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Scatti Riservati Cap.13 - Una donna caliente

09.07.2025 |
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"Una content creator e il suo fotografo, su uno yacht extra-lusso, circondati da panorami mozzafiato e ancora nessuna pubblicazione..."
Luci basse nella cabina, l’eco lontano dell’idromassaggio che si spegne dietro la porta. Maddie si sistema i capelli davanti allo specchio, ancora nuda, mentre Marco trasferisce il file audio dal registratore al computer. Nessuna parola, solo gesti precisi, rituali. Quando il salvataggio è completato, si avvicina al telefono. Nessun messaggio da Crotti. Nessuna notifica. Nessun segnale. Un nodo sottile si stringe nello stomaco.
«Niente ancora?» chiede Maddie, guardandolo riflessa.
Marco scuote la testa. «Silenzio assoluto.»
Lei si avvicina, lo sfiora sul braccio. «Potrebbe voler dire che tutto procede.»
«Oppure che stanno aspettando la prossima mossa.»
Si vestono in fretta e risalgono sul ponte centrale.
L’ora di pranzo ha portato gli ospiti nel salone, chiacchiere basse e piatti raffinati. Marco si ferma sulla soglia, lo sguardo attento. I due ragazzi sono ancora lì. Sguardi che non trasmettono nulla di buono. Li osservano con la calma di chi non ha fretta. Ma prende nota di tutto.
«Guarda, ci hanno già messo gli occhi addosso. Faccio finta di andarmene e vedo di sorprenderli in qualche modo, tu prosegui pure con la missione.»
«OK! Vado avanti io» sussurra Maddie. «Mi infilo al tavolo di Forster.»
Marco annuisce. «Vediamo chi sono quei due. A dopo.»
Lei si allontana con un’andatura morbida. Marco resta indietro, poi finge di uscire dal salone, ma si infila in un angolo cieco, nascosto da un paravento decorativo. Li studia da vicino. Si somigliano. Lei sembra avere un paio d’anni più di lui. Fratelli? Forse. Scatta alcune foto rapide, poi si prepara a raggiungerli. Ma non fa in tempo.
«Signore…» una voce alle sue spalle.
Un cameriere. Faccia anonima, sorriso cortese.
«Ieri ha dimenticato un flacone di crema solare, protezione 30. L’ho portato nella cassetta degli oggetti smarriti. Se vuole seguirmi…»
Marco capisce. «La mia compagna…»
«Non serve. Basta uno di voi. Prego.»
Percorrono un corridoio stretto fino a una porta con scritto “Staff Only”. Il cameriere si guarda attorno, poi apre. Dentro, un locale tecnico con scaffali, scatole e un vecchio frigorifero spento.
L’uomo si volta, si sfila il berretto. «Sono l’agente Delta 342. Non avremmo dovuto entrare in contatto, ma abbiamo un problema. Le comunicazioni verso l’esterno non sono più sicure. Il colonnello ha risposto al suo ultimo messaggio via mare. Ho intercettato la comunicazione e recuperato personalmente il contenuto.»
Estrae una bustina sottile dalla tasca, la porge a Marco. Dentro, un biglietto piegato.
«Hanno ritrovato i corpi di Rade e sua moglie. La missione continua solo se non siete compromessi. Se avete materiale sensibile, posso occuparmene io ora. Altrimenti, la prossima tappa è Lampedusa. Ci sarà un contatto a terra.»
Marco deglutisce. Il cuore martella.
«Quando potremo sbarcare?»
«Domattina. Un pescatore vi avvicinerà. Chiedetegli dove si mangia la pasta coi ricci. Risponderà: ‘da zio Gerri’.»
Marco memorizza. «Capito.»
«C’è altro?»
«Due ragazzi che ci seguono. Poco più che ventenni. Parlano francese, sempre insieme. Sai qualcosa?»
Delta 342 annuisce. «Li ho notati. Si sono imbarcati in Sicilia. Parlano poco, non interagiscono con nessuno. Ieri sera ho inviato le foto al comando. Stanotte dovremmo avere un riscontro.»
Marco annuisce. «Perfetto. Esci tu per primo. Controlla che non ci sia nessuno.»
L’agente apre la porta, si guarda intorno, poi scompare nel corridoio. Marco attende dieci secondi, poi lo segue.
Torna nella sala da pranzo. I ragazzi francesi sono ancora lì, immobili, occhi puntati su Maddie.
Lei è seduta con Mattew Forster. L’uomo ha un'aria placida, un’espressione soddisfatta. Maddie, invece, sembra prossima alla catalessi.
