Gay & Bisex
Ero vergine,ma mi ha rotto il culo


22.04.2025 |
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"Barbara era seduta sul divano, indossava un vestito nero aderente che metteva in risalto ogni curva del suo corpo..."
@@ storia vera. Ero davvero vergine dietro@@Il sole era già calato sulle strade di pietra di Lucca quando mi trovai davanti alla porta di un appartamento modesto ma curato. Il cuore mi batteva forte, nonostante l’età e le esperienze passate. Avevo risposto a un annuncio su un sito che conoscevo bene, annunci69, dopo aver visto una foto di loro: Barbara e Paolo. Lei, una mora dallo sguardo intenso e un fisico atletico che prometteva molto. Lui, un ragazzo tonico, con un sorriso sicuro e un’aria da dominante. E io, un uomo di 50 anni, robusto, con un cazzo che sapevo essere piccolo ma che, forse, avrebbe trovato il suo posto in quella serata.
Premetti il campanello e sentii un brivido scorrermi lungo la schiena. Cosa mi aspetta? mi chiesi, mentre aspettavo che la porta si aprisse. Fu Paolo a farmi entrare, con un cenno della testa e un sorriso che non nascondeva nulla.
“Benvenuto,” disse, la voce calma ma decisa. “Barbara ti stava aspettando.”
Entrai nel salotto, arredato con semplicità ma con un tocco di eleganza. Barbara era seduta sul divano, indossava un vestito nero aderente che metteva in risalto ogni curva del suo corpo. I suoi seni grandi sembravano quasi sfidare il tessuto che li conteneva, e i suoi occhi mi fissarono con un’intensità che mi fece perdere il fiato.
“Ciao,” disse lei, alzandosi e avvicinandosi a me. La sua voce era dolce ma carica di un’energia che non lasciava dubbi sulle sue intenzioni. “Siamo felici che tu sia venuto.”
Mi sentivo visibilmente nervoso, ma cercai di mantenere la calma. “Grazie per l’invito,” risposi, la voce leggermente tremante.
Paolo si avvicinò a me, mettendo una mano sulla mia spalla. “Rilassati,” mi disse, con un tono quasi paternalistico. “Stasera è tutto per divertirsi.”
Barbara si avvicinò ancora, il suo corpo quasi a contatto con il mio. Dio, è così giovane, pensai, mentre sentivo il profumo dolce della sua pelle. Lei mi guardò negli occhi, poi sorrise e si chinò verso di me, le sue labbra morbide che sfiorarono le mie in un bacio lento e profondo.
Era un bacio che sapeva di desiderio, di passione repressa che finalmente trovava sfogo. Sentii le sue mani scivolare lungo il mio corpo, mentre io cercavo di non pensare al mio cazzo piccolo, sperando solo di non deluderla.
Paolo si sedette sul divano, osservandoci con un’espressione soddisfatta. “Barbara,” disse, la voce leggermente roca. “Prenditi cura di lui.”
Lei annuì, senza staccare le labbra dalle mie. Le sue mani iniziarono a sbottonare la mia camicia, mentre io sentivo il calore del mio corpo crescere. Sta succedendo davvero, pensai, mentre lei mi spingeva dolcemente verso il divano.
Mentre cadevo sul morbido cuscino, Barbara si mise in ginocchio davanti a me, le sue mani che lavoravano per sbottonare i miei pantaloni. Sentii l’aria fredda sulla mia pelle quando lei mi liberò del tutto, e non potei fare a meno di arrossire quando i suoi occhi si posarono sul mio cazzo piccolo.
Ma lei non sembrò affatto delusa. Anzi, un sorriso malizioso si dipinse sul suo volto. “Bellissimo,” sussurrò, mentre le sue dita delicatamente mi accarezzavano.
Il piacere che provai fu quasi troppo da sopportare. Chiudevo gli occhi, cercando di godermi ogni istante, ma poi sentii il peso di Paolo sedersi accanto a me.
“Apri gli occhi,” mi disse, la voce bassa ma autoritaria. Io obbedii, e lo vidi davanti a me, i suoi pantaloni già sbottonati, il suo cazzo fine ed eretto.
“Prendilo in bocca,” disse Paolo, senza mezzi termini. Io esitai per un momento, ma poi mi chinai verso di lui, sentendo il peso della sua erezione sulle mie labbra. Era la prima volta che facevo una cosa del genere, ma in quel momento, non c’era spazio per la vergogna.
