“Incesto vero. Tre donne mie.”

Non è un racconto inventato. È successo davvero.
Mi chiamo Turi, ho 46 anni, vivo nel Comasco, e quello che sto per raccontare è accaduto dentro casa mia, nel silenzio di quelle sere estive che sanno di peccato e carne calda.
Tre donne di sangue mio. Tre fuochi impossibili da spegnere: mia cugnata, mia nipotina e mia cugina.
E le ho avute tutte. Una per una. E poi ancora.
E lo rifarei, ogni fottutissima notte.

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Capitolo 1 – Mia cugnata: un culo che cercava vendetta

Rita è la sorella di mia moglie. Separata, 42 anni, occhi taglienti e un culo rotondo che si muoveva come una promessa ogni volta che si chinava.
Quel pomeriggio era venuta a casa mia per “aiutarmi a sistemare un mobile”. Ma non c’era nessun mobile da sistemare. Solo tensione. E voglia.

Indossava un vestitino leggero, niente reggiseno. E sotto, neanche le mutande. Lo vidi quando si piegò a raccogliere un cacciavite caduto a terra.
La sua fica rasata brillava tra le cosce. E lei lo sapeva.

“Ti sei accorto?” mi disse, voltandosi lentamente.
“Da quanto tempo la tieni bagnata pensando a me?”

Non risposi. Mi avvicinai. Le presi il culo con entrambe le mani, forte.
Lei si lasciò fare. Si girò. Si mise a novanta sul tavolo della cucina. E senza parole, senza respiro, la presi.

Le slappai il culo mentre le entravo dentro con forza.
Lei gemeva: “Scopami Turi… fammi tua… anche se sono tua cugnata… scopami come se non ci fosse domani!”
E io glielo davo tutto. Senza pietà.
Le venni sulla schiena. Tremava. Sudava. Rideva.

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Capitolo 2 – Mia nipote: diciott’anni e nessun freno

Serena, la figlia di mia sorella, venne a stare da me qualche giorno dopo. Diciott’anni compiuti da poco, viso d’angelo e un corpo da puttana consapevole.

“Zio, posso dormire da te stanotte?”
“Sicura?”
“Sì… ma posso dormire nel tuo letto?”

Era la miccia.
A letto, le mani iniziarono per gioco. Un piede che mi sfiorava. Un bacio sulle labbra. Poi si sdraiò su di me.
“Fammi donna, zio… ti prego…”
La spinsi di schiena. Le aprii le gambe. Era già fradicia.
Le leccai la fica giovane fino a farla urlare. Poi la scopai con calma, con dolcezza, e poi con rabbia.

Mi cavalcava come se l’avesse fatto da sempre.
“Zio… sborra dentro… voglio sentire tutto… voglio essere tua… per sempre…”
E lo feci. Dentro. Senza pensarci.

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Capitolo 3 – Mia cugina: la più puttana di tutte

Loredana era la mia cugina preferita da sempre. Quella che al telefono parlava di tutto, ma non diceva mai “ho voglia di te”.
Ma lo pensava.

Dopo una cena in famiglia, rimase da me.
“Se ti dico che ti voglio scopare da anni?”
“Saresti sincera.”
“E se mi mettessi a succhiartelo adesso, sul divano?”

Lo fece.
Si inginocchiò, mi aprì i jeans e lo prese in bocca come se fosse l’unico scopo della sua vita.
Mi leccò le palle, mi baciò l’asta, poi tornò a succhiare finché non glielo infilai in gola.
La presi di schiena sul tappeto.
Le tirai i capelli mentre le entravo dentro con tutta la forza che avevo.

“Fammi male, cugino… fammi tua… voglio sentirti per giorni… voglio sanguinare di godimento…”
E lo feci.
Sborrai sulla sua faccia, glielo feci leccare, e lei ingoiò tutto con un sorriso.

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E poi…

Poi successe di nuovo.
Con tutte e tre. In momenti diversi. E una volta anche tutte insieme, ma quello ve lo racconto un’altra volta.

Se sei una donna libera, senza freni, con voglia di sentirti davvero scopata da un uomo che non guarda in faccia nessuno…
Scrivimi.
Ho ancora il sangue caldo. E la voglia più viva che mai.

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Cerco donne vere, over 30, disposte a tutto. Provincia di Como, ma mi sposto. Niente esitate. Niente censure. Solo carne e verità.
Turi.
voce bassa, tono diretto e carico)

“Hai idea di cosa si prova a scoparsi la propria cugnata sul tavolo della cucina?
A sentire le sue unghie che graffiano, le sue urla che ti implorano…
Poi tua nipote. Diciott’anni. Fica bagnata e occhi da puttana.
Che ti dice: ‘Zio, fammi diventare donna’…
E tu lo fai. Dentro. Forte.
E infine tua cugina… la più porca di tutte.
Che te lo prende in bocca e lo succhia come se stesse morendo di fame.

Io non racconto fantasie.
Io le ho scopate tutte.
E se stai ascoltando, è perché forse… vuoi essere la prossima.”