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LA SVELTINA N.3 - UN MARITO AL SERVIZIO DI UN MARITO - RACCONTO BREVE


di RedTales
17.10.2019    |    19.551    |    7 9.6
"” “Vuoi che lo pulisca?” Non rispose nemmeno trovando immediatamente la strada giusta per sodomizzare la moglie..."
Il telefono vibrò per il messaggino in arrivo.
“A che ora finisci?”
“17. Ma posso anticipare alle 16.”
“Alle 16. Finito vieni subito qui. Al massimo alle 18 la casa deve essere libera.”
“Si.”
Poco prima delle diciassette suonò e Sebastiano gli aprì la porta.
“Vai a lavarti, fai presto che ho voglia. Solo il culo.”
Raggiunse il bagno e ci mise pochissimo a denudarsi per poi pulirsi con attenzione prima di ritornare.
Lo trovò seduto comodamente sul divano, già nudo.
“Succhia.”
Si accovacciò per terra e lo accontentò con piacere, dedicandosi con soddisfazione al suo sesso.
Non ci mise molto a farlo diventare duro e… pronto all’uso.
“Sul tavolo. Siediti sul tavolo.”
Lo fece.
Gli si avvicinò e lo spinse con la schiena giù.
“Tira su e allarga le gambe.”
Ci mise un attimo.
“Hai messo la crema?”
“Si.”
Appoggiò la punta durissima della cappella sul buchetto e senza esitazioni lo penetrò mettendosi subito in movimento. Cercò le movenze che gli davano il massimo piacere e, stranamente, non ci mise molto a venire. Fu un buon orgasmo, niente di speciale ma appagante e soddisfacente. D’altra parte sapeva che aveva dovuto accontentarsi di una sveltina. Continuò ancora a muoversi lentamente ma per poco, quindi uscì andando subito alla ricerca di un asciugamano per pulirsi.
“Ma perché ti tira così? Asciugati e non sgocciolarmi sul tavolo o per terra.” gli suggerì recandosi in bagno per sciacquarsi non aspettando alcuna risposta che, sicuramente non sarebbe arrivata.
Vittorio se ne rimase per un attimo immobile, notando la sua decisa erezione. Era eccitato da quanto aveva fatto e sentirsi “usato” e poter soddisfare le voglie del suo uomo gli procurava un profondo piacere che lo infiammava.
Quando ritornò lo trovò in piedi vicino al divano: “adesso vai ma stasera torna poco dopo le nove. Mia moglie va al cinema con le amiche. Se c’è un contrattempo di mando un messaggio.”
Vittorio sorrise e si vestì in fretta. Ci mise una decina di minuti ad arrivare a casa e ci giunse ancora in parte eccitato. Come entrò trovò sua moglie comodamente seduta in poltrona a guardare la televisione.
“Ciao.”
“Ciao. I ragazzi cenano fuori. Torneranno dopo le dieci o anche più tardi.”
Quella notizia inattesa lo rese felice. Aveva ancora voglia e…
Si avvicinò a Luisa, le accarezzò i capelli ed iniziò a baciarle il collo.
“Mh! Vuoi approfittare?”
“Si, si, si” le sussurrò mordicchiandole il lobo dell’orecchio e infilando una mano nella scollatura fino a raggiungere il seno. Lei si girò verso di lui e ricambiò l’attenzione accarezzandogli il pacco.
“Ehi! E’ duretto...”
Dopo una manciata di preliminari iniziarono a spogliarsi dirigendosi in camera e disseminando il pavimento dei loro indumenti.
“Vai a mettere la chiave nella serratura. Se tornano prima almeno devono suonare.”
Terminando di spogliarsi raggiunse l’atrio e quando ritornò la trovò nuda sul letto ad aspettarlo.
Si stese al suo fianco iniziando a baciarla. Le mani di entrambi cominciarono a correre sui loro corpi che poco dopo si compenetrarono in un lungo coito accompagnato da sospiri, frasette dolci e risolini di piacere di lei.
“No, dai, nel culo no. Non mi va...”
“Mhh. Avevo proprio voglia… del buchino. E’ tanto che non ci vado...”
“Bugiardo! Me lo hai messo li lunedì...”
“Ma ho tanta voglia...”
“Tanta tanta?”
“Tantissima.”
“Vuoi che lo pulisca?”
Non rispose nemmeno trovando immediatamente la strada giusta per sodomizzare la moglie.
La scopò a lungo raggiungendo un gran bell’orgasmo e riversandole dentro abbondanti fiotti di crema. Anche lei, accarezzata con sapienti tocchi della mano, raggiunse il traguardo godendone pienamente.
