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Gay & Bisex

Gemelli - Cap. 60, l'ultimo...


di klo2000
29.10.2019    |    2.476    |    4 9.9
"“E tu, papà, non hai caldo?..."
Papà e lo zio continuano a raccontarci le loro avventure e di come siano stati iniziati dal nonno a conoscere tutte le sfumature del sesso tra maschi, esperienze di ogni tipo...e di come il nonno abbia fatto diventare quasi una professione il procacciare divertimento a ricchi pervertiti, guadagnando somme molto cospicue...e di come continui a fare questo lavoro aiutato dallo zio e dal dottore...e di come il suo progetto sia di inserire anche noi in questo giro di divertimenti...l'idea di ritornare al castello, o di andare a Milano dal vecchio non mi dispiace affatto, soprattutto se là potremo incontrare altri ragazzi della nostra età con cui divertirci e fare anche un sacco di soldi...e rivedere Giorgio che ci scopa al posto del vecchio...magari potremo proporre al nonno, se non ci ha già pensato, di portare i nostri amici...una specie di gita scolastica del sesso...sarebbe davvero fantastico...mi piacerebbe far conoscere Lorenzo a Raimondo...e Pietro, e Fabrizio...e Ettore...
Così continuando a chiacchierare si e' fatto mezzogiorno e lo zio entra nella villa per preparare il pranzo...mentre papà resta ancora un po' a chiacchierare con noi...chiedendoci scherzosamente scusa per averci fatto credere alla storia dell'angelo...
Dopo poco sentiamo aprirsi il cancello della villa e vediamo entrare l'auto del nonno...
Appena scende gli corriamo incontro abbracciandolo...nonno e' ancora un bell'uomo, giovanile...e vedendoci così affettuosi ci sorride e ci chiede se va tutto bene e se siamo arrabbiati con lui...
“Per cosa, nonno?...”
“Per le cose che sono successe in questa settimana...”
“Ma scherzi!!! abbiamo passato una settimana bellissima e ti ringraziamo...e ti vogliamo tanto bene...”
“Mi raccomando” precisa il nonno “alle donne di famiglia, nonna e mamma, non dovete dire nulla...”
“Certo che no...”
“Intesi?...”
“Si, nonno...stai tranquillo...però tu ci prometti che dopo questa settimana ci farai ancora altri regali come questi?...”
“Certo, nipotini adorati...meritate tutti i regali di questo mondo...in questa settimana vi siete comportati meravigliosamente e siete stati fantastici in tutte le esperienze che avete vissuto...sono orgoglioso di voi...”
“Sai che ci siamo fidanzati?...”
“Ah, si...e con chi?...”
“Io con Giulio...”
“E io con Antonio...” fa eco Ale...
“Sai quei due di Torino...”
“Certo...so tutto...li conosco da un sacco di anni...sono stati fra i primi che ho portato a Milano...hanno avuto un gran successo con il vecchio e i suoi amici...con i loro cazzoni e le cose che sanno fare...il vecchio ha una trentina di video loro nella sua collezione...credo che papà e zio vi abbiano parlato della sua collezione e dei suoi gusti...”
“Si, ce ne hanno parlato...ci siamo anche noi nella collezione!...”
“Si, ci siete...e' stata filmata la vostra vendita al castello...e fra l'altro vi ringrazio perche' ci ho fatto un sacco di soldi...”
“Ma quei signori che vengono alle aste non si accorgono che li state spennando?...”
“Ahahaha, come siete furbetti...prima di tutto prima di riuscire a spennarli ce ne vuole....perche' sono tutti straricchi e i soldi gli escono dalle orecchie...poi se anche se ne accorgono, chi se ne frega...sono anni che continuano a venire, quindi vuol dire che la cosa li appassiona...e allora le passioni si pagano...peccato che ieri fossero solo in due, oltre a noi...se no avremmo fatto un sacco di soldi in più...ma la prossima volta che vi porto ne troverete di più...verso settembre...in estate sono quasi tutti fuori per le vacanze...a settembre ritornano carichi di voglia...”
“Sei un esperto di questo lavoro, nonno...non lo avremmo mai immaginato...”
