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Lui & Lei

L'alunna (parte II)


di leius06
21.07.2021    |    12.898    |    4 9.4
"Lei mi aveva solo utilizzato per ottenere il suo scopo..."
In classe io e Alessia cercavamo di comportarci come se nulla fosse successo ma durante le lezioni di recupero i contatti tra noi continuarono.

Mi sedevo accanto a lei e iniziavo a toccarla, prima sulle cosce poi pian piano presi sempre più coraggio infilando le mie mani sotto il suo perizoma. Lei ricambiava toccandomi da sopra i pantaloni finché un giorno non mi abbassò la lampo e per la prima volta sentì le sue dita direttamente sul mio cazzo.

Ci masturbavamo reciprocamente fino a raggiungere l’orgasmo. Non scorderò mai la prima volta che sporcai la sua mano con la mia sborra. Non dimenticherò mai l’imbarazzo e l’eccitazione che provai in quel momento.

Dopo le lezioni presi l’abitudine di accompagnarla a casa con la mia auto. Spesso ci fermavamo in una traversa poco frequentata a pochi metri dal suo palazzo e passavamo alcuni minuti a limonare. A volte mi faceva un’altra sega mentre io le palpavo tette e culo. Tra noi c’erano pochissime parole. A parlare era la fortissima chimica che ci attirava uno verso l’altra.


Un giorno, appartati in auto nella solita traversa, mentre mi masturbava Alessia si chinò rapidamente tra le mie gambe. Mi guardò dritto negli occhi e passò la sua lingua sul mio cazzo. Capì subito cosa stava per succedere. Non era il suo primo pompino. Alessia ci sapeva fare, tanto che resistetti solo pochi minuti prima di riempirle la bocca. Vederla con le labbra ancora sporche della mia sborra fu stupendo. E in quel preciso momento compresi cosa eravamo diventati io e lei: due amanti. Un uomo e una giovane donna che si piacevano e non potevano fare a meno di stare insieme.

Comprai un’altra sim solo per chattare con Alessia. Presto iniziammo a scambiarci foto e messaggi a sfondo sessuale. Io le scrivevo quante volte durante la giornata pensavo a lei, cosa sognavo di farle e come mi toccavo mandandole spesso anche foto del mio cazzo in erezione. Lei ricambiava mostrandomi la sua fighetta depilata, mi raccontava nei dettagli cosa voleva fare con me e mi stuzzicava in ogni possibile modo.

Intanto la fine dell’anno scolastico era sempre più vicina. Dopo la maturità sapevo che Alessia sarebbe andata a studiare fuori città. Il rischio di perderla quindi era altissimo, ecco perché prima di allora dovevo assolutamente coronare il mio sogno: portarmela a letto. Le sue seghe e i suoi pompini, seppure sempre più frequenti, non mi bastavano più. Una sera, mentre mia moglie dormiva nel letto matrimoniale, mi alzai per andare in bagno e mandai un messaggio ad Alessia dandole appuntamento per la mattina dopo all’uscita da scuola: “Ti devo parlare, è importante”.

Avevo studiato il piano nei minimi dettagli. Avrei portato Alessia nella casa in campagna e lì avremmo consumato la nostra prima volta lontano da occhi indiscreti. La zona era abbastanza isolata e nessuno ci avrebbe disturbato. Dissi ad Alessia di raccontare ai suoi che sarebbe rimasta a dormire da un’amica. Volevo averla a mia completa disposizione per almeno 24 ore.

Non avevo mai tradito mia moglie prima di allora ma Alessia mi aveva fatto completamente perdere la testa. La passai a prendere nella solita traversa a pochi metri da casa sua. Appena salì in auto ci baciammo appassionatamente. Lei indossava una mini molto corta, una canottiera bianca senza reggiseno sotto e le immancabili sneakers bianche ai piedi. Durante il viaggio tenni una mano fissa tra le sue gambe. Mi piaceva stimolarla con le dita e vedere le sue espressioni mentre la toccavo.

Arrivammo in campagna per l’ora di pranzo. Ci fermammo in una rosticceria a mangiare rapidamente qualcosa, poi finalmente raggiungemmo il casolare che sarebbe stata la nostra alcova. Una volta dentro ci spogliammo a vicenda prima di arrivare in camera da letto. La feci sdraiare a gambe larghe e mi posizionai in mezzo leccandola a lungo. Alessia raggiunse il primo orgasmo, era bagnatissima quando avvicinai il mio cazzo alla sua fighetta ed entrai per la prima volta. Non usai il preservativo, non ci avevo neppure pensato e lei non mi chiese di metterlo. Alessia si morse il labbro per non gridare. La scopai a pelle per alcuni minuti, prima piano poi sempre più veloce. Nella stanza si sentiva solo lo sbattere dei nostri corpi ed i suoi gemiti di piacere. Prima di sborrare uscì e le venni sulla pancia riempendola completamente.

