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LA SBORRA DEL FIGLIO (PARTE 9)


di leius06
30.09.2017    |    67.902    |    7 7.9
"Quando Cristina vide il figlio allontanarsi pensò che tutto fosse finito ma il sorriso di Lorenzo mentre continava a stringerla a sè pompandola in figa le fece..."
Anche stavolta Giorgio era stato di parola. Anche stavolta il figlio aveva soddisfatto tutti i desideri più nascosti di sua madre. Anche stavolta Giorgio aveva appagato tutte le voglie più proibite di Cristina. La prima notte era stata solo l'inizio. Giorgio e Cristina, Cristina e Giorgio ormai erano madre e figlio solo fuori da quelle quattro mura. Dentro casa invece Giorgio era diventato il cazzo di Cristina, Cristina era diventata la figa di Giorgio.

Madre e figlio dopo quella notte scoparono ogni giorni. Scoparono ovunque. In ogni angolo. Giorgio non era mai sazio della figa di sua madre. Cristina non era mai sazia del cazzo di suo figlio. Giorgio l'aveva presa sul tavolo della cucina ma anche sul tappeto del salone. Oppure glielo aveva piantato dentro sulla lavatrice o sotto la doccia. Giorgio aveva preso sua madre da dietro mentre lavava i piatti. A volte baciandola teneramente sul collo, a volte mordendola. Cristina aveva cavalcato suo figlio sul divano mentre guardava la partita in tv ma pure sulla sedia mentre finiva i compiti.

Anche i pasti ormai erano diventati un'occasione buona per scopare o provare nuovi giochi tra loro. Giorgio ad esempio aveva mangiato un piatto di spaghetti tra il seno e la pancia della madre, sdraiata completamente nuda sul tavolo della cucina a sua disposizione. Cristina aveva gustato la nutella leccandola direttamente dal cazzo duro di suo figlio, che dopo pochi minuti le riempì la bocca dove il sapore della sua sborrà si mescolò con quello della crema di nocciola.

Dopo la paura della prima notte, quando Giorgio sborrò nella figa della madre senza alcuna precauzione, Cristina tornò dal ginecologo e cominciò ad assumere regolarmente la pillola anti-concezionale. La madre non voleva certo rinunciare al cazzo di Giorgio in figa, nè a sentirsi invadere dalla sua sborra calda. Ma allo stesso tempo Cristina non voleva e non poteva correre il rischio di una gravidanza. Iniziare a prendere la pillola fu la soluzione più logica e naturale per Cristina anche se la madre sapeva, la madre temeva, che Giorgio avesse altre idee.

"Chissà com'eri bella piena di me" le disse una sera il figlio mentre guardavano la tv abbracciati sul divano dopo l'ennesima scopata e accarezzandole la pancia.

"Chissà com'eri sexy con le tette gonfie di latte", si lasciò sfuggire Giorgio mentre giocava con i capezzoli della madre e teneva in mano i suoi seni.

Ecco perchè Cristina capì subito cosa aveva in mente Giorgio quando suo figlio le fece trovare sul letto un completo di pizzo nero, un paio di sandaletti con tacco 12 e un biglietto. Cristina aveva paura di leggere il biglietto. Cristina moriva dalla voglia di leggere il biglietto.

"Indossali e vieni in salone". La madre sentì scendere un liquido tra le sue gambe. Cristina era venuta copiosamente al solo pensiero di cosa aveva organizzato il figlio per lei. Cristina aveva notato lo scooter del migliore amico di Giorgio giù in cortile. Cristina sapeva che quella sera il figlio non era il solo ad aspettarla ma questo non le impedì di togliersi i vestiti da brava mammina e indossare il micro-intimo scelto da Giorgio, infilarsi le scarpe da puttana che il figlio le aveva regalato e raggiungerlo in salone. Raggiungerli in salone.

Cristina trovò Giorgio e Lorenzo seduti sul divano uno accanto all'altro. Il figlio le sorrise guardandola negli occhi quasi per tranquillizzarla, mentre l'amico la squadrò da capo a piedi con una sola idea in testa: scopare quella donna. Scopare la madre del suo migliore amico. Scopare Cristina e metterla incinta, proprio come gli aveva chiesto Giorgio.

Cristina aveva capito quando il figlio poche settimane prima, a colazione, le chiese di non prendere più la pillola anti-concezionale. Anche quella volta Cristina guardò il figlio ma non riuscì a dirgli di no. Cristina non riusciva mai a dire di no a suo figlio. E lui ormai lo sapeva.

I due ragazzi si alzarono dal divano dirigendosi decisi verso Cristina. Giorgio la baciò quasi per segnare il territorio con l'amico. E' mia madre. E' la mia donna. Quindi posò la mano sulla spalla di Cristina invitandola a inginocchiarsi davanti a loro.

"Tiraci giù i pantaloni" ordinò Giorgio alla madre perentorio mentre i due amici si sfilavano le magliette. Cristina guardò i due ragazzi e obbedì. Cristina era in ginocchio davanti al figlio e al suo migliore amico come una puttana. Cristina era in ginocchio davanti a due adolescenti con un'evidente erezione nelle mutande. Cristina sapeva che toccava a lei placare quell'erezione. Ma non sapeva ancora come.

"Prendicelo in bocca, mamma". Giorgio si sfilò i boxer e iniziò a sbattere il suo cazzo duro sul viso di Cristina quasi a schiaffeggiarla. Lorenzo si avvicinò ai due, si sfilò a sua volta i boxer e avvicinò il suo cazzo duro alla bocca della madre di Giorgio.

Cristina passò da un cazzo all'altro come una troia navigata per parecchi minuti. Un bacio al cazzo di uno e poi uno a quello dell'altro. Una leccata al cazzo di Giorgio e una a quello di Lorenzo. Prima in bocca il cazzo di uno e subito dopo toccava a quello dell'altro.

Cristina restò in balia dei due ragazzi per tutta la notte. Mentre Lorenzo le entrava in figa più e più volte svuotandosi sempre nel suo utero con l'obiettivo di fecondarla Giorgio invece continuava a farselo succhiare e le sborrò sempre in bocca senza che la madre si lamentasse. La sborra del figlio per Cristina non era mai abbastanza.

Quando Cristina vide il figlio allontanarsi pensò che tutto fosse finito ma il sorriso di Lorenzo mentre continava a stringerla a sè pompandola in figa le fece capire presto che il meglio, o il peggio, doveva ancora venire.

Giorgio si avvicinò alla madre da dietro con un panetto di burro in una mano e una bottiglia di olio nell'altro. Giorgio l'aveva visto nei film porno ma ora era arrivato il momento di metterlo in pratica. Cristina si girò verso il figlio e lo guardò. Ormai era chiaro. Giorgio voleva prendersi il suo culo. Giorgio voleva entrare nel culo di sua madre.

Cristina non l'aveva mai preso dietro. Cristina aveva sempre detto no anche al padre di Giorgio che spesso le chiedeva il suo delizioso culetto. Cristina avrebbe voluto dire di no a suo figlio ma non poteva dire di no a suo figlio. Non ci riusciva.

La madre urlò di dolore quando la punta del cazzo di Giorgio entrò per la prima volta dentro il suo culo. Il figlio aveva sverginato il culo di Cristina e non si fermò finchè non lo aprì del tutto nonostante le urla animalesche della madre.

Giorgio e Lorenzo la scopavano insieme. Violentemente. E vennero insieme. Il figlio dentro il suo culo, l'amico per l'ennesima volta dentro la sua figa. Cristina era piena di sborra. Sborra ovunque. Era troppo.

Cristina svenne per il dolore e per il piacere. Quando si risvegliò Cristina era rimasta sola, sul pavimento del salone. Nuda ma con i sandali tacco 12 ancora ai piedi. Nuda sul pavimento tra sborra, sangue e umori. Nuda sul pavimento come una puttana. Cristina in quel momento realizzò cosa era successo. Cristina capì cos'era diventata per suo figlio. Giorgio si era presa tutto quella notte. Giorgio quella notte aveva vinto.
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