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Gay & Bisex

Gemelli - Cap. 3


di klo2000
26.04.2019    |    5.967    |    3 9.6
"”Ora ne avete dentro una decina di centimetri per uno” Alessandro avrà già fatto il calcolo di quanto ce ne spetta a testa e di quanto ne manca; la odio la..."
cap. 3


A vederlo ora, sfasciato, nelle mani dello zio, il nostro regalo sembra ancora più lungo e grosso di come lo ricordavo. E' buffo: e' formato da due lunghi cazzi uniti alla base e ha due testoline dell'uccellino, come le chiamiamo noi; ma non e' tanto un uccellino quanto un grosso uccellone: le teste sono grandi quanto quella dello zio, più delle nostre...Chissà come ci si gioca?
“Che ne dite? Vi piace il nuovo gioco di società?”
“Si, zio, ma come si gioca?”
Lo zio ci guarda ridendo:
”Che cuccioli dolci e ingenui! Siete meravigliosi...ora vi faccio vedere.” E così dicendo ci mostra l'oggetto facendoci vedere come e' flessibile e morbido.
“Ecco, voi siete due, avete due culetti meravigliosi e il gioco dovete usarlo insieme: dovete infilare ciascuno una di queste testoline nel proprio culetto e, poi quando tutti e due avrete la testolina dentro, lasciatevi andare e fate quello che l'istinto vi suggerisce. Prima di inserirlo leccatevi un poco i buchetti l'un l'altro. E' la prima volta che lo fate, vero?” dice ammiccando...
”Si, zio, la prima volta!” rispondiamo insieme e anche nel mentire siamo perfettamente uguali!
“Andrea, tu sdraiati sotto e tu, Alessandro, sdraiati al contrario su tuo fratello. Andrea, solleva le gambe, ecco, così...e tu Alessandro in ginocchio...bravi!...così avete i culetti di fronte al viso di vostro fratello.. Quando vi darò il via cominciate a leccarvi l'un l'altro nella zona anale, abbandonandovi al piacere.”
“Cominciamo?”
“Un momento solo...ve lo dico io.” E lo zio si alza dal letto, va dove ha lasciato i pantaloni, prende dalla tasca il suo cellulare e comincia ad azionare la videocamera.
”Ora, cominciate!”
Capisco che siamo veramente perduti; adesso siamo completamente nelle mani di zio che può fare di noi quello che vuole, ma non resto a riflettere più di tanto perche' sento la linguetta di Alessandro saettarmi fra le chiappe: conosco la sua lingua alla perfezione e il suo modo di leccare; lo facciamo ormai da parecchi anni. Ogni sera, quando andiamo a dormire, stiamo sempre un po' insieme o nel mio letto e nel suo e ci baciamo e lecchiamo dappertutto...e il buchetto e' uno dei punti che ci piace di più! Non ce l'ha insegnato nessuno, e' stato un nostro istinto arrivare a questa deliziosa pratica reciproca...e ora lo zio si diverte a vederci e ci sta pure facendo il video!
Trascorrono alcuni minuti di estasi e godimento e lo zio se la spassa a sentire i nostri gemiti.
Ora i nostri buchetti sono belli bagnati e dilatati e credo che cominceremo ad usare il gioco: la cosa mi incuriosisce molto!
“Bravi i miei porcelli! Adesso staccatevi e mettetevi uno da una parte e uno dall'altra del letto; tu, Andrea di qua e Alessandro di là. Sdraiatevi sulla schiena e alzate bene le cosce, bravi, così...avvicinatevi....mettete i vostri culetti vicini, quasi fino a toccarvi, ma lasciate ancora un po' di spazio...bene....siete pronti?”
La voce per la risposta non ci esce, ma gli occhi dicono si!!! mentre il nostro respiro affannoso tradisce l'ansia e la paura che ci pervadono.
“Nessuna paura, state per fare una delle cose più belle che due maschietti possano fare fra loro, fidatevi dello zio. Rilassatevi e respirate profondamente: per la prima volta potrete sentire un attimo di dolore, ma dovete sopportarlo; preferisco infilarvelo senza lubrificante, vi darà maggior piacere; solo la saliva della vostre bocche. Alessandro, metti in bocca la cappella che entrerà in Andrea...e tu fa il contrario.”
Così dicendo mi mette in bocca una delle estremità del gioco e mi fa cenno di insalivarla per bene, mentre l'altra estremità e' nella bocca di Alessandro.
“Bravi, adesso giù! sdraiatevi bene, mettetevi comodi, chiudete gli occhi e respirate profondamente.”
Sento che la testa dell'oggetto che era stata nella bocca di mio fratello viene appoggiata contro il mio buchetto; sento che e' calda e scivolosa; zio preme un pochino e sento come una piccola lacerazione, come un brivido intenso...e sento che il mio piccolo ano ha ceduto alla penetrazione...
”Bravo, Andrea! Ora Alessandro.”
”Ahhhh!....” La voce di mio fratello, un gemito di dolore e soddisfazione insieme, mi fa capire che anche l'altra testolina ha raggiunto il suo alloggiamento all'interno dei nostri corpi; ne abbiamo dentro solo due o tre centimetri per ciascuno e ci sentiamo già dilatati e pieni.
“Ora io lo tengo fermo al centro e voi piano piano cominciate a muovervi uno verso l'altro, con calma, senza dare strattoni...movimenti lentissimi e dolci...lasciatevi penetrare tranquillamente sempre respirando profondamente; fra poco quando sarete abituati alla presenza estranea in culo potrete cominciare a parlarvi e a dirvi tutto quello che volete. Per ora aspettate ancora un poco.”