Ci spostammo in bagno per farci una doccia insieme ma presto il mio cazzo tornò duro. La spinsi leggermente col petto contro il muro e la penetrai di nuovo, stavolta da dietro. Mentre affondavo i colpi la baciavo sul collo e sulle spalle. Quindi la feci voltare e inginocchiare per scaricare la mia seconda sborrata nella sua bocca. Alessia ingoiò tutto.
Passammo la sera completamente nudi abbracciati sul divano a coccolarci. La palpavo ovunque, dalle tette alla figa ma soprattutto sul culetto. Alessia capì presto che volevo prendermi anche quello e lo feci dopo cena.

Mangiammo una pizza, sempre nudi sul divano, imboccandoci a vicenda. Poi tornai tra le sue gambe leccandola a lungo tra figa e ano. Quando era abbastanza lubrificata la misi a novanta sul tavolo del soggiorno, mi posizionai dietro di lei ed entrai in un solo colpo. Stavolta non riuscì a trattenere un urlo animalesco di dolore. Mi fermai un attimo per darle il tempo di respirare, poi ripresi a scoparle il culo aumentando pian piano i colpi finché non le scaricai il mio piacere tutto dentro.

La coccolai tutta la notte tenendola stretta tra le mie braccia, baciandola e accarezzandola. La mattina dopo scopammo un’altra volta, stavolta dolcemente, come due innamorati. Prima a letto e poi sotto la doccia. Avevo coronato il mio sogno, ma presto la vita mi avrebbe presentato il suo conto.

Mancavano poche settimane alla maturità quando ricevetti un whatsapp da un numero sconosciuto con gli screenshot dei messaggi che ci eravamo scambiati per mesi con Alessia accompagnati da un brevissimo testo: “Se non vuoi perdere il posto da oggi farai tutto quello che ti chiederò di fare”. Ebbi un sussulto e mi sentì venire in meno.
Il ricatto fu ancora più chiaro nei giorni a venire.

Per evitare che la scuola e mia moglie venissero a sapere di ciò che era accaduto con Alessia avrei dovuto garantire la promozione, non solo a lei ma anche al bulletto della classe col quale evidentemente aveva una storia. Il mondo mi crollò addosso. Nulla di quello che c’era stato tra me e Alessia era reale. Lei mi aveva solo utilizzato per ottenere il suo scopo.

Ovviamente provai più volte a chiamarla o scriverle ma era come sparita nel nulla. La rividi a scuola il giorno della prima prova. Top bianco, shorts jeans e immancabili sneakers. Era se possibile più bella dell’ultima volta. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso e mentre lei era seduta al banco con le gambe abbronzate ben accavallate intenta a scrivere il suo tema, io sentivo una folle erezione crescere nei pantaloni finché non fui costretto a chiedere a una collega di sostituirmi e correre in bagno a sfogare quella eccitazione.

Alessia e il suo ragazzetto superarono gli esami, seppure a stento. Ma non poteva finire così. Avevo bisogno di rivederla ancora una volta. Un pomeriggio mi appostai sotto casa sua finché non la vidi tornare insieme al bulletto col motorino. Appena lui si allontanò, scesi dall’auto velocemente e la raggiunsi prima che entrasse nell’androne.

La convinsi, non senza fatica, a seguirmi in macchina. Le dissi che non mi importava del ricatto, non mi interessava se mi aveva solo preso in giro ma non potevo fare a meno di lei. Non dimenticherò mai il suo sguardo di scherno. Non aveva mai provato nulla per me e ne ebbi l’ennesima conferma.

“Quanto sei disposto a spendere per me?”, mi chiese a bruciapelo. Non avevo mai pagato prima una donna in vita mia e mai avrei pensato di pagare una mia alunna per fare sesso. Ma non potevo e non volevo perderla.

Trovammo presto un accordo e per qualche mese continuammo a vederci. Gli incontri avvenivano quasi sempre nella mia casa di campagna. Alessia a letto era una bomba. Non avevo mai conosciuto una donna che mi appagasse così tanto sessualmente. Non era mai stanca, non diceva mai di no. Ma ancora una volta commisi un grave errore.

Dopo qualche settimana Alessia mi disse che potevo evitare di utilizzare il preservativo perché aveva cominciato a prendere la pillola. L’idea di venire finalmente dentro di lei mi fece perdere completamente il contatto con la realtà. Praticamente ogni volta che scopavamo le riempivo la figa finchè un giorno Alessia non mi inviò la foto di un test di gravidanza: positivo!
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