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Gay & Bisex

Gemelli - Cap. 59


di klo2000
29.10.2019    |    1.825    |    1 8.8
"Finche' mi ha detto di salire in groppa e mi ci ha messo lui di peso..."
cap. 59

“Quindi anche il nonno ha visto le cose che abbiamo fatto questa settimana?...”
“Beh, direi che e' stato lui a organizzare e finanziare il tutto...anche se in realtà, senza saperlo, sono stati i due tizi ospiti del castello a pagare...e' con i loro soldi che siamo riusciti a sostenere tutte le spese di questa settimana...credo che dobbiate dire un bel grazie al nonno e ai suoi amici...”
“Certo papà...appena torniamo a casa gli telefoniamo e lo ringraziamo...”
“Non credo che il nonno si aspetti dei ringraziamenti telefonici...” interviene lo zio...oggi pomeriggio verrà qui alla villa e prima che stasera torniate a casa immagino che vorrà dei ringraziamenti ben più approfonditi...”
“Tipo?...vorrà scopare con noi?...”
“Beh...vedremo...sarà lui a chiedere...avete qualcosa in contrario?...”
“No, certo...se ha scopato voi può scopare anche noi...”
“Di generazione in generazione...” esclama mio fratello che oltre ad essere un genio della matematica e' anche un patito di religione...
“Amen...” concludiamo tutti ridendo...
“Papà, quando ti ha scopato il nonno per la prima volta?...”
“Avevo tredici anni...l'età vostra...ed ero un ragazzino piuttosto carino...lo zio Francesco stava per nascere...e mio padre mi ha portato in barca con lui...a pescare...quando siamo stati al largo faceva caldo e mi ha detto di togliermi la maglietta e rimanere in costume...e anche lui era in costume...abbiamo gettato l'ancora e abbiamo cominciato a pescare...ma io non prendevo niente...allora lui si e' seduto vicino a me e mi faceva vedere come dovevo pescare...mi ha preparato la canna e poi mentre io la tenevo fuori dalla barca mi ha passato un braccio sulle spalle e mi stava vicino...sempre più vicino e stretto...io ero concentrato sul galleggiante...e lui ha cominciato ad accarezzarmi i capelli e la schiena...con carezze molto dolci e leggere...e mi spiegava come dovevo pescare...poi all'improvviso un piccolo pesce ha abboccato e io tutto felice l'ho tirato su...allora lui mi ha abbracciato forte e mi ha dato un bacio sulla fronte...poi mi teneva ancora fra le braccia e mi diceva che ero bravo e che mi ero fatto molto bello...e poi ha cominciato anche a farmi domande, se avevo la fidanzata e se l'avevo baciata e ci avevo fatto l'amore...ma io gli ho detto di no...e allora lui mi ha chiesto se volevo provare a farlo...e mi toccava dappertutto...poi mi ha detto di togliermi il costume perche' voleva vedere se ero cresciuto...e io me lo sono tolto...allora lui ha detto che ero pronto per fare cose molto belle e piacevoli...e mi ha tirato a se e ha cominciato a baciarmi sulla bocca e a me quei baci piacevano...poi e' sceso a baciarmi i capezzoli e il petto e poi ...beh...ha cominciato a spompinarmi e il mio cazzo e' diventato tutto duro...così ha tirato fuori anche il suo che era grosso come il mio e mi ha detto di toccarlo...e poi, dopo poco, di baciarlo e succhiarlo...e così ho fatto il mio primo pompino...e lui lo ha fatto a me...finche' siamo venuti tutti e due...e poi siamo tornati a riva e per quel giorno non abbiamo fatto altro...però il giorno dopo mi ha detto che doveva andare a Milano per affari e se volevo accompagnarlo...così siamo partiti e siamo andati a casa di quello che avete conosciuto anche voi...che allora stava ancora bene e camminava ancora...papà mi aveva detto che aveva una casa piena di cose bellissime e che mi sarebbe piaciuto molto vederle...così mi hanno fatto visitare tutta la collezione di quadri e oggetti, che e' davvero notevole...poi il padrone ha detto se volevo vedere anche le stanze segrete...e io ho detto di si, così il maggiordomo, quello che c'era prima, che il vecchio chiamava Gustavo, ma che non so se era il suo vero nome, ci ha accompagnati e ci ha aperto le porte della collezione segreta...io credevo di vedere ancora quadri e statue e cose del genere...invece c'erano solo strani oggetti che poi ho capito essere strumenti di tortura che si era fatto costruire apposta...e