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La cuginetta al matrimonio


di leius06
07.06.2020    |    29.717    |    1 8.7
"Prima che il pranzo iniziasse decisi di correre in bagno per provare ad alleviare la mia eccitazione nell'unico modo che ritenevo possibile: una violenta sega..."
Prima di quel giorno non avevo mai neppure pensato a Federica come una donna. Fede era la mia cuginetta appena maggiorenne che doveva ancora finire il liceo, io un uomo di 35 anni già in carriera e con svariate esperienze alle spalle.

Quando però me la ritrovai davanti al matrimonio di un nostro lontano parente sentì una scossa percorrermi tutto il corpo fino a smuovermi il cazzo.

Federica indossava un mini abito nero, aveva le spalle già leggermente abbronzate scoperte. Indossava un paio di tacchi neri borchiati. L'abito molto aderente lasciava intravedere le sue forme: un seno piccolo ma delizioso, un culetto alto e sodo come solo quello di una diciottenne può essere.

Durante la cerimonia sfortunatamente Federica si posizionò proprio sulla panca davanti alla mia e così i miei occhi caddero più volte sul suo lato B. Facevo di tutto per distogliere lo sguardo o cercare di pensare ad altro ma il giovane corpo della mia cuginetta aveva un effetto dirompente sugli ormoni di un uomo in astinenza ormai da troppo tempo.

Il fatidico sì e l'uscita dalla chiesa fu una sorta di liberazione, seppure solo momentanea. Dopo poco infatti mi ritrovai Federica seduta accanto per il pranzo. Eravamo gli unici under 50 al tavolo così i nostri rispettivi genitori per evitare che la cuginetta si annoiasse troppo mi chiesero di intrattenerla.

Capì subito che mi sarebbe stato impossibile arrivare alla fine della giornata senza fare qualcosa per il mio cazzo. Lo sentivo pulsare sempre più forte. I boxer erano ormai umidi e presto la chiazza rischiava di sporcare anche i pantaloni del completo.

Prima che il pranzo iniziasse decisi di correre in bagno per provare ad alleviare la mia eccitazione nell'unico modo che ritenevo possibile: una violenta sega che scaricai nel wc del ristorante. Appena tornai al tavolo però mi bastò vedere le gambe accavallate di Federica perché il cazzo tornasse immediatamente sull'attenti.

Il pomeriggio accanto a lei fu una vera e propria tortura. Mentre mangiavamo non facevo che sbirciare le sue cosce, i suoi piedini smaltati e quei tacchi da donna già fatta.

"Oggi sei bellissima", mi lascia sfuggire arrivati quasi al taglio della torta e prima del brindisi finale invitai Federica a sgranchirci le gambe facendo una passeggiata nel parco che ospitava il locale. Io e la mia cuginetta ci vedevamo un paio di volte all'anno. L'imbarazzo tra noi era evidente. Così come il fatto che la desideravo.

"Devi dirmi qualcosa?", mi chiese Federica mentre camminavamo sul vialetto che portava al parcheggio. Era piccola, forse, ma aveva capito tutto. La guardai negli occhi, la presi per mano e la portai nella mia auto. Il parcheggio era deserto.

Tutti gli altri invitati erano ancora all'interno del locale. Il rischio di essere beccati c'era, inutile negarlo, ma la voglia che avevo di lei era più forte. La feci entrare in macchina, reclinai il sedile del passeggero e mi posizionai sopra Fede. Ci guardammo ancora e la baciai. Prima dolcemente, poi sempre più appassionatamente. Le nostre lingue si intrecciavano mentre io infilavo la mano sotto il suo vestito.

Glielo abbassai leggermente. Federica non indossava il reggiseno quel giorno così affogai il mio viso tra le sue tettine. Le leccavo, le mordevo, le succhiavo. La cuginetta iniziò a gemere. Capì che era il momento. Alzai il suo mini abito e le sfilai gli slip.

"Non l'ho mai fatto". La confessione di Federica invece di frenarmi se possibile mi accese ulteriormente. Le allargai le cosce e infilai il mio viso tra le sue gambe. La sua giovane fighetta era già umida. Iniziai a leccargliela. Fede chiuse gli occhi, reclinò la testa e si mordeva le labbra per evitare di urlare tutto il suo piacere.

Era abbastanza calda. Mi slacciai i pantaloni, abbassai i boxer e finalmente lo tirai fuori. Solo in quel momento realizzai che non avevo con me un preservativo ma ormai era troppo tardi per fermarmi. Federica mi fissava aspettando l'attimo in cui sarei entrato dentro di lei. La guardai negli occhi e spinsi. Avevo appena sverginato la mia cuginetta.

Le tappai la bocca con una mano mentre affondavo i colpi nella sua fighetta ormai aperta. Prima piano, poi sempre più forte. Sempre più in fondo. Federica gemeva di dolore e di piacere. Poi però fu solo godimento. La scopavo e la baciavo. Le leccavo il nasino. Le orecchie, il collo. Il seno. "Sei stupenda".

Stavo per venire ma non potevo farlo nella sua fighetta. Mi sfilai rapidamente, spalancai lo sportello e le chiesi di inginocchiarsi a terra. Federica obbedì. "Apri la bocca", le ordinai mentre continuavo a stimolare leggermente il mio cazzo. Dopo pochi secondi un fiume di sborra inondò letteralmente la mia cuginetta.

Gli schizzi la raggiunsero sulla fronte, sugli occhi, sulle labbra e perfino sul seno. Dopo essermi completamente svuotato mi ricomposi e aiutai Federica a pulirsi. Anche lei si infilò di nuovo gli slip, si rialzò il vestito e ci incamminammo verso il locale senza dire una parola.

Federica passò dal bagno per rifarsi un po' il trucco. Rientrammo in sala proprio mentre i novelli sposi tagliavano la torta nuziale e nella calca misi la mano sul culetto della cuginetta. "La prossima volta tocca a lui", le sussurrai all'orecchio.
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