi afferrò e continuò a puntellarmi la sua nerchia mentre le nostre lingue proseguivano a contorcersi l’una con l’altra. La sua barba mi pizzicava il volto e il collo che baciava e leccava. –“Portami in camera”- sussurrai al suo orecchio tra un bacio e l’altro –“Dimmi dove devo andare”- , -“La seconda porta a sinistra”-. Quando entrammo mi poggiò a terra, cercai di spogliarlo delle maglia, ma non ci fu verso. Mi voltò subito di spalle portandomi alla scrivania, fece appoggiare la mia testa e il petto sulla scrivania lasciandomi in piedi a novanta. Abbassò il mio jeans con le mutande permettendomi di levare le scarpe e far sfilare via gli indumenti. Divaricò le mie gambe e iniziò a leccarmi ancora come se fossi una figa calda –“Oohh si”- , -“Ti piace maiala?”- , -“Si, non fermarti”-. Muoveva velocemente la lingua sul buchetto che ogni tanto penetrava con la punta. Si inginocchiò dietro me e senza smettere di leccarmi ricominciò a sculacciarmi BANG! BANG! –“Sii”- ansimavo completamente in calore. Bachisio si infilò con la lingua tra le mie gambe sedendosi a terra e si portò davanti a me poggiando la schiena contro i piedi della scrivania, con gran stupore prese il mio cazzo alla bocca –“Fammi assaggiare che sapore ha”- disse prima di affondare la cappella tra le labbra. Si sentiva la sua inesperienza, ma devo dire che quella lingua che non si fermava neppure per un secondo mi faceva impazzire, calda e umida sfrecciava sul mio glande e lungo l’asta che tentò di prendere finché riusciva. BANG! BANG! Continuava a sculacciarmi con il cazzo in bocca. Afferrava i miei glutei spingendoli contro la bocca e ancora BANG! BANG! –“Ha un buon sapore”- disse liberandosi della nerchia per poi riaffondarla in bocca. Mi leccò completamente l’asta eccitato e poi passo ancora sotto le gambe divaricate e tornò dietro lubrificando il buchetto di saliva. Si alzò in piedi alle mie spalle, levò la cintura abbassando i pantaloni e finalmente risentii la punta entrare tra i glutei –“Aaah”- gemevo io –“Ora te la faccio assaggiare di nuovo tutta maiala”-. Con un colpo fece entrare tutto il glande –“Ohmmm sii”- mugolavo –“Ti sfondo porca”- non fece in tempo a finire la frase che spintonò con forza tutto il cazzo dentro me –“Sii inculami”-. Iniziò a muoversi lentamente facendomelo sentire bene che mi riempiva tutto il retto. Sensualmente penetrava il culetto aumentando sempre più il ritmo, mi teneva stretto per i fianchi tenendo rasoterra la mia pancia e il viso alla scrivania. –“Si aprimi tutta”- lo incitavo. Lasciò i miei fianchi e sentii afferrarmi le mani che portò dietro la schiena unendole come per ammanettarmi e le tenne strette. Da quel momento in poi iniziai a sentire gran colpi di reni dentro il culo. –“Porca godi”- diceva sbattendomi come un forsennato –“Ti apro il culo”- , -“Siii sii siiii”- mugolavo come una pazza. Sentii i suoi coglioni sbattermi forte sulle chiappe –“Mettimi anche le palle”- supplicai vogliosa –“Troia non ti basta un cazzo vero?”- , -“Noo ne voglio tanti”- , -“Troia”-. Le spinte si fecero più intense, non liberò le mie mani, le tenne strette e unite con una, mentre con l’altra mi afferrò per i capelli e mi tirò indietro il capo scopandomi –“Ti piace troia?”- sussurrò all’orecchio –“Si possiedimi tutta”- continuò a spingermi forte il cazzo tirandomi per i capelli, ero completamente dominata. –“Ti sborro nel culo troia”- , -“Si si si riempimi”- il ritmo si fece incalzante gemevamo come un maiale e una maiala sanno fare –“Eccomi cazzooo aaaahhh”- rallentò le spinte e sentii quattro schizzi caldi di sborra invadermi il retto –“Maiala”- sussurrò-. Sfilò il cazzo facendo grondare il culetto –“Ora sborra porca”- mi girò davanti a lui, si accomodò a letto e mi guardava segarmi il cazzo, si spogliò completamente e mi disse –“Sborrami addosso”- sdraiandosi a terra. Non credevo alle mie parole Bachisio voleva farsi riempire di nettare, non ci pensai su due volte, mi misi in piedi sopra lui e completamente preso dal momento godetti –“Aaaah si cazzo aaah aahh”- sborrai cinque schizzi caldi sul quel corpo virile che sotto me si spalmò su tutto il petto il frutto della passione. Levai anch’io la t-shirt e mi sdraiai sopra quel corpo per incollarmi. Ci baciammo a lungo uno sull’altro ricoperti di sborra. Tra noi nacque una sorta di complicità, quando le nostre bocche si staccarono ridemmo soddisfatti –“Sei proprio una maialina” , -“Si”- risposi baciandolo. I baci e le carezze post sesso durarono poco –“Si è fatto tardi, meglio che vada”- disse carezzandomi la schiena –“Si vieni, prendi questo”- passandogli un asciugamano alla mano –“Il bagno è l’ultima porta in fondo al corridoio puoi andare a sciacquarti tranquillo”- prese l’asciugamano –“Grazie”- e mi baciò. Nell’attesa mi pulii con delle salviette prima di infilarmi in doccia e lo attesi a letto –“Bel bagno complimenti, nuovo”- disse facendo ingresso in stanza –“Si è stato rifatto da poco”- lo aiutai a rivestirsi passandogli i vari indumenti raccolti da terra –“Bè allora ci vediamo la prossima”- , -“Certo, cosi ti faccio vedere il resto dell’appartamento”- , -“Perché no”- , -“Sempre se la prossima volta mi lascerai almeno il tempo di accendere la luce”- sorrisi andandogli incontro –“Cercherò di resistere, promesso”- disse legandomi al suo corpo con un abbraccio e un bacio –“Mi raccomando fai la brava”- disse staccando le labbra –“Capito?”- BANG ecco una delle sue amate sculacciate.
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