Alla fine, sudati e soddisfatti rimasero stesi uno a fianco dell’altra fin che quel magico momento non fu interrotto: “cosa vuoi per cena?”
“Una cosa veloce. Per le nove devo uscire.”
“Ancora! Non sarà mica quel rompipalle di Sebastiano?”
“Si. Mi ha chiamato oggi in ufficio, ha ancora problemi con il computer...”
“Che palle! Tu sei troppo buono. Se vai avanti così ti metterà i piedi in testa...”
La signora si diresse in bagno per sciacquarsi e nemmeno immaginò quanto fosse andata vicino alla verità con quell’ultima frase buttata lì.
Alle nove e un quarto suonò nuovamente alla porta del suo uomo che, già completamente nudo, lo fece accomodare. In modo spiccio e brusco gli ordinò di spogliarsi e lo fece sedere sul divano. Voleva vedere con lui un video hard. Lo avevano fatto tante volte perché certe scene lo eccitavano, facendogli venire una gran voglia di replicarle.
Le immagini scelte erano forti, sadomaso, e lo slave iniziò fin dalle prime scene a concedersi completamente ad ogni voglia del suo master.
Sebastiano, che aveva chiesto fin dall’inizio al suo amico di accarezzarlo proprio li, ormai era del tutto duro e dopo neanche una decina di minuti gli intimò di accomodarsi sopra di se e di impalarsi completamente. Prima lo fece salterellare ma poi, affaticato dai movimenti gli ingiunse di continuare da solo.
Vittorio sistemò le gambe trovando un buon appoggio e puntò le mani sulle ginocchia per cercare stabilità e proseguì quel rapido su e giù mentre le dita iniziarono a strizzargli i capezzoli sempre più forte e lo ammonì pure di non lamentarsi per quel trattamento. Solo saltuariamente abbandonava la presa sul petto per scendere sul suo pene marmoreo. Allora lo afferrava e se notava che dalla punta sgocciolasse qualcosa, come per punirlo per quanto stava provando, scendeva bruscamente sui testicoli per stringerli nel pugno fino a farlo lamentare. Quindi risaliva sul capezzolo per stringerlo ancora.
Questa volta la resistenza di Sebastiano fu notevole e fece fermare Vittorio solo quando notò che ormai non riusciva quasi più a sollevarsi per il prolungato sforzo che aveva fatto. A quel punto lo spinse bruscamente di lato facendolo rovesciare sul divano e si alzò ordinandogli di mettersi in ginocchio al centro della stanza.
Gli si piazzò davanti e prese a masturbarsi con la mano fin che non riuscì a schizzargli alcuni miseri getti di sperma su labbra, naso, occhi. Agitò quindi il proprio pene colpendolo alcune volte sulle guance ed infine lo appoggiò sulle labbra che si aprirono prontamente e gli ordinò di succhiarlo.
“Bene! Ciuccialo bene.”
Lo fece uscire solo quando era completamente flaccido. A quel punto i loro sguardi si incrociarono ed entrambi percepirono nell’espressione del viso dell’altro un profondo senso di soddisfazione ed appagamento.
Avevano goduto entrambi e assai.
Ma non c’era spazio per confidenze o sincerità ed immediatamente ognuno si mise nuovamente ad interpretare il ruolo per il quale ormai da parecchi mesi si vedevano.
“Muoviti, pulisci per terra, vedi quelle macchie? Toglile. Poi vestiti e vattene, mia mogli potrebbe tornare. Forse ti chiamo domani, ho voglia che mi fai il cane… Ho voglia che mi lecchi dappertutto.”
Ubbidì nuovamente facendo quanto richiesto quindi, passati pochi minuti, si trovò in strada.
Abitava a poche centinaia di metri e lungo il percorso cercò di pulirsi al meglio la faccia.
“Eccomi!”
“Ti sei perso un bel film, sta per finire. Vieni.”
“Vado in bagno e arrivo.”
Si sciacquò abbondantemente il viso e raggiunse Luisa.
“Sempre imbranato con il computer?”
“Sempre.”
“Ma a sua mogli non girano le... nuvole che vai sempre li?”
“No, tanto resta in sala a guardare la tv. Magari proprio questo film...”
Risero.
“Però prova anche a dirgli di no qualche volta… Se gli dici sempre di si prima o poi chissà che cosa ti chiederà di fare… magari di pulirgli il pavimento.”
Lasciò cadere la frecciatina: “domani forse mi fermo un po' di più in ufficio...”
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