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La figlia camgirl parte 4


di leius06
13.01.2023    |    4.074    |    0 9.7
"“Sai che hai davvero un bel cazzo, papà? Perché non me lo fai vedere meglio?” La fissai..."
Pensai per giorni a quello che era successo quel pomeriggio nel salone di casa mia. Alle parole di mia figlia. Al modo in cui mi guardava. Nella mia testa si alternavano vergogna e desiderio, paura e voglia. Non potevo negarlo, Sonia risvegliava in me l’istinto più animalesco, quello che ti fa completamente spegnare la testa e ti accende dentro il fuoco della passione.

Nel frattempo lei era sparita di nuovo. Zero messaggi, zero telefonate. Una sera, mentre ero davanti al pc, decisi di collegarmi sul sito. Volevo controllare se Sonia lo frequentasse ancora. La trovai online.

Mia figlia continuava a fare la camgirl come se nulla fosse. La cosa mi faceva tremendamente incazzare e tremendamente eccitare allo stesso tempo. Capì che era inutile resistere. Presi il cellulare e le mandai un messaggio breve quanto chiaro: “Hai vinto tu. Ti aspetto domani pomeriggio”.

Trascorsi la notte praticamente insonne pensando a quanto sarebbe accaduto l’indomani. La mia speranza era che, una volta toltomi lo sfizio, la fissazione nei suoi confronti svanisse. In realtà sapevo bene che fatto quel passo non saremmo mai più tornati indietro. E temevo il vortice in cui rischiavamo di precipitare. Ma questo non bastava a farmi desistere. La desideravo troppo. Godere davanti a lei era stato fantastico. Una scarica di adrenalina che non provavo da anni.

Sonia suonò al citofono intorno alle 17. Veniva dall’università, indossava una leggins aderentissimo, scarpe sportive e una felpa.

“Dopo ho palestra ma tranquillo che per un paio di ore sono tutta tua” mi disse ridendo quasi per giustificare l’abbigliamento sportivo e stampandomi un bacio sulla guancia.

In realtà a me bastò guardarle il culo scolpito sotto i leggins per non capire più niente.

“Mi offri qualcosa o iniziamo subito?”

La feci accomodare in cucina, preparai un caffè per entrambi con qualche biscottino. Sembrava un normale incontro tra padre e figlia se non fosse stato per gli sguardi che ci scambiavamo. Tra noi c’era una tensione erotica palpabile. Sonia bevve il suo caffè, sgranocchiò un paio di biscotti, quindi si alzò dalla sedia.

“Andiamo in camera tua? Mi sembra più comoda del salone, non trovi?” mi chiese strizzando l’occhio.

Arrivati in camera Sonia si tuffò sul lettone e si tolse le scarpe, sdraiandosi di lato con la testa poggiata sulla mano: “Allora? Cosa vuoi che faccia per te?”.

Ero senza parole. Sentivo il cazzo pulsare dentro i boxer.

“Togliti la felpa” le ordinai sottovoce.

Mia figlia sorrise e obbedì docile togliendosi la felpa. Sotto indossava una t-shirt.

“Che faccio? Tolgo anche questa?” chiese giocando col bordo della maglietta. Quindi se la sfilò. Era senza reggiseno. Sonia rimase a seno nudo a pochi metri da me.

“Toccati i capezzoli, giocaci come facevi in cam…” riuscì a chiederle nonostante la salivazione azzerata.

Mia figlia iniziò a toccarsi il seno senza mai staccare i suoi occhi dai miei: “Va bene così, porco? Ti piace? Oh sì che ti piace, lo vedo…”.

L’erezione era ormai visibile anche da sotto i pantaloni.

“Sai che hai davvero un bel cazzo, papà? Perché non me lo fai vedere meglio?”

La fissai. Era proprio una troia. Non sapevo da quanto facesse la camgirl ma era decisamente brava ad eccitare un uomo anche solo con la voce. Mi sfilai il maglione, sbottonai la camicia e slacciai i pantaloni restando solo con i boxer già bagnati.

“Togliti i leggins”

Sonia si tolse anche quelli. Ora indossava solo con un perizoma nero. Era sdraiata sul letto, io in piedi davanti a lei. Mia figlia allargò leggermente le gambe, poi le richiuse rapidamente.

“Dillo che muori dalla voglia di guardare bene la fighetta della tua bambina”.
Non resistevo più, feci per avvicinarmi ma Sonia allungò un piede verso di me tenendomi a distanza: “Alt…nessun contatto, almeno per oggi. Me lo sfilo da sola, tranquillo”.

Si tolse il perizoma lasciandolo scivolare ai piedi del mio letto, mentre io tirai giù i boxer e impugnai il cazzo durissimo.

“Mettiti a quattro zampe”

Sonia sorrise e si girò posizionandosi completamente nuda a 90 sul letto davanti a me, suo padre. Quindi mi guardò: “Che c’è? Vorresti incularmi?”.

Iniziai a segarmi alternando il ritmo per evitare di venire troppo presto. Mia figlia si rigirò sdraiandosi a gambe larghe nella mia direzione. Mi guardò negli occhi e cominciò a masturbarsi proprio come aveva fatto in cam.

Ero al limite, ma stavolta non volevo venire per terra. Averla completamente nuda e oscenamente aperta davanti a me era troppo invitante. Mi avvicinai.

“Muori dalla voglia di sborrarmi addosso, eh? Ok, ma non in faccia”

A quelle parole non resistetti, diedi l’ultimo paio di colpì e venni urlando per il piacere. Gli schizzi le arrivarono fino al seno, colando poi sul pancino. A risvegliarmi da quello stato di semi-incoscienza furono le parole di mia figlia.

“Cazzo quanta ne hai fatta”, disse ridendo.

La guardai. Era ricoperta dalla mia sborra.

“Dai prendimi qualche fazzoletto che devo andare e prima voglio farmi una doccia”.

Le porsi il pacchetto che tenevo nel cassetto del comodino. Sonia si ripulì come possibile, quindi si alzò e mi passò accanto: “Per stavolta sono 200…poi se vuoi altro ne riparliamo”.

Mentre lei era sotto la doccia per togliersi le tracce del mio piacere, mi sedetti un attimo sul letto. Le gambe mi tremavano. Ero svuotato di ogni energia, confuso ma anche appagato.
Guardai il perizoma di Sonia a terra davanti a me. Lo presi in mano e lo portai sotto il mio naso. Volevo sentire il suo odore. L’odore di mia figlia. Era dolce e pungente allo stesso tempo, proprio come lei. Poi lo posai sul letto.

Mi rivestì rapidamente e lasciai quanto pattuito con Sonia sul comodino insieme a un biglietto: “Vado a fare una passeggiata, quando esci tira la porta alle tue spalle. Grazie e…a presto”.
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