in quella stanza lui e papà si sono seduti e hanno detto a Gustavo di prepararmi...allora il maggiordomo si e' avvicinato e mi ha spogliato nudo...dicendomi che il signore voleva vedermi bene per farmi fare un ritratto da un pittore suo amico...e poi quando sono stato nudo, Gustavo mi ha esposto alla vista del padrone in tutti i modi...mettendo in mostra ogni parte del mio corpo...mi ha aperto le chiappe e ha mostrato il buco, poi mi ha scappellato...e il signore approvava...poi ho visto che il signore ha dato dei soldi a mio padre...che ha detto che andava bene...e Gustavo mi ha preso e mi ha legato ad un cavalletto con il culo bene esposto...poi si e' calato i pantaloni e dopo essersi sputato sul cazzo me lo ha infilato di brutto nel culo....così sono stato sverginato....davanti a mio padre...dal maggiordomo del vecchio...e devo dire che a parte un po' di dolore iniziale, la cosa non mi e' dispiaciuta affatto...poi il vecchio ha dato altri soldi a mio padre e gli ha detto che ora toccava a lui...e mentre mio padre si e' avvicinato per incularmi Gustavo ha preso una telecamera e ha filmato la scena...dicendo che il video era per la collezione del signore...e così, in quello stesso giorno sono stato inculato anche da mio padre...e poi siamo tornati a casa con un sacco di soldi...”
“E poi?...”
Poi, dopo quella volta lì non sono più andato a Milano per un bel po' di tempo...papà mi ci ha riportato una volta quando avevo diciassette anni insieme ad un mio compagno di liceo...un ragazzo bellissimo che si chiamava Martino...eravamo molto amici...papà aveva saputo che la sua famiglia aveva bisogno di soldi e così siamo andati insieme a Milano per guadagnarne un po'...quella volta c'erano anche altri quattro ragazzi della nostra età...in tutto eravamo sei...gli altri erano di Milano, credo...erano stati accompagnati da un prete che però non era venuto nelle stanze segrete e si era fermato fuori...credo fossero ragazzi di un collegio...ho poi saputo che il vecchio faceva larghe offerte a quel collegio in cambio di favori...Gustavo ci ha portati tutti in una stanza piccola che stava in fondo al salone delle tortura...la stanza era vuota, ma al centro c'era un enorme materasso imbottito come quelli delle palestre...ci ha detto di spogliarci e poi buttarci sul materasso tutti e sei...tutti nudi...e ci ha detto che per ordine del padrone dovevamo volerci bene...così ci siamo stesi tutti vicini e abbiamo cominciato ad abbracciarci e baciarci...e accarezzarci....e poi, pian piano a leccarci dappertutto...e farci pompini...e leccarci il culo...io e Martino eravamo un po' inesperti, ma i quattro sembravano abituati a queste cose e ci hanno messo in mezzo e ci hanno fatto di tutto...quella volta nella stanza c'era solo il vecchio...Gustavo era uscito e mio padre aspettava fuori...abbiamo passato un pomeriggio molto bello perche' quei ragazzi erano davvero bravi e carini...e Martino mi piaceva molto...così ho colto l'occasione per incularmelo....e poi anche lui ha inculato me...e ci siamo divertiti per ore, mentre il vecchio si sparava seghe guardandoci...alla fine ha preso un bellissimo anello con una pietra preziosa e ha detto che lo avrebbe regalato a quello che sarebbe riuscito ad infilarselo sul cazzo...naturalmente tutti noi avevamo cazzi col diametro ben più grande di quello dell'anello...e nessuno ci riusciva...però dopo un po' tre di quelli del collegio hanno preso il loro quarto compagno, lo hanno steso e tenendolo fermo sono riusciti a far passare la cappella nell'anello facendogli un male cane...così l'anello lo ha vinto lui...e poi sentivo che dicevano che lo avrebbero venduto e avrebbero diviso in quattro il ricavato...anche se quello che aveva sofferto per vincerlo diceva che spettava tutto a lui...da quella volta non ci sono più tornato e l'anno dopo sono partito per Londra per studiare...e ci sono stato tre anni...quando sono tornato non pensavo più a quelle cose...e mi sono fidanzato con vostra madre...finche' e' successa quella cosa con Francesco...che mi ha fatto tornare in mente le avventure da ragazzo...”
“Vuoi dire quella sera che lo zio ti ha chiesto di scoparlo?...”
“Si, esattamente...”
