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Gay & Bisex

CAZZI IN FILA, GRAZIE PADRONE!


di RedTales
14.06.2023    |    9.887    |    23 9.6
"Dio che fortuna ho avuto quando ho incontrato il Padrone! Lo so, ho visto Pierluigi solo sabato, due giorni fa, ma oggi mi ha cercato di nuovo come se..."
Avventura fresca. È di ieri. Sono stato combattuto fino all’ultimo se scriverla oppure no e, alla fine, ho deciso di mettermi alla tastiera soprattutto per esprimere la mia gioia per questo momento felice che sto vivendo dove, anche senza cercarlo troppo, il sesso mi viene incontro. Dio che fortuna ho avuto quando ho incontrato il Padrone!
Lo so, ho visto Pierluigi solo sabato, due giorni fa, ma oggi mi ha cercato di nuovo come se sapesse che mi era venuto un certo prurito intimo che nemmeno una lunga sega era riuscito a placare ed è venuto a prendermi sotto casa e mi ha portato in una zona di campagna che non avevo mai frequentato non sapendola luogo di incontri.
Infatti era la prima volta che raggiungevo quel posto e, dopo una bella camminata su una stradina senza incontrare anima viva, ci siamo fermati vicino una zona decisamente abbandonata con una ricca vegetazione incolta e con l’erba abbastanza alta. Ho perfino pensato alle possibili zecche… In ogni caso tutto bello ma di cazzi… neanche l’ombra anche se il Padrone sembrava tranquillo e, di tanto in tanto allungava lo sguardo sul sentiero che avevamo appena percorso come se si aspettasse di vedere qualcuno.
Improvvisamente arriva la solita richiesta: “spogliati.” Lo faccio, facendo un fagotto con i vestiti che poi appoggio sulla ghiaia della strada ma continuo a domandarmi perché siamo li e quale sarà la sorpresa perché mi sembra ovvio che me ne abbia preparata una. Ed è altrettanto certo che ha pensato a tutto perché mi getta davanti ai piedi perfino un paio di ciabatte che indosso immediatamente.
Restiamo fermi, in attesa di qualcosa, nell’assoluto silenzio fin quando si sente un rumore di passi provenire dal sentiero ghiaioso e, girata la testa in quella direzione, vedo arrivare un ragazzo giovane di carnagione scura. È evidente che non è italiano e immagino possa essere pachistano o indiano anche perché indossa abiti etnici… Procede spedito e sicuro, come se sapesse di trovarci e, quando ci arriva vicino, guarda Pierluigi e i due si scambiano un cenno di saluto come se lo conoscesse ma non si dicono nulla. Quindi si gira verso di me e, sempre in silenzio, si abbassa i pantaloni.
La cosa mi piace immediatamente e so benissimo quale è il mio compito: allungo una mano per accarezzargli le palle pelose. Lui lascia fare e così mi abbasso e inizio a toccarlo. Per tutta risposta fa scendere fin quasi alle caviglie i larghi pantaloni che indossa e le mutante.
“Perfetto” penso mentre lo stringo tra le dita e inizio a masturbarlo per un po’ per poi avvicinare, quasi timidamente, la bocca fermandomi a pochi centimetri dalla scura cappella. Resto così per qualche istante mentre lui non fa nulla, anzi, è evidente che sta aspettando la mia bocca e così comincio a leccarlo. Sa di sapone e, dopo pochi colpi di lingua me lo infilo tutto tra le labbra.
A questo punto penso sia inutile descrivere il solito pomino che cerco di fare al meglio perché assomiglia a tutti quelli che ho fatto finora. Lui rimane fermo ed io muovo la testa oppure succhio fin quando non lo faccio venire. Lascio scivolare in gola anche l’ultima goccia e quindi mi stacco. Lui mi guarda e fa un cenno di ringraziamento e se ne va iniziando subito ad armeggiare con il telefonino.
Mi viene in mente che potrebbe essere anche afgano ma è una pura supposizione e, in ogni caso, metto a fuoco che, anche se misera, quell’uscita non si è risolta con un nulla di fatto. Osservo il Padrone che è sempre lì, a pochi passi da me e poi mi guardo intorno ma non vedo nessuno.
Mi alzo in piedi e resto in attesa, immobile come Pierluigi. È chiaro che ci sarà ancora qualcosa...
Non passano nemmeno dieci minuti che sento dei passi avvicinarsi. Noto due perone che stanno venendo verso di noi. Mi sollevo sulle punte per osservare meglio e mi accorgo che indossano dei tipici pantaloni come il ragazzo di poco prima. Puntano dritti verso di me e appena mi sono vicini uno di loro tira fuori l’uccello e lo agita in un palese invito. Per tutta risposta mi accuccio e spalanco la bocca invitandolo ad avvicinarsi con la mano.
