Racconti Erotici > Gay & Bisex > TANTO SESSO NELLA SUITE.
Gay & Bisex

TANTO SESSO NELLA SUITE.


di RedTales
05.03.2019    |    21.916    |    12 9.8
"” Mangiarono quegli ottimi piatti compiacendosi della loro nudità e, quando ebbero finito, l’uomo ritornò alla carica, non sembrando ancora sazio del sesso..."
Federico ha appena passato la cinquantina e si può considerare una persona arrivata… Possiede un’avviata azienda e una notevole solidità economica che gli permette di soddisfare ogni desiderio.
Ha divorziato da una decina di anni e da alcuni, in modo veramente casuale, ha scoperto quanto sia interessante, piacevole e coinvolgente il sesso fatto con un altro maschietto. Il suo partner ideale è giovane, passivo e preferibilmente effeminato. Cerca i suoi amanti su annunci e siti che conosce e li preferisce non mercenari, anche se, pur se sporadicamente, non si fa mancare qualche “professionista”. Tra questi ultimi chiama quasi esclusivamente ragazzi asiatici perché soddisfano appieno le sue voglie.
Quello che adora più di tutto però è la… caccia. Il mettersi in gioco in prima persona alla ricerca di un compagno di sesso. E lo fa in una ristretta cerchia di locali dove ha scoperto la cosa possibile e fattibile. Per sua… serenità questi ambienti sono tutti ben lontani da dove risiede onde non rischiare di incappare in qualche conoscente…

Andrea è poco più che un ragazzo e nemmeno dimostra i suoi ventun anni. Studia all’università e da alcuni anni si è lasciato coinvolgere in un rapporto omosessuale con un vicino di casa un po’ più grande di lui che gli ha fatto scoprire dolcemente i piaceri del sesso. Piaceri che col passare del tempo ha sentito sempre più suoi fino al punto di non poterne più fare a meno. Purtroppo da alcuni mesi lo splendido rapporto tra i due si è bruscamente interrotto a causa della moglie dell’altro che, scoperta la loro relazione, ha fatto fuoco e fiamme. Andrea, che aveva conosciuto solo lui, si è trovato improvvisamente solo e, con il passare delle settimane, sempre più desideroso di soddisfare i propri appetiti sessuali con qualcuno. Non sapendo davvero come fare e passate intere giornate in rete per avere delle risposte un giorno decide di provare in un locale descritto come “luogo di facili incontri”. La sua speranza è quella di incontrare un trentenne o qualcuno anche più giovane per… fare del sesso.

Come amava fare, anche quel fine settimana era al Nautilus alla ricerca di un ragazzo. Ormai era da tempo che aveva scoperto il sottile piacere della… caccia, della ricerca di un partner con cui fare esclusivamente sesso mettendosi in gioco come persona e non avvalendosi della sua cospicua disponibilità finanziaria. Quella rimaneva, anche se saltuariamente, il ripiego nel caso non avesse “rimorchiato” nessuno.
Anche quella volta, riconoscendolo, il barman, truccato in modo esagerato e con il suo modo sfacciato di “checca di mezza età” lo salutò con brio iniziando a conversare sui soliti frivoli argomenti per poi indicargli due ragazzi che aveva notato e che forse potevano fare al caso suo.
“In particolare quello non lo ho mai visto qui ma da come mi ha ordinato direi che è una sorellina che non vuole scoprirsi. E poi è giovane, tanto giovane. Credo possa essere il tuo tipo, non credi?” Proseguì, facendogli l’occhiolino: “però sene vuoi una esperta e che ti sappia far impazzire…” e allungando la mano sulla sua concluse: “stasera finisco alle undici, se mi aspetti...”.
Federico le sorrise, le appoggiò l’altra mano sopra in una delicata carezza e le allungò un pezzo da cinquanta per pagare il drink: “magari un’altra volta. Quel ragazzetto mi sembra interessante. Tieni pure il resto.”
Il barman sorrise, ringraziò per l’abbondante mancia e si spostò per servire un altro cliente.