Mentre cominciavo a succhiarlo, sentii Barbara iniziare a leccarmi, la sua lingua calda e abile che mi faceva perdere il controllo. Dio, è così brava, pensai, mentre il piacere mi invadeva.
Paolo mi afferrò i capelli, guidandomi con decisione. “Più veloce,” mi ordinò, e io obbedii, sentendo il sapore salato della sua pelle sulla mia lingua.
Barbara intanto continuava a lavorare su di me, alternando leccate e succhiate che mi facevano gemere di piacere. Non so quanto resisterò, pensai, mentre il mio corpo iniziava a tremare.
Paolo si allontanò bruscamente, lasciandomi senza fiato. “Ora tocca a me,” disse, guardando Barbara con uno sguardo che non ammetteva repliche. Lei annuì, spostandosi verso di lui, mentre io rimanevo sul divano, ancora scosso da quello che stava succedendo.
Barbara si inginocchiò davanti a Paolo, le sue labbra che si chiudevano intorno al suo cazzo. È così brava, pensai, mentre la osservavo fare quello che aveva appena fatto a me.
Paolo gemette, afferrandola per i capelli e spingendola più a fondo. “Succhialo tutto,” le ordinò, e lei obbedì, mentre io potevo solo guardare, il mio cazzo ancora duro e pulsante.
Ma poi Barbara si staccò, guardandomi con uno sguardo che mi fece sobbalzare. “Vieni qui,” mi disse, la voce suadente. Io mi alzai, incerto, ma lei mi afferrò per mano e mi trascinò a terra, davanti a Paolo.
“Ora,” disse lei, “voglio che tu continui con lui, mentre io mi prendo cura di te.”
Non ebbi il tempo di rispondere. Barbara si mise dietro di me, le sue mani che mi afferravano i fianchi, mentre io chinavo la testa verso il cazzo di Paolo, pronto a riprendere quello che avevo appena iniziato.
Barbara si strinse a me, il suo seno premuto contro la mia schiena, mentre le sue mani scorrevano lungo il mio corpo. Poi sentii il suo respiro caldo sul mio orecchio, mentre sussurrava: “Preparati, perché questa sarà una notte lunga.”
Barbara si staccò da me, il suo respiro ancora pesante, e guardò Paolo con un’occhiata complice. “È il tuo turno, amore,” gli disse, la voce carica di desiderio. Paolo annuì, i suoi occhi scuri che mi osservavano con un’intensità che mi fece tremare. Mi sentivo già vulnerabile, ma questa nuova dinamica mi stava spingendo oltre ogni limite che avessi mai immaginato.
Paolo si avvicinò a me, il suo cazzo già pronto, e si mise accanto a Barbara. “Entrambi,” sussurrò lei, mentre mi prendeva per mano e mi face inginocchiare di fronte a loro. Non ci volle molto perché capissi cosa volessero. Paolo si posizionò davanti a me, mentre Barbara si mise dietro, le sue mani che mi accarezzavano le spalle.
Io chinai la testa, prendendo il cazzo di Paolo in bocca ancora una volta, sentendo il sapore salato e il calore della sua pelle. Ero concentrato su di lui, ma poi sentii le mani di Barbara scivolare lungo il mio corpo, fino a raggiungere il mio cazzo. La sua bocca si avvicinò, e capii che non potevo più pensare. Barbara iniziò a succhiarmi, alternando tra il mio cazzo e i miei testicoli, mentre io continuavo a prendere Paolo in bocca. Era un’overload di sensazioni, una tempesta di piacere che mi stava travolgendo.
Paolo si mosse lentamente, il suo cazzo che entrava e usciva dalla mia bocca, mentre io cercavo di mantenere il ritmo. Barbara, intanto, continuava a prendermi in bocca, le sue labbra che mi avvolgevano in un abbraccio caldo e umido. Sentivo ogni suono, ogni movimento, ogni respiro. Ero completamente immerso in quell’esperienza, incapace di pensare a nient’altro.
Poi, improvvisamente, Barbara si staccò da me e si sdraiò sul divano, le gambe aperte in un invito esplicito. “Vieni qui,” mi disse, il tono della sua voce che mi fece scattare all’azione. Mi avvicinai, le mie labbra che si posarono sulla sua figa rasata, sentendo il gusto dolce e salato della sua pelle. Iniziai a leccarla lentamente, assaporando ogni minimo dettaglio, mentre lei gemette di piacere.
