Racconti Erotici > Gay & Bisex > COME UN FIGLIO
Gay & Bisex

COME UN FIGLIO


di Foro_Romano
11.07.2016    |    25.295    |    10 9.7
"Non la finivo più finché gli sono crollato sopra..."
Mia moglie e lei sono molto amiche sin dai tempi della scuola elementare. Sono cresciute insieme nel loro paesino abruzzese. Adesso anche lei vive a Roma e ci vediamo spesso. Sin da quando eravamo fidanzati uscivamo tutti e tre insieme il sabato, praticamente tutti i sabati. Ed ancora oggi, anche se non siamo più appassionati di discoteca. Ormai abbiamo tutti un po' più di quarant'anni. Andiamo spesso al cinema o al ristorante. Anche nelle vacanze siamo assieme. Ogni anno un posto diverso ma sempre al mare. Lei è una donna molto simpatica e quindi questa sua onnipresenza non mi ha mai dato fastidio.
Lei ha cambiato uomini in continuazione e non si è mai sposata, mentre noi due sempre insieme e ci siamo sposati ma non abbiamo avuto figli. Purtroppo non ne possiamo avere e ormai ce ne siamo fatti una ragione. Adesso lei, Marisa, sta con uno divorziato con la custodia del figlio (caso raro ma ce ne sono) e anche lui, qualche volta, si è unito a noi nelle nostra uscite.
Ha 21 anni. E' poco più di un adolescente e di rara bellezza. Almeno a me ha fatto subito colpo. Non ho mai avuto particolari attrazioni verso i maschi. Forse di più da giovane ma devo ammettere che questo chiodino fisso ce l'ho sempre avuto, anche se non mi ha mai condizionato e non avevo mai avuto esperienze omosessuali.
Ha un corpo piccolo e minuto anche se ben proporzionato. I capelli, di un biondo scuro, sono corti, molto fitti e completamente ricci. Incorniciano un visino sul quale spiccano due grandi occhi di un verde intenso e due labbra carnose che... beh, sin dalla prima volta che l'ho visto ci avrei infilato volentieri il mio sigaro.
E sin dalla prima volta mi era sembrato che anche lui fosse in qualche modo attratto da me. Forse, ho pensato, erano solo mie fantasie da tenere a bada. Ma cosa andavo a pensare di uno che avrebbe potuto benissimo avere l'età di mio figlio, se ne avessi avuti!
Però, certi suoi sguardi non me la dicevano giusta. Ma forse era solo un suo modo di osservare le persone. Non capivo e non volevo capire. Sarebbe stato fuori luogo con il figlio di una amica, anche se acquisito forse temporaneamente.
Quest'anno abbiamo deciso di andare in Puglia, in un villaggio vacanze affacciato sull'Adriatico. Un posto meraviglioso, con un'acqua così cristallina come difficilmente abbiamo trovato. Si tratta di un gruppo di bungalow indipedenti, ognuno con camera da letto doppia, una camera adibita a salottino con angolo cottura e bagno (naturalmente). Il tutto fornito di aria condizionata. Fuori, una veranda attrezzata con tavolo, sedie e persino sedile a dondolo per due persone.
Abbiamo preso due bungalow vicini. Con noi è voluto venire anche il giovane Filippo. Dico voluto proprio imponendosi al padre. Mi sono meravigliato perché, normalmente, i giovani vogliono stare in vacanza con amici della loro età. Invece lui no. Marisa ne è rimasta un po' contrariata. Avrebbe voluto il suo uomo solo per sé e non avere sempre tra i piedi quel "mocciosetto", anche se simpatico, che dormiva sul divano letto del salottino. Ci confidò che pensava che era geloso del padre e per questo voleva essere presente anche lui. Si sentiva sempre sotto controllo di quel ragazzo.
La verità era un'altra, però. L'avevo capita sin dal primo giorno. Il ragazzo era venuto per me. Mi sembrava che gli piacessi. La cosa mi fu subito chiara ma non volevo credere alla mia sensazione.
Gli altri volevano stare in spiaggia tutto il giorno, esclusa l'ora di pranzo. A me, invece, dopo mangiato proprio non mi va, preferisco fare un riposino. E poi troppo sole non lo sopporto. Non sono un'amante dell'abbronzatura a tutti i costi. Il ragazzo (guarda un po') era del mio stesso parere e volle rimanere nel bungalow, anzi volle venire nel mio per non sentirsi solo. A Marisa non pareva vero di restare col suo uomo (di turno) senza il "mocciosetto" (come di nascosto lo aveva soprannominato) tra i piedi.
