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CIAO. SONO STEFANO, TI RICORDI DI ME?


di RedTales
28.10.2022    |    12.362    |    12 9.8
"I convenevoli sono brevi perché ad entrambi interessa passare… al sodo..."
È sabato e sono da poco passate le dieci di sera. Mi sono appena ripreso da un lunghissimo pomeriggio di sesso e mi metto a scrivere perché questa la voglio proprio raccontare. Forse scrivendo mi dimenticherò un pochino di quanto mi stia bruciando il culo…

Vi sembrerà incredibile eppure, anche alla mia età, può capitare di farsi “sfondare il culo” oltre ogni limite nonostante i tanti anni di esperienza e di… allenamento.
Ma andiamo con ordine.
Mercoledì sera ricevo un messaggio: “ciao. Sono Stefano. Sei ancora in attività?”
Stefano è tra i miei contatti ma non ho la minima idea di chi può essere. Di lui mi sono completamente dimenticato. Vuoto assoluto.
“Scusa, ma non mi ricordo di te…”
Inizia così una serie di messaggi, alla fine dei quali metto a fuoco dove ci siamo incontrati. Lo ho visto una sola volta, parecchi anni fa, a Padova, a casa di Giulio.
Mi spiega che si ricorda assai bene di me: “era la prima volta che lo facevo con uno che… si lasciava fare di tutto. Giulio ti metteva dove voleva e… faceva. Ho sperato di fare ancora sesso con te ma non si combinava mai con le giornate e poi ho perso di vista Giulio e quindi… Poi me ne sono anche dimenticato. Mi sei venuto in mente riordinando i contatti del telefonino e poi perché adesso abitiamo vicino. Mi sono trasferito.”
Per farla beve accetto di vederlo giovedì sera a casa sua anche se continuo a non ricordare come fosse, soprattutto a letto. Però, se quella volta eravamo in tre, immagino che fosse sicuramente molto disinibito… Ovviamente, per non fare “brutta figura” non gli chiedo alcuna foto.
Arrivo puntuale ma anche quando lo vedo non ho che un pallido ricordo. In ogni caso è un bell’uomo, forse un po’ più giovane di me, spigliato, giovanile e decisamente intraprendente. I convenevoli sono brevi perché ad entrambi interessa passare… al sodo. Mi parla un po’ di quando ci siamo incontrati a Padova e di come avevo apprezzato il suo… cazzo grosso. Me lo fa vedere e questo è il pretesto per passare subito ai preliminari e, in una manciata di minuti, ci troviamo nudi.
Rimango favorevolmente colpito dal fisico tonico e asciutto, nonostante gli anni e dalla dotazione. Un bel cazzo, ben fatto, non particolarmente lungo ma davvero bello grosso, di quelli che, solitamente, ti riempiono bene…
Non mi perdo in particolari ma salto subito all’epilogo della giornata: più di tre ore di sesso, senza alcun limite e decisamente sopra le righe. Stefano rimane praticamente “in tiro” per tutto il tempo, evidenziando una resistenza fisica davvero fuori dal comune e prendendosi solo alcune piccole pause per bere e per fare pipì. Passa tutto il tempo a scoparmi, o in culo o in bocca, anche se mi lascia qualche manciata di minuti per leccarlo e succhiarlo.
Ovviamente immagino che tanto vigore, anche se non me lo dice, non è dovuto solo alla voglia di vedermi ma alla magica pastiglietta… ma ritengo questo aspetto assolutamente irrilevante viste le svariate posizioni, anche scomode, in cui mi ha penetrato. Dimentico di dire che, prima di “dar avvio alle danze”, mi chiede se mi piace ancora essere comandato e, alla mia conferma, si dimostra contento e prende subito il deciso controllo del mio corpo. Insomma, tra di noi si instaura spontaneamente e quasi immediatamente un gioco in cui lui comanda e propone ed io ubbidisco e acconsento… Non “esagera”, forse perché è la prima volta dopo tanto tempo, ma apprezzo molto la disinvoltura con cui mi tratta e capisco che è la persona giusta per “giocare” quando mi usa, dopo avermi fatto accovacciare nella doccia, come… orinatoio personale.
Ritengo superfluo sottolineare come tutto ciò mi fa toccare il cielo con le dita, soprattutto per la sua costante ed ingombrante presenza che mi rigonfia nell’intimo e ringrazio ancora adesso Madre Natura per averlo fornito di un cazzo con un diametro così ragguardevole. L’unica cosa strana resta e rimane tuttora l’assenza di ricordi: infatti non mi spiego come posso aver dimenticato un così bel cazzo...
Appagato e soddisfatto rientro a casa poco dopo mezzanotte con la precisa sensazione che ci saremmo rivisti a breve.
Gli scrivo un messaggio venerdì pomeriggio invitandolo a casa mia: “ho tanta voglia. Il tuo cazzone mi è piaciuto tantissimo e vorrei proprio rivederti. Ti andrebbe di venire qui da me domani, ho tutta la giornata libera… vorrei tanto soddisfare tutte le tue voglie...” Accetta immediatamente: “alle 15 ti va bene? Sono proprio contento. Mi sei piaciuto da subito e sono stato bene con te. Ti rivedo volentieri.”
Alla sera mi scrive di nuovo: “per domani ho pensato che potrebbe venire anche un mio amico. Ho visto che ti piace tanto il cazzo e in due possiamo dartene ancora di più. Anche lui è ben messo di cazzo e scopa molto bene.”
L’aggiornamento mi prende di sorpresa ma, porcellone come sono, penso subito che se uno era bene… due saranno sicuramente meglio e quindi accetto.
Sabato arrivano in ritardo ma il suo amico mi piace fin dal primo sguardo: alto, massiccio, molto peloso, davvero intrigante. Ha anche due mani gigantesche.
Stefano ci presenta e… prende subito in mano la situazione chiedendomi di spogliarmi.
“Che bello!” penso anche se provo un piccolo brivido per quella richiesta improvvisa e che mi farà mettere subito a nudo... in tutti i sensi.
Ma non ci penso e, mostrando ad entrambi la mia disponibilità, mi tolgo quel poco che indosso. Stefano spende qualche parola sul mio corpo e Luca sembra gradire il mio aspetto. Vorrei fiondarmi sui loro pantaloni ma, vista la piega che sta prendendo il gioco, aspetto che siano loro ad ordinarmelo.
Lo fanno quasi subito chiedendomi di fare proprio ciò che desidero: “tiralo fuori e fai vedere a Luca cosa sai fare…”
È il classico “invito a nozze” e, dopo aver aperto la “scatola del tesoro”, mi inginocchio davanti al suo sesso. Stefano sembra non sorprendersi per la mia voglia di ubbidire, cosa che invece faccio io nel vedere il cannolo di Luca. Infatti lancio un meravigliato: ”Wow!”
La dotazione è di “primo livello”, come quella del suo amico ma un po’ più lunga e… davvero grossa, perfino più di quella dell’altro che era già di taglia XXL.
Come ci appoggio sopra le labbra mi accorgo subito che ha un forte e deciso profumo di maschio e la fragranza mi piace davvero. Poiché il giorno precedente Stefano profumava di sapone mi chiedo se quell’inebriante odore maschile sia casuale o… una strategia. Il dubbio me lo svela poco dopo Luca quando, spingendomi tra le labbra il suo sesso, mi buttò lì un: “ti piace il vero odore di maschio?”
Certo che mi piace e il modo in cui lecco l’asta e la foresta che la circonda ne è una evidente conferma.
Mi lasciano fare giusto il tempo di farli svettare, duri e dritti vero l’alto poi Stefano mi fa mettere sul divano nella classica posizione a pecora e, dopo aver commentato la capacità che avevo nel prenderlo, slargandomi le chiappe con tutte e due le mani, fino a farmi perfino male, offre le mie intimità al suo amico.
Per un attimo penso di chiedergli di mettersi il preservativo ma poi mi limito a suggerire che sul tavolo c’è il tubo del lubrificante. Lo ignora ed utilizza la saliva e un attimo dopo mi penetra spingendosi completamente dentro fino alle palle. Lancio un urletto per la sorpresa e per la sensazione improvvisa di… strappo che mi procura lo sfintere che cede di schianto. Pur abituato a prendere cazzi da decenni quell’ingresso furtivo e improvviso mi procura un leggera fitta ma ne sono contento, pensando tra me e me che: “nonostante i calibri presi il buchetto non è proprio del tutto sfondato…” e sorrido.
