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SOLO L'INIZIO (parte settima IL CAZZO DI MIO FIGLIO)


di leius06
31.03.2019    |    27.116    |    1 9.7
"Stavo per concedere a mio figlio un'altra prima volta: il mio primo facial..."
Dopo la notte della prova io e Luca non vedevamo l'ora di viverci pienamente anche tra le quattro mura di casa. Durante il weekend però la presenza di mio marito ci impedì di farlo e così fummo costretti a limitarci. Non mancarono comunque baci fugaci, palpatine e strofinamenti.

Mio figlio ad esempio mi fece sentire il suo cazzo duro contro il mio sedere mentre cucinavo ma fu durante il pranzo della domenica che provocai Luca talmente tanto da fargli raggiungere l'orgasmo più imbarazzante della sua vita.

Indossai un prendisole corto, dalle bretelle sottili e molto scollato, sfilai le pantofole per allungare il piede sotto il tavolo e strofinarlo sui polpacci di mio figlio, salendo fino all'oggetto del mio desiderio. Arrivai al suo cazzo, già durissimo, e lo massaggiai delicatamente col piede guardandolo negli occhi. Capì subito che Luca avrebbe resistito poco a quel trattamento. Mio figlio mi implorava di fermarmi con lo sguardo ma io sapevo cosa voleva davvero Luca quindi continuai, finché non sentì una sensazione di umido sotto la pianta del piede.

Sì, mio figlio era venuto nelle mutande per me mentre suo padre, mio marito, pranzava con noi senza neppure immaginare cosa succedesse alle sue spalle. Non avevo mai visto Luca tanto imbarazzato. Fece fatica anche ad alzarsi dalla sedia per andare a pulirsi e, nonostante si fosse allontanato molto rapidamente, intravidi la chiazza di sperma che si era allargata sui pantaloncini che indossava. Sorrisi. Ero felice ma non ancora soddisfatta e già programmavo il nostro lunedì di piacere.

Il giorno dopo infatti era il mio giorno libero mentre mio marito sarebbe andato regolarmente a lavoro, decisi quindi che mio figlio avrebbe saltato la scuola. Il motivo? Io avevo bisogno di lui. La mamma aveva bisogno del suo cazzo.

Mio marito uscì come sempre prestissimo, io anche quella volta avevo dormito pochissimo. Il pensiero fisso era sempre e solo uno: il cazzo di mio figlio. Col passare dei mesi la voglia non era mai diminuita, anzi. Tanto che appena suo padre chiuse la porta di casa alle sue spalle io corsi nella camera di Luca ancora in sottoveste e senza alzare le serrande lo svegliai nel modo in cui tutti gli uomini sognano di essere svegliati almeno una volta nella vita.

Quando mio figlio aprì gli occhi vide la mia sagoma chinata su di lui. Lo leccavo e baciavo dall'ombelico in giù, tutto intorno al cazzo. Ogni tanto alternavo qualche rapido colpo di lingua sulla cappella già umida e scendevo mordendo leggermente i testicoli gonfi del suo seme. Il mio nettare.

Luca ci mise poco ad esplodermi in bocca tutto il suo piacere mentre teneva dolcemente la mia testa tra le sue mani e me la spingeva leggermente contro il suo pube. Ingoiai ancora una volta tutto il suo sperma senza disperdere neppure una goccia e continuai a leccarlo finché non tornò semiduro.

Quindi lo presi per mano e lo condussi in bagno. Mio figlio, ancora mezzo addormentato, era completamente in mio potere. Feci scivolare a terra la sottoveste, poi gli sfilai la maglietta e gli calai i boxer. Quindi mi tolsi anche gli slip e ci infilammo in doccia.