Federico, forte della sua sicurezza, si spostò per osservare il ragazzo indicato e si avvicinò sedendosi al tavolino al suo fianco e iniziando poco dopo a conversare, pur se in modo banale, con lui. Trascorsa una buona mezz’ora tra i due, ormai seduti allo stesso tavolo, si respirava aria di empatia, principalmente dovuta alla dialettica dell’uomo, capace di coinvolgere in più fronti il giovane. Così, considerando anche l’ambiente e la quasi certezza del perché entrambi si trovavano li, ben presto il soggetto di quella chiacchierata si spostò su temi ben più definiti che li portarono ad una rapida conoscenza dei reciproci desideri. Federico si scoprì quasi subito confidando quanto fosse attratto dal giovane ma anche l’altro, pur non convinto appieno dall’età dell’uomo, si dimostrò interessato, forse più che dal fisico dalla sua capacità verbale e dai modi squisiti evidenziati in quell’approccio.
Fatto sta che dopo un’oretta di piacevoli chiacchiere i due si alzarono e si avviarono assieme all’uscita con l’intento di raggiungere l’hotel di Federico per trascorrere dei piacevoli momenti anche se Andrea non era completamente certo della cosa perché la sua idea iniziale prevedeva di incontrare un ragazzo non molto più grande di lui.
In ogni caso la successiva corsa in taxi all’hotel, la maestosità dello stesso ed infine la scoperta che la stanza era niente meno che una suite lo tranquillizzarono e gli fecero cambiare idea, rendendolo assai più sicuro di aver fatto la cosa giusta anche se nella sua mente restavano molti dubbi sull’età di quell’uomo che poteva essere anche più grande di suo padre anche se sembrava così gentile, educato e affabile. In ogni caso apprezzo la disinvoltura con cui salutò il receptionist e la maestosità della camera che in realtà sembrava più un miniappartamento e la semplicità con cui lo invitò a sedersi per bere qualcosa.
Come l’uomo ritornò con i bicchieri gli si sedette accanto e, dopo un brindisi e un sorso di quell’ottima bevanda, iniziò subito a baciarlo sul collo per risalire in rapida successione alle labbra.
Andrea lo lasciò fare, aspettandosi un immediato approccio in quanto era andato li per fare sesso con lui e lo sapevano bene entrambi. Contemporaneamente al lungo bacio le mani di entrambi iniziarono la scoperta dei loro corpi e, in rapida successione, ad intrufolarsi sotto gli indumenti per raggiungere la pelle fino a lasciarli scamiciati.
Successivamente l’uomo lo invitò ad alzarsi e a spogliarsi: “ti voglio vedere nudo!”
Andrea ubbidì e con rapidi movimenti si tolse tutto quanto indossava esibendo un corpo splendido all’uomo che lo osservava e che lo ammirò con evidente brama.
Effettivamente, raggiante nella meraviglia dei suoi vent’anni, stava mettendo in mostra un fisico stupendo e perfettamente modellato che suscitò una lunga sequenza di apprezzamenti entusiasti: “sei sfolgorante, una meraviglia! Con un corpo così tu gli uomini li fai cadere ai tuoi piedi.” E, iniziando ad accarezzarlo, trovandolo morbido e liscio dappertutto, proseguì: “stupendo, magnifico. Hai le spalle delicate e vellutate. Mh! La schiena è sublime. Che curve! Dio! Hai un culetto eccelso: morbidissimo ma sodo. Sporgente e così tondo...”
In parte esagerò ma per lo più disse la verità perché quanto aveva davanti era veramente favoloso.
Restò così piacevolmente colpito dalla spontaneità del giovane che persino arrossì dinnanzi i suoi complimenti che, contrariamente a quanto faceva di solito, non riuscì a trattenersi e dopo averlo afferrato per i fianchi iniziò a baciargli e leccargli la pancia per scendere quindi al pene che trovò già completamente eretto. Lo accolse tra le labbra e iniziò a succhiarlo con avidità non smettendo fin quanto non lo sentì ansimare e ricevendone quasi subito un abbondante schizzo che inghiottì con golosità, aspirandolo fino all’ultima goccia. Lo lasciò uscire solo quando iniziò ad ammosciarsi, rimettendosi seduto con la schiena appoggiata allo schienale della poltrona e sorridendogli: “non lo faccio mai. Ma tu mi hai stregato. Sei davvero una meraviglia. Mi stai facendo impazzire” pronunciò con un leggero affanno fissando profondamente gli occhi azzurri del suo giovane partner ed invitandolo ad aiutarlo a spogliarsi.
