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Le prime seghe del fratellino


di leius06
31.07.2021    |    39.048    |    4 9.6
"Ora entrambi avevamo un segreto da custodire gelosamente e condividere solo tra noi..."
Notai che il mio fratellino era cresciuto una notte di pieno inverno quando prima di addormentarmi sentii cigolare il suo letto in modo inequivocabile, così come inequivocabile era il movimento che si intravedeva al buio sotto il piumone. Luca si stava tirando una sega.

Io e mio fratello dividevamo la stessa stanza da sempre, anche adesso che io ero da qualche mese maggiorenne mentre lui aveva ormai compiuto tredici anni. I nostri genitori ci avevano chiesto se volessimo cambiare casa per acquistarne una più grande in cui avere una camera tutta per noi ma entrambi rifiutammo. Non volevamo lasciare la casa e il quartiere in cui eravamo cresciuti. Inoltre fino a quel momento tra noi non c’erano mai stati problemi di convivenza. Quando dovevo spogliarmi Luca mi lasciava la stanza, mentre lui essendo più piccolo lo faceva tranquillamente anche davanti a me.

Nei mesi successivi a quella notte però qualcosa inevitabilmente cambiò. Mio fratello era ormai un adolescente in piena tempesta ormonale e di conseguenza il ritmo della sua attività masturbatoria aumentò vertiginosamente. Nulla che mi infastidisse, comunque.

Luca infatti era molto rispettoso nei miei confronti. Non ebbi mai modo di beccarlo in pieno, anche se ciò che faceva chiuso nella nostra stanza pomeriggi interi davanti al pc era sempre più evidente. Io ero spesso fuori casa dunque la cosa non mi pesava particolarmente, l’unica conseguenza era il forte odore di sperma che trovavo al rientro quando dovevo regolarmente spalancare la finestra per cambiare un po’ l’aria.

Il problema si presentò invece durante i mesi più caldi quando il mio fratellino, senza la protezione di piumone e lenzuola, non poteva sfogarsi liberamente durante la notte. Vederlo smaniare nel letto mi faceva tenerezza, così una sera decisi di affrontare apertamente l’argomento.

Mi alzai dal mio letto sedendomi ai piedi del suo. “Luca so che ormai sei un ometto e hai le tue esigenze, se hai bisogno non farti problemi. Sono più grande di te e ho già avuto qualche ragazzo, non mi scandalizzerò sicuramente”. Mio fratello arrossì ma inizialmente fece finta di non capire: “Di cosa parli?”. Sorrisi.

“Parlo di ciò che fai da mesi tutte le sere sotto le coperte pensando che io non ti veda…”. Luca a quel punto mi guardò finalmente dritto negli occhi: “Scusami…”.

“Non devi scusarti, so che per un ragazzino della tua età è un passaggio inevitabile. Una cosa assolutamente naturale. E dividendo la stanza non posso certo proibirti di farlo”, cercai di rassicurarlo mentre notai il movimento del suo cazzo che si induriva sotto i boxer. “Mi sa che ne avresti bisogno anche adesso”, gli dissi prima di scoppiare a ridere. Mio fratello era imbarazzatissimo, così cercai di andargli ulteriormente incontro: “Se vuoi ti lascio solo qualche minuto”.

Fu a quel punto che Luca mi stupì. Il mio fratellino mi afferrò per il braccio e guardandomi dritto negli occhi mi implorò: “Resta, ti prego”. Subito dopo tirò fuori il suo giovane cazzo già durissimo. Lo guardai. Mio fratello aveva proprio un bell’arnese. Dritto, largo e lungo. Sicuramente avrebbe reso felici molte ragazzine.

Luca iniziò a segarsi lentamente e mentre lo faceva notai che il suo sguardo non si staccava dal mio corpo. Indossavo una camicia da notte leggerissima, molto corta e semitrasparente. Sotto non avevo il reggiseno ma solo un piccolo perizoma bianco. Ero a pochi centimetri da mio fratello che intanto continuava a masturbarsi accelerando il ritmo. Feci per alzarmi ma Luca mi fermò nuovamente: “Spogliati, ti prego”.

Provai a dirgli di no ma il mio fratellino era ormai al culmine dell’eccitazione. “Non ho mai visto una ragazza nuda e tu….sei bellissima”. Mentre lo diceva era dolcissimo ed allo stesso tempo proprio in quel momento realizzai che quella sega di Luca era dedicata a me. Si stava masturbando per me.

Lo accarezzai in viso, quindi mi alzai e lasciai scivolare lentamente la camicia da notte sul pavimento restando davanti a lui in perizoma. Luca accelerò il ritmo. “Girati”, mi chiese. Mio fratello voleva guardare il mio culo. “Sei un porcellino” gli dissi ridendo mentre assecondavo la sua richiesta. Luca non avrebbe resistito ancora per molto, così presi un pacchetto di fazzolettini che tenevo sul comodino e mi avvicinai a lui. “Tieni, usa questi”.

“Aiutami tu”. Mio fratello aveva preso coraggio e ora mi stava chiedendo di tenere il fazzoletto su cui avrebbe riversato tutto il suo piacere. Mi sedetti di nuovo accanto a lui, aprì il fazzoletto e lo posizionai vicino al suo cazzo. Dopo pochi secondi il primo schizzo bagnò il fazzoletto. Quando ebbe finito era pieno della sua sborra, che in parte trapassò il tessuto. Sentivo la mano umida.

Mi alzai, gettai il fazzoletto nel cestino, quindi ne presi un altro con cui mi asciugai la mano e ripulì le ultime tracce di sperma dal cazzo del mio fratellino. “Ora dormiamo”, gli dissi. Una volta spenta la luce e tornata nel mio letto mi infilai una mano tra le gambe. Ero bagnata e per prendere sonno fui costretta a masturbarmi.

Da quella sera, praticamente ogni sera, Luca aspettava che entrassi in camera per masturbarsi mentre lo guardavo. Lui completamente nudo, io solo col perizoma seduta ai piedi del suo letto che raccoglievo la sua sborra e gli ripulivo il cazzo con i fazzoletti.

Andò avanti così per qualche settimana prima di lasciare la nostra casa e la nostra camera per andare a studiare in una grande città non molto lontano. L’ultima sera decisi però di fare un ultimo regalo al mio fratellino, così mentre lui si segava come sempre mi sfilai rapidamente il perizoma posizionandomi a gambe larghe ai piedi del suo letto in modo da esporre alla sua vista la mia figa completamente depilata e iniziai a masturbarmi.

Quando capì che Luca stava per venire lo invitai ad avvicinarsi a me nel modo più diretto possibile: “Sborrami addosso”. Mio fratello si inginocchio sul letto a pochi centimetri da me e continuò a segarsi. Raggiungemmo l’orgasmo praticamente in contemporanea, così mentre Luca schizzava finalmente libero il suo piacere sulla mia pancia io godevo oscenamente a gambe larghe sotto i suoi occhi di ragazzino arrapato.

Quella notte ci aveva unito per sempre. Ora entrambi avevamo un segreto da custodire gelosamente e condividere solo tra noi. Il giorno dopo partì come previsto per motivi di studio, ma sia io che mio fratello sapevamo che non era finita. Entrambi non volevamo che finisse così.
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