“E come credevate che guadagnassi tutti i soldi che spende vostra nonna?...e tutto quello che mi sono costati vostro padre e vostro zio...così li ho messi subito a lavorare in ditta con me...intendo in questa ditta.... guadagnarsi il pane...ahahah”
“Sai nonno che ieri ho quasi riconosciuto il tuo profumo...”
“Infatti ho temuto che mi riconoscessi...mi sono pentito di averlo messo...era tanto tempo che non lo mettevo...ma i profumi si ricordano...io per esempio il profumo del tuo culetto che ho sentito ieri non me lo scordo più...ho anche dovuto far finta di pagare per respirarlo....ahahah”
“Dai, venite che e' pronto...” lo zio ci chiama dalla villa...
Entriamo per pranzare in salone...
“Andate a lavarvi le mani...” ordina papà...e poi, sottovoce: “E tornate nudi...”
Così andiamo nel bagno di servizio e dopo esserci lavati posiamo gli accappatoi...do un'occhiata a mio fratello...e' davvero bellissimo...il suo corpo e' scattante e flessuoso, la pelle liscia e morbida...i peli al punto giusto...e se anche io sono come lui, beh, siamo davvero una bella coppia di frocetti...
Quando torniamo in sala da pranzo prendiamo posto ai lati del nonno che siede a capotavola...alla mia destra siede lo zio e alla sinistra di Ale, papà...anche loro due si sono spogliati e mostrano ora i loro bellissimi corpi in tutta la loro magnificenza...
“E tu, papà, non hai caldo?...” chiede lo zio al nonno...
“No...per ora...magari dopo mangiato...” dice guardandoci con intenzione...”Venite un po' più vicino al nonno, voi due...fatevi un po' accarezzare...siete davvero stupendi...” e allunga le braccia sotto al tavolo per prenderci in mano i piselli...
Le mani di nonno sono veramente esperte e subito le nostre nerchie si raddrizzano e si scappellano...
“Ha funzionato bene la pomata dei cinesi, eh?...” ci chiede “Vi hanno fatto male?...”
“No, nonno...solo per un attimo...poi e' subito passato...”
“Bisogna che un giorno li faccia venire a Milano...Francesco, quanto ti e' costato farli venire qui?...”
“Una cifra!!!...se tu sei un marpione a spellare la gente, il padre dei cinesi e' peggio di te...tirchio ...non ha mollato di un euro sulla cifra pattuita...però devo dire che i suoi figli sanno lavorare veramente bene...ha una fortuna in mano con quelle due coppie di gemelli...”
“Il dottore cosa ha detto?...”
“Che hanno fatto un bel lavoro...in fondo e' lui che ce li ha consigliati...se avessero fatto un casino sarebbe stata anche un po' responsabilità sua...invece eccoti qui i tuoi nipoti belli e scappellati...”
“Lo sento sotto il tavolo!...sto divertendomi a far scivolare i loro prepuzi...spero che siano puliti perche' ora dobbiamo mangiare e non ho voglia di alzarmi per lavarmi le mani...”
Toglie le mani dai nostri cazzi, se le annusa e poi ce le da da leccare...a me la sinistra, quella che ha segato Ale...e poi a lui la destra, quella che mi ha smanettato l'uccello...
“Bene...ora buon appetito a tutti...non pensiamo più al lavoro e mangiamo...”
Dopo pranzo ci ritiriamo in giardino, mentre papà va a preparare il caffe'...
Dopo averlo bevuto nonno dice:
“Beh, io andrei a riposare un poco...fa caldo e vorrei andare un pochino sul letto...”
Si alza e si avvia verso la villa...non c'e' bisogno di dire nulla, anche io e Ale ci alziamo e lo seguiamo, mentre papà e zio si scambiano uno sguardo compiaciuto...
Nonno entra in una delle camere degli ospiti, con un gran letto matrimoniale...e noi entriamo con lui, senza parlare...si stende sul letto e noi ci adagiamo ai suoi fianchi abbracciandolo...allora lui ci accoglie nelle sue braccia e comincia a darci tanti baci sul viso e sulla bocca...baci teneri, come quelli di un dolce nonno con i nipotini che pian piano si tramutano in baci appassionati...