Ho giusto il tempo di sentirlo assestarsi dentro che Luca prende a muoversi facendomi scuotere a tal punto da dovermi ancorare con forza piantando le mani tra i cuscini. Provo perfino alcune altre sensazioni dolorose per l’impeto, compensate presto dal “fuoco” del piacere.
Quel maschio ci sa fare e mi scopa da dio e, mentre mi godo quelle forti emozioni che mi stanno invadendo dentro, anche Stefano pretende la sua parte. Si sposta davanti al mio viso e mi spinge il cazzo fino in gola. Ci mette poco a sintonizzarsi con quello che, dall’altra parte, spinge da dietro e così inizia un lungo e sublime piacere. Da principio cerco di controllarmi, godendo e ascoltando le sensazioni del corpo ma, via via che il tempo passa perdo la capacità di gestire il mio corpo e mi accorgo che braccia e gambe non sono più in grado di sostenermi e mi appoggio con la pancia ai cuscini. Luca mi afferra prontamente per i fianchi e mi tira su il culo di peso riportandomi nella posizione ottimale mentre Stefano si abbassa in modo da continuare a scoparmi anche se ho abbassato la testa.
Non so per quanto continuano ma è davvero una sensazione paradisiaca, puro piacere che mi porta a godere a lungo di un fortissimo e infinito orgasmo. Talmente forte da non riuscire a controllarlo. Li lascio fare, come smarrito, sazio per quanto mi stanno donando e riprendo un certo controllo solo quando il mondi si ferma. Ancora con il cuore in gola e quasi senza fiato metto a fuoco che hanno smesso e, in pochi istanti tutto ritorna reale, soprattutto i due cazzi che, ancora duri, ho proprio davanti.
Allungo una mano per accarezzare la pancia di Luca e la trovo completamente sudata e, alzando la testa, vedo le gocce di sudore tra la sua folta peluria. Loro sono soddisfatti e commentano in modo positivo quanto hanno fatto. Li ascolto in silenzio guardando dal basso i loro sessi umidi proprio davanti a me.
Mi siedo sul divano e mi rendo conto che ho la faccia ricoperta di umori: saliva, sudore, sputo, sperma e chissà cos’altro mentre le gambe continuano a tremare scosse da irrefrenabili spasmi. Ho anche un senso di nausea che mi fa ruttare più volte e, infine, un forte bruciore che arrivava proprio dal culo.
“Cazzo! Sei esploso. Ma godi sempre così?” è la prima frase che mi dicono. Mi rendo conto di avere un aspetto stravolto e penso che la cosa migliore sia andare in bagno a ripulirmi o almeno a sciacquarmi la faccia. Provo ad alzarmi ma mi ritrovai insicuro sulle gambe tanto che Stefano mi dice: “ma stai bene?”
Prendo fiato e rispondo, finalmente nuovamente padrone del mio corpo: “sì, sì! Dio ma cosa mi avete fatto…”
Ridono e, appoggiandomi a Stefano finalmente mi alzo e raggiungo il bagno.
Ho davvero un aspetto orribile. Oltre ad avere il viso ricoperto di tutto quello che poteva starci, sono proprio sconvolto. Inoltre mi accorgo che il culo è in fiamme, come se li dentro fosse scoppiato un incendio. E mi fa male anche camminare...
Mi bagno la faccia, sciacquo la bocca e riesco perfino a sorridere a Stefano che vedo nello specchio dietro di me. Per un istante apprezzo perfino il fatto che sia lì per vedere come sto ma mi accorgo che ha ben altre intenzioni. Anche se può sembrare incredibile ha ancora voglia e il suo cazzo duro ne è la prova provata. Mi si fa contro, facendomi piegare in avanti e appoggio le mani al muro per non cadere ed ho solo il tempo di sentire il suo duro bastone scorrere tra le chiappe prima di ritrovarlo tutto piantato dentro.
Grido per il bruciore ma lo lascio fare e lui va avanti parecchio, facendomi letteralmente morire dal nuovo piacere, troppo intenso e troppo lungo. Quando esce mi accorgo che faccio fatica a stare dritto sulle gambe che si sono messe nuovamente a tremare e lo prego di sorreggermi fino al letto. Mi aiuta.
