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Angelina la Troia il seguito


22.04.2025 |
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"Angelina si alzò, camminò nuda verso il vetro, si mise a quattro zampe davanti allo specchio e cominciò a masturbarsi, guardando il suo stesso riflesso..."
Titolo: “Dentro la villa – peccati a Como”La notte sul Lago di Como sembrava dipinta a mano. Il silenzio era rotto solo dal fruscio dell’acqua della piscina e dal respiro lento dell’aria estiva.
Dalla terrazza, il mondo sembrava sospeso. Ma tra le mura della villa, stava per iniziare qualcosa che avrebbe rotto ogni equilibrio.
Angelina, la mia vicina mozzafiato, si voltò verso di me, con addosso solo una vestaglia di seta trasparente.
— Vieni dentro… voglio mostrarti un luogo segreto. Un posto dove nessuno finge, e tutti godono.
Attraversammo il salone moderno, con vetrate immense e luci soffuse. Lei aprì una porta laterale nascosta dietro una libreria.
Scendemmo una scala elegante. In fondo, una camera da letto padronale arredata con gusto lussurioso: pelle nera, specchi ovunque, un letto che sembrava un altare profano.
Su un’intera parete, una vetrata nera e lucida. Angelina ci passò un dito.
— Lo vedi questo? È un vetro-spia. Dietro c’è una stanza segreta. L’ha voluta mio marito… per controllare tutto. A distanza. Anche ora, da chissà dove… forse ci sta guardando.
Mi si indurì solo all’idea.
Angelina mi sorrise, sfiorandomi la cintura dei pantaloni.
— Spogliati. Siediti. Goditi lo spettacolo. O meglio… entra a farne parte.
Fischiò con due dita.
Entrarono Chiara, la giovane tata, e Valérie, l’amica francese in visita.
Chiara, corpo giovane e già tremante di eccitazione, indossava solo un baby doll trasparente.
Valérie, in body di pizzo nero, camminava come una pantera, sguardo affamato.
Angelina si mise a cavalcioni su di me, baciandomi con desiderio puro, mentre Valérie si inginocchiò dietro di me e mi accarezzava il torace. Chiara si mise tra le mie gambe e prese il mio cazzo in bocca, tremando, ma decisa a imparare.
Angelina si alzò, camminò nuda verso il vetro, si mise a quattro zampe davanti allo specchio e cominciò a masturbarsi, guardando il suo stesso riflesso.
— Ti piace, amore mio? Guardaci bene. Guardami bene… guarda quanto sono viva senza di te.
Chiara si stese sul letto, mi tirò a sé.
Penetrai lentamente la sua figa stretta e calda, mentre Angelina si girava per osservarci e Valérie si masturbava con un dildo, godendo nel vedere la giovane Chiara scardinare ogni sua innocenza.
Poi Valérie si alzò e mi strinse i fianchi.
— Ora tocca a me, stallone…
Si infilò su di me, cavalcandomi con energia, mentre Angelina tornava sul letto, si stendeva accanto a Chiara e iniziava a leccarle la figa, senza smettere di fissare quel maledetto vetro.
La scena era pura pornografia d’élite. Profumi di sesso e pelle, sudore e seta.
Le voci delle tre donne si mescolavano in una sinfonia di lussuria.
Angelina si voltò verso di me, con la bocca umida, le cosce bagnate, i seni che tremavano:
— Vieni. Prendimi. Voglio sentire il tuo cazzo mentre guardo mio marito negli occhi, anche se è a mille chilometri da qui.
La piegai sul letto, spostai le sue gambe e affondai con forza.
Ogni colpo era un messaggio al marito assente.
Ogni gemito di lei, una punizione.
Ogni sguardo nel vetro… un atto di dominio.
E mentre mi svuotavo dentro di lei, con Chiara che mi leccava le palle e Valérie che si toccava la figa a pochi centimetri dal nostro amplesso, sapevo che quella notte non sarebbe finita lì.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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