Il nonno si e' buttato sul letto ancora vestito...e noi con delicatezza gli sbottoniamo la camicia e gliela togliamo...ha un petto muscoloso coperto di peli che cominciano a diventare bianchi...i suoi capezzoli sono carnosi...attira le nostre teste a baciarli...a succhiarli...a stringerli con la labbra e con i denti...mentre lo baciamo sul petto lui allunga le mani sui nostri culetti e comincia a palparli...ci accarezza sulla schiena, sui capelli...ci stringe con passione...
Dopo qualche minuto di questo piacere ci invita a togliergli i pantaloni e resta in mutande...anche le sue gambe sono sode e muscolose, si vede che va spesso in palestra e tiene molto al suo corpo...
Ci chiede di capovolgerci e andare a leccargli i piedi...io e mio fratello prendiamo un piede per uno e cominciamo a baciare e e infilare le lingue fra le dita, mentre nonno dall'altro lato prende i nostri piedi e comincia a succhiarli...
“Forse non ve lo ricorderete, ma da bambini piccoli, quando eravamo soli io e voi, vi leccavo sempre i piedini...ora avete dei piedi bellissimi...però c'e' una piccola differenza...”
“Quale?...”
“Tu, Andrea, hai i piedi egizi e tu, Alessandro, ce li hai greci...e' strano, essendo gemelli dovreste avere lo stesso tipo di piede...”
“Cosa vuol dire, nonno?...”
“Dipende dal rapporto fra il primo e il secondo dito...Tu, Andrea hai i piedi scalati, invece Ale ha il secondo dito più lungo del primo...”
Ci guardiamo incuriositi i piedi...non ce ne eravamo mai accorti, o meglio non ci avevamo mai fatto caso...e' vero...la forma delle nostre dita e' diversa...il nonno deve essere un grande appassionato di piedi per notare queste cose...
“Comunque i vostri piedi, egizi o greci, sono saporitissimi e bellissimi...anche se devo farvi un altro appunto...”
Cosa, nonno?...” chiediamo incuriositi...
“Ieri le vostre calze non puzzavano mica tanto!...la prossima volta, quando andremo a Milano vedete di tenerle qualche giorno in più...se no mi fate fare brutta figura!...”
“Va bene, nonno...”
“Ora toglietemi le mutande e dedicatevi al cazzo di nonno...ieri lo avete visto al castello...e anche ieri sera qui, quando c'era Raimondo...”
“Giorgio...”
“Si, Giorgio...Raimondo...per me e' lo stesso...e' nostro complice da sei anni...e' un tipo in gamba e anche lui si da da fare per portare ragazzini alle aste...ogni tanto gli allunghiamo anche qualche mancia...se fa quello che diciamo...”
“Ma nonno...tu ieri volevi che ci inculasse con una certa pomata...”
“Si...gliel'ho data io...e' un astringente...volevo che vi inculasse come se voi foste ancora vergini...e così gli ho detto di mettere quella roba...vi ha fatto male?...”
“Un bel po', direi...”
“Ma poi vi ha lubrificato, quello stronzo...credeva che non me ne fossi accorto...ma a me non la fa...e voi due siete stati al gioco...siete due furboni...però siete anche due grandi attori...fingevate benissimo...”
“Davvero te ne sei accorto?...”
“Ragazzi, quanto siete ingenui...io ho dato la mancia a Raimondo perche' vi facesse male...e sempre io ho dato il doppio a vostro padre, a proposito, come sta bene vestito da angelo...perche' in bagno gli chiedesse di lubrificarvi...sono stronzo ma non fino al punto di farvi tanto male...ma volevo anche vedere se sapete fingere...e devo dire che mi avete favorevolmente colpito...allora, me le togliete queste mutande?...”
Mettiamo a nudo il bellissimo cazzone del nonno e cominciamo a lavorarcelo di lingua...come ormai sappiamo fare, da veri esperti...ho perso il conto di quanti cazzi abbiamo succhiato in questi giorni...Ale invece sono sicuro che li ha contati tutti...
Dopo un po' di lavoro il cazzone del nonno e' bello turgido e scappellato...e' grande come quello di papà...i testicoli del nonno però sono ancora più grandi...
“Bene, ragazzi...siate davvero bravi...ora fatemi leccare un po' i vostri culetti...mattetevi uno di qua e uno di là e apritevi bene le chiappette...uhhh, che bei bocciolini rosa!...teneri e stretti, anche se in questi giorni ve li hanno allargati per bene...ma alla vostra età la carne e' elastica e torna subito come nuova...”
