LA SBORRA DEL FIGLIO (PARTE 2)

Una, due, tre, dieci volte. Cristina da quel giorno non pensava ad altro. Suo figlio, Giorgio, col cazzo duro sul divano. Ai suoi schizzi lunghi e potenti come solo quelli di un adolescente possono essere. Ma soprattutto alle parole che aveva pronunciato mentre sborrava copiosamente: "Prendila, è tutta tua mamma".

Sapeva bene che suo figlio si masturbava in modo quasi compulsivo ormai da mesi. E lo aveva accettato. Ma che lo facesse pensando a lei non lo aveva mai neppure lontanamente immaginato.

Ecco perchè quello che aveva visto e sentito quel pomeriggio l'aveva scossa profondamente. Forse il confine era stato davvero superato. Doveva intervenire, pensò. Doveva porre fine a questa insana passione di Giorgio. Ma come?

Nella quotidianità, seghe a parte, il figlio era sempre il suo cucciolo timido e non avrebbe certo sopportato un confronto diretto sul tema o ancora peggio un rimprovero a muso duro. Tantomeno da sua madre.

Cristina quindi, dopo giorni di riflessioni e tormenti, prese la decisione: lasciare correre sperando che prima o poi le attenzioni di Giorgio si rivolgessero ad altre. E così lasciò correre quando Giorgio cominciò a toccarsi da sopra i pantaloni quasi ogni sera mentre guardavano la tv seduti uno accanto all'altra sul divano.

E così Cristina fece finta di non vedere che il suo completo intimo, improvvisamente sparito dal cesto della roba sporca, era ricomparso nel cassetto del comodino del figlio qualche giorno dopo.

E così Cristina finse di non capire cosa fossero le macchie che trovava quasi ogni sera sulle lenzuola del suo letto matrimoniale quando stava per coricarsi.

Perché sì, in fondo a lei dormire con l'odore dello sperma di Giorgio che le riempiva il letto e le arrivava fino alle narici piaceva.

Perchè sapere che quello sperma era stato versato dal figlio pensando a lei la faceva sentire desiderata, la faceva sentire femmina. Una femmina che aveva sempre più voglia di cazzo. Il cazzo di Giorgio. Il cazzo del figlio.

Un cazzo che col passare dei giorni Cristina sentì il bisogno di riguardare tanto da cominciare a spiare spesso il figlio dal buco della serratura durante le sue seghe giornaliere.

Una voglia che la spingeva a entrare sempre più spesso nella stanza di Giorgio con la scusa di riordinare ma al solo reale scopo di raccogliere gli slip sporchi da terra per odorarli e leccarli.

Perchè sì, Cristina ormai non desiderava altro che quello. Toccarla, leccarla, ingoiarla. Cristina voleva solo la sborra del figlio. E doveva trovare il modo di averla, ad ogni costo.