Quando si libera, lo raggiunge. «Una noia mortale» mormora. «Parla solo di indici di borsa, volatilità e spread. Nessun riferimento a Martini. Nessun doppio fondo.»
Marco annuisce. «Segnato come pulito. Ma c’è dell’altro.»
«Poi mi racconti» risponde lei.
Marco accenna al ponte di prua. «Lì c’è qualcosa che merita attenzione.»
Lo sguardo di Maddie si sposta. Una donna sola, sdraiata su una chaise longue. Pelle ambrata, costume ridottissimo, corpo scolpito con l’eleganza della genetica e del denaro. Lo sguardo nascosto dietro occhiali da sole scuri.
Marco impugna la reflex. Scatta. Una, due, tre foto. Poi si avvicina.
La donna alza appena il mento, solleva le lenti. Due occhi verdi, intensi, come smeraldi tropicali.
«Passo felpato. Reflex in mano. Devi essere il famoso Markus Roggia.» Un sorriso appena accennato. «Mi fotografavi di nascosto? Ti piace fare il voyeur?»
Marco si ferma a un passo. «Non la fotografavo a tradimento. Mi piacciono le pose naturali. Inconsapevoli.»
«Fammi vedere.»
Lui le mostra le immagini. Lei le osserva, le labbra piegate in un sorriso ironico.
«Notevole, Roggia. Davvero notevole. Fermati qui, chiacchieriamo un po’. Dammi del tu, puoi chiamarmi Maria»
Il dialogo comincia formale, poi si scioglie. Lei lo studia, lui risponde con garbo e allusioni. I doppi sensi diventano più audaci. Una partita a scacchi giocata con le parole e gli sguardi.
«Ti va un servizio privato?» chiede lei. «Un po’ più… intimo?»
Marco sorride. «Come te la cavi col nudo, Maria?»
«Oh, è la mia condizione naturale. Ma vorrei anche conoscere la tua amica. Maddie, giusto? MadSex. Portala con te. Sarebbe un peccato non vederla dal vivo.»
«Allora ci vediamo più tardi, nella tua cabina.»
Lei si alza con grazia. «Non tardare.»
Marco si volta. Maddie è poco lontano, lo ha osservato per tutto il tempo. Lui le fa un cenno.
«Abbiamo un nuovo nome da affrontare» dice. «E stavolta saremo in due.»
La cabina di Maria Fuentes è più spaziosa di quanto si aspettassero. Moquette chiara, arredi di design minimalista, un grande letto centrale dalle lenzuola color avorio e una parete a specchio che riflette la luce dorata del tramonto. L’aria è profumata di spezie e fiori tropicali, ma il vero fulcro della scena è lei: sdraiata di lato, gambe accavallate, un kimono nero aperto sulla pelle nuda, un calice di vino in mano.
«Ben arrivati. Accomodatevi. O preferite… prepararvi direttamente?»
Maddie non esita. Lascia scivolare via il vestito di lino, rimanendo in lingerie nera. Marco si muove con calma, posizionando la fotocamera, controllando luci e sfondi, ma il suo sguardo non riesce a staccarsi da Maria.
«Bellissima» dice, quasi tra sé.
Maria sorride, si alza in piedi. Il kimono si apre di più, lasciando intravedere la curva del seno e l’addome piatto. «Voglio qualcosa di elegante, ma anche crudo. Naturale ma eccitante. Markus, fammi bella. MadSex, fammi tremare.»
Maddie le si avvicina, si fermano a un respiro di distanza. Nessuna esitazione. Maddie le sfiora la spalla, poi la guancia. «Sei già bellissima, Maria. Ma vediamo se riesco ad accenderti.»
Marco comincia a scattare.
Le due donne iniziano a giocare lentamente. Le mani si cercano, si intrecciano, si sfiorano. I baci partono dalle guance, scendono lungo il collo. Maria geme piano, il calice le sfugge di mano ma Maddie lo afferra al volo senza smettere di accarezzarla. Marco immortala ogni gesto, ogni luce che danza sulle loro pelli.
Il kimono scivola a terra. Maddie si spoglia del reggiseno. I loro seni si sfiorano, i capezzoli si toccano, si cercano. Si inginocchiano sul letto, Marco gira attorno con movimenti lenti, concentrato, silenzioso.
Maria si sdraia, Maddie si stende sopra di lei. Le bacia i seni, le lecca l’addome, poi scende ancora. La bocca si muove tra le cosce, Maria apre le gambe, si abbandona. Le mani stringono le lenzuola, la schiena si inarca. I gemiti si fanno più intensi.