“Nonno, ci inculerai?...”
“Ovvio...pensate che non approfitti dei vostri sederini?...sapete quanti anni sono che aspetto questo momento?...avrei potuto essere io il primo a sverginarvi...invece ho voluto aspettare fino ad oggi e farvi passare questa settimana di divertimenti...se devo essere sincero, anche per valutare il vostro valore sul mercato...che e' davvero molto alto...”
“Nonno, vorrei chiederti una cosa...”
“Dimmi, Andrea...”
“Ecco, nonno...io parlo per me, non so se anche Ale e' d'accordo...ma io vorrei chiederti se...”
“Dimmi cucciolo, non aver paura...”
“Beh, siccome sei sempre stato tanto buono e generoso con noi...e ci hai desiderato...ecco, volevo dirti che ti voglio tanto bene...e vorrei...”
“Dimmi, non aver paura...”
“Ecco, vorrei dirti se quando mi inculerai...ecco, se vuoi metterci quella pomata per stringermi...perche' anche io vorrei che fossi stato tu a sverginarmi...e vorrei soffrire per te, per darti il culetto con dolore ed essere completamente tuo come se fosse la prima volta...”
“Oh, che dolce tesoro che sei...lo vuoi davvero?...guarda che fa male...”
“Lo so, ieri sera l'ho provata!!!...tu Ale cosa dici...”
“Io dico che voglio anch'io tanto bene al nonno e voglio anch'io la pomata...”
“Oh, siete due angeli...ma non voglio farvi male...non la userò con voi...”
“Ti prego, nonno...desidero con tutto il cuore essere tuo con dolore...”
“Pensaci bene...fa tanto male....”
“Lo voglio...lo voglio!...”
“Anche io lo voglio, nonno...ti vogliamo bene...”
“D'accordo...mi fate davvero commuovere...aspettate che la prendo...e' nella tasca della mia giacca...e' rimasta lì da ieri sera quando Raimondo me l'ha restituita...”
Scendo dal letto e vado a prendere la giacca del nonno...che infila una mano in tasca ed estrae il boccettino...
“Siete davvero sicuri?...”
“Si...ti amo Andrea...”
“Si...ti amo, Ale...”
E dopo esserci incoraggiati a vicenda dichiarandoci il nostro amore, offriamo i buchetti al nonno perche' possa spalmarci il liquido...sento subito un po' di fresco, ma subito dopo sento il buchetto contrarsi e come chiudersi...
“Andrea...vieni...dammi tutto il tuo amore...”...mi prende e mi attira a se...mi gira a pecorina e appoggia la cappella al buchetto raggrinzito...”respira tranquillamente e profondamente...metti in bocca il cuscino e stringilo fra i denti...Ale, preparati ad asciugare le sue lacrime con i più dolci dei tuoi baci...”.... e da la prima spinta incontrando la resistenza del mio ano irrigidito...
“Respira...e stringi i denti...”
Sento la seconda spinta...ma ancora l'ano non cede...alla terza però sento come una forte lacerazione e sento che la cappella entra prepotentemente causandomi un dolore fortissimo, quasi da svenimento...urlo con quanto fiato ho in gola e subito dopo stringo il cuscino fra i denti...sento le lacrime che mi escono dagli occhi e le gambe e le mani che si irrigidiscono...le dita dei piedi si aprono e poi si contraggono...le mani stringono forsennatamente il cuscino...Ale mi abbraccia e mi bacia per alleviare, per quanto può il terribile dolore...ancora spinte del nonno, sempre più profonde...sono pentito di quanto gli ho proposto, ma ormai non posso più farci niente...non credevo che il dolore fosse cos' lancinante...mi sento spaccato in mille pezzi...come se l'ano fosse in frantumi...ho nel cervello l'immagine di un cristallo che va in mille pezzi...fino al momento in cui il cazzo di nonno e' tutto dentro...il male e' ancora persistente...la contrattura delle fasce muscolari dello sfintere mi pervadono l'anima...e credo di morire...finche' piano piano il dolore si attenua..e le spinte del nonno si fanno meno dolorose...le punture di spillo che sento ai bordi dell'ano diventano sempre più sopportabili...finche' il doloro si tramuta in un piacere nuovo...più intenso di quello di qualunque inculata abbia mai subito finora...più forte e' stato il dolore, più grande sarà il piacere, ho sentito dire