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La mamma mi guarda


di leius06
09.01.2021    |    39.659    |    3 8.8
"Cenammo a base di pesce bevendo del buon vino bianco, poi una passeggiata abbracciati al chiaro di luna più come due fidanzati che come madre e figlio..."
Tutto iniziò quando ero appena adolescente. Tornato da scuola, pranzavo con mamma e poi ci mettevamo in soggiorno a guardare la tv. Lei semisdraiata sul divano, io seduto in poltrona a pochi metri. Presto sfruttai quel momento per sfogare i miei ormoni di giovane uomo. Presi così l'abitudine di massaggiarmi il cazzo da sopra i pantaloni fino a venirmi addosso. Poi mi alzavo, passavo dal bagno per sistemarmi un po' e andavo a fare i compiti. Mamma da donna navigata si accorgeva di tutto e mi lasciava fare. O almeno così fece per qualche settimana.

Un giorno però decise di affrontarmi apertamente. Nessun rimprovero, nessuna ramanzina particolare. Mamma anzi fu molto comprensiva anche in quel caso dicendomi che non c'era nulla di male in ciò che facevo ma che quello non era il modo più corretto di farlo. Mi invitò così ad andare in bagno quando sentissi la necessità e così feci il giorno stesso. Dopo un po' però, non vedendomi uscire, mamma mi raggiunse: "Posso entrare?". Quando aprì la porta mi trovò in piedi davanti al wc, pantaloni e boxer abbassati, cazzo duro in mano. La scena era inequivocabile.

Mamma mi guardò e sorrise: "C'è qualche problema?". Abbassai lo sguardo imbarazzato: "Così non riesco...", le confessai. A quel punto lei prese uno sgabello che tenevamo in bagno e si accomodò a pochi metri da me: "Dai, mamma resta qui, fammi vedere qual è il problema". Dopo un attimo di esitazione, ricominciai a masturbarmi. Prima lentamente, poi sempre con più vigore guardando mamma. I suoi piedi smaltati, le sue gambe accavallate, il seno che si intravedeva dalla vestaglia leggermente aperta sul generoso decoltè.

All'improvviso sentì l'orgasmo ormai prossimo. Iniziai a tremare e sospirare. Mamma capì subito cosa stava per succedere: "Tesoro, tranquillo, non trattenerti. Ne hai bisogno". La guardai un'ultima volta e finalmente sborrai. Una sborrata lunga, abbondante che in gran parte finì dentro il wc davanti a me ma alcuni schizzi finirono sul bordo e qualcuno pure a terra. Quando finalmente scaricai tutto il mio piacere, restai qualche secondo col cazzo ormai quasi moscio in mano.

Mamma a quel punto si alzò avvicinandosi, prese un pezzo di carta igienica e lo passo dolcemente sulla cappella ancora bagnata togliendo l'ultima goccia di sperma. Lo buttò nel wc e mi diede un bacio sulla guancia: "Amore, ora vai a fare i compiti, qui ci penso io".

Prima di uscire dal bagno mi guardai indietro e vidi mamma chinarsi a terra e raccogliere le ultime tracce del mio orgasmo. I nostri sguardi si incrociarono e sentì il mio cazzo pulsare di nuovo dentro i boxer. Entrambi sapevamo che sarebbe stato solo l'inizio di un rapporto che dura ancora oggi a distanza di quasi vent'anni.

Da quel giorno infatti presi l'abitudine di masturbarmi apertamente in soggiorno sotto l'amorevole sguardo di mamma che mi porgeva i fazzoletti, che poi andava a gettare nell'immondizia mentre io mi recavo in camera mia a fare i compiti. Andammo avanti così per tutto il periodo del liceo fino alla maturità quando finalmente ebbi il coraggio di chiederglielo: "Mamma, mi aiuti tu?". Lei mi guardò, ma nei suoi occhi non c'era sorpresa per quella richiesta. Se lo aspettava e sapeva bene come rispondermi: "Non si può, sono la mamma, devi trovarti una ragazzina".

Negli anni successivi di ragazzine ne avrei cambiate parecchie, ma il rito della sega dopo pranzo davanti a mamma non si interruppe mai. Anzi il nostro rapporto diventò sempre più 'intimo'. Fu così che entrambi iniziammo a parlare dei rispettivi gusti sessuali. Venni a sapere che mamma faceva abitualmente sesso orale e le piaceva ingoiare, specialità che le feci capire chiaramente avrei volentieri provato. Mamma mi confessò anche di avere provato un paio di volte il sesso anale di cui però non era una grande fan.

E fu così che un giorno, quando mamma mi chiese perché lasciai una delle mie tante ex, le confessai una verità che per una volta la lasciò senza parole: "Perché quando ero a letto con lei pensavo a te". Fece di tutto per non farmelo capire ma la mia confessione la lusingava. Come la lusingò il mio invito a cena sul mare per festeggiare insieme la mia laurea. Solo io e lei.

Le feci trovare sul letto un vestito bianco al ginocchio con le spalle scoperte che faceva risaltare la sua pelle leggermente abbronzata. Cenammo a base di pesce bevendo del buon vino bianco, poi una passeggiata abbracciati al chiaro di luna più come due fidanzati che come madre e figlio. Infine ci appartammo sulla spiaggia, sdraiati completamente al buio. E quella sera, forse anche grazie all'alcol che scorreva nelle nostre vene, scattò il nostro primo e ultimo bacio. Un bacio abbastanza lungo, molto passionale. Infilai la lingua e mamma ricambiò, salvo fermarmi quando tentai di alzarle leggermente il vestito e portai le mie mani sul bordo dei suoi slip: "Non possiamo".

Durante il viaggio di ritorno verso casa in auto nessuno dei due riuscì più a dire una parola, ma dopo qualche giorno tornammo su quella serata. Mamma confessò di essere stata bene ma fu chiara nel dirmi che quanto successo non doveva mai più ripetersi. Io fui altrettanto sincero nel dirle che se non mi avesse fermato sarei andato oltre. Molto oltre. Volevo che mamma sapesse quanto la desiderassi e che il passare degli anni non mi aveva fatto passare la voglia di lei.

Ed è proprio per questo che ancora oggi, ormai trentacinquenne e con un lavoro stabile, ho deciso di non trasferirmi in una casa tutta mia. E' per questo che ancora oggi, ormai uomo, non riesco ancora a rinunciare al rito della sega dopo pranzo.

Lei semisdraiata sul divano, io seduto in poltrona: "Mamma, guardami". I suoi occhi sul mio cazzo duro, lei che si avvicina e mi porge i fazzoletti, io che sborro. Oggi come vent'anni fa. Per sempre, per mamma.
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