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LA PROVA (parte sesta IL CAZZO DI MIO FIGLIO)


di leius06
29.03.2019    |    35.202    |    3 9.6
"E ovviamente non mi fece mancare neppure le sue attenzioni sessuali..."
Le parole pronunciate da Luca quella mattina mentre veniva dentro di me sotto la doccia mi ritornarono in mente per settimane. Io sapevo cosa provavo per mio figlio oltre all'amore materno. Io ero una donna matura che aveva già fatto le sue esperienze sentimentali e sessuali. Ma lui? Lui aveva solo 18 anni ed io, sua madre, ero stata la sua prima e unica donna.

Luca era davvero sicuro di amarmi e volere iniziare una storia con me o si era solo fatto prendere dall'euforia che prova qualsiasi giovane ragazzo alla sua prima volta? La notte con mio figlio era stata la migliore di tutta la mia vita. Non avevo mai sentito un'intesa sessuale tale con nessun altro uomo. E il piacere provato, la fortissima chimica, si sommava all’affetto unico che lega da sempre e per sempre una madre a suo figlio. Un figlio a sua madre.

Fu per quello, per rispettare tutto quello, che presi una decisione davvero difficile. La più difficile quando una donna pensa di avere trovato finalmente l'uomo della sua vita. Dopo la nostra prima volta decisi di frenare i miei istinti e lasciare che mio figlio capisse se ero davvero io quella che voleva.

In realtà Luca non smise mai di riempirmi di attenzioni. Per mio figlio ero sempre l'unica donna della terra. E ovviamente non mi fece mancare neppure le sue attenzioni sessuali. Attenzioni che continuavo a gradire, ma per cui dissimulavo il mio piacere in modo che Luca guardasse altrove. Volevo che mio figlio provasse un'altra donna e poi tornasse da me. Per sempre.

La sera in cui Luca mi informò che sarebbe uscito a cena con una ragazza però persi la testa e decisi di seguirlo. Vidi mio figlio passare a prendere una biondina sua coetanea sotto casa e dirigersi verso un pub. Mi appostai fuori dal locale con la mia auto e attesi pazientemente la loro uscita ma evidentemente non fui troppo brava a nascondermi.

Luca mi aveva visto e, dopo essere uscito lasciando la ragazza al tavolo con una scusa, me lo trovai fuori dall'auto. Lo feci salire, ci guardammo per un attimo e ci baciammo. Un bacio passionale e focoso. Il bacio di due amanti che si desideravano e non potevano più fare a meno l'uno dell'altra.

Dissi a mio figlio di trovare un'altra scusa e accompagnare subito la ragazza a casa, io l'avrei seguito con la mia auto e poi....poi saremmo stati liberi di essere di nuovo noi: io e lui, un figlio e sua madre. Una femmina e il suo maschio.

Quando salì sulla mia auto, dopo avere parcheggiato la sua sotto casa dell'amica, lo portai in un posto appartato dove tanti anni prima avevo perso la verginità con suo padre proprio sul sedile di un'auto. Fu una scopata diversa, molto diversa, da quella nella casa in campagna.

Stavolta non c'era stato nulla di preparato. Stavolta nessuno dei due aveva avuto il tempo di capire come sarebbe stato, cosa sarebbe successo tra noi. Né io né lui avevamo programmato nulla. Fu sesso. Puro sesso. Sesso animalesco, primordiale.

Prima fui io a cavalcare mio figlio come un'amazzone. Saltellavo sul suo cazzo duro e largo fino a infilarmelo tutto fino in fondo. E gemevo. Venni due volte mentre lo facevo, la seconda in contemporanea con Luca che sborrò per la terza volta dentro di me senza precauzioni.

Le prime due volte era andata bene ma se stavolta fossi rimasta incinta? Il solo pensiero mi terrorizzava e mi eccitava allo stesso tempo.

Poi fu mio figlio a mettermi a 90 e scoparmi a pecorina. Luca affondava i colpi sempre più forte e nel mentre mi tirava i capelli, quindi si avvicinò al mio orecchio e sussurrò solo quattro parole: "Fammi un pompino, mamma".

Luca era seduto nel posto del passeggero, io accanto a lui: lo guardai un attimo, mi chinai e cominciai a succhiare e leccare il suo cazzo senza mai staccare i miei occhi dai suoi finché non scaricò tutto il suo piacere nella mia bocca. Ingoiai avidamente il suo sperma come se fosse la bevanda più buona che avessi mai bevuto. Ero assetata di lui. Mi era mancato sentire il suo sapore sulla lingua e mentre ingoiavo venni per la terza volta.

Continuai a leccare il cazzo di mio figlio nel buio di quell'auto per parecchi minuti anche dopo l'orgasmo. Luca mi accarezzava la testa dolcemente. Lo guardai. Ci guardammo.

"Mamma, io ti amo davvero". Rimasi di nuovo senza parole davanti a mio figlio. Luca aveva capito tutto. Luca mi aveva capito ancora una volta. Mio figlio mi capiva come mai nessun uomo era riuscito a fare in tutta la mia vita.

Ora non avevo più dubbi. Era lui. L'uomo col quale volevo condividere il letto era mio figlio. Non mi interessava se e quanto sarebbe durata la storia tra noi. Ora sapevo che Luca provava per me le stesse cose che io provavo per lui. Ora ero pronta a essere sua anche in casa nostra. Ora non vedevo l'ora di sentirmi possedere da lui anche sul letto dove dormivo ogni notte accanto a suo padre.

Mio figlio quella sera era a cena con una ragazza bella, giovane e sexy ma aveva scelto ancora una volta me. Sua madre. L'unica donna che mio figlio desiderava ero io. Era quello che sognavo. Era quello che volevo.
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