tradimenti
LA CARTOMANTE ( CAP 11)

14.05.2025 |
713 |
95
"Anto replica:" Fratello; e' l'unico epilogo possibile, e lo sai anche tu..."
Anto replica:" Fratello; e' l'unico epilogo possibile, e lo sai anche tu. Ti stai dimostrando un debole!"Io non concordo:" Ragazzi; questa soluzione la escludo!"
Sandrone mi sprona:" Valerio; hai tutta la classe, dalla tua parte. "
Io ribatto:" Basta; non voglio piu' ascoltarvi!"
Anto insiste:" Quindi, cosa vuoi fare? Andare a guardare, anche quando le ficchera' la lingua in bocca?"
Io dico loro :" Basta!"
Anto non si arrende:" Fratello; ma cosa vai a fare al bar? L' unico punto fermo, e' che Giulia non ti vuole. Non sappiamo invece, che progetti ha su Ferdinando. Ma tu non rientri nei piani di Giulia. "
Io non gli rispondo.
Anto continua:" La stronza ti ha riempito la testa di cazzate, vero? E tu le credi, giusto? "
Io mi allontano, non volendoli piu' ascoltare.
Anto, alzando la voce, insiste:" SCAPPARE NON SERVE A NULLA. SAI, CHE HO RAGIONE!"
Sicuramente ha ragione.
Ma lui la fa facile.
Quello innamorato sono io, non lui.
Facile fare i professori, da neutrali.
Nell' intervallo, resto in classe.
Non voglio assistere alla conoscenza, tra Giulia e Ferdinando.
Ferdinando torna in classe, ridendo e scherzando, con altri compagni.
Sicuramente ha messo a segno qualche altro punto.
Ma, francamente, non mi interessa.
Il pomeriggio, decido di tenere il telefono spento.
Non voglio ricevere chiamate o messaggi, da Giulia o Ferdinando.
Anche se, non vedendomi, non e' detto che Giulia mi cerchera'.
Perche', alla fine, non parlandomi; poteva intuire, che ci sarei rimasto male.
La sera, decido di raggiungere Sandrone ed Antonio, all'inaugurazione del locale.
Appena mi vedono, vengono ad abbracciarmi.
Anto mi dice:" Non ci speravamo piu'!"
Sandrone mi confida:" Valerio; abbiamo gia' fatto razzia di cibo. Ora parte il secondo giro!"
Ci sono tante ragazze e ragazzi; mi serve proprio una serata, per distrarmi.
Rido e scherzo con i miei amici, mentre mangio alcune pizzette e alcuni salatini.
Poi dico loro, che vado in perlustrazione.
Conoscete il significato di questa parola? No?
Benissimo, ve la spiego.
Vuol dire che la mia priorita' e' quella di perlustrare il territorio; cercando di capire, dove si concentrano le prede migliori.
E dopo che perlustrero' il territorio, e dopo che scegliero' la mia preda; dovro' cercare un posto, per fare un appostamento.
Gia', ci vuole anche un appostamento.
Devo osservare la ragazza, almeno per un'oretta, per capire qualcosa di lei.
Devo capire se e' timida, solare, se le piace ballare, se le piace bere, se le piace il contatto fisico.
Un buon appostamento, con una conseguente ottima analisi della preda, porta sempre a risultati quasi sicuri.
Questo perche', se capisco che la ragazza e' timida; posso esordire con :" Ciao, Sono Valerio. Ti disturbo?" ovviamente con un mezzo sorriso, per farle capire, che anche io sono timido.
Le ragazze, se sono timide; iniziano ad avere un complesso di inferiorita', se si trovano di fronte uno estroverso.
Per questo, e' necessario adattarsi.
Se invece la ragazza e' solare; posso avvicinarmi, mettendo in mostra la mia dentatura perfetta:" Ciao, posso invitarti a ballare? Questa musica mi gusta proprio!"
Una ragazza estroversa, per accettare una conoscenza; ha bisogno di trovarsi di fronte, uno come lei.
In poche parole, uno di quelli avanti.
Finita la minuziosa perlustrazione, ho addocchiato la mia preda.
C'e' una ragazza, con due tette che sembrano due dirigibili, per quanto sono grosse.
La vedo solamente di profilo, perche' e' girata verso il lato opposto della sala.
Puo' nascondere il suo viso, ma non quelle bellissime mammelle.
E poi, quei lunghi capelli color lavanda.
Non avevo mai visto, una cosi' bella ragazza.
Altro che Giulia.
Io ne rimango cosi' colpito, che non le tolgo gli occhi di dosso.
Tutti i ragazzi sono concentrati su di lei, o meglio: sono ipnotizzati da quelle fantastiche tette.