Io, che avevo mangiato la foglia, andai a farmi il mio riposino in camera, mentre il ragazzo si mise davanti alla tv, in salotto. Dopo mezz'ora o poco più mi sono alzato e, uscito dalla stanza, l'ho trovato sdraiato sul divano con in dosso solo dei piccolissimi pantaloncini molto aderenti che mettevano in risalto il suo culetto perfetto. Anch'io ero in pantaloncini ma più larghi, altrimenti come potevo cercare di mascherare il mio bozzo che, ammetto, non è molto piccolo.
Stava ridendo davanti ad un film a cartoni animati. Si tirò su a sedere e mi disse di sedermi accanto a lui a vedere quel film che trovava molto divertente. Ci pensai qualche istante poi presi del thè freddo dal frigo e due bicchieri e mi sedetti accanto a lui.
Grazie all'aria condizionata non troppo forte, la temperatura dell'ambiente era perfetta. Effettivamente ci facemmo qualche risata insieme ma lui si avvicinava sempre più a me, fino a posare la testa sulla mia spalla, a mettere la mano sul muscolo del mio braccio, a strusciarsi sempre il più possibile.
Saranno state queste effusioni o il profumo della sua pelle giovane ma mi sentii inebriato e mi accorsi che il mio attrezzo si stava svegliando. Anziché allontanarlo cercavo di nascondere con la mano l'effetto che mi faceva ma, ad un certo punto, arrivò a passarmi la lingua tra la spalla ed il lobo dell'orecchio. Il messaggio era chiarissimo e il mio cazzo finì per diventare di pietra. La sua mano si posò sulle mie cosce pelose.
"Ma..." tentai di dire e cominciò a giocare col folto pelo brizzolato del mio petto.
"Che fai?", ma non lo allontanai. Lo lasciai fare.
Inevitabilmente arrivò a spostare la mia mano sull'inguine e sostituirla con la sua. Afferrò il palo che avevo tra le gambe, sotto il tessuto dei pantaloncini. Il contatto eccitò ancor di più entrambi, anche perché sotto non indossavo le mutande. Si abbassò per strofinarci il viso sopra, mordendo leggermente e bagnando di saliva il tutto. Mi guardò, sorrise con dolcezza ma i suoi occhi trasmettevano lussuria pura. Slacciò i pantaloncini e me li fece scendere ai piedi, aiutato da me che mi alzai leggermente.
Inutile dire che il mio cazzo schizzò fuori come un siluro pronto al lancio. Si abbassò di colpo i suoi di pantaloncini istigandomi così a toccargli il culetto, che mi affrettai ad accarezzare. La mia mano poteva contenere una sua chiappetta per intero. Me lo prese in bocca, anzi in gola in un solo colpo e rimase fermo così, tenendolo in fondo per un po'.
Gettai la testa indietro, sulla spalliera del divano, ed allargai le gambe emettendo un rantolo di godimento. Lui lo prese in mano e, dopo averlo ammirato un istante, lo rimise dentro, questa volta cominciando ad andare su e giù, avvolgendoci la lingua e succhiandolo come un'idrovora. Ne aveva di esperienza l'innocentino!
La mia mano gli allargò il sederino e le dita raggiunsero il tenero forellino. Il grosso indice ci sprofondò dentro come il burro e lui emise un mugolio di assenso. Non mi meravigliai. Avevo capito che ne aveva avute di esperienze.
"Ahhh, che puttanella che sei! Ti piace il cazzo, eh?"
Se lo sfilò dalla bocca. "Siii, mi piace da impazzire" e riprese a succhiarlo.
"Ma ti rendi conto che sono vecchio per te?"
"No, mi piacciono quelli della tua età" e giù un'altra succhiata. "Avete più esperienza... i cazzi più grossi... siete più porci" e giù ancora.
"Ah... siii... così... bravo! Anche tu sei un bel porcellino!"
"Nooo... io sono una troia. Mi piace farmi fottere, essere usato per il piacere di voi maschi". Affondai due dita nel suo culetto, spingendole fino in fondo. Il buco si era tutto bagnato di umori.
"Ahhh... siii.... mettici il cazzo. Scopami, ti prego". Cominciò a vibrare tutto dall'eccitazione mentre andavo su e giù con le mie dita, che intanto erano diventate tre. Era proprio una bellissima troietta in calore.
Non potevo trattenermi oltre. Il cazzo mi faceva male per quanto era duro. Mi alzai e lo girai alzandogli le gambe. La mia mazza puntava, enorme, verso il suo buchino. "E' questo che vuoi? Ti farò male. Non puoi più fermarmi".
"Fottimi duro. Usami come una puttana".
"Tu sei una puttana!" e gli sprofondai dentro fino alle palle spaccandogli il buco e sfondandolo in un tutt'uno.
