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IL GIOVANE NEOFITA


di Foro_Romano
30.05.2016    |    21.694    |    3 9.3
""Ne riparliamo quando sarai maggiorenne" gli ho sempre detto..."
Ho 23 anni ed un buon posto di magazziniere in un'industria della zona e negli anni, a forza di incollarmi elettrodomestici, mi sono fatto un fisico niente male. Sono gay attivo e, certo, di passivelli non me ne mancano. Sono molto amico di altri cinque attivi e, nei fine settimana, frequentiamo le discoteche e, da soli o in gruppi più o meno ampi, ci siamo fatti tutte le checche e checchine dei dintorni.
Uno di loro è un mio collega, Romolo. E' anche lui magazziniere nella mia stessa ditta ma, essendo più grande di me di dieci anni ha un fisico ancor più muscoloso del mio ed è il più grande del gruppo. Anche gli altri sono più grandi di me: vanno dai 25 in su. Fisicamente ci conosciamo perché ci siamo visti nudi in parecchie occasioni dove abbiamo fatto la festa a qualcuno ma tra noi non c'è stato mai niente. Quello che ci lega è proprio il fatto che siamo tutti esclusivamente attivi.
Lui, invece, il piccolo Mirko, lo conosco da due anni, da quando, sedicenne, è venuto con la famiglia a vivere vicino a me. Sin dal primo giorno mi ha adocchiato e io a lui. Si vede che è una troietta nata. Altro che alcuni sedicenti esperti dicono che non ci si nasce. Lui è la prova inconfutabile del contrario. Ci ha provato in continuazione con me, ci siamo anche parlati, ma io non me la sono mai sentita di sverginarlo così giovane. "Ne riparliamo quando sarai maggiorenne" gli ho sempre detto. Mi ha sempre fatto tenerezza per il suo fisico minuto e, vista l'amicizia che è nata tra noi, non gli ho mai presentato i miei amici per proteggerlo. Troppo pericolosi per lui che vedevo sempre più voglioso di maschio. Devo ammettere che a quelle sue belle labbra grandi e rosa qualche volta ho ceduto. Gliel'ho pompato in bocca ma l'ho sempre tirato fuori per tempo lavandogli quella sua faccia angelica con abbondante sperma per non farglielo bere, ma lui poi se lo leccava avido.
Il giorno del suo diciottesimo compleanno si stava avvicinando e mi fece promettere che lo avrei aiutato a prendersi dentro un cazzo. Era eccitatissimo all'idea. Poteva finalmente realizzare il suo sogno da così tanto tempo represso. Solo che, a quel punto, lo sentivo più come amico che come puttanella da usare per le mie voglie. Glielo dissi e lui ne rimase deluso ma trovai subito la soluzione. Gli avrei presentato i miei amici e gli avrei addirittura fatto scegliere quello che sarebbe dovuto essere il suo primo uomo. Fu entusiasta dell'idea.
Spiegai la cosa agli altri del gruppo raccomandandomi con loro perché, chiunque fosse stato il prescelto, ci sarebbe dovuto andare cauto: non volevo fargli sentire troppo dolore. Non avevo mai detto loro di Mirko e me ne scusai ma capirono perché lo avevo fatto e furono d'accordo. Il giorno dopo della festa di compleanno a casa sua, circondato da parenti e compagni di classe, radunai il gruppo a casa mia per la sua seconda "festa". La più attesa dal ragazzino.
Lo presentai e gli presentai ai miei amici e tutti rimasero incantati. "E ci hai tenuto nascosta questa meraviglia per anni! Fetente. Vattene via, non ti vogliamo più vedere" dissero scherzosamente. A Mirko non sembrava vero. Cinque bei maschioni (io volevo rimanerne fuori) forti e pelosi come se li era sempre sognati erano lì davanti a lui. E avrebbe potuto scegliere chi sarebbe stato il primo a rompergli il culo!
Si misero in fila e lui si avvicinò per baciarli, uno per volta. Ognuno ci metteva tutta la passione che poteva, nella speranza di essere il prescelto. Tutti, mentre gli ficcavano la vogliosa lingua in bocca, gli tastarono con forza le melette di quel tenero culetto vergine ancora per poco. Solo Romolo si comportò diversamente. Mentre lo baciava, gli tenne la piccola testa tra le grandi mani, come per non farlo scappare ma sembrò proprio che quello non avesse affatto voglia di scappare, anzi. Quello fu il bacio più lungo di tutti. Li staccò a forza l'ultimo della fila che voleva la sua parte e fece lo spiritoso finendo col caschè, come nel tango.
Poi tutti si denudarono completamente e, davanti al ragazzino, avevano le verghe già in tiro. Lui aveva la bava alla bocca già prima di iniziare ad assaggiarle. Si inginocchiò davanti a loro e cominciò a succhiare e lavorarle con la lingua come un vero professionista bocchinaro. In questo, almeno, ero stato un buon maestro. Li portava al massimo dell'eccitazione e poi passava al seguente della fila. Qualche volta sono dovuto intervenire perché quello di turno non resisteva a mettergli le mani sulla nuca e spingerglielo fino in fondo.
La scena era altamente eccitante. Tutto attorno il silenzio. Si sentivano solo i risucchi vogliosi del ragazzino e le sue lappate di palle. Non resistetti e mi denudai anch'io. Anche se convinto a non partecipare, mi sarei tirato una soddisfacentissima sega.
Il cazzo di Romolo era decisamente il più grande di tutti e sperai che Mirko non scegliesse lui. Lo avrebbe sventrato e, come prima volta, non sarebbe stata la scelta migliore. Inoltre c'era una differenza di età rilevante. Ma il tempo maggiore col quale gli si dedicò e gli sguardi che gli lanciava da sotto mentre quelli di Romolo gli rispondevano a tono non faceva presagire nulla di buono. Almeno per come la vedevo io.
Alla fine il giovane si rialzò. "Hai scelto?" gli domandai. Quasi con vergogna, a testa bassa, fece segno di si. Rialzò la testa e si precipitò ad abbracciare Romolo, che gli rispose con un altro bacio profondo ed appassionato. Quello che temevo!
Il mio collega si sdraiò per terra e quello gli si rituffò tra le gambe, subito a leccargli le palle pelose e a succhiargli con foga il maestoso cazzo. Arrivato al limite, Romolo si rialzò e rapidamente mise a pecora il giovane. Si sistemò dietro di lui, sputò sul forellino e puntò la mazza. "Vacci piano" gli ricordai. Ma fu proprio Mirko, con uno scatto indietro, a farselo entrare fino in fondo al culo. Lanciò un urlo spaventoso ma continuò a muoversi da solo fino a che il maschio non lo prese per i fianchi e continuò a pomparlo con foga. Le urla si susseguirono fino a tramutarsi in belati di goduria. Tutti eravamo fuori di noi dalla visione e ci segavamo con energia a cerchio attorno a loro due. Grugniti del maschio, gemiti della troietta e schiacquettio del suo culetto sverginato e dei nostri cazzi smanettati e colanti si fusero assieme al forte odore di sesso e di maschio che aleggiava nell'aria.
Mentre quello se lo fotteva forsennatamente, noi uno per volta non resistemmo a mettergli a turno le nostre mazze in bocca per pomparlo fino a scaricarci completamente i coglioni nella sua gola avida. Anch'io cedetti e mi unii a loro e fui l'ultimo a venirgli dentro. Quando ne uscii lentamente un filo di sborra unì il mio cazzo a quelle sue labbra meravigliose, dai cui lati scendevano rivoli del tanto sperma che non era riuscito ad ingoiare.
Fu allora che Romolo, ormai al limite, accompagnò con una serie di urla selvagge i potenti schizzi di sperma che sparava su per quel culetto ormai completamente sfasciato. Saranno stati una decina e si potevano intuire dalle contrazioni dei suoi coglioni ondeggianti contro il buchino peloso. Gli si strinse poi addosso facendogli sentire sulla schiena la prestanza del suo torace villoso.
La cosa non finì lì perché, presi tutti dalla lussuria più frenata, col consenso dei due amanti, vollero anch'essi fottersi il ragazzino e tutti (me compreso) gli scaricammo dentro al culetto una quantità incredibile di sborra. Per ultimo Romolo che, scopandolo con forza a gambe all'aria e facendogli colare fuori dai lati i succhi di cui era pieno, gli urlava "Troia, sei una troia, sei la MIA troia. Chiaro? Da adesso sei MIA". La frase era chiaramente rivolta non solo al giovane ma anche a noi.
"Ahhh, ahhh, si, si, sono tua, solo tua" gli rispose felice come non lo avevo mai visto. Finalmente aveva un bellissimo cazzo che lo fotteva ed un suo personale uomo-padrone, bello e virile.
Ormai è passato un anno e loro due sono inseparabili. Non sapendo dove farlo, loro vengono a casa mia e si chiudono in una camera. Almeno due volte al giorno Romolo se lo scopa in tutte le posizioni sempre con una foga incredibile, accompagnato dagli urletti e gemiti passionali di Mirko. Naturalmente gli ha fatto assaggiare anche la sua di sborra e il ragazzino ne va matto. Li posso sentire da fuori la porta e non posso fare a meno di tirarmi delle seghe pazzesche. Sarei potuto essere stato io il primo e ho rinunciato ma così è stato meglio per lui, che ha potuto scegliere e non si è dato al primo venuto. Me ne è ancora grato.
P.S. Detto tra noi, in segreto ogni tanto mi fa un bocchino con ingoio per ringraziarmi. E' diventato un pompinaro fantastico. Ve lo consiglierei ma è impegnato e, se un giorno si lasceranno (giuro che mi dispiacerebbe), me lo prenderò io ed a voi non darò niente.

(Si tratta di un racconto di fantasia. Non fate mai l'amore senza il preservativo. Non rovinatevi la vita, godetevela)

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