Iniziammo a fare l'amore scambiandoci baci appassionati ma a un certo punto Luca mi fece voltare e spingendomi contro le mattonelle bagnate me lo infilò dietro per la seconda volta in vita mia. Mio figlio si era svegliato, ora mi inculava mentre mi mordeva i lobi delle orecchie, il collo e la schiena. Il dolore della prima volta aveva lasciato spazio al piacere di sentirmi posseduta dal cazzo di mio figlio.

Quando sentì arrivare prepotente il secondo orgasmo della mattinata Luca mi fece inginocchiare e iniziò a masturbarsi. Io ero sotto di lui e lo guardavo negli occhi aspettando quel momento. Stavo per concedere a mio figlio un'altra prima volta: il mio primo facial. Non avevo mai permesso a un uomo di esplodere sul mio viso il suo piacere. Lo avevo sempre trovato umiliante con gli altri, ma non con lui. Mio figlio. Il mio maschio.

Il primo schizzo finì sulla fronte, sporcandomi anche un po' i capelli. Poi due, tre, quattro schizzi mi colpirono in pieno tra occhi, naso, bocca e mento. In pochi secondi mi ritrovai la faccia completamente ricoperta dallo sperma di mio figlio. Fu una sensazione elettrizzante. Unica. Mi sentivo sua al 100%. Luca mi guardò e sorrise: "Sei bellissima, mamma". Mi bastarono queste parole per raggiungere l'orgasmo.

Dopo esserci sciacquati uscimmo dalla doccia e andammo a fare colazione in cucina. Uno di fronte all'altra. Entrambi completamente nudi. Ogni volta che incrociavo lo sguardo di mio figlio leggevo il suo desiderio di me. Io non riuscivo a staccare gli occhi dal suo cazzo ma ora volevo sentire la sua lingua tra le mie cosce e scelsi il modo più originale.

Mi posizionai seduta a gambe larghe sulla punta del tavolo della cucina esponendo oscenamente la mia figa bollente a pochi centimetri da mio figlio. Quindi presi un po' di Nutella dal barattolo direttamente con le dita e me la spalmai sul pube. In pochi secondi Luca si infilò tra le mie cosce iniziando a leccare avidamente.

Nessuno mi aveva mai leccato con tanta dolcezza e passione allo stesso tempo. Venni per la seconda volta ma mio figlio aveva ancora fame. Fame di me.

Luca mi fece sdraiare completamente sul tavolo, prese la bomboletta di panna spray che era in frigo e me la spruzzò sulle tette e sulla pancia. Poi mi ripulì con la lingua alternando baci, leccate e succhiotti per dieci minuti mentre con la destra frugava tra le mie gambe portandomi al terzo orgasmo. Ero stravolta, sfinita. Ma lui era di nuovo duro.

Mio figlio mi prese in braccio e mi portò finalmente in camera da letto. La mia camera da letto matrimoniale. Mi adagiò dolcemente e si sdraiò accanto a me coccolandomi teneramente. Fu la prima volta che facemmo davvero l'amore. Luca mi penetrò a lungo, anche con decisione a tratti, ma tra noi c'era un'intesa che andava oltre l'attrazione fisica del momento. I nostri respiri andavano all’unisono. Oltre a due corpi quel giorno si fusero due anime.

Quando Luca scaricò dentro di me tutto il suo seme tenevo le mie mani tra i suoi capelli e lo sguardo mi cadde per un attimo sulla foto del matrimonio con suo padre posta sul comò di fronte al letto. Fu la prima volta dopo tanti, tantissimi anni che benedissi il giorno in cui mi ero sposata ma solo perché da quel matrimonio era nato lui. Mio figlio. L’unico uomo della mia vita.

Io e Luca continuammo a scopare fino a sera. Ero distrutta, quando mio marito rientrò a casa usai la classica scusa del mal di testa e mi feci trovare già a letto e in camicia da notte. Tenere i ritmi sessuali di un diciottenne non era facile ma non potevo e non volevo dire di no a mio figlio. Anzi speravo che quello fosse solo l'inizio.
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