Racconti Erotici > incesto > Il gioco dei mimi
incesto

Il gioco dei mimi


di Membro VIP di Annunci69.it Curioso917
22.05.2024    |    19.057    |    13 9.5
"“Nooo, cazzo no GIANNA", si gira di scatto e mi strappa la maschera , è un unico urlò, :” NICOLA, PAPÀ”, non riesco a fare nulla , neanche a parlare, ..."
IL GIOCO DEI MIMI


Sono quel che si può definire un traditore seriale,amo tutte le donne,ne sono attratto in maniera irresistibile, belle,brutte,magre,grasse,in loro trovo sempre qualcosa che mi attrae, è per questo che con Ivana (la mia ormai ex moglie) abbiamo deciso di chiudere la nostra storia.
Ivana è una donna bellissima, l'unica per cui ho provato amore anche dopo la conquista e le prime scopate.
Già, perché io mi innamoro, sembra impossibile ma quando punto una donna,penso solo a lei,non mangio,non dormo fino a che la pulzella cede e mi dona le sue grazie,poi in me inizia il declino del desiderio.
Probabilmente sono malato ma non ho trovato nessun medico che lo certifichi.
Con Ivana era diverso, certo è una donna bellissima,ma non era solo questo, ogni volta con lei era come un nuovo inizio ,il sugo della sua topa era il mio nutrimento,i suoi pompini mi svuotavano il midollo.
Non è che faceva qualcosa di speciale, probabilmente dipendeva da me, per un po' mi sono convinto di aver trovato l'approdo sicuro ma ovviamente mi sbagliavo.
Lei ha una figlia di sedici anni,avuta in gioventù da una precedente relazione ,per stare con mamma l'ho riconosciuta e ancora adesso non ne sono pentito.
Mia sorella Gianna quando ci siamo lasciati ha fatto il diavolo a quattro , tant'è che non ci siamo più visti.
Lei e la mia ex continuano a frequentarsi,me lo racconta mia figlia Isabella,del resto abitano nella stessa casa,il Villone di famiglia che ho ereditato dai miei.
Come dicevo,do la caccia a ogni gonnella, un vero malato di figa,il lavoro è l'ultima delle mie preoccupazioni ,mio padre mi ha lasciato l'azienda di cui risulto presidente.
Per fortuna pensa a tutto Gianna, sennò sarei già in rovina.
L'ultima volta che ho visto lei e Ivana è stato alla festa del diciottesimo compleanno di Isabella,da allora nebbia,è un periodo di magra non trovo nessuna che mi coinvolga veramente.
Qualche donna di una notte conosciuta in discoteca oppure minestra riscaldata,per intenderci ,non ho mai preso per il culo nessuna, almeno in senso metaforico,ho sempre cercato single, amanti della propria libertà e in una città come Milano abbondano.
Una sera al bar arriva un amico che non vedevo da tempo,era il mio compagno di scorribande sulle coste Romagnole:”ciao Nico,frequenti sempre il solito bar?, come va la vita”, chiacchieriamo per tutta la serata,lui è sempre stato per una botta e via, quando le serate andavano storte,rimediava con qualche puttana .
Mi parla di un posto,un privè appena aperto,di cui decanta le lodi;”lo sai,mi conosci,in quei posti non c'è gusto,le donne vanno lì per scopare,a me piace la conquista”, come al solito mi prende in giro,mi chiama l'innamorato settimanale, continua a insistere per andare con lui,io cerco di declinare ma alla fine cedo.
L'appuntamento è di sabato davanti all'ingresso del club, a storto collo,mi preparo per la serata, doccia,la mia acqua di colonia preferita,e abiti sportivi comodi e facili da levare.
Entriamo nel locale,io abbastanza scazzato,lui entusiasta, all'entrata pago l'obolo e ci consegnano le mascherine,il mio amico è già cliente ,da lontano adocchia una e in un attimo sparisce.
Io mi sorbisco le regole del locale, comportamento, obbligo del preservativo, tessera del bar, eccetera,eccetera.
Devo dire che il posto è carino,la musica non rompe i timpani,comodi divanetti e bar fornitissimo.
Al momento ignoro le avventrici e mi dedico alla tipa del bar,una stangona rossa con tette da paura,senza giri di parole mi dice che non c'è trippa per gatti, è lì per lavorare, faccio la faccina di bambino triste e lei mi passa il suo numero sotto al bicchiere.
Penso già a domani quando la rivedrò e a come sarà bello stare con lei,ma per questa sera niente da fare,del mio amico nemmeno l'ombra,per un po' resto seduto su un divanetto, poi mi decido a perlustrare il locale.
Bello, niente da dire ma la solita solfa,donne che si fanno scopare in doppia da black,altre che lesbicano mentre i compagni le scopano, il classico lettone rotondo dove una tipa da prova della sua puttanaggine affrontando un numeroso gruppo di caproni infoiati e poi gente che gira stanza per stanza col cazzo in mano.
