Racconti Erotici > Gay & Bisex > Gemelli - Cap. 16
Gay & Bisex

Gemelli - Cap. 16


di klo2000
29.04.2019    |    11.544    |    0 5.8
"“Dai, scaldiamoglieli un po'!” e versano cera bollente sui nostri cazzi, sul glande, sulle palle, sul pelo del pube che si impregna di cera..."

Arriviamo alla villa che sono quasi le due del pomeriggio. Fa caldo e, dopo aver mangiato qualcosa di leggero, andiamo al mare a divertirci un po'...in fondo siamo ancora bambini, anche se stiamo facendo un'indigestione di esperienze sessuali...e non da poco!
Restiamo nella spiaggetta fino alle diciannove, continuando a tuffarci dagli scogli, a stenderci sulla ghiaia, a stare abbracciati sotto il sole...
Dopo cena zio ci fa salire al piano di sopra:
”Ricordate la soffitta? Dove ci sono i vostri giocattoli e dove vi piaceva tanto andare a giocare?”
La soffitta e' un ampio locale sottotetto ingombro di un sacco di mobili vecchi e cianfrusaglie varie; in un angolo ci sono alcuni cestoni pieni dei nostri giocattoli di bimbi che abbiamo portato qui dalla casa di città; ci piaceva tantissimo salirci per il mistero di tutte quelle cose antiche da scoprire.
”Si, zio, certo che ce la ricordiamo!”
”Bene, l'ho un po' ripulita.. Adesso saliamo a vederla.”
Saliamo oltre il piano delle camere, su per una scala più stretta che conduce al locale sottotetto.
Alla fine della scala una porta chiusa a chiave blocca l'accesso; lo zio apre, accende la luce e ci fa entrare: restiamo a bocca aperta! Della vecchia soffitta non c'e' più traccia; ora il locale e' tutto ripulito e sembra adibito a palestra, piena di attrezzi.
”Che ve ne pare del lavoro che ho fatto? Una bella trasformazione, eh?”
”Una palestra, zio!!!” gridiamo noi con entusiasmo.
”Se vi sembra una palestra, accomodatevi pure!” ridacchia lo zio; e chiude a chiave la porta dietro di se.
Lo spazio e' ingombro di attrezzi o, almeno, di cose che sembrano attrezzi: ci sono molte catene che pendono dalle travi del tetto, alcuni tavoli e panche e al centro uno strano cubo con delle aste che fuoriescono; appese attorno ci sono catene e cose che sembrano fruste; e su un ripiano sembrano allineati molti pesi di misura crescente...che...ma non sono pesi! Oddio!!! Hanno la forma di cazzi, grossi cazzi in gomma di tutte le misure; alcuni sono giganteschi!
Guardiamo meglio attorno; tutti quelli che sembravano attrezzi ginnici sono in realtà strani strumenti di tortura che non promettono nulla di buono...
Sentiamo dei passi salire su per le scale oltre la porta chiusa; lo zio va ad aprire ed entrano due uomini giganteschi, identici, vestiti con calzoni di pelle, con grandi stivali neri ai piedi; il loro petto e' muscoloso e nudo, attraversato da diverse cinghie e bretelle in cuoio nero; devono essere anche loro gemelli perche' si assomigliano tantissimo; hanno entrambi il capo rasato e avranno una quarantina d'anni. Lo zio nel frattempo ha richiuso la porta con la chiave e l'ha tolta dalla toppa infilandosela in tasca.
I due uomini, senza parlare, ci afferrano e ci stendono su due rozze tavole di legno da cui sporgono diverse cinghie; prendono le nostre braccia e le nostre gambe e le fissano ai bordi della tavola con i lacci: siamo stesi a gambe e braccia aperte, vestiti e immobilizzati; le tavole su cui siamo adagiati sono vicine e parallele, appena distanziate fra loro in modo che si possa agevolmente girare intorno ad entrambe.
Come obbedendo ad un rituale prestabilito, i due uomini prendono due grosse forbici e cominciano a tagliare i nostri vestiti denudandoci; sento con terrore, ma anche con piacere, il freddo delle lame sulla mia pelle; strappano i brandelli degli abiti e ci lasciano completamente esposti al loro potere.
Infilano nelle nostre bocche due strani bavagli: una pallina forata attraversata da una striscia di cuoio che legano sulla nuca; la pallina ci impedisce di parlare e di gridare, ma non di respirare.
Mi sento completamente in potere del maschione che si diverte sul mio corpo. La sensazione e' di completa sottomissione, di curiosità, di paura...e di estremo piacere! Il cazzo mi si indurisce: l'uomo lo nota e comincia a schiaffeggiarmelo, dapprima lentamente, poi sempre più forte; il mio pene, ormai durissimo, dondola elasticamente colpendo il mio ventre; ora il mio aguzzino prende le mie tenere palle nel suo pugno e le stringe: mi fa male! Molla la presa per un attimo, poi le stringe ancora più forte: il dolore e' insopportabile...ma perche' la cosa continua a piacermi? E' un misto di fastidio e di attrazione. L'uomo e' grande, forte, assomiglia a un domatore o a un gladiatore; il suo viso e' rude, i capelli rasati, i lineamenti sono volgari; eppure mi appare bellissimo, potente....padrone...