Lanciò un urlo. Gli occhi gli si rivoltarono. Mosse la testa a sinistra e a destra parossisticamente. Godeva e gridava, incitandomi a fotterlo senza pietà. Infatti non usai pietà per il suo culetto. Cominciai a scoparlo forte, sempre più forte.
Fu una mezz'ora di fuoco. Lo rigirai a pecorina per piantarglielo più in fondo. Lo tirai giù dal divano, sul tappetino di cotone, nella posizione del missionario. Poi lo rivoltai schiacciandolo sul pavimento, allungandomi su di lui. Gli feci sentire tutto il mio pelo sulla sua schiena glabra. Non smisi un attimo di fotterlo tra le sue grida ed i miei grugniti di piacere. Le mie grosse palle pelose sbattevano rumorosamente contro le sue chiappette spalancate.
Il suo buco non opponeva più alcuna resistenza, seppure ce n'era stata un poco all'inizio. Era diventato una caverna umida. I peli che lo circondavano stuzzicavano il mio cazzo ad ogni affondo. Lo rigirai di nuovo a gambe all'aria senza tirarglielo fuori. Aveva il viso stravolto dal piacere. Mi guardava senza vedermi, sommerso com'era dalla goduria.
Non ce la feci più. Non potetti resistere oltre. "Guardami, troia. Guardami mentre ti riempio di sborra. Guardami. Ecco... ecco..." e cominciai a sparargliela dentro a raffica pompandolo sempre più lentamente. Un affondo ogni scarica. Non la finivo più finché gli sono crollato sopra. Ho goduto come un maiale.
Lui era preso dai sussulti, con gli occhi chiusi, le braccia allargate sul pavimento. Sfilai lentamente il mio cazzo dal suo budello. Era tutto umido di umori e di sperma e non ancora completamente ammosciato. Quando anche la cappella uscì dal suo buco spanato lo vidi contorcersi e dal suo cazzetto, senza che si toccasse, partirono tre potenti schizzi che lo colpirono sul viso a cui ne seguirono altri due che gli bagnarono la pancia.
Ero in ginocchio davanti a lui e lo ammirai. Le gambe piegate e aperte mettevano in mostra il rivolo della mia sborra che gli usciva dal buco mentre la sua gli impiastrava quella sua faccia angelica trasfigurandola. La pancia umida mi fece pensare che proprio lì dentro l'avevo appena riempito abbondantemente del mio succo.
Riprese fiato e riaprì gli occhi. Ci guardammo, mi sorrise e mi chinai a baciarlo appassionatamente, sozzandomi il pelo coi suoi umori.
"Sei una gran troia", gli dissi sorridendo.
"Ti dispiace forse?"
"No. Affatto".
"Lo vedo" disse, spostando lo sguardo verso il mio cazzo che non sembrava proprio di volersi ammosciare.
"Andiamo a farci una doccia, è meglio", dissi alzandomi e dirigendomi verso il bagno. Mi seguì sotto la doccia e dovetti ammettere che non poteva finire lì. Lo sbattei contro la parete con l'acqua che ci scrosciava addosso e me lo scopai ancora duramente. Glielo tirai fuori, lo girai e lo feci accovacciare. Me lo prese subito in bocca e così gliela scopai ferocemente, tenendogliela tra le mani ed approfittando del fatto che non poteva spostarsi avendo dietro la parete, ma non credo fosse sua intenzione farlo perché si aggrappò alle mie cosce pelose per seguirne il ritmo.
Si lasciò sfondare anche la gola. Ad un certo punto gli lasciai in bocca solo la cappella e sborrai ancora come una fontana. Ingoiò tutto e, quando finii e gli tolsi il ciucciotto dalle labbra, mi fece vedere che aveva ancora la bocca piena di sperma. Con lo sguardo soddisfatto da troia navigata mi fece vedere come ingoiava anche quello, assaporandolo con gioia.
Da quel giorno me lo sono scopato due o tre volte al giorno, all'insaputa di tutti, che pensano che da allora siamo diventati dei grandi amiconi. Chiarisco che me lo scopo ancora, anche dopo la vacanza e siamo tornati in città. E' il mio amante segreto e lui dice che non ha bisogno di tradirmi: due o tre sborrate al giorno in corpo gli sono sufficienti alla sopravvivenza. In verità ho qualche dubbio, sapendo quanto è zoccola e quanto gli piacciono i cazzi e la sborra, ma faccio finta di crederci perché vi assicuro che, almeno a me, lo sono.

(Non fate mai l'amore senza il preservativo. Non rovinatevi la vita, godetevela)

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per COME UN FIGLIO:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni