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Gay & Bisex

Il Venditore Ambulante 4 -Nido dell'aquila- IX


di Soundserio
14.05.2016    |    4.146    |    2 9.2
"Dall’andatura del pompino direi che non era la sua prima volta, era molto bravo, ma soprattutto gola profonda, saliva e scendeva lungo quel cazzo con..."
Istantaneamente mi alzai di scatto trattenendo lo schizzo e sistemando l’uccello dentro il pantalone andai verso la porta e indovinate un po’ chi era: Andrea. –“Ei ciao”- , -“Ciao”- dissi nascondendo il gonfiore –“Passavo di qui e volevo vedere se fossi già pronto anche tu”- , -“Ehm si.. prendo una giacca”- , -“Chi è?”- sentimmo la voce di Luca dal bagno –“E’ per me dissi”- salutammo e andammo a fare un giro per il viale –“Allora come ti trovi con il prof?”- domandò –“Tutto bene, in squadra siamo molto produttivi”- in realtà però cercai di capire il perché di quella domanda “si era accorto di qualcosa?” pensai –“E tu?”- rivolsi la stessa domanda –“Con chi con Luca o con il mio?”- , -“Con il tuo”- , -“Molto bene anch’io, un po’ noioso ma non ci si lamenta dai”- continuammo a fare su e giù per il viale finché non arrivò l’ora di cena dove ci unimmo agli altri. Durante la notte cercai di sbirciare ancora Luca, ma era completamente coperto dalle lenzuola, perciò niente da guardare, le ore passarono in fretta. La mattina seguente dopo aver fatto colazione ci dividemmo in due gruppi da tre coppie in modo tale da divederci il lavoro, organizzammo due spedizioni, io capitai nella prima insieme a Vincenzo e Paolo, ne fui davvero felice. Una volta arrivati alla pianta trascorremmo l’intero turno compatti ed affiatati, tra me e Vincenzo cresceva sempre più la stima e la complicità e, una volta raccolti i dati necessari, ritornammo giù al “villaggio” a studiare le caratteristiche acquisite, mentre il secondo gruppo si preparò per la seconda spedizione –“Ei guarda qui”- disse Paolo –“Wow”- esclamai visionando il video della telecamera che mostrava l’ingestione di insetti della pianta –“Avete visto?”- disse il mio tutor –“Si”- rispondemmo tutti e tre in coro –“Dai iniziate pure a fare le relazioni allora”- e prima di andare via mi lanciò un’occhiata “Non si sarà mica accorto di ieri?!?” va be, distolsi l’interrogativo e iniziai il lavoro. Quando il secondo turno ci raggiunse andammo finalmente a pranzo, lo stomaco iniziava a lamentarsi –“Ei sapete che abbiamo visto un’aquila?”- disse Andrea accomodandosi accanto –“Davvero?”- domandò Vincenzo –“Si, è stato spettacolare”- , -“Chissà che bellezza, speriamo di aver la fortuna di vederla anche stasera o domani”- dissi mordendo un pezzo di pane. La stanchezza a stomaco pieno iniziò a farsi sentire, peccato che durante il pomeriggio non erano previste pennichelle perciò ancora una volta a turno ci dirigemmo verso la pianta per coglierne più caratteristiche possibili –“Chissà se vedremo l’aquila”- disse Paolo durante la scalata –“Speriamo”- rispondemmo con Vincenzo. La sessione di studio durò due ore e quella sera quando tornammo in laboratorio un po’ di noia iniziò davvero a farsi sentire, ma non solo, anche le voglie sessuali aumentavano, non ero ancora riuscito a farmi una sega come si deve e, mentre alcuni di noi si concentrarono sulle foglie della pianta, io invece sul prof. che in quel momento si confrontava con gli altri docenti. Erano poco distanti da noi e mentre con l’occhio percorrevo e ripercorrevo tutto il suo corpo con la speranza di beccare un gonfiore nel pantalone, riportai alla testa le immagini della sera prima e ops, il pacco mi divenne subito durissimo. Rivivere quella scena mi fece scaldare l’ormone e ora non solo fissavo Luca, ma anche gli altri due, non erano ne brutti e ne belli, se solo si fossero fidati quella notte avrei fatto la loro troia, mi sarei fatta sbattere sul tavolo della mensa, in laboratorio, all’aperto e ovunque, avevo troppa voglia. Sborrai quasi nei pantaloni –“Ei tutto ok?”- domandò Vincenzo vedendomi immerso nei pensieri –“Si si tutto ok”- , -“Stanco?”- , -“Si, un pochino.. desidero un letto”- , -“Ti capisco”-. Tornammo chini sul lavoro e quando il secondo turno ci raggiunse potemmo chiudere la giornata –“Dite la verità, vi sono mancato eh?”- esordì Andrea arrivando alle nostre spalle –“Per niente”- rispose Vincenzo scherzosamente –“Che stronzi!”- ridemmo tutti come vecchi amici. Una volta risistemato il banco da lavoro andammo in mensa, incredibilmente la simpatia di Vincenzo insieme all’ironia di Andrea mi distolsero da quella repentina voglia onnipresente. La cena fu ottima e pian pianino riuscimmo a formare un bel gruppo anche con i restanti che, post cena, ci trattenemmo una mezzoretta a ridere e scherzare fuori nel piazzale –“Be ragazzi io vado”- disse Vincenzo –“Domani ci aspetta una lunga giornata”- , -“Si ora vado anch’io”- e cosi uno ad uno ci ritirammo nei nostri bungalow. Una volta rientrato trovai Luca leggere le relazioni con molta attenzione, stava seduto sul divano senza scarpe e con i piedi poggiati sul tavolino –“Eilà”- entrai salutando –“Ciao Gabri, già di rientro?”- , -“Si, la stanchezza si fa sentire”- , -“Dai domani si ritorna a casa”- disse senza alzare occhio dalla carta stampata. Aprii la valigia e cominciai a spogliarmi alle sue spalle, proprio come feci la sera prima –“Faccio una doccia”- e gli sfilai ancora davanti con addosso solo lo slip –“Tranquillo, io la farò più tardi, tra dieci minuti ho una riunione con gli altri tutor”- , -“Ok”- e sparii dietro la porta del bagno lasciandola aperta, se prima di andare voleva sbirciare le mie chiappe nude poteva farlo. Sotto l’acqua tiepida ebbi un erezione, il sol pensiero che Luca potesse ammirarmi nell’ intimità insaponandomi le gambe mi eccitava da morire. Stavo per masturbarmi quando pensai che non era il caso, ancora vi era la notte davanti, magari tra me e il prof sarebbe potuto succedere qualcosa. Una volta vestito non avevo ancora sonno, la noia iniziò a far da padrona e, non sapendo proprio che fare, uscii a far due passi per il vialetto. Quando arrivai di fronte al bungalow di Andrea notai che la luce era ancora accesa “Ma si, figurati se dice di no alla proposta di una passeggiata” pensai andando incontro alla porta, stavo per bussare quando qualcosa catturò la mia attenzione, quella che proveniva dall’interno era la voce di Luca. Curioso da quella scoperta girai attorno al bungalow e dalla piccola finestra posteriore buttai l’occhio a sbirciare, non potevo credere ai miei occhi. In piedi di fronte al divano vi era il mio tutor con il cazzo di fuori bello duro di fronte Andrea in ginocchio completamente nudo e appena uscito dalla doccia. Ero incredulo, Luca, che si preoccupava dell’assenza delle donne, ora proprio in quell’istante si faceva succhiare il cazzo da un ragazzo. Lo sguardo era irriconoscibile, arrappatissimo. Andrea, intento a leccare la grossa e scura cappella, mostrava un culetto glabro da favola, un corpo atletico e un pisello grosso e lungo. Accostandomi al vetro con molta attenzione cercai di sentire cosa si dicevano i due –“Si bravo Andrea”- continuava a ripetere Luca accompagnando i movimenti della testa sul cazzo –“Sei fantastico”- , -“Non fermarti”- era davvero eccitato e persino il tono della voce era diverso dal solito. Non riuscii a sentire tutte le loro parole, parlavano a bassa voce e il rumore del vento tra gli alberi non era di aiuto, notai poi che Luca, prima di spostarsi, disse qualcosa e subito Andrea si alzò mettendosi comodo sul divano, il prof si abbassò e assumendo la posizione della pecorina cominciò a succhiare il cazzo del ragazzo “Dio non posso crederci” dissi quasi a gran voce. Dall’andatura del pompino direi che non era la sua prima volta, era molto bravo, ma soprattutto gola profonda, saliva e scendeva lungo quel cazzo con maestria lavorando ogni singolo centimetro. Andrea si godeva quel momento con estrema calma finché non afferrò per i capelli Luca e cominciò a spingere affondo la minchia aumentando sempre più il ritmo, le guance si gonfiarono diventando rosse e –“Aaah si aah sii”- dopo tre lunghi spasmi capii che sborrò nella bocca “Non posso crederci” continuai a pensare completamente allibito. Luca ingoiò tutto ripulendosi persino le labbra con lingua, si rialzò e andò in bagno. Ancora incredulo ed eccitato da quella scena ritornai di corsa nel bungalow, cercai di mantenere la calma, ma la voglia in me era cresciuta notevolmente cosi mi spogliai completamente, mi feci trovare disteso a letto con un erezione pazzesca fingendo di dormire a pancia in giù con le chiappe ben in vista “Sono tua” pensai “Prendimi” appena varcò la porta del nostro bungalow
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