“Beh, credo che ora tocchi a me raccontare...mentre lui era a Londra, un giorno quando avevo sette anni, papà mi ha detto di andare a Milano con lui...che saremmo andati a trovare un suo amico in campagna, vicino a Monza...in una fattoria con degli animali che mi sarebbe piaciuto vedere...e così siamo partiti e quando siamo arrivati mi ha presentato un signore che stava uscendo dalla stalla del cavallo e aveva un'aria molto strana...mi ha detto se volevo vedere gli animali...e che mi avrebbe fatto vedere anche un cavallo bellissimo, che non faceva vedere a nessuno...e che voleva che neanche mio padre vedesse...così siamo entrati nella stalla solo io e lui...e quando siamo stati soli dentro mi ha detto che quello era il cavallo più bello del mondo e si chiamava Furia e che io ero il bambino più bello del mondo...e che voleva che io e il cavallo facessimo amicizia e voleva farmi delle foto mentre stavo seduto in groppa...e mi ha chiesto se volevo sedermi sul cavallo...e io ho detto di si...però lui ha detto che mi sarei sporcato i vestiti e che me li dovevo togliere...così mi sono tolto tutto e sono rimasto solo con le calze e le mutandine...poi mi ha preso in braccio e mi stava mettendo sulla groppa quando il cavallo ha fatto un nitrito...allora ha detto che prima di salire dovevo diventare amico del cavallo e me lo ha fatto accarezzare per un po'...poi mi ha detto che per diventare veramente amico del cavallo dovevo dimostrare a Furia di non avere paura di lui e dovevo passarci sotto, in mezzo alle gambe...io avevo un po' di paura, ma lui ha detto che andava tutto bene e dovevo essere coraggioso...mi ha detto di togliere anche le mutandine per non sporcarle e mi ha fatto passare sotto la pancia del cavallo che sarebbe stato fermo e non mi avrebbe fatto niente...infatti sono passato sotto senza problemi...e quando sono stato dall'altra parte mi ha detto di ripassare ancora sotto...e me lo ha fatto fare tre o quattro volte...finche' ho notato che dal cavallo pendeva una cosa piuttosto lunga...allora mi ha detto che ogni volta che passavo dovevo toccare quella cosa e muoverla un po'...e quella cosa ogni volta diventava più grossa e dura...finche' mi ha detto di salire in groppa e mi ci ha messo lui di peso...poi ha preso una corda e mi ha legato al cavallo perche' non cadessi...e poi si e' infilato sotto al cavallo dopo essersi tolto i pantaloni...mentre io ero legato sopra...e il cavallo ha cominciato a muoversi e a nitrire e io ho cominciato ad aver paura...ma la cosa non e' durata molto...e quando e' finita il signore mi ha detto che ero stato bravissimo e voleva farmi un regalo...e mi ha fatto rivestire...poi quando siamo stati fuori mi ha regalato una bicicletta bellissima che mi ha detto aveva preparato per me...credo che anche quella volta abbia dato dei soldi a papà...perche' papà mentre tornavamo mi ha detto che mi sono comportato bene e sono stato coraggioso e mi ha detto che mi avrebbe portato ancora da quel signore, ma non più a Monza, a Milano...”
“E ci sei tornato?...”
“Si, dopo qualche mese, con papà...nel palazzo di Milano...e siamo entrati nella sala delle collezioni...e mi hanno fatto spogliare e poi hanno fatto spogliare anche Gustavo che si e' seduto su una sedia e mi hanno detto di andargli in braccio...io sono salito sulle sue ginocchia credendo di dovermi sedere sulle sue cosce, invece lui mi ha preso di peso e mi ha impalato sul suo cazzo, di brutto...senza dire nulla...e senza lubrificarmi...per fortuna aveva il cazzo già un po' bagnato...comunque mi ha fatto un gran male...”
“Siamo stati sfondati tutti e due da Gustavo...” interviene mio padre...”che chissà quanti altri ragazzi ha sodomizzato per ordine del vecchio....”
“Fare festini con ragazzini era all'ordine del giorno in quel palazzo...e io ci sono andato anche diverse altre volte...ma quella prima volta, dopo Gustavo, il vecchio ha voluto che mi inculasse anche mio padre, e anche questa volta siamo stati ripresi dalla telecamera...quindo ora sia io che vostro padre facciamo parte della collezione...e quando il vecchio tornerà a Milano porterà il video che vi ha fatto ieri pomeriggio e Raimondo lo metterà nella collezione...non per vantarci, ma diciamo che ora siamo tutti pezzi da museo...”
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