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Il figlio di Rosa - cap. 1


di klo2000
17.02.2021    |    16.887    |    10 9.5
"” A queste parole il cazzo di don Luigi cominciò a dare segni di nervosismo… “Fammi vedere…” Attilio si abbassò il pigiama… I peli pubici del ragazzo..."
A tredici anni, Rosa, la bella figlia di Giovanni Perticon, contadino di un piccolo paese del Trentino, mentre tornava a casa dopo aver fatto il fieno per le vacche, era stata violentata da Marsilio, un ricco possidente della zona…L’uomo l’aveva aspettata nascosto dietro un gruppo di abeti, lungo il sentiero che la fanciulla percorreva ogni sera…era sbucato fuori all’improvviso, non le aveva dato neanche il tempo di gridare…le aveva tappato la bocca con una della sue manone, poi l’aveva sbattuta sull’erba e con l’altra mano aveva frugato sotto l’ampia gonna della ragazza, aveva strappato via le mutandine di tela grezza e aveva scoperto la tenera vulva appena contornata dai primi peli biondi…nonostante la giovanetta si dibattesse con tutte le sue forze, era riuscito a tirar fuori il suo grosso membro rigido e lo aveva piantato senza tanti complimenti nella profondità della tenerissima carne, lacerando violentemente il delicato imene che ne proteggeva verginalmente l’ingresso…

Naturalmente, quando Rosa confessò di essere stata violentata, la cosa non fu presa tanto bene da suo padre, che in un primo momento aveva afferrato un forcone deciso ad ammazzare Marsilio che gli aveva rovinato la figlia e disonorato la casa…ma poi, trattenuto dai due figli più grandi e dalla moglie, aveva scelto un’altra soluzione: si sarebbe fatto risarcire con una bella somma di denaro da Marsilio e avrebbe fatto sparire la figlia, mandandola, su consiglio del Parroco, don Bastiano Bernini, a vivere lontano, in un’altra vallata, presso un’anziana parente del Prevosto che avrebbe accolto la ragazza e messo a tacere la cosa…
La signorina Maristella, che viveva sola, aveva volentieri aperto la porta della sua casa all’infelice Rosa e l’aveva accolta come una figlia (forse memore del fatto che anche lei da ragazza…beh, ma questa è un’altra storia)…
La ragazza aveva trovato nella gentile vecchina una seconda mamma che la trattava bene, la proteggeva da sguardi indiscreti e la teneva lontana dalle malignità della gente…dal canto suo Rosa si dava da fare in casa facendo ogni sorta di servizi, almeno fino a quando le sue condizioni glielo avrebbero permesso…

E fu così che il 23 aprile 1864 nacque alle disgrazie del mondo Attilio Perticon, figlio di Rosa Perticon e di n.n., tenuto a battesimo dalla signorina Maristella Arrigon (di anni 72) e dal sagrestano della parrocchia del paese.

Rosa voleva dare a suo figlio, per quanto possibile, una vita normale e in questo fu molto aiutata dalla signorina Maristella e dal Parroco, don Luigi Marin, che fece in modo che tutta la comunità accogliesse il bambino con il dovuto affetto e non fosse additato come figlio della colpa, dato che in sua madre colpa non vi era…
Rosa si dava da fare per mantenere il suo piccolo, lavorando sia in casa della sua ospite, sia presso varie famiglie del paese con i più umili servizi…
Attilio cresceva forte e bello, giocando con i bambini del paese, e tutto sembrava procedere nel migliore dei modi, anche se non avrebbe mai conosciuto la famiglia di sua madre che, ad una lettera del parroco che la avvisava della nascita del bambino, non aveva neppure risposto…
Il piccolo aveva appena compiuto sei anni quando la signorina Maristella morì lasciando sua madre erede della casa in cui viveva e di una piccola somma di denaro…

Tutto sembrava quindi procedere nel migliore dei modi, la piccola famiglia aveva i mezzi di sussistenza, anche se modesti, e l’affetto del paese…Attilio cresceva e diventava un bellissimo ragazzino…assomigliava a sua madre, biondo e con la carnagione rosea dei valligiani trentini, gli occhi azzurri vivacissimi…quando non aiutava la mamma nei vari lavori, correva a giocare con gli altri ragazzi del paese, vagabondavano nei campi, e facevano mille giochi divertenti…come nascondersi, acchiappare piccoli animali, salire sugli alberi….
…salire sugli alberi, appunto…fu per scommessa con gli amici che quel giorno Attilio si arrampicò su un fico…doveva raggiungere il ramo più alto, doveva superare Daniele, un compagno più piccolo che era arrivato quasi in cima…e mentre stava per batterlo, improvvisamente, si sa, il fico è traditore, un ramo si spezzò…e il ragazzo precipitò picchiando violentemente di schiena…non ci fu nulla da fare, a undici anni Attilio perse l’uso delle gambe…ancora una volta la vita di Rosa era stata all’improvviso violentata, questa volta dal destino…

