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128 - Orgia sado


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
04.06.2025    |    1.763    |    16 9.6
"Lui mi ha fatta sedere a tavola ed abbiamo mangiato, dopo cena nuda com’ero sono andata a lavare i piatti e alla fine mi ha tolto le cinghie dai polsi..."
CAPITOLO 128

Dopo l’avventura con i due ragazzini Beppe e Marco ed il pieno coinvolgimento di mio marito in un rapporto gay con i due ho cercato di battere il ferro mentre era ancora caldo, dicendo a Bruno che vederlo inculare e farsi inculare da un uomo mi aveva eccitata moltissimo e non parliamo di vederlo baciare sulla bocca un altro uomo, quando mi capitava l’occasione intavolavo il discorso e gli chiedevo quando l’avremo nuovamente rifatto, ma lui faceva il sordo e stava sul vago.

Una sera dopo aver fatto sesso l’ho messo alle strette dicendogli che se non organizzava lui avrei organizzato io magari con un nero.
_ “Facciamo venire Salem una sera e ci facciamo inculare tutti e due, che ne dici” gli ho proposto.
_ “Dico che oltre ad essere una ninfomane sei anche un po’ egoista, perché non mi chiedi cosa desidero io”.
_ “Cosa desideri tu” gli ho subito chiesto.
_ “Mi piacerebbe torturarti e fare un po’ di BDSM che ne dici”.
_ “Sai che non sopporto il dolore fisico, però un pensierino ce l’avevo già fatto, lo farei volentieri ma a condizione che non sia cruento e quando dico basta ti fermi subito”.
_ “Non dire che non ti piace il dolore, quante volte ti sei fatta sfondare da cazzi enormi, o da due cazzi, ti venivano anche le lacrime agli occhi ma continuavi perché era un cazzo o due che ti penetravano, a me piacerebbe torturati un pochino”.
Abbiamo discusso ancora un bel po’ ma ognuno è rimasto con le proprie idee, lui non voleva farsi inculare e io non volevo fare del BDSM.

Qualche giorno dopo un pomeriggio mi ha chiesto se giocavo un po’ con lui facendo un po’ di BDSM, io volevo accontentarlo perché lui mi ha accontentata sempre, gli ho fatto promettere che non mi avrebbe fatto male e poi gli ho detto di sì. Il nostro alloggio ha la zona giorno e la zona notte, della zona giorno fanno parte la cucina la sala e un salottino dove mio marito tiene il computer e tutti i suoi aggeggi, e un bagno, la zona notte separata da una porta divisoria c’è la camera da letto e un ampio bagno. Io dovendo far ginnastica per un problema alla spalla, nel bagno mio marito ha messo al soffitto un tassello con una carrucola che io adopero per fare ginnastica alla spalla.

Il giorno dopo nel pomeriggio mi ha fatta spogliare e mi ha portata nel bagno mi ha fatta chinare e mi ha inserito una sonda nell’ano e mi ha iniettato acqua calda nell’intestino io mi sono liberata e lui ha ripetuto l’operazione facendomi un bel lavaggio anche se io sono sempre abbastanza pulita, poi mi ha legata i polsi con delle cinghie di cuoio imbottite che erano attaccate a una staffa per tenermi le braccia larghe, l’ha agganciata alla corda della carrucola e mi ha tirato su le braccia in una posizione a croce un pochino scomoda, ha preso una fascia nera e mi ha bendato gli occhi, mi ha infilato un passamontagna di lana girato al contrario sulla testa, il buio era assoluto, non mi pareva vero ma non sapendo cosa sarebbe successo avevo il cuore che mi batteva forte ed ero eccitata, mi ha messo delle pinzette ai capezzoli stringendomeli forte, mi ha fatto passare una catenella dietro al collo vi ha agganciato le pinzette e poi me l’ha regolata in modo che mi tirasse verso l’alto i capezzoli, è uscito dal bagno e quando è rientrato mi ha infilato nel culo senza lubrificarmi un grosso plug-in, poi è nuovamente sparito, la posizione non era delle più comode, quando è nuovamente tornato mi ha allargato le labbra della vagina e mi ha stuzzicato il clitoride e quando è stato bello duro ha messo anche lì una pizzetta con una catenella che pendeva.

Le pinzette sia ai capezzoli che al clitoride stringevano forte e specialmente i capezzoli mi facevano male sembrava che mille aghi mi pungessero, dopo un po’ mi è arrivata una scudisciata sulle natiche, lui aveva un frustino da fantino che gli era stato regalato da una sua vecchia fiamma, non mi ha fatto troppo male ma comunque bruciava.
_ “Che intenzioni hai, non lasciarmi dei segni”.
_ “Stai zitta, da adesso non voglio più sentirti parlare se non ti do io il permesso, tutte le volte che parli o ti lamenti ti do una frustata”.
_ “Ma non scherzare” gli ho risposto.
Non avevo ancora finito la frase che mi è arrivata un’altra scudisciata sulle natiche, allora sono stata zitta.