Con le sue mani ruvide ora mi accarezza il viso, lo schiaffeggia, pizzica la delicatezza delle mie guance; passa le dita rozze sulle mie labbra, sulla mia gola...scende sul petto, trova i capezzoli, graffia con le unghie le punte indurite; li strizza; il dolore e' fortissimo! Vorrei urlare, ma il bavaglio me lo impedisce; gemo e lui invece di avere pietà continua a stringere sempre più forte; sento anche i deboli lamenti di mio fratello: anche lui sta subendo le stesse sevizie...e insieme alle sevizie le umiliazioni...
”La mia troia sta godendo, anche se finge di sentire dolore.” dice il torturatore di mio fratello.
”Anche la mia: guarda come si contorce questo stronzetto! Vuol farmi credere che gli faccio male...ahahahh.”. Una bestemmia e poi:
”Bello, eh, il regalino che ci ha fatto Francesco! Sono proprio due porci nati dalla stessa scrofa.”
”Ahahah! Vero, due grandissimi maiali! Non so se la nostra esperienza basterà a soddisfare la loro voglia...sono davvero due troie!” e giù altre bestemmie.
”Che dici? Raffreddiamo i loro bollori o prima li scaldiamo ancora un po?”
”Scaldiamoli ancora. Voglio veder contrarre questi corpicini per gli spasmi!”
Si allontanano da noi per qualche secondo; chiudo gli occhi, non oso pensare a cosa succederà adesso.
Sento uno strano odore, qualcosa che brucia, una candela, forse; apro gli occhi e vedo l'uomo che tiene un cero acceso sopra il mio petto.
”Pronto, cucciolo? Ahahahah”
E rovescia alcune gocce di cera fusa sul mio petto tra i capezzoli: il dolore e' fortissimo, sento il cuore fermarsi per un attimo, ma presto per fortuna la cera si solidifica e non fa più male.
”Ahahahah, ti scaldo il cuoricino, cucciolo, così ti innamori di me! Ahahaha”
Versa altre gocce, questa volta centrando alternativamente i miei teneri capezzoli; il dolore e' atroce, ma breve. Lascia che io riprenda il respiro regolare e giù altre gocce incandescenti. La mia pelle reagisce contraendosi, provo brividi fortissimi, mentre l'uomo scende a bruciare altre parti più basse raggiungendo il mio ombelico che presto e' tutto pieno di cera rappresa.
”Ora e' il momento di raffreddarli. Che ne dici, fratellino?”
Si, anche loro sono gemelli, come noi. Lo zio vuole sorprenderci, facendoci incontrare sempre nuove coppie, forse per mostrarci come potremmo essere e diventare. Tutti sembrano legati come noi: Willy e Tom...i cinesi, pur nella freddezza del loro carattere e della loro professionalità...e ora questi due energumeni che, pur nella violenza del loro sadismo, mostrano di essere affettuosi fra loro...
”Guarda il mio come ce l'ha duro!” esclama l'aguzzino di Ale.
“Dai, scaldiamoglieli un po'!” e versano cera bollente sui nostri cazzi, sul glande, sulle palle, sul pelo del pube che si impregna di cera. Per fortuna, vista la delicatezza della zona genitale, fanno cadere la cera da più lontano in modo che si raffreddi prima; ma il dolore e' comunque fortissimo.
”Ora si che sono belli caldi, misuriamogli la febbre!”
Prendono due termometri a bulbo di mercurio e senza nessuna delicatezza infilano la punta nel buchetto del nostro glande e la tengono dentro un paio di minuti.
”Trentasei e nove.”
”Anche il mio! Sono proprio uguali questi gemelli!” Estraggono il termometro, per qualche secondo il glande mi brucia da impazzire.
”Ok, raffreddiamoli!”
Prendono una conchetta piena di cubetti di ghiaccio, mettono un paio di guanti di gomma e cominciano a passarci il ghiaccio su tutto il corpo. I brividi che proviamo sono tremendi, soprattutto quando toccano la pianta dei piedi, i genitali, i capezzoli, i polsi...forse e' peggio il ghiaccio della cera calda!
”Ahahahah, guarda come tremano questi due pezzi di merda.! Avete paura eh, stronzetti?”
Ci torturano, ci umiliano; soffriamo e godiamo nello stesso tempo; siamo sottomessi fisicamente in quanto legati e impotenti, ma la nostra mente e' libera di assaporare ogni momento di questa deliziosa sottomissione: un'esperienza estremamente piacevole. Non dobbiamo pensare a cosa fare, dobbiamo solo subire, essendone consapevoli, e godere dell'essere in balia di uomini rozzi e volgari. Anche ieri sera lo eravamo, ma sapevamo che i camionisti volevano solo incularci; questi due, invece, hanno ben altre intenzioni...e questo mi intriga da morire...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 5.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Gemelli - Cap. 16:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni