Gay & Bisex

LA CENA


di RedTales
26.12.2021    |    10.080    |    10 9.3
"Mi propone anche di "farlo mio" ma, in questo periodo, proprio non riesco a trovare il tempo..."
Ricevo da un membro di Annunci69 questo racconto e mi chiede di pubblicarlo sul mio profilo perché vuole restare anonimo. Mi propone anche di "farlo mio" ma, in questo periodo, proprio non riesco a trovare il tempo. Troppi impegni personali si sovrappongono e non mi danno la possibilità di fare ciò che vorrei, quindi lo inserisco esattamente come lo ho ricevuto. Buona lettura a tutti.

"La cena.
Conoscevo Gianni e Francesco da un po’, erano due bei maschi di circa 50 anni sposati ,alti robusti e con due bei piselloni, ci vedevamo ogni tanto a casa di uno dei due e mi scopavano in tanti modi, alcune volte tentavano anche la doppia penetrazione ed ormai il mio culetto si era abituato a sentire le loro verghe possenti trapanarmi, ci divertivamo insieme.
Una sera Gianni, mi invito’ ad andare con loro ad un cena, mi disse che sarebbero andati a casa di amici a passare la serata e che gli avrebbe fatto piacere se mi univo a loro, ovviamente era sottointeso che ci sarebbe stata anche qualche scopata, ma non ne ero certo, perché la cosa mi fu presentata solo come una cena, ma io un po’ lo avevo capito poiché era la prima volta che i mie due amici mi invitavano ad uscire con loro.
Quella sera dissi, come sempre , a mia moglie che sarei uscito a cena con dei colleghi di lavoro, e colgo l’occasione per presentarmi, mi chiamo Mario, ho 52 anni, fisico nella media 175 x 80 kg, né grasso , né magro, abbastanza tonico direi, pochi peli nei punti giusti ed un pisello che con le donne mi ha dato sempre belle soddisfazioni, con i maschi mi piace fare il passivo, negli anni ho fatto le mie esperienze, non sono di certo un verginello, ma neppure uno di quelli che si mette a bordo strada ad attendere il camionista di turno.
Ci vedemmo alle 19 e con la macchina di uno di loro andammo tutti insieme a Caserta. Durante il tragitto, si parlo’ del piu’ e del meno, ma non ci fu nessuna allusione al sesso, tanto che mi sorse il dubbio che forse avevo frainteso, e che non ci sarebbe stata nessuna scopata. Giunti a Caserta, ci dirigemmo in questo palazzo del centro, salimmo in ascensore e finalmente arrivammo all’appartamento dove ci attendevano. Era un bell’appartamento, all’ultimo piano di un palazzo degli anni 50 del 900, rimodernato con uno stile un po’ arabbeggiante, c’erano tanti cuscini e tappeti, il padrone di casa dopo aver dato un bacio sulla guancia di Gianni e Francesco si presentò a me e ci fece accomodare in terrazza dove sotto un bel pergolato era sistemato un grande tavolo con 8 posti a sedere. L’ambiente devo dirvi che era molto accogliente, sparse qui è la c’erano candele accese, ed una leggera brezza primaverile rendeva piacevole stare li.
Alla spicciolata arrivarono tutti, e tra un brindisi e l’altro si fece un po’ di conoscenza con i commensali, l’età media era sui 50 anni, con in mezzo un paio di giovani, uno di questi era alto e robusto, stile giocatore di rugbi, aveva circa trent’anni.
La cena scorse serena, ma di tanto in tanto ci furono delle allusioni alla mia passività, qualcuno mi domandò cosa mi piaceva fare di sesso, un altro mi chiese se amavo piu’ essere preso da dietro e o se preferivo succhiare, dalle varie allusioni ebbi modo di capire che i miei due amici mi avevano già presentato come il loro passivo. Ad un certo punto della cena si decise di fare una pausa, ci alzammo da tavola ed io seguii Gianni il quale mi disse nell’orecchio: ti ho visto come guardavi il ragazzotto rugbista, porcellino, ti andrebbe di scopartelo? …..non mi pareva vero! Subito dissi si e Gianni mi rispose : ok in fondo al corridoio c’è la camera degli ospiti con un grande letto, quando facciamo le cene usiamo quella camera per scopare, vai li ed attendi, lo chiamo e te lo mando, ti raccomando facci fare bella figura, lavoratelo bene bene prima di bocca e poi se riesci di culo. Queste paroline “se ci riesci” fecero salire a mille la mia eccitazione, il mio pisello ebbe un mega sussulto e scattò come una molla, si fece durissimo, comunque mi diressi verso la camera. Entrato in camera mi sedetti sul letto ed attesi, la camera era già pronta, con due lumi accesi e il letto scoperto, tutto l’ambiente era arredato con gran gusto. Dopo qualche minuto fece capolino alla porta con un sorrisetto malizioso, Pierpaolo, il rugbista, che esordì dicendomi: mi ha detto Francesco che sei molto bravo di bocca, fammi un bel lavoretto; in un batter d’occhio si abbassò i pantaloni e i boxer. Il suo pisello era moscetto, ma già si vedevano bene le dimensioni , era doppio con una cappellona che definirei importante, un vero paletto ben piantato tra un ciuffo di peli scuri ed un mezzo a due coscioni palestrati, le palle non erano particolarmente grosse, ma il pisello era davvero bello come quello che spesso si vede nei film porno. Istintivamente lo presi in bocca e lo succhiai avidamente fino a che non iniziai a sentire in bocca tutto il suo sapore, che era molto buono , piacevole direi. Pierpaolo se ne stava fermo in piedi ed io seduto sul letto ancora vestito lo succhiavo, ogni tanto intravedevo qualcuno degli altri commensali sull’uscio della porta, venivano a sbirciare, fino a che uno di questi restò in camera con noi e mentre io succhiavo mi sussurrò dai spogliati, denudati che voglio scoparti.
Ero così preso dalla situazione che si stava creando, che senza pensarci tanto e sempre alternando la succhiata ad un po’ di lavoro manuale al mega pisellone, mi spogliai. Ero tutto nudo in camera con questi due uomini che conoscevo solo da qualche ora , e succhiavo avidamente due piselli, uno era grosso ed un altro di dimensioni piu’ contenute. Ad un tratto il tipo con il pisello piu’ piccolo fece stendere Pierpaolo sul letto e mi fece mettere a pecora a succhiare, in tal maniera il mio culo era nella posizione ideale per essere penetrato , la cosa non mi impensieri’ ma anzi, finalmente il gioco si faceva serio, mi ero quasi scocciato di succhiare, i due piselli erano pieni della mia saliva e dei loro umori mentre il mio culetto era asciutto, sentivo risate, schiamazzi provenire dalla cacina dove si stavano facendo chiacchiere o chissà forse anche li sesso.
Appena fui a pecora , l’amico con il pisello piu’ piccolo, inizio’ a lubrificarmi il culo , si mise il condom e con una botta secca mi entrò nell’ano, dopo anni di inculate non ero piu’ molto stretto, quindi il mio sfintetere accolse senza troppa difficoltà quella verga non eccessivamente grossa.
In balia di due maschi, con un pisello grosso piantato in gola ed un pisello di dimensioni piu’ ragionevoli nel sedere, avevo avuto una mega erezione. Si scopava ed io alternavo le succhiate a Pierpaolo, a baci e leccate dei suoi capezzoli turgidi. Pierpaolo sembrava non accennare al minimo desiderio di venire, ma anzi lo vedevo estasiato dalla mia lingua che gli passavo dappertutto finanche nei lobi delle orecchie mentre venivo sbattuto bene bene dal didietro.
Ad un certo punto, arrivarono in camera anche Gianni e Francesco, me li ero quasi dimenticati! Con molta naturalezza si spogliarono, tirarono fuori i loro piselli ed uno si adagio’ sul letto e l’altro dietro di me.