La mano dello zio, al centro del gioco, comincia ad oscillare di qua e di la facendo penetrare l'oggetto ora un po' più nel mio culo, ora un po' più in quello di Ale...Sento brividi di piacere quando entra, affondando sempre più in me; e sento che il mio pisello, che già era mezzo duretto, ora sta diventando di marmo e si protende verso l'alto. Sollevo un po' la testa per guardare quello di Ale. Anche il suo e' duro: e' un paio di centimetri più corto del mio, ma e' pur sempre un bell'uccello! Il suo e' perfettamente dritto, il mio leggermente piegato a sinistra. Ci divertiamo spesso a metterli vicini e a fare la lotta di uccelli, come se facessimo la scherma usando quelli al posto delle spade. Questo gioco lo facevamo già quando eravamo bambini piccoli, verso i 7 anni, quando andavamo insieme in bagno a pisciare.
”Ora ne avete dentro una decina di centimetri per uno” Alessandro avrà già fatto il calcolo di quanto ce ne spetta a testa e di quanto ne manca; la odio la sua testa matematica: per lui in questo momento i centimetri sono una misura di lunghezza....per me sono una misura di piacere!...
”Potete parlare cuccioli, senza vergogna; ditevi tutto quello che volete.”
”Ale...ohhh...ti fa male?”
”No...ahhh...a te?”
”No...e' bello!”
”Si...e' bellissimo...muoviti piano però!”
”Si, amore mio...che bello!”
”Ahhh, Andrea...fratellino!” I piedi di mio fratello sono vicini alla mia faccia, ne prendo uno e lo bacio... lo lecco. Anche lui fa la stessa cosa, sento la linguetta fra le dita!
”Si, Ale...leccami!”
“Spingete di più ragazzi!” La voce dello zio ci ordina di aumentare il movimento reciproco di penetrazione: ”Voglio vedere la vostre palle che si toccano!”
”Quanto ne abbiamo dentro, zio?”
”Saranno quindici centimetri per uno, Ale...ce n'e' ancora!”
...”Si, zio...siiiii....ancora cinque centimetri per uno...” Non si smentisce mai....neanche quando il piacere, come adesso, da alla testa.
“Sono le undici e mezza, fra mezz'ora e' il vostro compleanno e voglio che a mezzanotte in punto ci sia per voi il momento del massimo piacere....festeggerete così!”
Ancora mezz'ora di questo piacere, non credo che ce la farò....ma meglio non contraddire lo zio che ora ha tolto la mano dal centro dell'oggetto e ha ripreso a filmarci.
”Andrea, amore...ce la fai ancora?”
”Si, Ale...e' bellissimo...godo!!!”
”Anche io godo tanto, amore!”
Sento che abbiamo preso ancora un paio di centimetri, sento il calore di Alessandro vicino al mio culo; continuiamo a leccarci i piedi e con la mano entrambi cerchiamo di muovere un po' i nostri uccelli.
”Lasciate stare i cazzi! E' presto, non voglio che godiate adesso!”
Lo zio prende le nostre mani e le toglie dai cazzi, con il cellulare filma l'insieme dei nostri corpi avvinghiati e poi i particolari dei nostri visi, in beato godimento, e dei nostri piselli durissimi.
All'improvviso sento la carne calda del culo di mio fratello aderente al mio: il dildo deve essere penetrato profondamente in noi, tutto! Me lo sento dentro fino al cuore, fino in gola; lo zio prende nel pugno i nostri quattro coglioni che ormai si toccano.
Alessandro mi dice una cosa bellissima:
“Andrea, amore, siamo una cosa sola!”
”Si amore!”
”Siete due puttanelle sfondate, due troie nel momento del loro godimento più bestiale!”
Mancano pochi minuti a mezzanotte: ora i brividi che precedono l'orgasmo sono più ravvicinati e intensi; a malapena riesco ad obbedire all'ordine di non toccarci i cazzi; i nostri gemiti si confondono, sono ormai grida rauche, non riusciamo più a parlare...solo rantolii senza senso e quasi senza suono; ci lecchiamo forsennatamente i piedi...ci contorciamo sull'asta che ci impala...sentiamo crescere a dismisura il piacere...come se dentro ci fosse qualcosa che stimolata dal movimento producesse calore e gioia....ci sbattiamo l'uno contro l'altro senza più controllo...sta per arrivare mezzanotte...sento che zio prende con un pugno i nostri cazzi ormai uniti e, con un movimento di vibrazione leggero, li muove appena...
”Mezzanotte!!!. Auguri, cuccioli!!!” Uno strattone più forte della mano dello zio e l'orgasmo parte intenso e incontrollato! Getti di sperma volano da tutte la parti...sui nostri pancini, sul torace, sui visi...sembrano inarrestabili...otto, forse dieci schizzi sono certo che Alessandro li stia contando, lo fa sempre quando sborra...
Ci abbandoniamo esausti sul letto, ancora completamente penetrati dal nostro nuovo bellissimo gioco che cominciamo a sentire un po' secco. Lo zio ci lascia riposare qualche istante, poi prende Alessandro sotto le ascelle e con uno strattone lo allontana da me...
”Ahhh!” urla mio fratello sentendo che il dildo secco esce violentemente dal suo culo; poi lo zio prende la parte di dildo che fuoriesce dal mio culo e con un altro strattone la strappa via.
”Ahhh!” urlo io per l'attrito che la gomma secca fa sul mio sfintere.
“E' come togliere un cerotto, o fare la ceretta.; ci vuole un colpo secco per non soffrire!” ci dice zio ridendo....e poi ancora, ma questa volta serissimo:
”Avete pagato un paio di chilometri della vostra lunga corsa in taxi!”
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