Ho sentito la punta del frustino accarezzarmi i capezzoli, il dolore era sopportabile e quella situazione mi avrebbe eccitata di più se avessi saputo che alla fine mi avrebbero scopata in due o tre, Bruno mi ha fatto allargare le gambe e mi ha inserito in figa un grosso cazzo morbido, dovevo essere tutta bagnata perché mi è scivolato dentro con facilità, doveva anche appoggiare su qualcosa perché se abbassavo il bacino riuscivo a spingermelo tutto dentro, poi delle dita mi hanno accarezzato il clitoride che con la mancanza della circolazione del sangue era sensibilissimo, quelle dita mi hanno accarezzata delicatamente mentre io mi abbassavo sul cazzo e iniziavo a godere, la cappella premeva sull’utero e dopo un po’ ho raggiunto l’orgasmo.

Poi sono rimasta sola per alcuni minuti, avevo voglia di essere scopata, stringevo i muscoli pelvici per sentire bene il plug-in che avevo nel culo e mi lasciavo scivolare in basso spingendomi il grosso cazzo in figa più che potevo, ho poi sentito una mano che prendeva il plug-in che avevo in culo e lo muoveva, altre mani mi sfioravano i capezzoli facendomi sobbalzare dal dolore e dal piacere, io ero ansiosa, avevo capito che c’erano più uomini, la voglia di scopare era aumentata ma non mi osavo parlare per paura delle frustate, attorno a me dovevano esserci più persone ma il silenzio era assoluto si sentiva solo il loro respiro, mi è stato sfilato il plug-in dal culo e il grosso cazzo dalla figa, poi due mani sono passate sotto le mie natiche e mi hanno alzata come un fuscello, la persona che mi alzava puzzava di sudore, poi mi ha calata su un grosso cazzo che lentamente mi è entrato nel culo, un’altra persona si è presentata davanti a me, mentre altre mani mi sorreggevano e tenevano le gambe larghe, poi una lingua mi ha stuzzicato il clitoride, mi faceva un male cane sembrava che degli aghi lo bucherellassero, altre lingue mi sfioravano i capezzoli e anche lì il dolore era intenso, mentre il grosso cazzo andava lentamente su e giù nel mio intestino, il piacere e il dolore erano intensi e mugolando per non parlare e ad un certo punto ho raggiunto un fantastico orgasmo.

Le lingue si sono staccate dai capezzoli, mi sono lamentata e ho ricevuto una frustata non troppo forte sulle tette, ma mi ha fatto male, un altro uomo è venuto tra le mie gambe, chi mi teneva le gambe me le ha allargate di più e ho sentito un cazzo puntare all’entrata della mia vagina e penetrarmi in figa, anche questo puzzava di sudore, la sua lingua mi ha leccata sul collo facendomi venire i brividi, poi i due si sono coordinati, con l’aiuto di altri mi alzavano e mi abbassavano sui loro cazzi, il clitoride sempre stretto dalla pinzetta fregando sui peli di chi mi scopava in figa mi faceva veramente male e mi facevano male anche i capezzoli, non ne potevo più ma nonostante tutto godevo come una vacca con i due cazzi che avevo dentro, mi hanno scopata e inculata in modo bestiale, io ho raggiunto un multi orgasmo ma mi sono morsicata le labbra per non godere ad alta voce, poi i due che mi penetravano sono partiti riempiendomi di sperma il culo e la vagina, ho sentito i gettiti di sperma dentro di me e io mi sono abbandonata ad un ultimo orgasmo.

Sono rimasta tra le loro braccia con i cazzi ancora duri dentro di me e con lo sperma che colava dalla mia vagina, mi hanno poi messa a terra e staccata dalla corda attaccata al soffitto, ma non mi hanno liberato i polsi che mi tenevano le braccia larghe attaccate al bastone, mi hanno accompagnata in cucina e mi hanno fatta mettere coricata con la pancia sul tavolo, poi un cazzo mi è entrato in culo e si è messo a scoparmi lentamente sono sicura che era mio marito, per fortuna che tra il tavolo e le tette hanno messo un cuscino ma i capezzoli mi facevano male, l’inculata è stata fantastica ed ho raggiunto l’orgasmo e poi lo sperma mi ha inondato l’intestino, il cazzo è rimasto dentro di me e dopo un po’ poi mi ha riempita di piscio, io volutamente non ho fatto niente per trattenerlo e ho sentito che il liquido mi colava lungo le gambe.

Appena si è tolto mio marito un altro bel cazzo mi ha penetrata nel culo e mi ha scopata con foga, godevo con il culo ma i capezzoli non ne potevano più e anche il clitoride mi faceva molto male, la catenella che era attaccata alla pinza dondolava ed aumentava il dolore, ma il mio culo godeva e altro sperma si è depositato nel mio intestino, poi dopo un po’ altro piscio ma ormai ero dilatata e molto usciva e colava lungo le gambe, e quando si è tolto ho sentito che uno zampillo mi è uscito dal culo, ma subito un terzo cazzo è entrato nel mio intestino, questo è durato tantissimo distruggendomi, la mia testa era in confusione, godevo e soffrivo allo stesso tempo, infine anche il terzo ha depositato lo sperma dentro di me seguito a breve distanza da una interminabile pisciata, si è tolto e io mi sono liberata lasciando uscire il liquido, i miei piedi appoggiavano su una coperta che doveva essere inzuppata all’inverosimile di piscio.

