LA SVELTINA N.5 - FESTA DI COMPLEANNO – RACCONTO BREVE

L’idea che aveva avuto Giulio per il suo diciottesimo compleanno gli era proprio piaciuta e i tre che gli aveva presentato gli erano sembrati subito simpatici.
Lo aveva sempre intrigato la prospettiva di entrare in quel cinema a luci rosse ma le uniche due volte che ci aveva provato si era dovuto arrendere davanti all’intransigenza della cassiera che non lo aveva assolutamente fatto entrare senza un documento che comprovasse la sua età.
“Prepara la carta d’identità.” lo schernì Giulio avvicinandosi alla cassa dove chiese cinque biglietti e pagò per tutti ma come l’addetto vide la faccina di Michele che di anni ne dimostrava si e no quindici intimò un deciso: “documento per favore.”
Questa volta, quasi con spavalderia lo prese e lo esibì soddisfatto.
“Ah! Diciotto… Proprio oggi….” e non aggiunse altro.
Varcarono le tende poste alla fine della sala e, guidati da Giulio, arrivarono fino alla fila centrale, quella un po’ più larga delle altre.
In sala c’erano forse una decina di spettatori, sicuramente più attenti ai nuovi arrivati che al film.
Giulio si portò quasi al centro della fila e fece sedere il suo giovane amico prima di lui mentre gli altri due li oltrepassarono.
Mentre il video stava esibendo un primo piano di una profonda penetrazione anale fatta dal solito superdotato Giulio sussurrò: “ti ricordi cosa ti ho detto che si fa in questi cinema?”
“Si, se si trova quello giusto si fa sesso.”
“Esatto! E tu hai voglia?”
“Dai! Lo sai che ho sempre voglia...”
“Anch’io. Ti va di venirmi sopra a smorzacandela?”
“Qui! Adesso? E loro?”
“Si, adesso e loro sono il resto del tuo regalo di compleanno. Inizi con me e poi continui con loro. “Ti va l’idea? Quando abbiamo scopato anche con Federico hai detto che ti era piaciuto tantissimo con due… Ho pensato che per il tuo diciottesimo potevamo fare una cosa speciale. Con quattro e al cinema. Quando ti capiterà più un’occasione così?”
Il ragazzo si girò a guardarlo mordicchiandosi le labbra eccitato solo all’idea di fare una cosa del genere.
“Loro si mettono tutti il preservativo, solo io ti vengo in culo...”
“Dai… porcello...”
“Togliti i pantaloni.”
“Per questo mi hai fatto mettere solo la tuta e niente sotto...”
Gli sorrise mentre lui, goffamente, si sfilò l’indumento restando completamente nudo dalla vita in giù.
Anche Giulio si abbassò i pantaloni di quel tanto che bastava per far salire verso l’alto, dritto come un missile, il suo pisello già eccitato e si sdraiò fin che le ginocchia si fermarono contro lo schienale della fila davanti.
“Per questo hai scelto questa fila...”
“Si, è la più larga e ci si può mettere comodi. Dai, scavalcami.”
“Dritto o girato?”
“Come sei adesso.”
“Ma non ho il lubrificante.”
“Eccolo, mettine poco.”
Un attimo dopo gli era seduto sopra a gambe spalancate e ci mise pochissimo per farselo entrare tutto.
“Vai, fai tutto tu. E’ il tuo compleanno…”
Cominciò a cavalcarlo scoprendo come quella posizione gli consentisse di appoggiare perfettamente i piedi a terra e di muoversi agevolmente sulle ginocchia.
Il cazzo del suo amante iniziò a scorrere velocemente e continuò fin quando un trattenuto grugnito non segnalò a tutti che il primo traguardo era stato raggiunto.
“Sei pronto?” chiese Giulio al ragazzo vicino a lui.
“Si, pronto.”
“Hai messo il cappuccio?” miagolò Michele.
“Si!”
Con dei movimenti goffi passò prima una gamba e poi l’altra attorno a quelle di Maurizio che nel frattempo aveva assunto la stessa posizione sdraiata di Giulio e, aiutandosi con la mano perché il suo pene non era proprio dritto, se lo sistemò sul buchino abbassandoci sopra e riprendendo quel deciso movimento che aveva interrotto.
Improvvisamente si arrestò vedendo che alcuni spettatori si erano spostai nella fila davanti alla loro ed invece di guardare il film erano intenti a godersi lo spettacolo… dal vivo.
“Tranquillo. Vai avanti. E’ normale che facciano così. E poi siamo giovani. Pensa che voglia che gli stiamo facendo venire a questi.” gli bisbigliò in un orecchio Giulio che si era già richiuso i pantaloni dopo essersi pulito con un fazzolettino.
Tranquillizzato continuò a muoversi facendo raggiungere l’orgasmo anche al nuovo amico. Con la stessa disinvoltura passò al terzo che, a differenza degli altri due, mentre lui si stava autoimpalando, gli afferrò il pisello e iniziò a masturbarlo con decisione. Continuò e continuò, adeguandosi al ritmo della scopata e lo fece così bene che poco dopo partì una serie di schizzi che raggiunse lo schienale della poltrona.
Uno dei vecchietti seduti raccolse avidamente con la mano quelle gocce portandosele alla bocca proprio mentre anche il terzo orgasmo si consumò nella sala.
Michele, ormai quasi con disinvoltura si fece sul quarto ragazzo e ricominciò da capo, stanco ma con la gioia alle stelle sia per il piacere anale che stava provando così a lungo sia per quanto aveva provato poco prima ed anche per quanto lo aveva eccitato il gesto di quello sconosciuto spettatore.
Nel frattempo una mano… vagante, proveniente dalla fila davanti a loro aveva iniziato ad accarezzargli le glabre cosce e, dopo aver aperto la cerniera della tuta si dava da fare nel titillargli i capezzoli duri e sporgenti, aggiungendo ancora più godimento di quanto non ne stesse già provando.
Alla fine anche il terzo sacchettino si riempì e il festeggiato, terminato di giocare con il suo regalo di compleanno, quasi completamente nudo se ne ritornò al suo posto e si rivestì giusto in tempo per farsi trovare a posto per quel minutino in cui si accesero le luci.
Soddisfatti i quattro uscirono dalla sala.
“Sabato i miei non ci sono e ho casa libera dal tardo pomeriggio almeno fino a mezzanotte. Vi va di venire tutti da me e magari… giochiamo un po’?”
Giulio guardò Michele che gli sorrise con uno sguardo complice sussurrandogli: “certo che mi va, ma me lo vuoi proprio far sfondare il buchino...”