Mi risiedo con un drink, penso che tra un po' me ne vado,su un divanetto vedo tre donne sedute composte che parlano tra di loro,mi incuriosiscono e chiedo al bar alla mia futura conquista.
“Belle vero,sono tipe strane ,tutte le settimane vengono, quasi sempre di sabato,le ho osservate bene, portano senz'altro parrucche e non parlano con nessuno”, perplesso le chiedo:”cosa vengono a fare,le piace guardare gli altri?”,la ragazza ride allegramente:”non direi, anzi,non parlano ma scopano come ricci,e giocano anche tra di loro, però..”,”c'è un però, dimmi “,”ok sono un po' strane,non credo siano mute,ma comunicano a gesti, insomma il gioco dei mimi, probabilmente è gente importante e non vogliono farsi riconoscere,sai magari ricchi mariti gelosi,ma è solo una mia idea”.
La cosa mi stuzzica,amo le situazioni particolari, decido che la serata può diventare interessante.
Mi avvicino a loro e faccio segno se posso sedermi,rapida consultazione di sguardi e la più alta con un cenno mi invita a sedermi .
Divertente,alzo il bicchiere come a chiedere se vogliono qualcosa,la giovane,fa no col ditino e punta l'indice in direzione del mio pacco , sarò pure un porco,ma la cosa mi eccita e il fratello risponde a dovere gonfiando il pantalone.
Si alzano e mi fanno segno di seguirle, passano a prendere una chiave dorata e me la fanno ballare davanti agli occhi, sicuramente apre una stanza non accessibile a tutti,le seguo divertito e eccitato.
Un enorme letto,e alle pareti teli che trasmettono scene di alto erotismo,non sarà il mio pane quotidiano ma la cosa mi piace.
Come antipasto iniziano a baciarsi,si palpano e leccano tutto il corpo,nella stanza si sente solo ansimare,poi una si avvicina e mi fa cenno di spogliarmi,in un attimo sono nudo,con la verga che punta al cielo.
Una delle tre,mi palpa i testicoli mentre l'amica gli slappa rumorosamente la figa,il suo piacere si trasmette alla mazza,una sensazione stupenda,sono anni che non godo di una simile pompa,forse dai primi anni di matrimonio.
La giovane si dedica al culetto dell'altra che dai mugolii sembra apprezzare,poi il via.
Mi fanno stendere a pancia su,la più giovane sale su di me',impugna il cazzo e lo fa sparire completamente nella sua topina, inizia subito a galoppare,le chiappe sbattono sul mio pube,ha lo sguardo rivolto al cielo, accelera e ansima forte,poi si solleva facendolo quasi uscire e si lascia andare a peso morto,questo giochino ripetuto più volte,mi porta oltre il limite,la ragazza riprende accelerando il ritmo, io grugnisco e riempio il gommino.
Come mi aspettavo era solo l'antipasto,quella che mi faceva la pompa,mi sfila il goldone,lo alza fino a superare le sue labbra,poi lo prende per la cima e scarica tutto il contenuto tra le sue fauci, immediatamente le altre due si precipitano,sulle sue labbra e le tre si dividono da buone amiche la mia sborra.
Non me la cavo così,in due ore se scopo in ogni buco,la giovane si fa inculare a pecora mentre la socia riesce a farle entrare la mano fino al polso nell’elastica figa,pazzesco ,mentre il cazzo scorre nel budello sento le nocche chiuse a pugno.
Mai conosciuto femmine così porche,in tre ore riempio altre due volte i preservativi e le bocche di tutte tre,ormai sono ridotto a uno straccio,ma la situazione è così coinvolgente che l'uccello rimane in tiro,se continuo con questo ritmo rischio l'infarto.
Siamo chiusi qui da più di tre ore ma in tutto questo tempo nemmeno una parola ,le tre si fanno capire alla perfezione, ora ritengo che è il momento di andarmene ma la più alta si mette a pecora e con una mano si apre le piccole labbra del pertugio , nonostante sono sfinito,chi sono io per rifiutare il suo desiderio,ci vuole tutta la bravura delle labbra delle altre due per fare resuscitare il piccolo ma riescono a fare il miracolo e mi accingo all'ultimo piacevole sforzo.
Queste Erinni, sono pericolose, potrebbero portare un uomo alla morte,ma non me' almeno per questa notte.
Grazie alle precedenti sborrate il randello entra scivolando nel caldo budello,la frenesia è finita,mi godo l'inculata quasi con amore,la tipa geme e si agita come una biscia,queste tre non sono mai sazie.
All'improvviso,un movimento e le cade la parrucca,le scosto i capelli e mi accingo a baciarle il collo.
Mi si gela il sangue, sotto l'attaccatura dei capelli ha una voglia a forma dell'isola di Sardegna con tatuate le sue iniziali, non può essere una coincidenza,vorrei fuggire da qui,ma dalla gola mi esce un urlo.
“Nooo, cazzo no GIANNA",si gira di scatto e mi strappa la maschera , è un unico urlò,:” NICOLA, PAPÀ”,non riesco a fare nulla , neanche a parlare, raccolgo i vestiti e scappo come un ladro.