Marco scatta, poi si avvicina. Maria lo guarda con occhi lucidi.
«E tu? Non vuoi partecipare, Markus?»
«Solo se lo desiderate entrambe.»
Maddie lo guarda e annuisce con un cenno impercettibile. Marco si spoglia lentamente. Si avvicina al letto. Maria lo afferra per i fianchi e lo guida tra le sue gambe. Maddie si sposta di lato, poi sale sopra di lei, le prende il viso tra le mani e la bacia mentre Marco la penetra lentamente.
Il ritmo aumenta, il respiro si fa greve. Maddie accarezza il corpo di Maria, la guida, la stimola, le sussurra parole sporche all’orecchio. La donna si lascia andare completamente, travolta da un piacere multiplo, simultaneo.
Il primo orgasmo scuote il letto. Poi un altro. E un altro ancora.
Quando si staccano, sudati, esausti, Maria ride piano, passandosi un dito tra le labbra. «Non credevo che un pomeriggio potesse diventare così interessante.» Lo sguardo è profondo e sensuale, rivolto a Markus.
Maddie si avvolge in un lenzuolo. Marco si siede al bordo del letto, la reflex ancora tra le mani.
«Allora...una content creator e il suo fotografo, su uno yacht extra-lusso, circondati da panorami mozzafiato e ancora nessuna pubblicazione. Chi segue il tuo profilo MadSex potrebbe pensare che ti stai dando troppo da fare su altri fronti e che stai trascurando il tuo lavoro...»
Maddie rimane senza parole, osserva Marco facendo trasparire un attimo di panico.
Lui la osserva, poi sorride e con una calma olimpionica si rivolge alla Fuentes.
«Diciamo che ci stiamo rilassando e poi la maggior parte delle foto che scattiamo qui sono “amatoriali”, per pubblicarle avremmo bisogno di una liberatoria dei soggetti inquadrati, difficili da ottenere, anche perchè il tema principale degli scatti...esattamente come è successo qui, è a sfondo sessuale»
«Suvvia Markus, se fai così mi offendi, pensi forse che sia una stupida? O peggio ancora una sprovveduta?» risponde alterata la donna «Le voci girano, e molte delle persone che state abbordando si conoscono da anni. Sai nessuno si sbottona, ma tutti dicono che regalate emozioni forti in cambio di domande scomode. Siete a caccia di segreti?»
«No, non ti sottovaluto Maria, non so che cosa ti hanno detto di noi, ma come ogni ospite di questa crociera abbiamo interessi da condividere, strade da esplorare, segreti da confessare, coscienze da alleggerire» risponde il fotografo
«Dici tutto e non dici niente, va bene, giochiamo a carte scoperte. Un paio di amiche mi hanno detto che due giovani ragazzi, stanno cercando di affondare il padrone di casa, che sono persone fidate, che lavorano, o meglio lavoravano per un personaggio dal forte accento slavo, che ora però non è più tra noi, questi ragazzi hanno già scoperto un sacco di segreti e ne nascondono probabilmente altrettanti»
«Queste due amiche sembrano avere la lingua un po’ troppo lunga» ribatte innervosita Maddalena.
«Beh, se si va in guerra bisogna prima di tutto cercare alleati e queste mie amiche mi hanno detto che alla fine si sono unite ai due ragazzi e mi hanno chiesto di dare loro anche il mio appoggio» continua la Fuentes
«Allora queste tue amiche sembrano volerti dalla parte giusta, il vento sta cambiando in modo pericoloso, una tempesta incombe, meglio avere un buon salvagente quando sarà il momento di abbandonare la nave.» ribatte Marco fissandola negli occhi.
«Quanto fascino e quanto mistero Markus Roggia. Chi sei veramente?» Chiede la spagnola
«E' un segreto» risponde il ragazzo sorridendo.
Maria si alza e apre una bottiglia di champagne.
Ne versa tre calici. «Brindiamo. Ai segreti.»
Maddie sorride. «A proposito… ce n’è qualcuno che vuoi condividere con noi?»
Maria sorseggia, poi si siede con le gambe incrociate sul letto. Li osserva per qualche minuto, per la prima volta sembra indecisa su come agire. Poi sospira e inizia a parlare.
«Volete informazioni su Martini, vero?»
Marco la osserva senza rispondere.
Lei continua. «Non è solo un miliardario con gusti perversi. Usa questo yacht come piazza di scambio. Contatti, dati, ricatti, soldi sporchi. Io gestisco parte dei fondi. La mia compagnia riceve capitali dalle sue società offshore. Io li muovo tra le banche europee. In cambio ricevo protezione e… libertà.»