Mi lascio cadere seduto e mi manca il fiato. Chiedendo una pausa.
Me la concedono. Mi accorgo che ho il pene umido e la pancia imbrattata mettendo a fuoco che sicuramente sono venuto abbondantemente e… senza rendermene conto.
Mi parlano: “sei bravo a prendere cazzi.”
“Godi come una cagna in calore…”
“Hai proprio un bel culo.”
“Questa si che è gola profonda…”
Proseguono e tutto gira sulla mia predisposizione per essere usato come giocattolo per fare sesso.
“Chissà cosa facevi trent’anni fa…”
Vanno avanti ancora per un poco fin quando Stefano smette di farmi i complimenti e “non so tu ma io ho ancora voglia di culo. Voglio scopare ancora…”
Cerco di prendere tempo, sorrido, provo a buttare lì un poco convincente: “sono tutto rotto. Mi avete distrutto con i vostri cazzoni… ancora un momento, vi prego...” ma mi è subito evidente che i miei due amanti non vogliono chiudere lì il nostro incontro e anche se, detta in tutta sincerità, avrei preferito che finisse così… li lascio fare, anzi assecondo completamente le loro voglie e, nel giro di poco, riprendono a sbattermi.
Prima lo fanno sul letto, poi sul tavolino della camera e infine pure sulla poltrona. Mi spostano da una parte all’altra come un pupazzo e quel sentirmi impotente tra le loro mani accresce il mio piacere.
Anche se stanco mi offro completamente alle loro voglie, sazio i desideri di Stefano di prendermi in posizioni sempre diverse mentre le dita dell’altro mi accarezzano e pizzicano dappertutto.
Ricomincio pure a godere come ben poche altre volte ho fatto, almeno in tempi recenti. Fortunatamente per loro e… per me, riescono a mantenere quasi sempre delle perfette erezioni anche se a fermare quei treni impazziti è proprio la fatica. Ad un certo punto cedono quasi assieme e, questa volta, sono loro a distendersi sul letto senza più voglie.
Alla fine restiamo per almeno un’ora, seduti sul divano, a parlare ancora di sesso, raccontandoci volgari e oscene storie vissute, senza alcun limite e con le loro mani che, senza alcun riguardo, continuano a toccarmi dappertutto, come se avessero ancora un fremito di desiderio da soddisfare… Per me il pomeriggio può finire anche così ma, vedendoli ancora così infervorati nello scambio di vedute erotiche, finché non iniziano a rivestirsi ho il dubbio di ritrovarmeli da un momento all’altro di nuovo sopra con la voglia di montarmi. Però vedo anche che i loro bastoni ormai sgocciolano miseramente afflosciati sui cuscini e penso che sarebbe difficilissimo “farli tornare vivi”..
È una delle poche volte che mi sento sollevato di smettere di fare del sesso. Solitamente la voglia di finire mi viene quando i miei partner si dimostrano incapaci ma questa volta quei due tori scatenati mi hanno davvero sfinito facendomi “quasi” passare la voglia per il troppo piacere. E, detta così, questa frase sembra quasi una bestemmia per un amante del sesso come me...
Una volta ripartiti mi “affogo” nella vasca. L’acqua tiepida comincia a lenire il persistente bruciore anale e, finalmente, mi rilasso e chiudo gli occhi. Al risveglio, parecchio dopo, sono infreddolito e ancora dolorante… nel retro. Faccio una rapida doccia calda per riscaldarmi e stendo un plaid sul letto imbrattato di liquidi organici oltre l’inverosimile e mi ci avvolgo al calduccio, immerso in quel variegato profumo di fragranze corporali che impregnano l’aria.
Mi ritornano in mente gli istanti in cui me lo spingono nel culo e li rivedo con i loro grossi cazzi piantati nella mia intimità, felice e cotto dal piacere e non posso che darmi della grande troia. E sono felice, alla mia età, di vivere ancora il sesso in un modo così intenso…
È sabato e sono da poco passate le dieci di sera. Mi sono appena ripreso da un lunghissimo pomeriggio di sesso e mi metto a scrivere perché questa storia la voglio proprio raccontare. Forse scrivendo mi dimenticherò un pochino di quanto mi stia bruciando il culo…
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