Vedo che parla con un po' tutti, e mi accorgo anche, che cerca sempre il contatto fisico.
A differenza dei ragazzi, che non osano.
Avrei proprio voglia di avvicinarmi, per dirle:" Ciao, mi chiamo Valerio! Sei la piu' bella , non solamente del locale; ma di tutta la citta'. Mi sono perso nei tuoi occhi. Puoi aiutarmi a trovare l'uscita?"
Lei si metterebbe a ridere, mi direbbe il suo nome, e mi darebbe una carezza sulla guancia; sussurrandomi qualcosa nell'orecchio.
Ed io farei la stessa cosa, sfiorandole un braccio con la mia mano.
Il mio piano funzionerebbe.
Ma devo tornare alla realta'.
Quella strafiga e' assieme ad un gruppo di soli ragazzi, ed avvicinarmi vorrebbe dire creare una rissa.
Loro sono una decina.
Noi siamo in tre.
Anzi, in due.
Sandrone non lo conto.
Una volta ero con Anto, Sandrone e Ferdinando; quando eravamo ancora amici.
Passeggiavamo per una via del centro quando, all'improvviso, sono sbucati una decina di ragazzi, da una via laterale.
Nel silenzio della notte, abbiamo sentito una frase:" E' ora" e abbiamo sentito dei passi piu' veloci.
Al che , Sandrone, preso dal panico, ha urlato:" SCAPPIAMO!"
Senza una valida ragione, ci siamo messi tutti a correre.
Sandrone ,addirittura, si e' messo ad urlare:" POLIZIA, POLIZIA!"
Dopo due minuti di folle corsa, ci siamo accorti, che avevamo lasciato indietro Sandrone.
Sandrone si era seduto su una panchina, respirando a fatica.
Del gruppo di ragazzi, nessuna traccia.
Probabilmente era stata l'immaginazione di Sandrone, ad ipotizzare una situazione di pericolo, totalmente inventata.
Tornando a noi, capisco che e' un'impresa impossibile.
Anche solamente andare a chiederle il nome, potrebbe voler dire prendermi un pugno in faccia.
Decido cosi' di lasciar perdere.
Quando torno al tavolo, i miei amici non sono soli.
Al tavolo, ci sono Margherita e Lorella, con loro due.
Le amiche di Giulia.
Io mi fermo un attimo, non sapendo cosa fare.
Antonio si accorge di me e incrociamo gli sguardi.
Ma se ne accorge anche Lorella, che avvisa Margherita; e si mettono entrambe, a guardarmi.
Decido che la mia serata e' finita, e mi dirigo verso l'uscita.
Non so cosa pensare, ma non mi interessa.
Un caso? Puo' essere
A scuola giravano i volantini di questo locale; e non e' strano andare tutti, alle inaugurazioni dei locali, nelle vicinanze delle zone abitative.
Manca Giulia, manca Carmela, e soprattutto manca Ferdinando.
Oppure ci sono, e sono da un'altra parte.
Pero' anche Antonio e Sandrone, che sono rimasti li', come due coglioni.
Non mi hanno seguito.
Ma , un attimo.
Perche' avrebbero dovuto farlo?
Antonio si e' sempre offerto di darmi il suo aiuto, ed io l'ho rifiutato.
Per non parlare, del cambio di idea repentina, sull'uscita.
Non li ho neanche avvisati, che sarei andato.
Ormai sono un battitore libero.
Mentre esco dal locale, mi accorgo che; anche la ragazza dai lunghi capelli lavanda, sta uscendo dal locale.
Non ci sono dubbi.
E' lei.
I suoi lunghi capelli color lavanda, la rendono unica e preziosissima.
Purtroppo e' abbracciata ad un ragazzo, e stanno camminando a veloce andatura.
Sicuramente stanno andando a scopare.
Sono troppo curioso.
Decido di seguirli, ed arrivo al parco.
Li vedo entrare.
Provo a seguirli.
Si vanno a sistemare dietro un grosso albero, e la ragazza si inginocchia.
Sicuramente e' in procinto di fare un pompino al ragazzo.
Ma, improvvisamente, vedo il lampeggiante di una volante della polizia, e decido di lasciare perdere.
Che poi, mica sono un guardone.
E, se succhia uno; anche se scoprissi dove abita, non mi cagherebbe mai.
Cosi ' decido di tornare a casa, e vado subito a dormire.
Ma prima, mi faccio una sega, pensando a quei favolosi capelli lunghi, color lavanda.
La mattina, nuovamente non accendo il cellulare.
Non voglio sapere, se Giulia mi ha cercato o meno.
