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IL LATTE DI UNA MAMMA (seguito de Le tette di una mamma)


di leius06
23.06.2020    |    44.499    |    4 9.5
"Lei col seno al vento ancora gocciolante di latte e la bocca sporca della mia sborra, in ginocchio davanti a me completamente nudo sul divano e la mia..."
Dopo la mattinata speciale in cui mamma mi aveva permesso di venire sulle sue tette gonfie il rapporto tra noi era inevitabilmente cambiato. Appena papà usciva di casa non esistevano più tabù o intimità.

Così capitava che mentre mamma si faceva la doccia io entrassi tranquillamente in bagno completamente nudo e già duro, mi posizionassi in piedi davanti al water e mi masturbassi fissando il suo seno e il suo pancione sempre più grande.

Alcune volte invece mi avvicinavo al box doccia, lei si inginocchiava e accoglieva il mio cazzo tra le sue tette fino all'esplosione finale. Altre volte ancora era lei ad entrare mentre ero in doccia. Mamma notava subito la mia erezione, si avvicinava e mi aiutava spesso con le mani o più raramente col suo seno.

Quando eravamo soli in casa, specie d'estate, mamma prese l'abitudine di girare solo in slip mentre io non indossavo niente in modo che notasse immediatamente a reazione del mio corpo ogni volta che la guardavo.

Mamma partorì una splendida bimba, mia sorella Martina, una notte di fine marzo. E già dal giorno dopo il nostro diventò un appuntamento fisso: lei sul divano ad allattare Martina, io di fronte a loro completamente nudo a segarmi mentre le guardavo. Andammo avanti così per qualche settimana finché non fu mamma a prendere l'iniziativa.

Un pomeriggio, mentre come sempre allattava la piccola Martina, mamma mi chiese di avvicinarmi. Mi fece sedere accanto a loro completamente nudo e mentre in un braccio teneva mia sorella stretta al suo seno, con l'altra mano impugnò il mio cazzo già duro iniziando una lentissima sega.

Mamma aveva ovviamente notato che per tutto il tempo durante le mi seghe solitarie non staccavo gli occhi dalle sue mammelle e capì subito cosa sognavo: "Vuoi assaggiare?".

La guardai negli occhi: "Posso?". Mamma mi sorrise dolcissima, staccò un attimo la sua mano destra dal mio cazzo e me la mise sulla nuca spingendo leggermente la mia testa sul suo seno.

Ero a pochi centimetri dalla sua mammella. Lo guardai e poi con la lingua sfiorai per la prima volta il capezzolo. Sentì mamma fremere mentre con la mano scese rapidamente di nuovo sul mio cazzo per riprendere la sega.

Prima di quel giorno non avevo mai succhiato un seno. Alternai rapide leccate a piccoli baci finché finalmente non provai a succhiare. Mamma trasalì: "Amore, non usare i denti...". Le chiesi scusa e continuai con più attenzione. Il latte materno destinato a Martina entrò nella mia bocca mentre mia sorella contemporaneamente succhiava l'altra mammella di mamma.

Il sapore del suo latte era dolce, dolcissimo. Quasi come il latte di mandorle. Mentre succhiavo avido però senti il cazzo pulsare, ormai prossimo alla sborrata. Sollevai un attimo la testa dal suo seno e con uno sguardo feci capire a mamma che stavo per venire.

A quel punto mamma si alzò dal divano, adagiò delicatamente Martina nella sua culla e tornò rapidamente da me. Si inginocchiò ai piedi del divano, mise entrambi le mani sulle mie ginocchia e mi allargò le gambe: "Ora tocca a me assaggiare...", mi disse guardandomi negli occhi.

Vidi il viso di mamma affondare sul mio pube e quando sentì per la prima volta la sua lingua percorrermi l'asta una scossa elettrica mi attraversò per tutto il corpo. Era il mio primo pompino ed a farmelo era proprio lei: mia madre.

Ovviamente non resistetti molto. Ero già al limite e così, col sapore del suo latte ancora nella mia bocca, scaricai tutto il mio piacere nella sua bocca mentre senza neanche accorgermene la tenevo per la nuca premendole il viso sul mio cazzo in modo che ingoiasse ogni goccia della mia sborra: "Bevila mamma, bevila tutta".

Quando mamma si staccò, non prima di aver completamente ripulito il cazzo da ogni traccia di sperma, la guardai e realizzai davvero cosa era appena successo.

Lei col seno al vento ancora gocciolante di latte e la bocca sporca della mia sborra, in ginocchio davanti a me completamente nudo sul divano e la mia sorellina nella culla a pochi metri da noi. Bastò per farmelo tornare duro in pochi secondi, cosa che non sfuggì alla mia attentissima mamma.

Stavolta però toccava a lei prendersi la sua dose di piacere. Mamma senza dire una parola si sfilò anche gli slip e si impalò letteralmente sul mio cazzo iniziando a cavalcarmi come un'amazzone assatanata.

Sarà stato per via della gravidanza o perché mio padre la trascurava da troppo tempo ma sembrava una donna che non scopava da mesi. Una donna che aveva un disperato bisogno di cazzo e finalmente l'aveva trovato.

Lei mi cavalcava mentre io ripresi a succhiarle e leccarle le tette gonfie, prima una e poi l'altra palpandole anche il culo ancora sodo nonostante l'età non più giovanissima e i due parti.

Mamma dopo la gravidanza non aveva ancora ripreso a usare la pillola e io lo sapevo bene eppure non si stava facendo problemi a scopare con me senza nessun tipo di precauzione. Così quando capì di essere al limite toccò a me avvisarla, ma con mia grande sorpresa mamma non fece una piega: "Sborrami dentro, amore".

Avevo paura ma allo stesso tempo quella frase fu un detonatore di piacere impossibile da disinnescare e dopo pochi secondi allagai letteralmente la figa di mamma con un fiume di sborra calda. Lei rimase su di me ancora qualche minuto finché il mio cazzo finalmente non si rilassò.

Poi si alzò, raccolse i suoi slip dal pavimento e tornò dalla piccola Martina che reclamava un'altra poppata mentre dalla sua figa gocciolavano ancora le ultime gocce del mio piacere.

"Vatti a fare una doccia, tra poco torna papà", mi disse mamma nel modo più naturale del mondo come se fosse un'altra rispetto alla donna che pochi minuti prima mi aveva cavalcato.

Mi alzai dal divano completamente nudo e appagato, lasciandola sola con la mia sorellina ma sotto la doccia il pensiero tornò a ciò che era appena successo.

Al suo sapore di latte, alla sua bocca sul mio cazzo, al momento in cui le avevo riempito la figa. Il cazzo tornò duro e mi tirai una sega venendo proprio mentre mio padre apriva la porta di casa: "Sono tornato".
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