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La figlia camgirl parte 6


di leius06
15.01.2023    |    3.983    |    0 9.7
"Mia figlia scoppiò a ridere: “Merito della palestra papino…e anche un po’ tuo e di mamma, ok”..."
Quanto accaduto la notte di Natale era stato un evento totalmente inaspettato. Sonia durante il nostro primo incontro era stata chiara: nessun contatto diretto. Eppure quella sera era stata proprio lei a farmi un pompino con ingoio nella sua cameretta mentre il resto della famiglia ci aspettava per il brindisi della vigilia.

Come mi aveva richiesto le feci consegnare l’ultimo modello di iphone ma prima di ricontattarla lasciai passare qualche giorno. Avevo bisogno di vederci un po’ più chiaro e soprattutto di capire se ci eravamo spinti troppo oltre. Avrei dovuto chiudere quel rapporto insano per sempre, lo sapevo. Ma ero pronto a rinunciare a Sonia?

La risposta mi fu chiara quando mia figlia si presentò a sorpresa a casa mia tra Capodanno e la Befana: “Posso salire? Devo parlarti”.

Era come sempre bellissima: capelli raccolti, trucco leggero, stivali con tacco. Quando si sfilò il cappotto restai letteralmente senza fiato. Sonia indossava una tutina nera aderentissima che non lasciava nulla all’immaginazione. La squadrai dalla testa ai piedi senza riuscire a dire una parola.

“Hai bisogno di un bicchiere d’acqua, papi?”

Sonia si diresse verso il salotto mentre io la seguivo senza mai staccare gli occhi dal suo culo. Ero come ipnotizzato da tanta bellezza. Ci accomodammo sul divano, mia figlia mi guardò e sorrise maliziosa.

“Allora? Promossa? Be, considerato che mi sei venuto in bocca in meno di due minuti direi di sì” disse scoppiando in una fragorosa risata.

“Sonia, perché l’hai fatto?” le chiesi ancora turbato.

“Perché? Posso dirti almeno tre motivi: uno perché volevo il nuovo iphone e quello era l’unico modo per averlo, due perché ero curiosa di sentire il sapore della tua sborra e tre perché se non l’avessi fatto ti saresti venuto addosso sporcandoti tutto…non sarebbe stato carino ritrovarti a tavola con una chiazza di sperma sui pantaloni, no?”.

Ero furioso. Mia figlia continuava a provocarmi. Ma allo stesso tempo mi bastava guardarla per sentire il cazzo esplodere dentro i boxer. E lei lo sapeva.

“Non vuoi sapere se mi è piaciuto succhiarti il cazzo, papino?” mi chiese venendo a sedersi accanto a me. Non le risposi.

“Ok, lasciamo stare, sono venuta per un altro motivo” disse alzandosi nuovamente e tornando a sedersi sull’altro divano.

“Mi servono 2000 euro papino” sparò all’improvviso senza esitazione alcuna.

La guardai negli occhi: “Scordatelo”.

Sonia sorrise: “Non vuoi sapere cosa ti offro in cambio…?”

“Non mi interessa” risposi d’istinto.

Entrambi però sapevamo che era una bugia.

“A cosa ti servono tutti questi soldi?” le chiesi cercando di spostare il discorso.

“Semplice, le mie amiche tra qualche settimana vanno a Dubai e io voglio andare con loro”.

Ancora una volta mia figlia mi aveva lasciato senza parole. Non sapevo cosa dirle ma la curiosità di conoscere la sua proposta era sempre più forte. Sonia lo capì, si alzò dal divano e iniziò a sfilarmi davanti camminando a pochi centimetri da me. Bastò per mandarmi completamente in confusione.

“Allora? Vuoi sapere cosa avresti in cambio del tuo regalo?” mi sussurrò all’orecchio chinandosi su di me. La presi per mano e la feci sedere: “Sentiamo…”.

Sonia sorrise soddisfatta: “Sapevo che mi avresti ascoltato….bene, andiamo a noi, se mi regalerai questo viaggio a Dubai al mio ritorno passerò un’intera settimana qui con te, a casa tua. La mamma non avrà nulla da ridire, tranquillo, alla fine siamo sempre padre e figlia no?”

La guardai dubbioso: “Questo è tutto?”

Mia figlia scoppiò a ridere: “Be, dipende da te…mi avrai una settimana per casa giorno e notte…deciderai tu se e cosa accadrà tra noi in quei sette giorni”.

L’aveva fatto di nuovo. Sonia mi teneva in pugno e la cosa sembrava divertirla parecchio. Stavolta aveva trovato il modo di scaricare su di me ogni responsabilità per quello che sarebbe successo.

“Ti do qualche giorno per pensarci, papino…ora devo proprio andare ma prima se vuoi puoi toccarmelo…” disse mia figlia alzandosi dal divano.

“Cosa?”

“Il culo, papà. O pensi non mi sia accorta di come lo fissi ogni volta?”.

Sonia si voltò davanti a me posizionando il suo lato b a pochi centimetri dal mio viso. La tentazione era troppo forte per resistere. Allungai entrambe le mani e le palpai le chiappe. Erano di marmo.

Mia figlia scoppiò a ridere: “Merito della palestra papino…e anche un po’ tuo e di mamma, ok”.

Sonia tolse le mie mani dal suo culo, prese il cappotto e si avviò verso la porta. Ora però anche il mio cazzo era di marmo. Lo tirai fuori e iniziai a toccarmi.

“Ciao e buona sega, papino…” disse mia figlia mentre usciva da casa mia lasciandomi col cazzo in mano a segarmi per lei.
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