In breve anche Federico si mostrò nudo. Il fisico, nonostante gli anni, era tonico e scolpito da lunghe sedute di palestra e normalmente peloso. Quello che notò immediatamente Andrea però fu la buona dotazione che faceva bella mostra di sé… già pronta all’uso. L’uomo lo afferrò per una mano e lui si lasciò condurre nella camera dove un lettone e una luce già soffusa li attendeva.
Non si spesero in molte parole, lasciandosi andare subito ai piaceri della carne. Non ci mise molto a penetrarlo a pelle, vincendo anche la sua ritrosia a farlo senza preservativo e convincendolo della sua perfetta salute e, dimostrandosi un abile maestro, gli propose e lo trascinò in svariate posizioni e si soddisfò a lungo in quel tenero corpo. La loro fu un’intesa intima e condivisa da entrambi con passione che sfumò in mille sfaccettature passando dalla dolcezza alla ruvidità per riproporsi nuovamente in modo delicato ma per sprofondare poco dopo nel turpe per poi ricominciare.
Di sicuro Federico riuscì a dare il meglio di sé, stimolato ed appagato da quel fiore che gli si concedeva e che riuscì a soddisfare a lungo portandolo più volte a raggiungere altri orgasmi dopo quel primo esploso tra le labbra.
Andrea si dimostrò un ragazzo caldo e passionale e assai facilmente eccitabile analmente. L’uomo liberò il suo fluido per ben tre volte nel suo corpo, deflagrando, dopo lunghissime scopate, per due volte nel buchino, che si dimostrò facilmente dilatabile ed assai accogliente, ed una terza tra le labbra di quella bocca che fu splendida nell’ospitarlo ed esperta nel succhiarlo.
Dopo due abbondanti orette di sesso si ritrovarono sdraiati a fianco sul lettone sudati, appiccicosi e sfiniti ma entrambi totalmente soddisfatti.
“Ti va di mangiare qualcosa?”
“Si.”
“Mai mangiato con servizio in camera?”
“No.”
“Perfetto, allora oggi mangiamo qui.”
Ben presto la cena fu servita in camera e i due uomini ricevettero i camerieri in accappatoio ma appena la porta si richiuse Federico, con uno sguardo malizioso si tolse subito l’indumento invitando anche il giovane amico a farlo.
“Nudi si mangia meglio, te lo assicuro.”
Mangiarono quegli ottimi piatti compiacendosi della loro nudità e, quando ebbero finito, l’uomo ritornò alla carica, non sembrando ancora sazio del sesso fatto: “adesso faccio fatica a farlo tornare duro ma ti va se gioco un po’ con il tuo buchetto e ci infilo dentro dei giocattolini?”
Andrea rimase sorpreso e lo fu ancora di più quando gli aprì davanti una valigetta piena di plug, falli e vibratori.
“Ti va?”
Accettò e si lasciò sistemare sul divano a pancia in giù e con due cuscini sotto la pancia per far restare il culetto sollevato e bello sporgente. Appoggiò la valigetta sul tappeto al suo fianco in modo che potesse vedere sempre che cosa si apprestasse ad usare e si sedette quasi contro di lui e, con un dito, si fece strada nel pertugio che era nuovamente strettissimo e sentenziò che serviva un po’ di lubrificante e quindi passò all’azione.
Si divertì ad infilarne parecchi, sempre più grossi e lasciandone alcuni vibrare a lungo all’interno e godendosi lo spettacolo del corpo del ragazzo che fremeva a quelle sollecitazioni.
Ad ogni cambio aspettava, con misurata malizia, di vedere lo sfintere richiudersi prima di introdurre nuovamente un altro plug. Alla fine probabilmente quasi tutti quegli oggetti si erano affondati in quel morbido pertugio.