La vita della famigliola da quel momento era radicalmente cambiata…Rosa non poteva più lavorare come prima, dovendo accudire in tutto il suo ragazzo…e le condizioni economiche erano rapidamente precipitate…don Luigi cercava, come poteva, di aiutarli e così tutti i paesani si davano da fare per soccorrere in qualche modo la sfortunata madre…
Attilio non si alzava mai dal letto…solo rare volte, aiutato dalla mamma e da qualche amico, veniva sollevato su una piccola poltrona che in estate era collocata su un terrazzino da cui il ragazzo poteva vedere un po’ di vita del paese…nonostante l’infermità era cresciuto abbastanza bene fisicamente, ora aveva sedici anni e, se non fosse stato per la menomazione agli arti inferiori, sarebbe stato uno stupendo adolescente, bello come sua madre e con…qualcosa di suo padre….quel qualcosa che Rosa non aveva mai visto, ma che quel giorno ormai lontano aveva dilatato a dismisura la sua tenera fessurina….e per cui Marsilio andava famoso fra le donne del suo paesello natale…

Un giorno, quando le finanze di Rosa erano particolarmente magre, don Luigi si presentò a casa della giovane chiedendo se poteva parlarle e pregandola di mantenere il segreto su quello che le avrebbe detto…le confidò che un suo confratello, Parroco di un paese vicino, aveva bisogno di aiuto per una sua parrocchiana, una signora molto agiata che non poteva avere figli a causa del marito, ma che ne desiderava ardentemente uno…e aveva bisogno, naturalmente dietro lauta ricompensa, di qualcuno che la fecondasse, all’insaputa del coniuge, per avere finalmente il figlio tanto desiderato…avrebbe dato una bella somma in cambio del favore e don Luigi aveva pensato che forse quei soldi avrebbero fatto comodo a Rosa…se…insomma….aveva capito?…o no?…
“Vorrebbe farlo con Attilio?”
“Si, Rosa…ci ho pensato bene…è il modo più discreto per risolvere la questione…mi fido di te e del tuo ragazzo…che fra l’altro è molto bello…e la somma che ti darà risolverà per un bel po’ i tuoi problemi…tuo figlio non potrebbe aiutarti in nessun altro modo…cosa ne dici?”
“Padre, se per voi e per la signora va bene…io mi sottometto alla vostra volontà…”
“Pensi che Attilio potrà adempiere a questo dovere?…insomma, voglio dire, pensi che potrebbe farcela?…insomma, benedetta ragazza…cercate di capirmi…il membro…si rizza?…”
“Io lo vedo solo quando lo cambio…e una volta ho visto che era…beh, si…credo che potrà farcela…ma…”
“Ma?...”
“Oh, padre, non fatemi dire altro…me ne vergogno tanto…”
“Che volete dire, figliola, con me potete parlare, sono il vostro parroco e confessore…”
“Beh, ecco, padre…è piuttosto…insomma…non so come dire…”
“Via, parlate una buona volta!…”
“Beh, ecco…ce l’ha piuttosto grosso…molto grosso…almeno io credo…non è che me ne intendo, io non ne ho mai visto uno, come sapete, ma credo, da quello che ho sentito in giro, che quello normale degli uomini non è così grosso…oh, padre, non pensate che io ne abbia visti altri…dal giorno della violenza non ho più avuto nessuna occasione, anche se come vi ho confessato più volte molti uomini del paese, anche sposati…”
“Si, lo so, me lo avete confidato…e lodo i vostri buoni propositi…” don Luigi, stuzzicato nella curiosità continuò: “Dunque, dite che vostro figlio è molto dotato in quel campo…vedete a volte la natura compensa le mancanze con altri doni…forse…questo…”
“Cosa volete dire, padre?…”
“Nulla, nulla…piuttosto ve la sentite di chiedere ad Attilio se se la sente di…”
“Oh, padre, io non potrei mai, morirei di vergogna…chiedeteglielo voi…”
“Va bene, posso parlargli?…”
“Si, certo…andate pure nella sua stanza…”
“E’ permesso?…buongiorno, Attilio!”
“Buongiorno don Luigi! Siete venuto a farmi visita, vi ringrazio!”
“Si, certo ragazzo, sono venuto mandato dalla Provvidenza…”
Attilio guardava il parroco senza capire…
“Ecco, vedi…si tratta di una cosa importante, forse puoi essere di grande aiuto alla tua mamma e non solo a lei…forse ti si presenta l’occasione di fare del bene…ecco, vedi, caro giovane…è proprio così, tu puoi fare del bene alla mamma facendole avere una bella somma di denaro e puoi dare la felicità ad una donna infelice…se farai quello che ti chiedo…so che sei un ragazzo bravo e anche tanto sfortunato…ma forse il buon Dio qualche fortuna l’ha data anche a te…ecco ascoltami…” e accostatosi al ragazzo gli parlò all’orecchio spiegandogli la faccenda…
“Pensi di farcela? Accetti?…”
“Ma…non è peccato?…”
“No, caro, le cose fatte a fin di bene non sono peccato…tu non le hai mai fatte, vero, queste cose?…”
“No. Padre…è difficile?”
“Questo non lo so…perché io ho fatto voto di non farle mai e anche nella mia gioventù non ho mai avuto occasione…me per l’esperienza delle confessioni che ho ascoltato, beh, credo proprio che non sia per nulla difficile…basta che il tuo…ehmmm…mi capisci?…basta che risponda…”
“Cosa?…mi faranno delle domande?…”
“No, caro…stai tranquillo…beata ingenuità!…no…intendevo che il tuo…oh, insomma, cerca di capire…basta che ti venga duro…oh, ecco, l’ho detto!”
Attilio diventò tutto rosso e si nascose il volto fra le mani…
“Allora…ti viene duro?…”
“Si…padre…” balbettò il ragazzo…
“Bene, allora non c’è problema …al resto penserò io…oggi scrivo alla signora che abbiamo trovato il ragazzo e fra due o tre giorni lei verrà qui e potrai…”
“Fra due o tre giorni?…”
“Si, potrai conoscerla e fare quest’opera di bene…se tutto andrà come speriamo darà alla tua mamma una bella somma e potrai essere orgoglioso di averla aiutata…ora fammelo vedere…”
“Cosa?...”
“Ma caro…il membro…hai capito che cosa si vuole da te?…”
“Si…”
“E allora, benedetto figliolo, fammelo vedere…così scrivo alla signora che si prepari…Oh, cazzo!” quest’ultima esclamazione uscì incontrollata dalla bocca del prete quando vide che Attilio, dopo aver tolto il lenzuolo che lo copriva, si era abbassato il pantalone di flanella…il cazzo del ragazzo era davvero notevolissimo…ed era bello duro, forse per i discorsi che il prete gli aveva fatto…
“Scusami, Attilio…non volevo…ma…hai una cosa veramente impressionante…lo sai?…”
Il ragazzo non rispose…ma lo sapeva…una volta, quando sua madre non c’era ed erano venuti a fargli visita due suoi compagni, per gioco, avevano confrontato i loro piselli e quello di Attilio era risultato di gran lunga il più grosso e lungo…turgido e peloso…una vera meraviglia…
Don Luigi non sapeva più dove guardare, pregò Attilio di ricoprirsi e turbato lo salutò in fretta dicendogli che gli avrebbe fatto sapere quando sarebbe venuta la signora…in cuor suo invidiandola per quella grazia di Dio che le sarebbe toccato di infilarsi dentro!…

Tre giorni dopo la signora arrivò…era una giovane sposa che aveva un marito più vecchio di sedici anni e che non aveva avuto figli data la scarsa attività del coniuge…era piuttosto timida e anche molto pia…sapeva che quello che stava per fare era forse sbagliato, ma il desiderio di mettere al mondo un figlio era in lei troppo forte e il suo confessore le aveva promesso che sarebbe stata perdonata per questo, se lo faceva solo a scopo di procreazione e non per lussuria…
Quando entrò nella modesta casa, velata per non farsi riconoscere, salutò Rosa, la quale subito le offerse un poco di rosolio e poi usci “per alcune commissioni…e per non disturbare” aggiunse arrossendo…
“Voi però rimanete?…” chiese a Don Luigi che l’aveva accompagnata…
“Certo, se lo desiderate…” il parroco non aspettava altro che di poter assistere a quell’operazione…”Venite di là, il ragazzo vi aspetta…siate paziente con lui, ha solo sedici anni ed è la prima volta…inoltre come sapete, non ha l’uso delle gambe per un incidente…quindi dovrete essere voi a…”
“Ohh…che vergogna…voi mi aiuterete, vero?…”
“Si, certo, state tranquilla…tenete il velo sul volto…e rimanete vestita…toglietevi solo l’indumento intimo…se avete bisogno di sciacquarvi c’è una bacinella…Rosa ha messo dell’acqua tiepida…”
“Non occorre…lui è…”
“Si, lui è pulito…stamattina Rosa mi ha assicurato di averlo lavato tutto…e io stesso ora controllerò che tutto sia a posto…aspettate ancora un momento qui che vado a controllare…”
Entrò nella stanza di Attilio, mentre la signora aspettava ancora nella modesta cucina…
“Dunque, Attilio, sei pronto?…la signora è arrivata…ma…che hai fatto ai capelli?…”
“Questa mattina mamma ha fatto venire il barbiere che mi ha tagliato i capelli…”
“Oh…bene…ti ha fatto bello….e ti ha fatto il bagno?…”
“Si…”
Bene e poi?…”
“Poi mamma si è fatta dare le forbici dal barbiere…”
“E?...”
“E mi ha tagliato i peli….”
A queste parole il cazzo di don Luigi cominciò a dare segni di nervosismo…
“Fammi vedere…”
Attilio si abbassò il pigiama…
I peli pubici del ragazzo erano stati sfoltiti con le forbici e il membro appariva in tutta la sua bellezza, anche se era ancora morbidamente adagiato sopra i due grossi testicoli…Il prete si avvicinò, lo accarezzo un attimo quindi lo strinse per sentirne la consistenza, poi si chinò per sentirne l’odore e valutarne la pulizia…nonostante fosse stato ben lavato dalla mamma, il pisellone di Attilio emanava un afrore estremamente eccitante che colpì le narici di don Luigi eccitandolo ancora di più…
“Venite, signora, il ragazzo è pulito … e quasi pronto…”
Entrando la donna, sempre velata, quando vide il membro del ragazzo quasi si sentì svenire…
“Don Luigi, non mi avevate detto…che….non so se riuscirò…”
“Non temete signora, non vi farà alcun male…se riuscirete ad accoppiarvi con questo ragazzo bene, se no saremo costretti a trovare un’altra soluzione…”
Attilio era tutto rosso in viso…Don luigi si avvicinò di nuovo a lui e cominciò a tastargli il pene, cercando di farlo indurire…lo massaggiava dolcemente e con le dita muoveva la dolce pelle del prepuzio scoprendo la rosea, carnosa cappella…
La signora era molto turbata a quella visione…ma anche singolarmente attratta da quel membro così diverso da quello di suo marito, per età e per dimensioni…
“Signora, avete tolto i vostri indumenti intimi?…” chiese il prete…”mi pare che il ragazzo sia pronto…volete favorire…”
“Oh…don Luigi, ho tanta paura, non me la sento….mi sento svenire…”
“Aspettate allora…preparerò meglio il ragazzo…voi gli salirete sopra solo quando sarà pronto a compiere il suo dovere di ingravidarvi…” e così dicendo continuò a menare il grosso uccello di Attilio finche si accorse dai gemiti che il giovane stava per venire…
“Presto, signora, salite…”
La donna, alzando le gonne, mostrò le gambe e la fica pelosa al ragazzo…poi velocemente salì sul letto e si dispose a cavalcioni del giovane…Don luigi con una mano puntò la cappellona di Attilio alla fica della donna e con l’altra divaricò le labbra del sesso di lei mettendo in contatto i due organi genitali…la signora sentendo il caldo glande solleticarle le labbra e il clitoride si calo di peso impalandosi e rimase immobile con tutto l’enorme sesso infilato nella stretta vagina…il prete era estasiato alla vista meravigliosa del maschio infilato nella femmina…mille volte aveva fantasticato su quello spettacolo, ma mai lo aveva visto e non immaginava che fosse così bello ed eccitante…Il lungo sospiro della signora fu seguito dai corti gemiti di Attilio che si scaricava in lei…poi subito dopo, castamente la donna si alzò…don Luigi le porse un fazzoletto con cui lei si tamponò la vagina per evitare che il prezioso liquido uscisse…quindi andò subito nell’altra stanza a ricomporsi…poi prese dalla borsetta una busta e la lasciò sul tavolo prima di uscire senza neppure salutare il ragazzo…
“Bene, mi sembra che sia andata bene…ti è piaciuto? “ chiese il prete
“Si…”
“Sei stato bravo…” con un fazzoletto stava ripulendo il cazzone ancora semiturgido di Attilio…poi avvicinando il viso a quella meraviglia: “E bravo anche tu!” e diede alla cappella un dolce bacio e un paio di leccate…prima di uscire e tornarsene in canonica…
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