Intanto, dietro di me, sentivo Paolo che si muoveva. Mi voltai per un attimo, e vidi che stava lubrificando il suo cazzo con un gel che aveva preso da qualche parte. Il mio cuore accelerò quando capii cosa stava per succedere. Paolo si avvicinò a me, le sue mani che mi accarezzavano i fianchi, mentre io continuavo a leccare Barbara.
“Sei vergine, vero?” mi chiese Paolo, la voce calma ma carica di eccitazione. Io annuii, incapace di parlare, mentre Barbara mi accarezzava i capelli, incoraggiandomi a continuare. “Non preoccuparti,” sussurrò Paolo, “lo farò con calma. Non voglio farti male.”
Sentii la punta del suo cazzo premere contro il mio buco di culo, e trattenni il respiro. Era una sensazione strana, nuova, ma anche incredibilmente eccitante. Paolo spinse lentamente, entrando dentro di me con una pazienza che mi fece sentire al sicuro. Il dolore iniziale si trasformò presto in un piacere intenso, mentre lui si muoveva dentro di me.
Barbara continuava a gemere sotto di me, le sue mani che mi afferravano i capelli, mentre io continuavo a leccarla con passione. Era come se fossimo tutti e tre connessi, uniti in un’esperienza che ci stava portando a un livello di intimità che non avevo mai provato prima.
Paolo si muoveva dentro di me con un ritmo lento ma costante, ogni spinta che mi riempiva di una sensazione che non riuscivo nemmeno a descrivere. Era come se stessi esplorando una parte di me che non sapevo nemmeno di avere. Barbara, intanto, continuava a gemere, il suo corpo che si contorceva sotto di me, mentre io continuavo a leccarla con sempre più intensità.
“Non fermarti,” gemette Barbara, le sue mani che mi spingevano più vicino a lei. Io obbedii, le mie labbra e la mia lingua che lavoravano insieme per portarla più vicino al piacere. E poi, improvvisamente, sentii Paolo accelerare il ritmo, il suo cazzo che mi penetrava più profondamente, mentre io continuavo a leccare Barbara.
Era troppo. Troppo intenso. Troppo bello. Sentivo che stavo per esplodere, ma non volevo che finisse. Volevo che continuasse, che questa sensazione non si fermasse mai. Barbara iniziò a gemere più forte, il suo corpo che si irrigidiva sotto di me, mentre Paolo continuava a spingere dentro di me con un ritmo sempre più veloce.
“Così, amore,” gemette Barbara, le sue mani che mi afferravano i capelli, “non fermarti.”
E io non lo feci. Continuai a leccarla, a succhiarla, a portarla sempre più vicino al piacere, mentre Paolo mi prendeva da dietro, ogni spinta che mi faceva gemere di piacere. Era una tempesta di sensazioni, un’esperienza che mi stava travolgendo completamente.
E poi, improvvisamente, sentii Barbara esplodere, il suo corpo che si contorceva sotto di me, mentre lei urlava di piacere. “Sì, sì, sì!” gridò, le sue mani che mi afferravano i capelli, mentre io continuavo a leccarla, assaporando il suo orgasmo.
Intanto, dietro di me, sentii Paolo accelerare ancora di più, il suo respiro che diventava sempre più pesante. “Sto per venire,” gemette, la voce rotta dal piacere. Io annuii, incapace di parlare, mentre lui continuava a spingere dentro di me, ogni spinta che mi portava sempre più vicino al limite.
E poi, finalmente, sentii Paolo esplodere dentro di me, il suo cazzo che pulsava mentre mi riempiva. Io gemetti, il mio corpo che si contraeva sotto l’intensità dell’orgasmo di Paolo, mentre Barbara continuava a gemere sotto di me.
Era troppo. Troppo bello. Troppo intenso. E io sapevo che non sarebbe mai stato lo stesso.
Barbara mi guardò con occhi pieni di desiderio, un sorriso malizioso che si insinuava sulle sue labbra carnose. “Sdraiati sul divano,” mi disse, la voce bassa, carica di promesse che sapevo avrebbero cambiato tutto. La sua mano si posò sul mio petto, spingendomi delicatamente verso il divano, mentre mi sentivo cedere alla sua autorità. Mi lasciai cadere sul morbido tessuto, il cuore che batteva all’impazzata, mentre lei si avvicinava con un’eleganza felina.