da qualcuno...e' vero...il piacere ora e' intenso e il culo mi pulsa stretto attorno al cazzo del nonno che ha un diametro notevolissimo...aderisco a lui come un guanto stretto e lo sento godere imprigionato nelle mie pieghe anali...col culo pulsante e caldissimo avverto scosse elettriche di piacere che si diffondono dalla rosellina violata a tutte le parti del mio corpo...entro in una specie di estasi del pensiero e dello spirito e mi abbandono al piacere più intenso che abbia mai provato...finche' sento che tra le braccia di Ale che mi sta baciando, fra le mani del nonno che attira il mio bacino in un forsennato movimento di scopata, l'orgasmo anale cresce a dismisura...e non si ferma....non si placa...cresce per interminabili minuti...mi fa impazzire di gioia...una gioia mai provata...brividi, scosse elettriche...vampate di calore...tremo e ansimo....ho il respiro rotto e gemiti e sospiri e urli escono dalla mia bocca...”Ahhh...bello...gioia...godo...godo....mi fai impazzire...ahhhh...non resisto più...ahhhhhh....” e il più violento e lungo e profondo orgasmo anale mi pervade ogni fibra...finche' per l'infinito piacere mi abbandono sul letto...in uno stato di semiincoscienza...nel quale non capisco se sono sveglio o sto sognando...e il sogno e' pieno di urli...e sono gli urli di Alessandro che vicino a me...gettato sul mio corpo semisvenuto subisce la chiavata del nonno...percepisco i suoi movimenti, le sue contrazioni, ma non ho la forza di reagire...e' come se fossi in trance...percepisco la realtà solo in parte e la mescolo al sogno...sento che vicino a me si sta consumando anche il sacrificio volontario di mio fratello...e non sono in grado di muovermi, di parlare, di aiutarlo...sento grida...e gemiti...ma sono come lontani....come nell'altra stanza...e invece so che sono a pochi centimetri da me...sono intorpidito....e quando i gemiti di mio fratello sono cessati percepisco solo il peso del suo corpo abbandonato sul mio...
Rimaniamo così per alcune ore...nel dormiveglia, sussurrandoci ogni tanto le uniche parole che riusciamo ad articolare....”Ti amo....”
Verso sera papà viene a svegliarci...il nonno e' già tornato a casa...in città...e noi anche dobbiamo prepararci per tornare...la settimana di vacanza e' finita...ora comincia la nostra nuova vita...sentiamo che ci amiamo sempre più e che questa settimana ci ha fatto bene...siamo arricchiti dalle nuove esperienze e proiettati in una nuova vita di piacere...
Papà ci dice che lui parte per la Germania, questa volta davvero...per affari che riguardano il lavoro ufficiale del nonno...la ditta di cui lui e zio sono contitolari...ma noi ormai non capiamo più di quale lavoro si tratti!!!!
Prepariamo i nostri zaini...e ci prepariamo a tornare con lo zio Francesco sulla sua macchina...o taxi...ormai siamo disposti a pagargli qualunque cifra...
Lo zio ci prende in giro...”Niente più taxi...uno di voi può sedersi davanti...senza litigare...e se il culo non vi fa male....”
Ale sale davanti, io dietro...si, il culo ci fa un po' male...ma non così tanto...allungo una mano sopra il sedile e lui me la prende...siamo fratelli, gemelli...felici....
Dopo una mezz'ora eccoci in città...alla nostra casa...salutiamo lo zio, lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto...e gli diciamo che vogliamo rivederlo presto...
Mamma viene ad aprirci sorridente...ci abbraccia, ci bacia...e ci dice:
“Tesori miei, quanto mi siete mancati!...vi siete divertiti al mare?...”
La nostra e' la solita risposta all'unisono:
“Insomma, così così....eravamo sempre soli!...”


...grazie a tutti coloro che hanno avuto la pazienza e la bontà di seguire questa storia e mi hanno spronato con il loro incoraggiamento e il loro apprezzamento...un abbraccio...
Andrea

P.S. anche Ale vi saluta e vi ringrazia, anche se non era molto d'accordo di pubblicare la nostra storia....
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