Un attimo dopo lo sto succhiando mentre l’altro ragazzo, giovanissimo anche lui, rimane lì, a fianco del Padrone, senza cercare di intervenire.
Me lo lavoro un po’ ma sono scomodo quindi lo invito a gesti a seguirmi poco più in la dove mi siedo su una grossa pietra che avevo visto poco prima e che mi consente di stare ben seduto e con la testa alla giusta altezza del cazzo…
Inutile dire che soddisfo anche questo fino alla fine per poi accettare il terzo che, diligentemente aveva atteso il suo turno.
Mi ritrovo così un altro cazzo in gola, più o meno piccolino come gli altri due che lo avevano preceduto, decisamente scuro e circondato da una fitta coltre di grosso crine nero. Curiosamente tutti e tre sanno di… pulito anche se la loro crema ha sapori diversi…
Ci metto poco perché anche questo sborra con facilità e, a quel punto, penso di essere abbastanza soddisfatto per aver assaggiato quei tre giovani cazzi. Ma è proprio quando l’ultimo ragazzo si gira per andarsene che sgrano gli occhi perché dietro di lui, come se si fossero messi a fare la fila all’Ufficio Postale ne scorgo altri. Sono sbigottito anche perché non mi ero accorto della loro presenza. Sembrano essere tutti della stessa etnia e sono molto giovani, sulla ventina o poco più.
Guardo i loro visi puliti incorniciati da rade e corte barbe nere. Qualcuno sorride e tutti guardano verso di me. Sono letteralmente sorpreso perché mai, in tanti anni di “porcate” mi ero trovato in una situazione simile.
È evidente cosa vogliono ed io sono ben felice di accontentarli.
Che dire, proseguo a lungo usando solo la bocca. Curiosamente nessuno di loro ha un cazzo degno di nota. Sono tutti piccolini anche se durissimi. Di tanto in tanto volgo lo sguardo intorno ma continuo a vedere… la fila. Sicuramente il Padrone è lì vicino ma non riesco a scorgerlo.
Sento qualche ragazzo parlare ma lo fa in una lingua strana e sconosciuta. In ogni caso sono… gentilissimi. Si offrono e attendono quasi diligentemente che faccia tutto io, senza spingere i cazzi in bocca o senza schiacciarmi la testa contro di loro e nemmeno parlano o ridono mentre li sto accontentando. Semplicemente si godono il “servizietto”…
Mi sembra perfino surreale il fatto che stiano in fila, uno dietro l’altro e che nessuno provi a toccarmi… Chissà perché…
Sono davvero tanti, forse una decina, forse di più. Noto che tutti, a parte due molto resistenti, ci mettono poco a schizzare. I cazzi mi sembrano tutti uguali, scuri, quasi tendenti al nero, con la cappella più scura. Le palle non sono grosse ma sode e, a parte quelle di uno, compresse nello scroto che è assai aderente al corpo e non sono penzolanti. Sono bellissime da accarezzare...
Quasi mi spiace per il Padrone ma quello che mi sta facendo fare è bellissimo, direi che avrei pagato per poterlo fare. Certo se si fossero gettati tutti insieme su di me sicuramente sarebbe stato più appagante come se avessero provato a riempirmi il culo ma… va benissimo così.
Ho anche la possibilità di assaggiare così tanti sapori diversi perché ogni schizzata ha un suo gusto: c’è quella molto dolce, la acida, la salata, quella che pizzica in gola…
Ad un certo punto… la fila finisce. Davanti a me ho solo il Padrone che si avvicina, mi guarda e raccoglie con l’indice alcune gocce di crema che ho sul petto e me le fa leccare.
Mi accorgo che sono praticamente pulito, ho inghiottito tutto e… a parte quelle poche gocce, non ho perso nulla del nettare caldo che mi hanno riversato in bocca. Mi rendo conto anche che se muovo la mandibola provo un dolorino, sicuramente per i prolungati ed inusuali movimenti che ho fatto per così tanto tempo. Ho le labbra secche e credo screpolate e la gola mi brucia. Faccio fatica a deglutire senza un forte fastidio.
Pierluigi ha un’espressione soddisfatta e, preso il telefonino, mi ordina di mettermi in posa dicendo esattamente come devo sistemarmi. Fa parecchie foto anche se non sembra soddisfatto dei risultati e, alla fine, mi fa rivestire.
Quando scendo dalla sua macchina cerco di non far trapelare la gioia per la bella esperienza che mi ha soddisfatto tanto anche se mi ha lasciato dentro una gran voglia che ho placato con una lunghissima sega appena entrato in casa.
In tarda serata mi ha inviato alcuni degli scatti che mi ha fatto e che ho inserito nel profilo. Sono le due foto in mezzo ai cespugli...
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