Mi hanno fatta alzare e girare poi diverse mani mi hanno alzata di peso e appoggiata sul tavolo, mi hanno lasciata lì per un bel po’ poi qualcuno ha tirato la catenella che avevo tra le gambe, mi ha fatto molto male, mi sono venute le lacrime agli occhi e mi sono lamentata, due mani mi hanno alzato le gambe e mi è arrivata una bella scudisciata sulle natiche, poi il clitoride è stato liberato dalla pinza, ho sentito delle fitte lancinanti e una lingua me l’ha leccato sembrava che mille aghi mi pungessero, poi è diventato insensibile ma dolorante, la lingua partiva dal buco della vagina e finiva sul clitoride, lentamente ho iniziato a sentire piacere, ha incominciato ad essere una tortura deliziosa, desideravo sempre più quella lingua poi la bocca ha preso tra le labbra il clitoride e la lingua l’ha leccato delicatamente e io mi sono abbandonata ad un fantastico orgasmo.

Mi sono poi state tolte le pinzette ai capezzoli, due bocche li hanno presi tra le labbra, mi facevano un male cane poi un cazzo è entrato nella mia vagina e si è messo a scoparmi, pian pianino i capezzoli con la circolazione del sangue non mi facevano più male anche se restavano molto indolenziti, li sentivo bruciare ma mi davano anche piacere mentre il cazzo continuava a stantuffare dentro di me, mi è stato appoggiato sullo stomaco qualcosa di caldo forse un bicchiere, le lingue leccavano i capezzoli e le aureole, il cazzo che avevo in figa mi stava portando all’orgasmo e quando ho iniziato a godere, le lingue si sono staccate e qualcosa di ghiacciato è stato appoggiato sui capezzoli, mi sono venuti i brividi, il cazzo che stantuffava nella mia vagina mi ha portata al godimento e mentre avevo l’orgasmo un calore e poi un bruciore forte ai capezzoli mi ha fatta sballare, godevo e avevo male, il cazzo continuava a martellare dentro di me con prepotenza, poi il dolore ai capezzoli si è leggermente affievolito mentre io avevo un multi orgasmo incredibile, poi di nuovo il calore sui capezzoli ma questa volta non ho più sentito il dolore di prima, adesso godevo come una vacca, poi lo sperma ha allagato la mia vagina e il cazzo lentamente ha smesso di muoversi dentro di me anche se mi è rimasto dentro abbastanza consistente, io continuavo a contrarre i muscoli della vagina e continuavo a sentire piacere.

Il silenzio è tornato, io ero sempre con le mani legate e coricata sul tavolo, sentivo persone che si muovevano attorno a me, poi dopo un bel po’ è tornato il silenzio, sentivo Bruno che stava cucinando e mi arrivavano dei buoni odorini, non osavo parlare per paura di ricevere un’altra scudisciata sulle natiche, poi qualcuno ha staccato le cinghie dal bastone che mi teneva le braccia larghe, mi ha tolto il passamontagna e finalmente la benda dagli occhi, ci ho messo un po’ ad abituarmi alla luce, mi sono guardata in torno c’era solo mio marito con un grembiule sul davanti ho cercato di alzarmi ma non ce la facevo ero tutta rattrappita, lui mi ha aiutata e mi sono tirata su, a terra era tutto pulito mi sono guardata i capezzoli, erano violacei e sopra tracce di cera secca, me la sono staccata, i capezzoli erano veramente in un brutto stato e mi facevano ancora male.

Bruno ha preso il cuscino che era sul tavolo e l’ha buttato a terra.
_ “Inginocchiati lì”.
Io non avevo ancora aperto la bocca, mi sono inginocchiata rimanendo in silenzio, lui ha apparecchiato la tavola con due piatti, ha portato la padella con le polpette ai piselli sul tavolo e si è riempito un bicchiere di vino.
_ “Ti è piaciuto?” mi ha chiesto ma io non ho aperto bocca e sono stata lì inginocchiata con il capo chino.
¬¬_ “Adesso puoi parlare”.
_ “In certi momenti è stato doloroso, ma si ho goduto e lo rifarei, è stata un’esperienza niente male”.
Lui mi ha fatta sedere a tavola ed abbiamo mangiato, dopo cena nuda com’ero sono andata a lavare i piatti e alla fine mi ha tolto le cinghie dai polsi.
_ “Il gioco è finito”.
Gli ho dato un bacio sulla guancia e sono andata a fare una lunga doccia, quella sera non abbiamo commentato ma io quel pomeriggio avevo raggiunto dei bellissimi e incredibili orgasmi.

Alcuni giorni dopo gli ho chiesto chi erano quelli che mi avevano scopata e quanti erano, ma lui si è rifiutato di dirmelo.
_ “Devi stare al gioco, non lo saprai mai chi erano”.
Io non ho più insistito ma ero convinta che ue fossero Asif e Salem i nostri due amici di colore.
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