Ero in mezzo a 4 maschi, succhiavo due piselli e ed altri due invece si dedicavano al mio culo, intanto nella camera l’aria iniziava a diventare pesante, un misto di umori vari si sentivano, ma mi godevo le bellezza della situazione. Poco alla volta arrivarono in camera anche gli altri commensali e mi ritrovai a succhiare piu’ piselli, le persone con le quali fino ad una mezzora prima ero seduto a cena ben vestite, adesso erano tutte nude e nella penombra creta dai due lumi neppure capivo a chi stavo succhiando, ricordo solo che ad un certo punto il rugbista si alzo’ dal letto e lasciando spazio agli altri maschi. Sentivo mani e piselli dappertutto, i loro umori ormai avevano invaso la mia bocca ed il mio corpo glabro, il mio sfintere veniva stimolato in maniera costante, i piselli di 7 maschi entravano ed uscivano dai miei orifizi e io giunto al massimo della eccitazione arrivavo senza neppure toccarmi, non sono in grado di dire quante volte ho goduto, ma assicuro che furono tante. La stimolazione incessante della mia prostata, le succhiate che taluni mi a facevano e le varie palpeggiate mi ponevano in uno stato costante di godimento.
Ad un certo punto il condom di uno dei commensali si ruppe, una voce disse: dai continua, fa nulla, siamo sani vai…., ero piegato a succhiare due piselli feci cenno ad un po’ di resistenza, ma qualcuno mi prese per la testa e mi bloccò . Da quel momento capii che il gioco si faceva pericoloso, mi stavano scopando senza protezioni, ma non ebbi il tempo di riflettere che il primo venne, tento’ di tirarlo fuori dal mio retto, ma non fece in tempo e mi arrivò direttamente sul buco, una colata di sperma caldo mi scorreva tra l’ano e i genitali e un’altro pisello subito mi entrò dentro. Dilatato e abbondantemente lubrificato, uno ad uno vennero nel mio sedere e quei due che succhiavo mi arrivarono in viso ed in bocca, avevo l’ano aperto e pieno di sperma, la bocca altrettanto impastata, ma mancava il rugbista, che arrivò da ultimo. Ebbene si, lui entrava nei culi quando ormai erano dilatati e fu così che pure lui scaricò tutti i suoi spermini dentro di me.
Quando tutti ebbero goduto, uno alla volta andammo in bagno. Mi alzai dal letto , ma feci fatica a muovermi, con il culo e la pancia doloranti, mi diressi in fondo al corridoio, dove c’era il bagno e mentre camminavo lo sperma di tutto il gruppo mi colava dal sedere giù per la gambe fine al pavimento.
Insomma mi sentivo mezzo incontinente, e quando finalmente mi sedetti sul water mi liberai di tutti quei liquidi che erano stati scaricati dentro di me.
Mentre mi facevo un bidet ghiacciato e tentavo di dare ristoro al mio buchetto dolorante entrò Gianni, mi disse: dai lavati che si riprende la cena, ti sei divertito? Bhe che potevo dire ? neppure io capivo se mi ero divertito o se ero impaurito. Avevo goduto piu’ volte ma il pensiero di tutto quello sperma ricevuto in ogni mio orifizio mi faceva rabbrividire.
Mi lavai, e dopo circa 30 minuti di lavaggi tornai a cena.
Tutti continuavano ben soddisfatti a cenare, era tornata la calma e si discuteva del piu’ e del meno. Ero un po’ frastornato, nonostante un certa vergogna che mi veniva nel vedere i visi dei commensali permaneva in me ancora un certa eccitazione. Rivivevo con la mente tutta la situazione, gli altri mangiavano ed io pensavo e con me il mio pisello reagiva!
La serata ancora non era finita per il gruppo, ed io mai potevo pensare che quella era stata solo la prima portata e che sarebbe arrivato il secondo ed infine pure il dolce."
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