Paolo era già dietro di me, le sue mani che cominciavano ad accarezzarmi i fianchi, mentre Barbara si sollevava sopra di me. I suoi occhi mi scrutavano, come se volesse leggere ogni mio pensiero, ogni mio desiderio. “Sei pronto?” mi sussurrò, la voce così vicina che il suo alito tiepido mi sfiorò il volto. Io annuii, incapace di articolare una parola, mentre lei mi prendeva la mano e la posava sul suo seno. Il contatto con la sua pelle mi fece desiderare ancora di più, il mio cazzo che pulsava sotto il suo sguardo indagatore.
Barbara si abbassò, lentamente, il suo corpo che si posava sul mio, il suo seno che mi premeva contro il petto. Sentii il suo respiro affrettarsi, mentre lei cominciava a muoversi, cavalcandomi con una foga che mi lasciò senza fiato. “Dio, sei così bello,” sussurrò, le sue mani che si stringevano sulle mie spalle, mentre io la guardavo, completamente perso nel suo ritmo.
Intanto, dietro di me, sentii le mani di Paolo che mi spogliavano completamente, il suo alito caldo che mi sfiorava la nuca. “Ti piace?” mi chiese, la voce roca, mentre le sue dita cominciavano a esplorare il mio culo. Io gemetti, incapace di rispondere, mentre lui continuava a massaggiarmi, preparandomi per quello che sapevo sarebbe stato un momento indimenticabile.
Barbara continuava a cavalcarmi, il suo ritmo che diventava sempre più veloce, il suo seno che ondeggiava davanti ai miei occhi, mentre io mi lasciavo andare completamente alla sua volontà. Lei era il centro del mio universo in quel momento, la sua figa che mi stringeva, mentre io sentivo il bisogno di sborrare diventare sempre più forte.
E poi, improvvisamente, sentii la lingua di Paolo che mi leccava il culo, un’esperienza che mi fece sobbalzare. “Che cazzo!” esclamai, mentre lui continuava, la lingua che si insinuava dentro di me, mentre io mi sentivo completamente esposto. Barbara ridacchiò, il suo movimento che rallentò per un attimo, mentre io gemevo, incapace di trattenermi.
“Ti piace, vero?” mi chiese Paolo, la voce piena di piacere, mentre io annuivo, completamente incapace di rispondere. Lui continuò, la lingua che mi esplorava in modo così intenso che mi sentivo completamente sopraffatto. Intanto, Barbara continuava a muoversi sopra di me, il suo seno che ondeggiava davanti ai miei occhi, mentre io mi preparavo a esplodere.
Paolo si fermò per un attimo, e io sentii la sua mano che raccoglieva la sborra che era uscita dal mio culo. “Vuoi sentirmi dentro di te?” mi chiese, la voce bassa, mentre io annuivo, incapace di dire altro. Lui mi penetrò con le dita, un’esperienza che mi fece gemere di piacere, mentre Barbara continuava a cavalcarmi con una foga che mi lasciava senza fiato.
“Sto per venire,” gemetti, mentre Barbara mi guardò con occhi pieni di desiderio. “Sborra dentro di me,” mi sussurrò, il suo movimento che diventava sempre più veloce, mentre io sentivo il bisogno di esplodere diventare sempre più forte.
E poi, finalmente, esplosi, la mia sborra che riempiva Barbara, mentre lei urlava di piacere, il suo corpo che si contraeva sopra di me. Intanto, sentii le dita di Paolo che continuavano a penetrarmi, mentre io mi lasciavo andare completamente al piacere, incapace di pensare a qualsiasi altra cosa.
Barbara si fermò per un attimo, il suo respiro affannoso, mentre mi guardava con occhi pieni di soddisfazione. “Sei stato fantastico,” mi sussurrò, mentre io annuivo, completamente incapace di rispondere. Lui continuò, la lingua che si insinuava dentro di me, mentre io mi lasciavo andare completamente alla sua volontà. Lei era il centro del mio universo in quel momento, la sua figa che mi stringeva, mentre io sentivo il bisogno di sborrare diventare sempre più forte.
All'improvviso non ero più vergine dietro e con il culo dolorante ma soddisfatto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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