La delusione e' tanta,pero' la vita deve andare avanti.
Potrei riparlare con i miei genitori, dell'idea del trasferimento.
Ma e' meglio, ragionarci a mente lucida.
Arrivo davanti a scuola.
Ferdinando mi si avvicina:" Valerio; Giulia ti aspetta al bar!"
Io gli rispondo:" Ti ringrazio, ma ho gia' fatto colazione!"
Lui mi spiega:" Ti deve parlare, privatamente!"
Io non gli rispondo, e mi dirigo al bar.
Non so neanche io, perche' vado.
Dentro mi me, e' come se si fosse acceso il pulsante del pilota automatico.
Il mio cuore ha preso il sopravvento sul mio cervello.
Entro al bar, e la trovo al solito tavolo.
Mi siedo.
Giulia sta mangiando una brioches, e ha un cappuccino, davanti a se':" Valerio; perche' ieri pomeriggio, non sei venuto?"
Io le rispondo:" Il motivo, lo puoi immaginare!"
Lei obietta:" No, non lo posso immaginare. Sicuramente, non un contrattempo; altrimenti mi avresti avvisata!"
Io le rispondo:" Ho cambiato idea. Semplice , no?"
Giulia mi chiede:" Valerio; ma non avevamo un accordo?"
Io la attacco:" Giulia; ieri mattina, al bar, non mi hai considerato. E poi mi parli di accordo?"
Lei mi spiega:" Valerio; hai ragione. Ma ero arrabbiata, per la tua idea di andare al pronto soccorso, senza consultarmi. Tutto qui. Il pomeriggio, non ci sarebbero stati problemi. Mi ero gia' dimenticata della cosa. Tanto, in fondo, non avevi fatto nulla di male."
Io le rispondo:" Ok, ma io non voglio piu' saperne niente. Io non sto piu' dietro, alle tue paturnie!"
Giulia ribatte:" Ora ti lascio sfogare; quando hai finito, parlo io!"
Io non ci sto:" Giulia; non c'e' piu' nulla da parlare. Ieri mattina, ho anche scoperto del post. Avete passato il pomeriggio assieme, probabilmente anche la serata. Cosa vuoi ancora da me?"
Giulia mi chiede:" Valerio; hai finito? Posso parlare io?"
Io le rispondo:" si!"
Giulia mi spiega:" Valerio; sul post, mi sono arrabbiata molto. Infatti, ieri mattina era gia' sparito. Pero' qualcuno avra' fatto lo screenshot e te l'avra' fatto vedere. Dal momento che tu non c'eri , ieri pomeriggio; con la scusa del post, ho detto a Ferdinando, che non volevo vederlo. Ho provato a chiamarti, a mandarti dei messaggi; ma tu non hai mai risposto. La sera, sono uscita con le mie amiche. Eravamo anche noi, in quel locale. "
Io le rispondo:" Pero' io non ti ho vista!"
Lei mi spiega:" Ero con Carmela, che e' voluta andare a conoscere un ragazzo. Ma si vergognava, ad andare da sola. Mentre le mie altre due amiche, sono andate a chiedere di te, ai tuoi amici. I tuoi amici hanno detto loro; che probabilmente eri in giro, per cercare di conoscere qualche ragazza; e ti stavano aspettando. Quando sei tornato al tavolo e le hai viste, sei fuggito via; e loro hanno voluto evitare figure, anche a te. Cosi' ho deciso di aspettare questa mattina!"
Non me la sta dicendo giusta, Giulia.
Io ho girato per tutto il locale, e non ho visto ne' lei , ne' Carmela.
Poi Carmela, la succhiacazzi di gruppo, quella dei sandwich; si vergogna ad andare a conoscere un ragazzo, e ha bisogno di Giulia?
Giulia non c'era alla festa.
Non so perche', abbia voluto dirmi questa balla.
Anche perche',anche se fosse uscita con Ferdinando, io non potrei dirle nulla.
Lei non e' la mia ragazza.
Preferisco pero' non approfondire.
Dovro' comunque tenere a mente, che e' anche bugiarda.
Voglio capire, il perche' di questo colloquio.
Io ribatto:" Sinceramente, non mi andava di parlare con le tue amiche, dopo la lezioncina di Lorella, al bar, l'altro giorno!"
Giulia approva:" Ho immaginato, che la motivazione fosse questa. Valerio; ti chiedo scusa, comunque; per il mio comportamento al bar. Non me ne sono resa conto, che te la fossi presa!"
Io ribatto:" Ma se me ne sono andato via, all'improvviso!"
Lei si giustifica:" Io credevo che dovessi veramente restituire degli appunti!"
Io le dico:" Giulia; vorrei sapere, come stanno le cose. "
Giulia mi chiede:" Valerio; sei ancora mio complice o no?"
Io le rispondo:" Se ti dicessi di no?"
Giulia mi parla chiaramente:" Valerio; in quel caso, continuerei la conoscenza di Ferdinando; pur sapendo che non andra' avanti per molto. Perche', come lo sai tu, lo so anche io. Ferdinando ha barato. E quindi, in qualunque caso, sia che tu mi risponda si o no; l'esito della conoscenza sarebbe uguale. Il problema e' che tu, scadresti davanti ai miei occhi; perche' ti tireresti indietro, nel momento in cui ti chiedo un supporto. Se tu vuoi una ragazza fissa, devi accettare i pro e i contro. Non solamente i pro. Capisci che, se mi abbandoni sulle stupidaggini; figurati sulle cose importanti!"
Io le chiedo:" E cosa dovrei fare?"
Lei mi risponde:" Valerio; dobbiamo chiarire una cosa. Se mi vedi come tua complice, ne possiamo parlare. Se mi vedi come una ragazza, che ti sta prendendo in giro, e' inutile. Neanche tu credi, che io potrei mai mettermi con Ferdinando; invece sembra sempre, che me lo rinfacci. "
Io le spiego:" Giulia; io posso anche accontentarti; basta che cerchi di evitare di dimostrarti fredda con me, altrimenti mi mandi in crisi. E vorrei sempre sapere prima, cosa hai intenzione di fare; non trovarmi di fronte a sorprese!"
Lei concorda:" Va bene, Valerio. D'accordo. Su questo ,hai ragione e, da oggi; vedrai che mi comportero' diversamente. Mia mamma , per due /tre settimane, non sara' in casa. Sta seguendo un corso di aggiornamento, il pomeriggio. Pertanto, voi potete venire. A me non serviranno una decina di uscite; ne basteranno due o tre. Non provando emozioni;avro' la certezza, che Ferdinando e' un essere squallido. E gli faro' fare una figuraccia, davanti a tutti; figuraccia che non si dimentichera' mai. Si pentira', di aver provato a prendermi in giro. E, a quel punto, al diavolo la cartomante e le carte. Anzi, perche' dico cosi'? Tu hai un graffio in faccia!"
Giulia mi dice queste cose, fissandomi; cosicche' io le dico:" Ok, Giulia. Facciamo come vuoi tu!"
Arrivo in classe e Antonio e Sandrone si avvicinano a me.
Inizio io a parlare per primo:" Scusatemi ragazzi; ma ho visto Margherita e Lorella, e sono stato preso dal panico!"
Antonio mi guarda, perplesso:" Perche'?"
Io confesso:" Perche' le aveva mandate Giulia, per chiedere di me!"
Antonio e Sandrone si guardano.
Antonio mi risponde:" Valerio; ma perche' sei andato via? Non capisco. Non puoi nasconderti, se compaiono le amiche di Giulia!"
Io concordo con lui:" Scusatemi ragazzi, ho veramente fatto una figura di merda!"
Intanto Ferdinando mi fissa, senza dire nulla.
Non gli dico nulla; tanto ci penserà la stessa Giulia, nell' intervallo.
Infatti Giulia , nell' intervallo , raggiunge Ferdinando.
Io rimango un po' in disparte , e li vedo parlare , senza però sentire il loro dialogo.
Dopo qualche minuto, però mi riviene il nervoso e mi avvicino:" Giulia; posso parlarti un attimo?"
Lei mi risponde:" certo, Valerio!"
Con uno sguardo, Giulia fa capire a Ferdinando, di allontanarsi.
Ferdinando mi guarda e torna in classe.
Io dico a Giulia:"Giulia; ma cosa non hai capito ; di quando ti ho detto, che devi considerarmi ; e non farmi sentire un estraneo ?"
Giulia obietta:" Valerio ; perché non sei venuto subito? Appena sei venuto , e mi hai chiesto di parlarmi; Ferdinando si è allontanato. Quello che dovrebbe fare l' offeso è Ferdinando, non tu !"
Io le rispondo :" Giulia; perche' non sei venuta da me , invece di andare da Ferdinando ?"
Lei mi risponde:" Valerio ; solamente perché dovevo dirgli di oggi pomeriggio. Con te, mi ero già messa d' accordo."
Mi devo togliere il dubbio:" Giulia; ti piace Ferdinando ?"
Giulia mi guarda stupita :" Valerio; ma, al bar , ho parlato con il tuo gemello?"
Io le rinfaccio:" allora dimostramelo; non dargli tutta questa importanza!"
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per LA CARTOMANTE ( CAP 11):