Mi rinchiudo in casa,ho la mente confusa, annebbiata,se chiudo gli occhi vedo i loro volti disperati,non ho potuto farci niente però mi sento in colpa,
in modo particolare nei confronti di Isabella che reputo mia figlia.
Passano più di due settimane, sono in casa a poltronire,da quella sera non ho più fatto sesso,ho come un rifiuto.
Sento suonare il campanello del mio lussuoso superattico,mi trascino a aprire la porta , è da giorni che non ho cura della mia persona, barba lunga e perennemente in pigiama.
Resto impietrito, è Isabella, tiene gli occhi bassi,:”posso entrare papà”,la faccio accomodare,si siede sul divano con gli occhi sempre puntati a terra, vorremmo dire chissà cosa ma nessuno di noi ha il coraggio di parlare per primo.
“ Come sta mamma?”,”così,lo sai non ti ha mai dimenticato ma dopo l'altra notte, siamo tutte scombussolante”,”sapessi io figlia mia,mi sento una merda specie nei tuoi confronti, purtroppo non potevo immaginare”,”non darti colpe che non hai, praticamente ti abbiamo adescato noi,non mi vergogno se qualche volta mi comporto da troia,io mamma e zia, facciamo sesso tra di noi ben prima che vi siate separati,ma non è di questo che volevo parlarti,mi mandano loro “,”ah, qualsiasi cosa vogliano me lo merito,non valgo niente come uomo, marito e padre, forse è meglio che sparisca dalla vostra vita,sono un inetto,mi sono sempre appoggiato alle spalle di mia sorella,sono un perfetto fallimento”.
“Che dici,sei stato un padre magnifico,mi hai sempre trattata da figlia,ti voglio bene”,”anch'io cara anch'io e voglio bene anche a mamma, sono soltanto un cretino che vive in un mondo fuori dalla realtà,non so cosa cerco dalle donne e le uniche che mi hanno amato veramente sono riuscito a ferirle”.
Tutti e due abbiamo gli occhi lucidi, Isabella si getta tra le mie braccia:"non lasciarmi papà ti prego “.
Restiamo stretti a piangere, forse è giusto fare uscire le lacrime :”papà la mamma e la zia vogliono incontrarti”,”bene piccola, digli quando vogliono, ormai mi sento un ameba e non ho voglia di nulla, hai mangiato?”,”non ancora, Ivana e Gianna sono al ristorante qua vicino che ci aspettano,ti prego vieni “,”tranquilla amore non faccio più l'errore di sottrarmi alle responsabilità, telefona e di loro di aspettare una mezz'oretta, giusto il tempo per rendermi presentabile, Isabella si avvicina e mi bacia,non un bacio tra padre e figlia io mi sottraggono e vado in bagno, sento Isabella alle mie spalle:”scusa papà,non dovevo ma è inutile negarlo ti desidero anche come uomo e da ben prima di quella maledetta sera”.
Come posso dirle la verità, anch'io la desidero, è da quella sera che la desidero.
Lavato e sbarbato ci incamminiamo a piedi,il ristorante è a pochi isolati, quando siamo davanti alla porta mi prende per mano e entriamo.
Loro sono sedute su un tavolo appartato,il cameriere si avvicina per prendere le ordinazioni, Gianna gli fa cenno di aspettare, sembrano più imbarazzante di me, Ivana è la prima a alzare lo sguardo,:”siedi teso…”,si accorge che gli stava sfuggendo, tesoro,:”non possiamo ignorare quanto successo, è stato un incidente,ma tu non hai nessuna colpa”,”fosse solo questo,ho affidato tutto nelle mani di Gianna ,ho lasciato l'unica donna che ho amato per inseguire delle chimere,ho fatto sesso con mia figlia e confesso che non riesco a pentirmene,sono un vigliacco,vi ho rovinato la vita ,se solo potessi tornare indietro “.
Gianna mi guarda,:”perché no, quando era in vita nostro padre,ti destreggiavi negli affari,a volte sembravi uno squalo, non so cosa ti è successo,ami questa donna ma sei fuggito, Isabella a sempre smaniato per tè,con lei ti sei comportato meglio del miglior genitore genetico e non devi preoccuparti se come lei anche tu la desideri,noi siamo qua, dipende tutto da tè,scappare o affrontare la realtà,una realtà diversa dove esistono solo tre donne e un uomo che tutte siamo disposte a amare”,non so cosa dire,ho la testa in confusione ma mi rendo conto che se non prendo questo treno le perderò.
“Senti, tesoro o se preferisci amore,ora è meglio che te ne vai,se decidi di provarci,noi ti aspettiamo, quello che è successo potrebbe diventare la nostra routine, sarei la donna più felice del mondo se varchi quella soglia “.
Esco dal locale,non penso neanche al cibo, nella testa mille considerazioni,ma è inutile mentirei a me stesso,da domani tornerò a fare veramente il presidente, mentre cammino sul mio volto appare un largo sorriso la vita ricomincia.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il gioco dei mimi :

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni