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DOPPIA VITA


di Foro_Romano
17.08.2016    |    9.976    |    4 9.8
"Speravo che volesse scambiare i telefoni..."
Sono un giovane e promettente funzionario di banca. Ho 30 anni, sono laureato in economia, ho una bella casa, una bella moglie da cinque anni ed un figlio da quattro. La mia è una famiglia tipo “Mulino bianco”, direte voi, ed almeno in apparenza così è. Beh, non proprio in realtà perché io ho una doppia vita. Si mi piacciono anche gli uomini. So come soddisfare mia moglie e non manco ai miei doveri coniugali ma adoro anche succhiare cazzi e farmi scopare da maschioni focosi. Avete qualcosa da ridire?
Così mi sono inventato che, una volta a settimana, dobbiamo fare una lunga riunione amministrativa in ufficio che finisce sempre molto tardi la notte. In realtà vado in qualche locale a rimorchiare il maschio di turno.
Tempo fa ne trovai uno che mi piaceva “a sangue”. Sui quaranta anni, barbuto e pelosissimo di un nero corvino. Aveva una collana a torchon girocollo ed uno sguardo così truce da far pensare a qualche ex galeotto. A rischio della vita me lo portai fuori di un’uscita posteriore del locale dov’è un piccolo e tranquillo cortile poco illuminato, collegato alla strada da un lungo e stretto vialetto. Lì c’è un angoletto ancora più appartato, quasi un privée. E’ lì che mi feci sbattere contro il muro. Gli toccai subito la patta già abbastanza gonfia e presi in mano, attraverso la stoffa, il suo attrezzo che doveva essere molto consistente.
“Adesso mi devi dimostrare quanto sei zoccola. Abbassati e fammi un bel pompino”, ma non mi lasciò alcuna libertà di azione. Mentre lo diceva mi aveva messo una mano sulla testa e con forza mi costrinse ad inginocchiarmi tra lui e il muro. Si aprì rapidamente cinta e pantaloni, calandoseli assieme alle mutante quanto bastava per far uscire l’uccello e le palle. Mi arrivò una randellata di cazzo duro in faccia che aumentò la mia libido alle stelle. Feci fatica a mettermelo in bocca ma la mia lunga esperienza riuscì a farmi superare la difficoltà e cominciai a succhiarglielo di buona lena, facendogli emettere una serie di grugniti di soddisfazione che mi confermarono di essere sulla buona strada per raggiungere il massimo del godimento reciproco. Nel frattempo gli andavo soppesando le palle pelose per poter giudicare la quantità di caldo succo che mi avrebbe regalato. Avrei voluto prenderle anche in bocca ma non mi permise di sfilarmi la grossa salsiccia dalle labbra. Mi teneva la testa con le mani dietro alla nuca, proteggendomela dal muro contro il quale mi stava oralmente fottendo. Non ebbe alcuna remora nello sfondarmi la gola.
“Siii… prendilo tutto, lurida zoccola. Ci siamo… ecco… eccola… bevila tuttaaaa” e mi scaricò in bocca almeno sette siringate di ottima crema che ingoiai completamente. Ma non era finita lì. Se lo fece ripulire tutto con la lingua. Non si era ammosciato minimamente. Era ancora solido come la roccia.
Mi tirò su e mi girò contro il muro. Io, eccitatissimo, capii al volo e mi slacciai e calai i pantaloni, mettendo a nudo il mio culetto e liberando il mio cazzo che aveva proprio bisogno di prendere aria. Arretrò per permettermi di sistemarmi a 90 gradi, con le mani contro la parete. Mi dette alcune manganellate sulle chiappe.
“Apriti il culo da solo, puttana, ché adesso ti sfondo”. Portai le mani dietro e mi allargai più che potevo. Sputò grossi grumi di saliva sul suo cazzo ed al mio buco, subito puntato decisamente. Feci appena a tempo a rimettere le mani contro il muro, per mia fortuna, perché con solo un paio di violenti colpi mi assestò dentro l’intera mischia piantandomela fino in fondo. Mi scappò solo un gridolino ma avrei voluto fare un urlo che avrebbe superato la musica del locale.
“Siii… cosììì… spaccami il culo… montami come un toro”.
“Non c’è bisogno di dirmelo, lurida vacca”.
Prese ad infilzarmi con colpi secchi e rapidi, tenendomi con le grandi mani sui fianchi ed i pollici a tenermi aperto il buco. Ad ogni spinta mi sfondava sempre di più, con mio grande godimento. Sbavavo dal piacere e, dopo un po’, venni senza toccarmi contro il muro e la terra davanti. Se ne accorse.
“Bravo. Spreca pure la sborra destinata a tua moglie e prenditi dentro questa, ché te la sei meritata, puttana” e mi riempì anche le budella di una quantità enorme di succo di maschio autentico.
Prima di uscire da me si frugò nelle tasche e tirò fuori un mucchietto di tovagliolini di carta del locale e me li piantò dentro a mò di tappo.
“Ecco, così eviterai di sporcarti i vestiti e ti terrai dentro tutto almeno fino a che torni a casa… dalla tua mogliettina cornuta”, aggiunse con sarcasmo.
Speravo che volesse scambiare i telefoni. Che ingenuo! Richiuse la lampo, si risistemò e “Alla prossima volta che ci incontriamo”. Una manata sulla spalla e rientrò nel locale. Rimasi un po’ deluso ma “pienamente” soddisfatto.
Un po' stordito dal piacere provato stavo rimettendomi le mutande quando dal nulla spuntò un ragazzo. Molto bello, avrà avuto sui 25 anni ma alto e molto prestante. Era certamente uno sportivo. Aveva il suo grosso manganello in mano e me lo puntava contro. Era largo quanto quello dell'altro ma più lungo e diritto, mentre l'altro era leggermente arcuato.
"Senza volerlo vi ho visti. Ho visto quanto sei troia. Mi hai fatto eccitare: lo vedi? Voglio scoparti anche io".
"Veramente mi fa male e non vorrei peggiorare la situazione" mentii. L'idea di prendermi un altro cazzo in culo non mi dispiaceva affatto. Inoltre, mi avrebbe fatto sentire una vera troia pronta a concedersi a tutti i cazzi del mondo.
"Non me ne frega niente, Girati" mi ordinò ed io eseguii. Mi ritirò giù le mutande e vide il tappo di carta che chiudeva il buco spanato.
"Bene! Hai ancora la sborra di quello dentro. Mi piace scopare un buco di puttana già pieno. E' largo e umido e non fa alcuna resistenza. Tolse la carta e la gettò in terra. Lo sperma contenuto fece appena a tempo a fare capolino dal bordo slabbrato che venne ricacciato dentro dal nuovo venuto. Me lo piantò dentro in un colpo solo. Questa volta non riuscii a trattenere l'urlo ma, prontamente, mi aveva messo una mano sulla bocca impedendo che si sentisse. L'eccitazione accumulata prima vedendomi montato dall'altro e la mancata resistenza da parte del mio culo fece si che poté scatenarsi come un coniglio. Fotteva ad una velocità pazzesca tirandolo fuori quasi del tutto e ripiantandomelo dentro subito dopo. Venivo squassato duramente senza alcuna remora e io... beh, io ne godevo come non mai. Arrivò presto al punto di non ritorno.
"Ti sborro in culo anch'io, puttana schifosa. Prenditi dentro anche la mia, gran buco di zoccola". Mi sparò dentro corposi getti di viscido sperma che andò a mescolarsi con l'altro che lo aveva preceduto, accasciandosi per un po' sulla mia schiena. Quando lo tirò fuori fece a tempo a scansarsi che spruzzai prima un getto melmoso e poi si formarono dei rigagnoli vischiosi lungo le mie gambe lordandone il pelo. Anche io avevo preso per precauzione dei tovagliolini e mi precipitai ad asciugare tutto, mettendone altri come tappo, per essere certo di non sporcare i vestiti.
"Scusami. Sono stato troppo violento ma ero troppo eccitato. Quando scopo lo sono sempre ma stavolta credo di essermi superato".
"Non ti preoccupare, mi è piaciuto moltissimo. E' così che mi piacciono gli uomini".
"Vorrei rivederti. Se è vero che ti sono piaciuto, spero che non mi dirai di no. Magari la prossima volta lo facciamo più comodamente su un letto".
"Non sai quanto lo desideri anch'io ma sono sposato e non posso ospitare".
"Lo so. Ho visto la fede al dito. Non ti preoccupare per questo. C'è casa mia. Ho anche qualche oggettino che potrebbe accrescere il nostro piacere. Niente di eccessivo, non aver paura".
Ero felice perché avrei potuto godermi un toro così anche di giorno, senza dover portare la scusa della riunione serale. Ci scambiammo i telefoni con l'intenzione di sentirci presto.
Camminando con difficoltà raggiunsi la macchina, tornai a casa, mi feci una doccia e mi coricai con mia moglie che mi trovò più focoso del solito. Non poteva pensare di certo che avessi un'amante.

(Si tratta di un racconto di fantasia. Le stesse cose si possono fare con le precauzioni. Non fate mai l'amore senza il preservativo. Non rovinatevi la vita, godetevela).
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