Ovviamente durante l’intera operazione l’uomo parlò tantissimo al ragazzo invitandolo a confidarsi e ad esprimere cosa provava mentre lui si profuse in continue lodi per le sue forme carnali.
Alla fine gli comunicò che ne restava solo uno aggiungendo con malizia: “se lo vuoi provare...”. Lo guardò mentre si allontanò per prenderlo in un’altra valigetta e quando riuscì a vederlo rimase stupefatto per lo stupore: “ma è enorme! Non posso prenderlo. E’ troppo grosso!” Per nulla sorpreso Federico afferrò con l’altra mano l’ultimo fallo che gli aveva spinto dentro e gli fece notare come non fosse poi così diverso. Fatto sta che dal diniego iniziale, imbonito dalla dialettica dell’uomo, passò ad un “possiamo provare ma non credo di farcela.”
Posizionati meglio i cuscini per sistemarlo in una posizione ancor più ottimale, dopo aver ben lubrificato quel gigantesco oggetto, lo puntò con sicurezza tra lo spacco verticale iniziando a farlo entrare. Incontrò subito una certa resistenza seguita da un diniego di Andrea che dopo un ulteriore fiume di parole gli permise di continuare. Così, millimetro dopo millimetro, lo sfintere si lasciò aprire inghiottendo la punta che era più stretta del resto e, sempre con pazienza anche metà del resto si intrufolò nel corpo del ragazzo aprendolo però in un modo innaturale.
“Basta, basta, mi sento sfondare. Lo sento tutto. Mi tira dappertutto. Mi fa male. Fermati.”
Si fermò nuovamente ma non indietreggiò mantenendo una pressione costante per evitare che uscisse e, dopo un’altra manciata di minuti finalmente sentì venir meno la resistenza e, repentinamente, il canale si aprì per accettare l’ingombrante intruso.
“E’ dentro? E' tutto dentro?”
“Tutto! Lo hai preso tutto. Visto che non era impossibile!” esclamò l’uomo molto eccitato.
Quella penetrazione aveva infatti risvegliato anche il suo pene che, seppur non completamente eretto, si era indurito notevolmente.
Lo lasciò fermo, interamente dentro e iniziò ad accarezzargli le gambe e la schiena, aspettando che si abituasse a quella scomoda presenza e solo quando lo sentì nuovamente rilassato, afferrando per la base l’oggetto iniziò a tirarlo fuori riscontrando la stessa resistenza di prima. Sempre con delicatezza ma con costanza ne fece fuoriuscire gran parte quando con gesto rapido lo spinse nuovamente tutto dentro e questa volta ci riuscì quasi istantaneamente. Il ragazzo ebbe un fremito che gli percorse tutto il corpo e lanciò un grido ma, contemporaneamente, produsse anche un grande sospiro di piacere e non disse niente passandosi più volte la lingua sulle labbra.
Federico si mise a ripetere l’azione aumentando di volta in volta la velocità mentre la giovane “vittima” assaporava un piacere mai provato che lo faceva scuotere completamente ad ogni penetrazione. Andò avanti per un pochino fin quando un quasi allarmato: “credo di essere venuto o di aver fatto qualcosa sul divano. Non sono riuscito a controllarmi. Mi sa che ho sporcato tutto. Mi sento gocciolare in continuazione” lo distrasse dalla concentrazione che stava mettendo in quei gesti.
L’uomo lo tranquillizzò senza smettere fin quando, dopo altri minuti fu proprio Andrea, quasi senza fiato per il possente e prolungato orgasmo che stava provando, lo implorò di fermarsi. Lo fece, pur senza togliere il fallo di gomma ma un’ulteriore supplica lo convinse ad estrarlo del tutto.
Come l’ano fu libero rimase spaventosamente aperto lasciando a Federico la visione di parecchi centimetri del suo interno che era di un rosso fuoco e quindi cominciò a pulsare.
L’uomo a quella vista si eccitò ulteriormente e non riuscì a resistere, vi appoggiò sopra tutte le dita per poi spingerle con forza in profondità fin a varcare l’anello di carne con l’intero polso e affondandosi in quel culo con quasi metà avambraccio.