«E Pedro Santos?» chiede Maddie.
Maria sorride. «Carne da macello con il fisico di una divinità. Controlla il traffico umano tra il Brasile e l’Europa. La sua ultima spedizione è andata male: una ragazza si è impiccata nella stiva. Martini ha pagato per insabbiare tutto.»
Maria sorseggia lentamente lo champagne, poi posa il calice sul comodino con una lentezza quasi teatrale. «Volete sapere perché parlo, vero?»
Marco non risponde, la reflex appoggiata sulle ginocchia, gli occhi fissi nei suoi. Maddie, seduta accanto a lui, mantiene un'espressione neutra, ma le dita accarezzano distrattamente il bordo del lenzuolo.
Maria si alza in piedi, si avvicina alla finestra. La luce del mare si riflette sul suo profilo, rendendola quasi irreale. «La gente pensa che io sia solo una donna affascinante con accesso ai conti. Ma non hanno idea di cosa significhi muovere davvero i soldi sporchi di mezzo mondo.»
Si volta. «Martini ha almeno venti società offshore intestate a nomi morti da anni. Le sue operazioni non sono solo droga o traffico umano: lui compra silenzi, informazioni, futuri voti parlamentari. Sa tutto prima degli altri. Per questo mi tiene vicina.»
«E tu che ci guadagni?» chiede Maddie.
Maria si stringe nelle spalle. «Libertà. Protezione. L’illusione di essere al sicuro. E…» Fa una pausa, poi si avvicina al letto e si siede davanti a loro, gambe incrociate. «Potere. Mi piace sapere che con una telefonata posso spostare quaranta milioni di euro da Panama a Zurigo, e far fallire una compagnia nel giro di due giorni.»
Marco annuisce piano. «Eppure oggi hai deciso di parlare.»
Lei lo fissa. «Perché Martini sta impazzendo. È diventato paranoico. Ultimamente ha ordinato due esecuzioni solo perché temeva tradimenti. E poi ci sono voci…»
«Che tipo di voci?» Maddie si inclina in avanti, incuriosita.
«Che non si fida più nemmeno dei suoi uomini storici. Che vuole chiudere questo ciclo. Liquidare le collaborazioni più rischiose. Io compresa. Ha contattato Vlad Rosicky, sai?»
Marco trattiene il fiato. «Perché coinvolgere un pazzo come Rosicky?»
Maria alza un sopracciglio. «Perché Vlad non fa domande. Arriva, uccide, scompare. E Martini lo paga in oro. Non soldi tracciabili, non bonifici. Lingotti. Quando un uomo inizia a pagare in oro, significa che si prepara a sparire.»
Un silenzio teso si posa nella stanza. Marco e Maddie si scambiano uno sguardo. Lei rompe il momento: «E Pedro Santos?»
Maria sorride, ma è un sorriso amaro. «Un animale. Ha costruito un impero comprando esseri umani. Li tratta come merce da esportazione. Donne, bambini, organi. Ha comprato medici per falsificare documenti e militari per chiudere un occhio nei porti. Ma ultimamente sta diventando troppo visibile. Troppi scandali, troppi sospetti. Anche lui potrebbe finire nella lista dei sacrificabili.»
«E Matthew Forster?» domanda Marco.
Maria scuote la testa. «Lui è pulito. Incredibilmente noioso, ma pulito. Fa da prestanome per alcune azioni, ma non sa nulla. Penso che Martini lo tenga solo per ragioni fiscali.»
Marco sospira. «Quindi tu vuoi salvarti. E in cambio ci dai tutto questo.»
Maria si avvicina a Maddie, le prende una ciocca di capelli e la fa scorrere tra le dita. «In cambio, voglio un biglietto fuori da questo gioco. Un’identità nuova, un salvacondotto. E magari… qualcuno come te con cui dividere una spiaggia lontana da tutto questo.»
Maddie la guarda con un sorriso ambiguo. «Se ci aiuti davvero, forse un giorno ci sarà una spiaggia.»
Maria si gira verso Marco. «E tu, Markus? Mi porterai con voi?»
Marco la osserva, neutro. «Dipende da cosa sei disposta a fare nei prossimi giorni.»
Maria annuisce. «Farò tutto quello che serve. Ma se domani sparisco, voi due ricordatevi che almeno una volta vi ho detto la verità.»
Maddie le tende la mano. «Se reggi il gioco e resti viva fino a Lampedusa, ci penseremo.»
I palmi si toccano. I nomi si fissano nella memoria. Il patto è fatto.
Continua nella sezione “tradimenti”
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