Andrea ebbe un ulteriore sussulto e lo sfintere prese a serrarsi sul polso dell’uomo che si gustò quella sensazione per alcuni minuti prima di sfilare la mano e, ormai in preda ad una vigorosa erezione non trovò altro di meglio da fare che scavalcarlo e penetrarlo tout court, trovando una strada così agevole da fermarsi solo quando tra il culo e l’inguine non restava più alcun millimetro di spazio.
Cominciò ad assestare una gragnola di colpi in forte successione sentendosi quasi sospeso dalla realtà da quanto fosse eccitato e scaricò in pochi minuti l'intera produzione dei testicoli all’interno di quel sederino sfondato.
“Sei venuto?”
“Si!”
“Aspetta. Non ti spostare, resta dentro. Mi piace ancora tanto.”
Non se lo fece ripetere, accasciandosi con tutto il peso sopra il ragazzo.
Un quarto d’ora più tardi si ritrovarono seduti uno di fianco all’altro, sfatti entrambi. Ancora paonazzo il giovane e quasi assente l’uomo in preda ai suoi pensieri.
Pur sapendola una cosa impossibile provò a buttare li un: “vuoi fermarti a dormire qui stanotte. Ormai è mezzanotte passata.”
Ci pensò su qualche istante e poi rispose con uno squillante: “va bene. Però devo mandare un messaggino a casa per dire che dormo da amici.”
Federico fu sorpreso e al tempo stesso felice della cosa.
Seguì una doccia comune che portò ad entrambi ancora più stanchezza e, poco dopo si ritrovarono abbracciati stretti nel lettone nella posizione del cucchiaio. Il ragazzo si addormentò per primo e quasi subito mentre l'altro continuò ad accarezzare quel bel corpo ancora per un po' prima di cedere alle lusinghe di Morfeo.
Si svegliò verso le quattro vinto da una impellente necessità di correre in bagno e, cercando di fare piano, andò a scaricare l’urina prima di coricarsi nuovamente senza che Andrea si accorgesse della sua capatina fuori dal letto.
Si svegliò poco dopo le sette con la camera completamente illuminata dalla luce del sole e raggiunse nuovamente il bagno alla chetichella ma, come si riaffacciò nella stanza questa volta lo vide seduto intento a stropicciarsi gli occhi.
“Buongiorno, meravigliosa creatura. Dormito bene?”
Un bellissimo sorriso gli si aprì sul viso: “si, benissimo. Ero stanchissimo. Ieri mi hai demolito!”
Sorrise anche lui.
“Non avevo mai provato niente di così forte. Mai, lo giuro. Ma sei instancabile. Ma come fai? Pastiglietta?”
“No, niente chimica, solo desiderio e voglia e poi con un ragazzo come te tirerebbe anche ad un morto.”
Risero entrambi mentre Andrea si alzò e quasi correndogli incontro, gli gettò le mani attorno al collo e tirandosi su e mettendosi in punta dei piedi si attaccò alle sue labbra. Si scambiarono un lunghissimo bacio francese con le lingue che si rincorsero dappertutto mentre i loro sessi, schiacciati tra i corpi iniziarono a riprendere vigore. Se ne accorsero entrambi pur continuando a baciarsi ma come si staccarono esibirono due complete erezioni.
Federico lo afferrò per la mano e lo spinse sul divano al loro fianco. Si sistemò in una posizione comoda, allargò un po’ le gambe mentre l’altro gli fu sopra e in un baleno lo penetrò nuovamente. Cambiarono molte posizioni e quando giunse il momento dello schizzo finale Andrea si trovò seduto sopra il suo uomo intento a cavalcarlo con grande impeto e con il suo cazzo che continuava ad agitarsi nell’aria e a sbattergli continuamente contro la pancia e nemmeno si accorse quando raggiunse il traguardo fino a che: “aspetta! Aspetta! Fermati. Non resisto. E’ troppo forte” spezzò quel silenzio fatto di sospiri.
“Ma sei venuto?”
“Si, si, si” sussurrò con un filo di fiato.
Smise di dondolarsi sopra di lui e gli si appoggiò completamente sopra lasciando che il pene, anche per la posizione, sprofondasse completamente dentro di lui e finalmente allungò le gambe per appoggiarle a terra. Rimasero fermi ancora un poco con le mani dell’uomo che si misero a toccare il suo sesso ancora durissimo quindi lo invitò ad alzarsi e lo afferrò nuovamente per una mano per farlo stare in piedi davanti a lui e dopo essersi piegato in avanti iniziò a succhiargli il sesso con entusiasmo mentre le mani presero ad accarezzare le curve del sedere. Continuò a lungo, usando solo la bocca e dandosi veramente tanto da fare per farlo godere e ci riuscì. Smise dopo che il ragazzo eiaculò e solo quando gli furono passati completamente i fremiti dovuti al nuovo orgasmo e quando lo lasciò uscire dalle labbra mezza erezione era già sparita.
A quel punto si alzò e si strinse contro Andrea iniziando a baciarlo con passione e il sapore dello sperma del giovane si confuse tra le due bocche.
“Che ne dici adesso di una bella colazione?”
Fece di si con la testa perché era davvero affamato.
“Mai fatto colazione in una suite?”
Mosse ancora il capo per dire di no.
“Allora oggi la farai. Cosa vuoi?”
Quando il giovane cameriere lasciò la stanza incrociò lo sguardo di Andrea e lui si vergognò per quello che avrebbe pensato vedendolo li a letto con quell’uomo molto più grande di lui palesemente nudo sotto l’accappatoio ma il profumo dei dolci lo fece precipitare al tavolo appena la porta si chiuse e il suo amante lasciò cadere l’indumento davanti alla porta. Mangiò con gusto, assaporando la brioche che aveva chiesto e assaggiando diverse delle leccornie che l’altro gli aveva ordinato e che, sorseggiando solo un caffè, continuava a fissarlo incuriosito da tanto appetito.
Improvvisamente Andrea si alzò dicendo che doveva fare assolutamente un bisogno e si precipitò in bagno per liberarsi la vescia che non svuotava dal pomeriggio precedente e che era al limite dell’esplosione. Proprio quando aveva iniziato a librarsi lo vide apparire al suo fianco per godersi i zampilli dorati che nonostante una breve interruzione dovuta a quella inaspettata presenza ripresero ad uscire copiosi e si sentì in profondo imbarazzo perché non si era mai trovato in una situazione simile e si chiese che cosa poteva chiedergli, ma Federico si limitò ad osservarlo non muovendosi e non dicendo nulla fino a che non finì
A quel punto ormai erano quasi le undici e Andrea disse che doveva tornare a casa. L’uomo ne convenne e lo seguì con lo sguardo mentre si rivestì e che fino a che non fu pronto per uscire.
“La sai la strada?”
“Si, si.”
“Bene, allora buona domenica.”
Aprì la porta della stanza ma prima che fosse fuori l’uomo allungò la mano per porgergli un bigliettino e venti euro.
“Qui c’è il mio numero, se ti va di vedermi chiama. Questi sono per il taxi.”
Prese tutto, sorrise ancora e si infilò nell’ascensore.
Alle sedici un numero sconosciuto chiamò Federico che rispose.
“Ciao. Sono Andrea.”
“Ciao, che sorpresa, non me l’aspettavo.”
“Volevo dirti che sei stato fantastico a letto e non solo a letto. Non ho mai trovato un uomo come te e ho già voglia di vederti. Sono sotto l’hotel...”
“Mi spiace tesoro, ma sono già partito. Sono quasi a casa. Non te lo ho detto ma abito in Friuli.”
“In Friuli?”
“Si, e adesso anche se torno indietro mi ci vogliono almeno quattro ore per arrivare… e poi domani ho degli impegni la mattina presto. Però anch’io ho già tanta voglia di te. Che ne dici del prossimo fine settimana?”
Accettò entusiasta. Si sentirono quasi ogni giorno fino alla sera del venerdì in cui salirono nuovamente assieme in quella suite
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per TANTO SESSO NELLA SUITE.:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni